Valutazione ottenuta al contest "Brighter than a thousand suns" sul forum di EFP
Nona classificata
Grammatica e sintassi: 20/20
Stile e lessico: 14,4/15
Attinenza al tema/utilizzo della citazione: 8,5/10
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 9,7/10
Approfondimento dei personaggi/IC: 9,5/10
Totale: 62,1/65
Grammatica e sintassi
Sia la grammatica sia la sintassi sono perfette, letteralmente impeccabili. Le frasi sono costruite in modo accurato e coerente, e non ci sono errori di ortografia né grammaticali. La punteggiatura è curata e precisa, ben sfruttata per creare il ritmo della storia.
Stile e lessico
Lo stile è ottimo: è scorrevole, chiaro, preciso, abbastanza vivace. I periodi si alternano in modo fluido, le frasi sono legate fra loro in modo coerente e il testo risulta coeso, con passaggi scorrevoli. L’unico minuscolo appunto che avrei da farti riguardo ai passaggi da una frase all’altra è all’inizio quando descrivi la donna dal punto di vista dell’uomo: fino a quando si prosegue con la lettura non risulta del tutto chiaro che la stai descrivendo attraverso gli occhi di lui, e così quando sposti l’attenzione da lei all’uomo il lettore deve riflettere un secondo e tornare alla frase precedente per rendersi conto del cambiamento di prospettiva. Per il resto, lo stile è davvero molto, molto adatto per la storia.
Anche il lessico è eccellente: è preciso, curato, ben scelto. E’ sia poetico sia fluido e naturale, molto piacevole da leggere. L’unica nota che mi sento di fare qui è che forse avrebbe potuto essere un pochino più audace, un pochino più seducente, vista la situazione. Usando magari termini un po’ più “oscuri”, nel senso di vocaboli che richiamassero di più le tenebre legate all’essere vampiri e al fascino crudele di queste creature, la storia avrebbe avuto un pochino di atmosfera in più. Ma già così il lavoro è molto buono.
Attinenza al tema/utilizzo della citazione
Apprezzo moltissimo l’inserimento della citazione all’inizio della storia: mi piacciono tanto i racconti che cominciano con una citazione, perché mi danno l’impressione di partire già con un’idea ben precisa, di avere già una direzione ed essere già “più ricca” fin dalla prima riga. La trovo una scelta ottima, anche visivamente.
La trattazione del tema c’è indubbiamente, sia per l’inserimento materiale della frase sia per lo sviluppo della storia. C’è il contrasto luce/oscurità, senza dubbio. Non è, però, tanto accentuato: si intuisce, ma non ci sono né riferimenti diretti né metafore o figure che richiamino chiaramente questo contrasto. La trama è più concentrata sulla sofferenza di lui del momento che sulla prospettiva di nuova vita che lo attende (la parte “di luce”), anche se questa si può facilmente intuire. Tuttavia il tema è presente e rispettato, e la tua interpretazione mi è piaciuta.
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale
La trama è eccellente: chiara, ben strutturata, ben pensata. È un momento, un solo istante o poco più, ma in questo istante cambia tutto. È una vecchia vita che finisce e una nuova vita che comincia, la promessa di meraviglie oscure e proibite racchiuse in pochissime righe. È davvero ottima. È una rielaborazione originale del personaggio del vampiro, perché racconti il subito prima. Ricorda un po’ l’approccio romantico del rappresentare un’azione subito prima o subito dopo il suo svolgimento, per dare un senso di equilibrio e sospensione. Ed è una tecnica che padroneggi in modo eccellente, perché questo senso di sospensione e di realizzazione imminente sono presenti in tutta la storia. Forse c’è qualche descrizione dell’aspetto fisico e del paesaggio che non è totalmente necessaria, soprattutto considerato il poco spazio che avevi a disposizione per la narrazione, e magari eliminandola avresti avuto più righe a disposizione per concentrarti sulla trasformazione.
Approfondimento dei personaggi/IC
L’attesa, la sofferenza, la lussuria accennata dell’uomo sono costruite e gestite in maniera eccellenti. I suoi sentimenti e pensieri sono coerenti, “onesti”, plausibili. Ogni riga è intrisa di una specifica sensazione. Il dolore dell’uomo è quasi tangibile, assolutamente realistico. E il sollievo dato dalla sola presenza della donna è altrettanto concreto, altrettanto presente: il lettore vede la scena attraverso gli occhi del protagonista, li fa scorrere sul paesaggio crudele e sulla figura altrettanto crudele nella sua indifferenza e splendida nel suo affetto. Entrambi i personaggi hanno una sorta di “aura” complessa, nel senso che ispirano al lettore emozioni intese e tutte diverse fra loro, ricche di sfumature.
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