Ho iniziato a leggere incuriosita dal titolo e mi sono trovata davanti una storia sorprendente e profondamente delicata.
Questo termine, epistole, ormai così inconsueto e desueto ha offerto il pretesto perfetto per mostrarci uno dei tanti volti di Rick Castle, quello più vero, quello più sentimentale, quello più estremamente sensibile; in una parola: quello di un uomo d'altri tempi.
Ammetto che sono rimasta molto colpita da quest'idea di "filo diretto" che lui, istintivamente e segretamente, ha voluto creare con Johanna, in modo così particolare, sin da quando ha conosciuto la sua dolorosa storia. Solo uno come lui, in apparenza ipertecnologico ed amante dei gadgets più strambi, può sapere perfettamente quanto ancora possano avere importanza e valore le parole scritte su carta e con una penna affidabile.
E quello che mi è piaciuto di più è proprio il fatto che lui abbia tenuto a sottolineare che ciò che scrive non è una lettera, bensì un'epistola: le epistole non sono mai state, e mai saranno, delle semplici lettere, ma qualcosa di più: di più "elevato", di più privato, di più intimo. E, infatti, attraverso esse, lui si racconta e racconta con naturalezza dei piccoli e grandi passi che sta facendo insieme Kate a quella suocera che, purtroppo, non potrà mai avere il piacere di conoscere, ma che di certo, senza alcun dubbio, conoscendolo lo avrebbe adorato.
Bellissima, ancor di più in questo contesto, la descrizione di tutto il "rituale" utilizzato abitualmente da Castle, con quella sottile ed importantissima distinzione tra l'utilizzo delle penne comuni e quelle stilografiche e con il tocco finale dell'adornare il retro delle buste con sigilli di cera.
E, a proposito di stilografiche, ho adorato il fatto che Jim Beckett abbia deciso di regalare la penna più preziosa di sua moglie allo scrittore, certo che l'avrebbe custodita con cura e ne avrebbe fatto un eccellente uso.
Assolutamente toccante e direi anche poetico, poi, il modo attraverso cui le epistole vengono "spedite" a Johanna: il fuoco, il fumo e la cenere danno la certezza che quelle scritte dallo scrittore non saranno mai parole al vento, ma l'ennesima dimostrazione che Kate ha al suo fianco una persona vera e meravigliosa in tutto il suo essere.
La cosa che ho veramente amato, comunque, è stata la presa di coscienza da parte di Kate del fatto che, tra tutte le cose che Rick le ha regalato negli anni trascorsi insieme, la più preziosa è sicuramente la capacità di CREDERE; in passato, anche se in un contesto completamente diverso, lui stesso glielo aveva chiaramente detto: "Believe!" E, forse, soprattutto nei momenti più difficili, dovremmo essere in grado di farlo tutti.
Insomma, tanti complimenti all'autrice, perché ha saputo raccontare in maniera insolita, delicata e sentita uno dei tanti momenti che rendono speciale e "magica" la relazione Caskett. Ma tanti complimenti anche a te, che hai saputo tradurre la storia con evidente passione e grande attenzione all'adattamento, per far sì che arrivasse dritta ai cuori di noi lettori italiani con la stessa intensità trasmessa dall'originale.
Per finire, permettimi una piccola nota a margine per farti un complimento particolare per come hai ringraziato i lettori: non tutti, purtroppo, hanno la sensibilità di capire l'importanza del tempo che viene dedicato ad una qualsiasi attività, per cui grazie a te per aver trovato il tempo e la voglia di tradurre la storia per condividerla con gli altri; il tempo che io ho dedicato alla lettura è stato sicuramente ben speso :) |