Ciao!
Ero indecisa tra quale, delle tue originali, scegliere. Ero molto attratta da "Karma" ma questa è una long recente e ancora in corso, così mi son detta di leggere questa.
Devo dire che ho decisamente ritrovato la stessa autrice di "Ansia da prestazione", solo che qui hai utilizzato la narrazione in prima persona (che onestamente detesto).
Sei stata incredibilmente originale anche questa volta: avevo intuito una mezza cosa - sospettato forse -, ma è stato bello vedersi la verità "sbattuta in faccia" quasi verso la fine.
Azzurra e Stefano, due vecchi amici che si rincontrano dopo tanti anni. Azzurra che non si aspetta di rivederlo, lui che l'aspettava sperando in qualche giorno (anno?) di ritardo. Hai descritto questa scena senza rancore, senza ripensamenti, senza un minimo di dolore, che all'inizio illude il lettore che si tratti davvero di un incontro tra vecchi amici e che alla fine fa gridare un "COOSA??!".
Sul serio. Azzurra e Stefano sono morti, ma nessuno soffre per questa consapevolezza... e a pensarci bene è normale, no? Quando si muore, quando arrivi "in Paradiso" dovresti essere in pace. Per sempre.
Non c'è più spazio per il dolore, per la nostalgia, per le vibrazioni negative.
Mi sento di criticare solo una cosa - non a te, sia chiaro, ma alla tua protagonista: non mi piace che pensi che sia colpa sua se è morta. Mi spiego meglio: non bisognerebbe dare tutta questa confidenza agli sconosciuti (e adesso sembro una vecchia di ottant'anni), ma quel tizio col quale ti stai baciando non dovrebbe neanche pugnalarti senza ragione. Quel ragazzo poteva essere uno sconosciuto, ma anche un compagno di classe, un collega, il vicino di casa... Non credo che lei sia colpevole della sua morte, se non in minima parte.
So che magari non è ciò che intende lei, so che magari potresti non pensarla allo stesso modo... però mi andava di dirti la mia su questo. D'altronde, se una storia riesce a far reagire in questo modo un lettore è una cosa positiva, no?
Inutile dire che l'ultima frase è la chiusura perfetta. *Digressione time*
Devi sapere che sono una napoletana che simpatizza per la Juve - non che me ne freghi qualcosa del calcio, però... se proprio devo scegliere... - e vengo sempre sfottuta per questo. xD Insomma, è stato bello ritrovare una sorta di alleato in Stefano che, ovviamente, DEVE sapere se la sua Juve è riuscita a realizzare il sogno di quel ragazzino di tredici anni...
Ho notato una sola svista:
Certo che e ne sparavo di paranoie, all’epoca!
Poi nient'altro. Brava!
Quanto allo stile... è singolare: non ho letto molto di tuo, quindi prendi questi miei giudizi con le pinze; non ti soffermi mai su quei piccoli particolari che a me tanto piacciono. Sei solita mostrarci la situazione così, di getto, come una doccia fredda e poi pian piano ci fai abituare al gelo dell'acqua. Non so se per te ha un senso ciò che ho detto, ma spero di sì.
La mia, ovviamente, è solo un'osservazione e non intende essere altro: è uno stile che può piacere e che può non piacere. Però è quello che è.
Diciamo che riesco a riconoscerti tra quelle righe, ecco. Posso dire con tutta tranquillità "ah, questa storia è stata scritta da Francine. Ci metto la mano sul fuoco!"
Ma adesso sto divagando.
Se trovi degli errori ti prego di scusarmi: il mio pc ha deciso di darmi il tormento.
Mi eclisso, ripromettendomi di tornare su queste frequenze. Mi piacerebbe comprendere al 100% il titolo e vedere cosa hai in serbo per noi lettori.
Bandierina verde, of course.
Alla prossima!
Ps. Il titolo del capitolo è sarcasticamente delizioso. In questo sei davvero brava! |