Carissima Feles,
benvenuta in questa sezione!
Già il titolo è gravido d’attesa. Maratona, l’alba di quel V secolo, d’orosoprattutto per Atene. Resta sempre piacevole per me pensare all’Atene preimperiale (Tucidide+Canfora docent) che combatte per la propria libertà contro l’armata (decisamente superiore in numero) del Gran Re. L’eroe della situazione, Harmonios glaucopide, è degno epigono di Achille e Diomede, prediletto della dea Atena. Omero riecheggia in distanza, ed è un’eco garbatissima e piacevole. E la descrizione dell’amata/nemica Sara (non sapevo del significato persiano di questo nome) è fascinosa all’ennesima potenza: penso che la sua malia non coinvolga solo gli Spartiati… Harmonios cerca di razionalizzare, ma… quanto è duro lo scontro eros –thanatos! L’allusione al duello tra Achille e Pentesilea è suggestiva, carica di emozioni, visto soprattutto il suo valore archetipico (e Tancredi e Clorinda ne sanno qualcosa).
Molto accurata, come sempre, la tua ricerca storica. L’incontro - scontro tra i due non è solo una faccenda privata. Sono due mondi che scontrano. Due “modi” (modus, mood) diversi. Mi verrebbe quasi da dire apollineo e dionisiaco. E siamo alla nascita della tragedia.
Lo stile è ricco, elegante e sensuoso… barocco nel senso buono del termine! Mi sento molto coinvolta, quasi attirata nel vortice della battaglia.
Una bella prova ellenica, in attesa delle future (s)venture della gens Iulia/Iunia/Octavia.
Ti abbraccio,
KK |