Ebbene sì, sono di nuovo io!
Mi sono fermata anche qua perché, oltre ad amare il folk, amo le leggende e l'Irlanda e la mitologia celtica/nordica ancor di più (per non parlare della combo perfetta, musica folk irlandese sulle leggende hahah) e la storia delle selkies mi ha catturata subito.
Ne avevo già sentito parlare, ma non in modo approfondito... e tu già con le note iniziali in cui racconti la leggenda mi hai stregata!
L'ho trovata dolcissima ed estremamente affascinante.

Per quanto riguarda la storia mi è piaciuta molto, è stato un bel viaggio nei sentimenti contrastanti e confusi di qualcuno che è spaccato tra due mondi, tra un amore "umano", se così possiamo chiamarlo, e l'amore primordiale per il suo posto... il mare.
L'amore che lei prova per suo marito è qualcosa che non si sarebbe aspettata, e forse per questo ancora più speciale: quando sorprende, un amore è davvero intenso e profondo, come a dire che anche se le premesse sembravano tutte sbagliate alla fine i sentimenti erano troppo dirompenti per non sbocciare.
Bello come lei desideri che l'uomo sia la sua casa, ma alla fine si ritrovi a realizzare che per quanto lo ami, la sua casa sarà sempre il mare.
E' una cosa triste ma da un tocco di malinconia alla loro storia d'amore, cosa che personalmente amo da morire, quindi è molto bella.

Davvero una bella storia, complimenti :)
A presto,
Fra

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Oh mio Dio.
Tesoro, io non so come tu abbia fatto a scrivere una cosa così bella.
Cioè, sì, lo so... Ma ogni volta che leggo qualcosa di tuo mi pare impossibile che una sola persona riesca a racchiudere così tanti sentimenti in poche righe.
Io non so più come elogiare le tue grandi, grandissime doti di scrittrice.
Questa storia ha della poesia, credimi.
E la leggenda alla quale ti sei ispirata, è meravigliosa.
Ottimo mix: complimenti! <3
Bacione <3

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Eccomi! Conosco benissimo la storia delle selkies e mi ha piacevolmente sorpresa il fatto che qualcuno abbia deciso di prendere spunto da questo mito per darne una sua interpretazione, a prescindere dalla canzone degli Evanescence che non conosco. Tralasciando gli appunti sulla correttezza della forma, bla bla bla, mi sembra che tu abbia una buona capacità di immedesimazione nei personaggi che descrivi. E quello che scrivi è davvero molto verosimile e plausibile: la perdita del manto e soprattutto il suo ritrovamento significa lasciare andare un pezzo dell'anima per non ritrovarlo mai più. Questi celti non ne sapevano una più del diavolo, direi almeno due. Lacerante e poetico.

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Mitologie irlandesi? Già le adoro, aww.
Tralasciando il fatto che adoro tantissimo gli Evanescence perché Amy Lee ha una voce strabiliante e quindi ora sto ascoltando la canzone, già, ho adorato anche la storia. Così dannatamente sincera, quasi come se fossi lì ad osservare lo sguardo cupo della donna-foca mentre osserva il ragazzo di cui s'è innamorata. No, sinceramente mi ha letteralmente straziata... quello sguardo da cucciola foca, mentre è così triste, sì, diciamo che m'ha colpita.
Oh mamma, quella foca mi ha fatto venire gli occhioni da tanto è dolce e tenera mentre pensa all'amato e si dispiace di ciò che è accaduto. E caspita, dispiacerebbe pure a me notare una foca in quelle condizioni.
E poi comunque non avevo mai sentito parlare di questa mitologia, decisamente, eppure eccomi qui a dirti ciò che penso riguardo questa notizia interessante.

Già, ora finisco la recensione prima di risultare ridicola.
T. ^^

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Ciao,
Io amo l'Irlanda, l'anno scorso ci son stata, ma non ho mai sentito parlare di questa storia che mi piace molto; anche la tua é bellina e davvero tenera: si riesce a percepire il dispiacere con cui lei si é allontanata, ma anche quella voglia di libertà che rende la sua scelta comprensibile.
Bravissima. :3
a presto,
Sally

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