Recensioni per
Il sole d'inverno
di Ita rb

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/03/14, ore 22:10




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La prima impressione su questa flashfic, è stata quella
di trovarsi davanti a un pezzo di romanzo scritto alla fine
del ventesimo secolo. Il registro che hai usato nella narrazione
è alto e il linguaggio ha un sé di quasi poetico
– segnalo la frase “Intrecciavi le tue dita con un
filo di lana, creando volute chiare e tese, chiedendomi di forgiarne
altre a mia volta” – e dolce, in contrasto con
ciò che sta per accadere, cioè un silenzioso e
amaro addio  tra un uomo e sua figlia. Quel “torna
presto"  detto dalla bambina, cela in sé malinconia
e profonda tristezza, come anche il suo tentativo di far restare il
padre o meglio - almeno credo che sia quello che intendevi far
percepire  al lettore - , di invitarlo a risolvere i suoi
problemi senza che questi lo schiaccino. La figlia, pur essendo molto
giovane, forse si è resa conto della bugia detta dal
genitore, tuttavia lo lascia andare. Forse per rassegnazione, forse per
rispettare le sue scelte… non lo sapremo mai.

Saluti,

BlackGirl91



P.s. "… credo si comprenda che il sole sia la figlia e
l’inverno il tormento della bugia." Il titolo è
azzeccato!





(Recensione modificata il 09/03/2014 - 05:09 pm)

Recensore Master
07/03/14, ore 12:35

Salve ^^ trovo questa shot scritta molto bene, e anche un filino drammaticamente triste T_T ma giusto un po'! Il 6 giugno 1944... il D-Day! Lo sbarco in Normandia, punto cruciale della WWII, un argomento che tocca gli animi e le corde di ognuno, che tu hai reso in maniera diversa, raccontato come un rapporto fra padre e figlia, fra inverno e sole. Sì, certo, hai spiegato nelle note autrice cosa volevi dire, e l'ho trovato interessante :) per questo mi è piaciuta abbastanza! Ben fatto! Alla prossima!

Recensore Master
21/02/14, ore 13:09

Ciao cara!

Il mio saluto è diverso dal solito ed è dipeso dal tema trattato. Visto l'argomento non mi sembrava di salutare con efansi perché io, ancora piango quei caduti.
6 Giugnio 1944 lo sbarco in Normandia. Penso sia stato uno tra gli avvenimenti più sanguinari che la guerra possa aver prodotto. Piango questi caduti da quanto avevo otto anni, quando per la prima volta ho visto il film: Salvate il soldato Rayan, mi scioccò talmente tanto da cominciare a capire sin da quell'età chi fosse nel torto: sebbene alla fine, in guerra nessuno ha veramente ragione.
La storia è decisamente commovente, gli addii prima di una partenza mi hanno sempre distrutta emotivamente, specie se si parla di un addio da parte di un militare. L'angoscia che possono provare i suoi cari nell'aspettarlo è senza pari.
Spero che quella bambina continui a sperare e che sia sempre quel sole. Nonostante la fine certa di lui, lei deve continuare ad aspettarlo e alla fine tornerà, perché anche se in un altro posto, starà sempre con lei, nel suo cuore.

Alla prossima!
xoxo