Lo sapevo io, che alla fine John avrebbe chiamato la piccola Watson quasi come il suo migliore amico. |
Qui un commento è d'obbligo perché questa storia ha non so quante cose che coincidono con uno dei miei kink prediletti dopo la perdita di memoria indotta, ovvero il crossover con uno dei lavori di Cumberbatch che si possono tranquillamente intersecare - in un modo o nell'altro e con le debite modifiche - alla trama di Sherlock. Se un'autrice ha scritto un crossover tra Sherlock e Cabin Pressure (con perdita di memoria indotta... un paradiso per la sottoscritta), questa che si interseca con The Last Enemy è una gioia per gli occhi. Un po' perché va a valorizzare altri lavori che non hanno avuto lo stesso successo di altri nonostante la qualità. Inoltre è una trama che non richiede salti nel passato, futuro o mondi fantasy draghiformi, ma muovendo le giuste pedine può passare tranquillamente come una storia perfettamente sensata quasi da perdere l'accezione di crossover. |