Recensioni per
Il suono della felicità
di Dotta Ignoranza
Il bello della poesia in sé è che ognuno legge ciò che sente più vicino al proprio animo e le parole di colui che scrive diventano di tutti, o meglio, di tutti quelli che desiderano avvicinarsi a esse. |
Rispondo prima alle note: grazie a te. |
Bellissima. |
Veniamo ora alla farfalla. |
Salve! |
Ciao ;) |
Molto bella, originale, malinconica e profonda... per i sentimenti di solidarietà tra l'uomo e l'animale che esprimi ho pensato subito a "la capra" di Umberto Saba, una delle pochissime poesie che so a memoria... |
E così è. La gioia di vederlo ancora vivo ma il dolore che non si possa riprendere. Se ci pensiamo, alla fine ci ricordiamo e ritorniamo tutti insieme a mantenere il dolore fuori la felicità seppure si provano struggenti emozioni due volte. Se la prima ti soffoca, la seconda ti rende leggera pur con difficoltà perché le farfalle non riescono a trattenere ogni particella ddel tuo corpo e quindi scivoli giù. Sorridi, ingenua. Eppure sorridi. Il dolore è un concetto strano per noi umani dal momento che pure nella gioia riusciamo a tirarlo fuori e da lì ci sentiamo persi in un groviglio di sentimenti e pensieri che non riusciamo a districare. Il sorriso può essere, per persone particolarmente vulnerabili e superficiali allo stesso istante di un secondo, un pregio quanto un aiuto, un coltello che li difende dal non provare quella tensione, quelle spine. Sì, per alcuni il dolore e la felicità son diversi e riescono a separarli ma così facendo soffrono il doppio... io tendo a soffrire nella felicità e gioire nel dolore. Tutto il contrario. E proprio in questo dannato periodo: sono contenta per ciò che ho passato ma soffro per ciò che ho commesso, tuttavia si vive una volta sola quindi sono lo stesso leggera. Dolore nella felicità e felicità nel dolore. Basta non girare la medaglia, infine. Ti saluto, Grazie per la compagnia. T. |
Ciao. (: In teoria non dovrei recensire perché dovrei prima sistemare qualcosa con me stessa eppure sono sempre stata una menefreghista totale, soprattutto verso la propria figura. Maaa ora procediamo con questa piccola poesia malinconica; devo ammettere che pure a me - colei che adora il gotico e il genere death metal - hai messo addosso una sensazione spiacevole. Ed è come se quella stessa immagine mi perseguita dato che anch'io ho dei demoni in passato cui ho tradito. La mia mente è perversa in ogni sfumatura e... già, non solo ho immaginato il cane col padrone che sorride con pietà ma ho anche mischiato questo avvenimento comune tra noi e mi sento ancora incompleta. Era da tanto che non provavo un'emozione simile alla consapevolezza, al disagio psicologico ed alla pena. Il cane, giusto. Se ci pensiamo, però, siamo tutti immersi nella mostra solitudine e ci rintaniamo in noi stessi e quando qualcuno ci guarda con pena, non importa perché alla fine la codesta persona c'è stata al nostro fianco, ancora. Il pensiero è volato dritto a mio nonno, ora un angelo buono e dolce. Lui aspettava nei meandri confusi della sua mente malata di mancanza di memoria e noi lo guardavamo con la consapevolezza che oramai non c'era più nulla da fare. Lui non capiva ma apprezzava lo stesso... e quel cane gli somiglia così tanto nella mia mente che... no, meglio non continuare. Ancora complimenti. Ora leggo il prossimo. |
Ciao :) |
Non riesco a far altro che rimanere sempre impressionata dal tuo stile di scrittura, dalla tua capacità di esprimere concetti profondi ed emozionare chi legge con qualche frase. Trovo davvero che tu sia bravissima e mi piace moltissimo il concetto di felicità che hai voluto esprimere: effimera, piena di speranza e simile al dolore, per certi versi. Ti rinnovo i miei complimenti, vado a leggermi un'altra tua storia. |
Forse l'imparità a volte ce la creiamo noi da soli. Forse perché non siamo in grado di dare il giusto valore ai nostri sentimenti e non capiamo che sono tutti strettamente legati gli uni agli altri. |
Per prima cosa devo chinare la testa davanti al mio imperdonabile ritardo nel recensire questa tua poesia anche perché mi piace il tuo modo di scrivere. Mi hanno commosso queste tue parole e per un attimo mi sono sentita anche io un poco cane. E' proprio vero che la felicità è un attimo e che basta davvero poco per riuscire a ottenerla. Una carezza. Una parola. Un semplice sguardo. Basta poco e noi siamo sempre lì ad attenderla. |
Anche in un giorno di pioggia può accadere qualcosa di piacevole. Anche nei giorni di sole le nappe scure sventolano. Anche nel male soggiace una goccia di bene. Anche nel bene, c'è il rispetto del male |
Attendi, perché il buio tornerà abbagliante. Attendi, perché noi siamo creature fatte di luna e nero intenso. La luce ci può ferire. Attendi, riportami quell'osso, ti darò una carezza. |