Recensioni per
A proposito dell'amore
di Dreamhunter

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
10/02/14, ore 18:36
Cap. 2:

Mi sono commossa. Che Roba brutta / bella, inn effetti. Il ruolo del padre è stato fantastico, ancora una volta ben descritto da te. E' un rapporto che nel telefilm è stato trattato, ma fino ad un certo punto, il che se da una parte ti ha dato una maggiore libertà, dall'altro sarebbe stato facile sbagliare. Sbaglio che tra l'altro non hai fatto. La descrizione del padre, del suo rapporto con la mamma, la frase su chi non c'è più è stata a dir poco toccante. Mi ha praticamente distrutto, e ho pianto, si. Perchè non l'avvo mai vista in quel modo, ma effettivamente è così. Così che deve andare, così che ci si sente dopo che qualcuno è andato. Sordi. E come al solito, con poco, e con semplicità, hai la capacità di arrivare dritto al cuore di chi legge e soprattutto dritto al succo della questione. Anche lo stesso padre, nell'utilizzare l'abbandono contro di lei, ha risposto a quello che rappresenta nel telefilm il classico CAOTICO, che farebbe di tutto per ottenere quello che deve, e visto che non ha mai smesso di volere bene alla figlia è ovvio che si tiri la zappa sui piedi ( ricordando la figlia di averla abbandonata ) pur di renderla felice. E' meravigliosamente un padre perfetto, con i suoi difetti normali ( si fa per dire ) ma soprattutto che rispecchia l'umanità immensa che ha poi il personaggio nello stesso telefilm. Cam che spalleggia poi è fantastica, ma soprattutto, il fatto di non aver citato Booth e Temperance ( o meglio la discussione in corso dal capitolo precedente ) ha lasciato solo maggior suspance, e voglia beh.. di leggere subito quello dopo.


Silvia

Nuovo recensore
10/02/14, ore 18:02
Cap. 1:

ta ta taaaaaan!
Che finale scioccante! ah no, è il finale solo del primo capitolo, giusto? Ommiodio, penso di odiarti. Hai una capacità di coinvolgere e di incuriosire fin dalle prime righe, senza però rivelare troppo. Sei geniale, ma soprattutto hai una capacità di caratterizzare i personaggi in una maniera fighissima. Questo denota non solo una estrema attenzione a ciò che guardi, ma soprattutto l'ottima qualità di trasferire in ciò che scrivi, ciò che veramente vuoi trasmettere. Ti ho cercato, avendo trovato altri tuoi scritti, e anche solo da questo primo capitolo mi hai presa. Voglio leggerlo, e non solo per concludere una storia, ma perchè cono incuriosita dalla tua idea di un finale alternativo. Dal dettagli che sai mettere, e descrivere. E che dire del fatto che siano amici? E' vero, lo sono. Tutti se ne dimenticano, alle volte se ne dimenticano anche loro, e invece tu hai saputo descrivere alla perfezione il tortmento che possono aver patito - soprattutto Booth - all'idea di perdere un amico. Qualcuno di veramente importante e senza il quale non si può stare. Ti faccio nuovamente i complimenti per come scrivi, perchè a quanto pare non si tratta solo di aver scritto bene la prima fan fic che ho letto scritta da te, ma proprio di un tuo stile, che sto imparando ad amare, piano piano, lentamente, ma che durerà a lungo.
Continuerò a leggere, e se qualcuno legge questo mio commento, leggete le sue storie. Meritano davvero. Sia nei personaggi, sia nelle storie, ma soprattutto nel modo di scrivere.

Baci, Silvia.

Nuovo recensore
02/02/11, ore 20:36
Cap. 7:

Il racconto mi ha preso e me lo sono letto in un baleno.
Bella storia, molto rispondente al telefilm, mi spiace solo avarla scoperta da poco.
Mi leggerò tutto quello che trovo su quanto hai scritto e ti scrverò le mie opinioni

Recensore Veterano
14/12/10, ore 04:31
Cap. 7:

lo continui, vero?

Recensore Master
30/10/10, ore 01:24
Cap. 7:

Eccoci all’ultimo capitolo. La resa dei conti. La fine di tutto (per adesso). Ho letto questo capitolo come minimo cinque volte, ed è incredibile come ad ogni lettura salti all’occhio un particolare nuovo, qualcosa che non avevo notato… qualcosa che mi fa amare di più questa coppia e questa storia (che inserisco tra le storie preferite).

Non erano più il Booth e la Brennan di quattro mesi addietro. Neppure quelli della notte precedente. O i due che avevano cenato insieme da poco meno di un'ora. E domani non sarebbero più stati l'uomo e la donna immobili in quell'ingresso buio...

Non si può commentare un passaggio così bello, forse il più bello dell’intera ff.

Ci aveva pensato, sentendo la mancanza di lui bucarle lo stomaco, chiedendosi come sarebbe stato se... Poi aveva ucciso quei pensieri.

E chi non penserebbe a Booth, anche chiusa in un sacco a pelo nella foresta amazzonica? O.O Suvvia, Bones, non essere così ovvia… -.-‘
Come sempre, complimenti per il modo in cui riesci a bilanciare i diversi punti di vista, mantenendo sempre la tua neutralità. Sei bravissima.

Ecco perché si era innamorata di Seeley Booth.
Lui aveva ritrovato quei pezzettini di spontaneità perduti e li aveva incollati insieme. Restituendoglieli. Malconci, per carità, ormai forse poco importanti. Ma grazie a lui adesso li aveva di nuovo.

Ehm… anch’io ho perso i miei pezzetti di spontaneità. Non è che potrei avere il prestito Booth per aiutarmi nella ricerca? No? Proprio no? Sicura? Uffa. =(

Per tutta risposta, lei si sollevò e scivolò su di lui. “Voglio farlo ancora”.

Così tipico di Bones, “volerne ancora”. Quale donna ne avrebbe abbastanza di Booth, mi chiedo io? =)
“... e siamo forti”, terminò Seeley sorridendo. “Siamo una coppia fenomenale”.
“Insieme”, ripeté Temperance.
Sì, insieme sono davvero fenomenali.

Recensore Master
30/10/10, ore 01:23
Cap. 6:

Credo di poter affermare che l’inizio di questo capitolo è uno dei passaggi più belli dell’intera storia. È incredibile il modo in cui riesci ad equilibrare i POV di entrambi i personaggi senza scadere nella banalità, e senza lasciare che uno domini sull’altro. Esattamente come nella serie.
Passiamo alla scena del ristorante. È piuttosto comico pensare a Bones che guarda le stelle per capire di quale allineamento stia parlando Booth… =) E Booth è indescrivibile.

La notte prima tutto si era svolto sotto anestesia, un coma farmacologico da shock, ma questa sera...
Questa sera stava avvenendo la trasformazione radicale. Il processo era avviato, ormai, e sarebbero rotolati giù per la collina dei loro dubbi e delle loro paure alla velocità massima. Non c'era modo di farlo frenando, ne erano consci entrambi. La cena rappresentava soltanto un compromesso, una tregua per prendere fiato e coraggio in preparazione del volo nel vuoto...

Mi piace questo passaggio. È molto delicato il modo in cui parli della loro (palese) paura di veder cambiare il loro rapporto. È impossibile persino commentare, perché le parole giuste le hai già prese tutte tu. =)
E poi, c’è la domanda di Bones. È incredibile, per quanto possa sembrare fuori luogo quella frase, in realtà non lo è affatto. E la spiegazione che le fornisce Booth rispecchia tutto quello che abbiamo pensato (o meglio, quello che io ho sempre pensato) a proposito della carissima dottoressa Brennan.
E poi, c’è la curiosità (reciproca e del tutto giustificata) di Booth. Che cosa ha pensato quel giorno Temperance di lui?

“Mi ha colpita la tua andatura, mentre ti avvicinavi”, lo accontentò lei. “Molto sicura, virile. E poi le tue spalle. I tuoi occhi, quando hai tolto gli occhiali da sole, la tua bocca. Un esemplare di maschio assolutamente notevole, sotto tutti i profili. Persino quella tua arroganza insopportabile aveva qualcosa di... stimolante. E' per questo che, anche dopo aver giurato di non lavorare mai più con te, ti ho usato come modello per l'agente dell'FBI del mio libro”.

Diavolo, quanto ha ragione. *.* Quanto HAI ragione.

“Come ti piace farlo?”.

E vai! Ma Bones proprio non ha limiti! Complimenti per averla resa così IC!

“Vuoi dire che questa notte non faremo sesso?”, ribatté Temperance attonita.
“No, direi di no”. Seeley tenne lo sguardo nel suo. “Io spero che questa notte...”. Sospese la frase un istante, osservando le pupille di lei dilatarsi. “... faremo l'amore”.
Silenzio. Le pupille di Temperance quasi esplosero. Il suo bicchiere si rovesciò, urtato da un movimento brusco del suo gomito. Lo rimise diritto senza staccare gli occhi da quelli di lui. Priva di fiato e di repliche.

Anch’io, nei panni di Bones, avrei rovesciato il bicchiere, se Booth mi avesse detto una cosa simile. =) Mamma mia, è normale che faccia così caldo? XD

Temperance guardò un attimo le mani di lui che si muovevano sul volante e poi... si buttò. A capofitto. In picchiata.

Un salto nel vuoto senza paracadute. In fondo l’amore è questo, e non solo nel caso di Bones e Booth. Un salto nel vuoto che può finire bene o meno. L’importante è avere il coraggio di saltare.
Al prossimo capitolo.

Recensore Master
26/10/10, ore 00:09
Cap. 5:

Eccoci ad un altro capitolo. Protagonista, ancora Bones, ma stavolta alle prese con la cara Angela, direi più che felice di constatare che l’amica non parte più. E tutto grazie a Max. E a Booth. E, soprattutto, all’amore di Booth.

“No, stai tranquilla... Vuoi un caffè? Non ho dormito molto e mi sto mantenendo in piedi con la caffeina...”.
 
Non posso fare a meno di pensare che anche io vorrei non aver dormito per i motivi che hanno tenuto in piedi lei per tutta la notte.

Lo stomaco di Temperance si contrasse. Per tutti quei mesi l'aveva trascurata. Per scappare da Booth, era scappata da chiunque. Anche dalla sua più cara amica in difficoltà.
 
Era ora, Bones, che ti rendessi conto che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Tu preoccupati della tua vita, e intanto ai tuoi amici crollerà il mondo addosso.

Si scambiarono l'ultimo sorriso, quindi Temperance ritornò fra i propri scatoloni. Scoprendosi improvvisamente esausta. Strizzando gli occhi nel sole, uscì sul balcone a prendere il plaid con cui si erano coperti lei e Booth quella notte. Profumava di rugiada.
E di lui. Magari era solo pura suggestione. Anzi lo era sicuramente. Però ci sentiva il suo odore...
Se lo avvolse intorno al corpo e si stese sul divano, la testa pesante, i pensieri aggrovigliati. Non aveva dormito per nulla e non sapeva se fosse giusto addormentarsi. In che mondo si sarebbe svegliata, dopo?

 
Ma Bones, proprio non ce la fai a lasciarti andare, a vivere giorno per giorno, ad accettare ciò che viene senza farti troppe paranoie? Uffi… complimenti ancora, perché sei davvero brava a rendere i pensieri della cara dottoressa Brennan.
 
 
 “Mi piace tanto, papà. Speravo che sarebbe stata tua amica per sempre”.
“Ma lo è... Voglio dire, è mia amica. Lo resterà. Solo che adesso vogliamo essere un po' più che amici...”.
“E così poi litigherete e non lo sarete più. Tutti quelli che hanno appuntamenti, prima o poi litigano e smettono di vedersi”.
“Cosa?”, esclamò Seeley. “Da dove ti è nata quest'idea?”.
“Mamma litiga sempre con i suoi fidanzati”, rispose candidamente Parker. “E anche tu con le tue fidanzate perché poi non le vedi più. E ci sono anche i miei compagni di scuola: quasi tutti hanno i genitori che cambiano fidanzato o fidanzata...”.

 
Credo che questa scena potrebbe rendere Parker il mio personaggio preferito. Mmm. No. No. Il mio personaggio preferito resta Booth padre. Senza ombra di dubbio.
Bellissima la riflessione di Parker su “quelli che hanno appuntamenti e poi smettono di vedersi”. Non so come ti sia venuta in mente, ma è decisamente azzeccata. Complimenti.

I libri e i film si concludevano sempre con i due protagonisti che confessavano di amarsi. La fregatura stava nel fatto che nessuno specificava che la partetosta arrivava dopo...
 
Sacrosanta verità. È per questo che apprezzo chiunque sappia parlarmi di una coppia che affronta le difficoltà dello stare insieme. Perché tutti sappiamo far dire a due personaggi che si amano, ma… ma quanto è difficile farla durare?
Ottimo lavoro, come sempre.

Recensore Master
25/10/10, ore 23:40
Cap. 4:

Ecco un altro capitolo che ho adorato. Nonostante fremessi per assistere a un bacio tra questi due, alla fine mi sono resa conto che quello a cui hai dato vita è esattamente quello che potrebbe succedere tra Booth e Bones: non correrebbero così tanto, non brucerebbero le tappe… e questo è davvero un tuo grande merito: sai rendere tutto perfettamente IC.
 
 “Non avevi mai pensato che io...”.
“No. Non così. E' che tu mi rendiinsicuro, Bones”.

 
Possiamo inserirla nel catalogo delle cento dichiarazioni d’amore più belle di tutti i tempi? Insomma, a me piacerebbe. Perché rendere insicuro un uomo (un uomo come Booth) significa colpirlo, stupirlo più di quanto egli stesso si sarebbe mai aspettato. Significa possedere davvero delle qualità eccezionali. Purtroppo non siamo tutte come Bones, e ancor più purtroppo non abbiamo tutte un Booth tascabile da usare all’occorrenza. Purtroppo.

“Scherzi a parte, Bones... Insicuro nel senso che ci sono state sere in cui avrei voluto baciarti anziché salutarti, ma poi ogni volta pensavo che tu avresti replicato con un che ti prende, Booth? Sei pazzo?... oppure che magari avresti gradito e saremmo finiti a letto, però la mattina dopo mi avresti detto che era stata una bella soddisfazione biologica e ti saresti comportata come se nulla fosse accaduto... E onestamente non l'avrei sopportato”.
 
Sarebbe proprio da Temperance Brennan svegliarsi, guardare Booth disteso nudo nel suo letto (no, ti prego, aiutami a scacciare quest’immagine dalla testa *.*) e dire: “Sì, grazie, è stata una bella soddisfazione biologica.” Potrebbe farlo, e diventerebbe uno dei possibili moventi che potrebbero spingermi ad ucciderla. ^^

“Mi hai dato un pugno, Bones”.
“Te lo meritavi”.
“Era Sweets a meritarselo”.

 
E’ inutile, per quanto mi sforzi, non riesco a non farmi piacere questi due personaggi. Booth è fantastico, Bones è fantastica, e insieme sono assolutamente esplosivi. Che si tratti di un caso, che si tratti di una conversazione sul fatto che si amano… sono assolutamente perfetti. Cioè, no, sono l’antitesi della perfezione, però sono perfetti l’uno per l’altra. E sei davvero un genio nel renderlo.

“Bones”. Seeley le catturò il mento e gli occhi, zittendola. Un sottofondo quasi astioso nella voce. Risentimento verso di lei, verso se stesso, per tutte quelle loro inutili ambiguità. “Era diparole che avevo bisogno. Non di segni da interpretare. Tutti e due abbiamo bisogno di parole. Semplici e chiare. Dobbiamo dirci le cose in faccia. Dobbiamo, Bones”.
Eh, forse dopo tre anni di segnali da decodificare, un bel discorso chiaro e limpido è quello che serve ad entrambi. Almeno, visti i casini successi finora…
 
 In cielo le stelle scorrevano verso il mattino.
“Booth?”.
I rumori della città si attutivano.
“Sì?”.
Al piano inferiore, qualcuno chiuse le imposte.
“Non sono più arrabbiata”.
In lontananza un cane abbaiò.
“Questo mi fa piacere, Bones”.
Intorno a loro, Washington si addormentò.

 
Mi piace il modo in cui riesci ad incastrare i dialoghi tra Booth e Bones con le descrizioni della città (Washington è tra le mie mete future… in qualche modo riuscirò ad andarci!), e con i sentimenti, che mai come in questa ff sono protagonisti.
Ottimo lavoro.
Al prossimo capitolo!

Recensore Master
25/10/10, ore 23:40
Cap. 2:

Max Keenan. Il papà di Bones. Mi piace quest’uomo.
Se in questo capitolo sei riuscita a rendere questo personaggio sufficientemente IC (come immagino tu abbia fatto, perché scrivi troppo bene perché possa essere il contrario), allora credo che nella serie originale lo adorerei. Perché è… è paterno (che scoperta, è un padre -.-‘), è diretto e al contempo delicato, è… è una figura ideale da tenere vicino e usare come guru personale nei momenti di sconforto.

“Perché Washington è la tua casa, tesoro. Il Jeffersonian lo è. Io l'ho visto. E Booth è il tuo partner. Ti piaceva lavorare con lui”.
Ah. Un minuscolo cedimento.
Al nome di Booth, le palpebre di Temperance avevano sbattuto veloci.
Come per scacciare un'immagine fastidiosa.
Nel senso tentatore del termine.

 
Ho semplicemente adorato (mi scuso per la mia ridotta capacità lessicale, ma non so esprimermi diversamente ^^) questo passaggio: sembra di vederli, padre e figlia, cenare insieme e nel frattempo discutere delle decisioni (sbagliate) della donna, e soprattutto cercare di capire da che parte occorre prendere la situazione per tentare di risolverla. Non semplice, non semplice. Però una soluzione c’è sempre. E questo Bones ormai dovrebbe averlo imparato.

“E' storia vecchia, te lo ripeto, papà. Se ho evitato Booth è perché... so come ragiona. E' tenace. Avremmo litigato. E io avevo bisogno di prendere le mie decisioni liberamente. Da sola”.
Che strana affermazione.
Era come se Temperance avesse ammesso di prendere ormai ogni decisione con Booth. O comunque con l'aiuto, l'appoggio, il parere di Booth.

 
Brava la nostra Bones, che finalmente si accorge di quello che i telespettatori e i fan più accaniti hanno notato dalla prima stagione: Temperance Brennan e Seeley Booth sono una cosa sola, almeno in senso professionale (e si spera anche in senso personale ^^), e tentare di dividerli non ha alcun senso, perché tanto, in un modo o nell’altro, saranno sempre destinati a ritornare insieme. Io lo so, tu lo sai, Bones… lo saprà. XD

“Sì, tesoro. Cosa hai pensato? Il primo pensiero... te lo ricordi?”.
Nonostante il panico e lo smarrimento che le animavano il volto, Temperance aveva risposto con calma. “Ho pensato che non avevo mai sentito tanto silenzio”.

[…]
“No, non è solo un pensiero. E' una verità. Io ho sentito quel tipo di silenzio quando è morta tua madre. La presenza delle persone che amiamo risuona nella nostra vita, come un diapason. La loro voce. La loro risata. I loro passi mentre camminano. Il modo in cui pronunciano il nostro nome. Il loro respiro... Ci abituiamo a questi suoni, finiamo col credere che li sentiremo per sempre. E quando se ne vanno, è come diventare sordi”.
Concedimi di farti un applauso virtuale per questo concetto. E un altro applauso per il modo in cui rendi l’odio di Bones per la psicologia.
 
Dunque, ti avevo promesso che d’ora in poi mi sarei contenuta nello stendere recensioni, ma mi sono resa conto che è impossibile. Dunque, se la cosa non ti crea problemi, continuo con le mie recensioni chilometriche.
Buon lavoro, e al prossimo capitolo.
 

Recensore Master
25/10/10, ore 23:38
Cap. 3:

Eccoci finalmente al nocciolo della questione. Dopo un capitolo narrato dal punto di vista di Angela e uno narrato dal punto di vista di Max, ce ne voleva uno in cui Booth e Brennan stanno l’uno di fronte all’altra, cercando di chiarire quello che è rimasto in sospeso tra di loro.

La vide annuire con gravità. “Sì. Mio padre ne è convinto e...”.
“Tuo padre?”. Seeley si scostò e si alzò dal divano, aggirandolo, ponendolo tra sé e lei come una barriera. “Pensi di essere innamorata di me perché te l'ha detto tuo padre?”.

 
Spero di non essere l’unica ad aver trovato questo intervento di Booth (con annesso scattare in piedi dal divano e trincerarsi lì dietro) altamente comico. In effetti, sarebbe piuttosto strambo se Bones si fosse resa conto di provare qualcosa per Seeley dietro suggerimento del padre. E, per quanto Bones possa essere considerata stramba, non lo è così tanto.

“Bones... ma, santa pazienza! Che pretendi da me?”. Seeley afferrò lo schienale del divano. “Sono stato in ansia per mesi... In ansia per te, per noi... Quando ti sei presa quel periodo di aspettativa, dopo l'arresto di Zack, e sei partita per quello scavo in Messico, ho capito. Dovevi riprenderti a modo tuo. Ok. Ma poi il periodo di aspettativa si è prolungato e tu mi hai sbarrato ogni porta. E io sono stato malissimo, Bones. Perché avrei voluto aiutarti, starti vicino... ma non potevo, perché me lo impedivi... E mi sono sentito inutile, in colpa, solo... E questa sera... sono venuto qui pensando di doverti dire addio e invece tu... “. Tacque, incredulo, smarrito. “... mi è sempre parso che tu mi considerassi solo un amico... Un amico speciale, magari, ma non... come...”. Si staccò dal divano, con un gesto impotente. “Non sono arrabbiato. Sono sconvolto, Bones”.


E’ inutile: Booth mi fa sempre più tenerezza, con questo suo non capire i comportamenti di Bones. E, paradossalmente, è proprio lui colui che la capisce meglio (se si esclude Angela Montenegro).

“Con me?”. Seeley ridacchiò sconcertato. “Quindi non sei più innamorata? Di già?”.
“Oh, no. E' proprio per quello che sono arrabbiata con te. Perché sono innamorata”.


Lui ridacchia sconcertato. E anche io ho ridacchiato, sono sincera. Perché è scritta così bene che non si fatica affatto ad immaginare i personaggi, le situazioni, i dialoghi. Insomma, sembra proprio di essere accoccolata in poltrona a gustarmi un nuovo episodio.
 
D'un tratto le parole le sfuggivano. In quei giorni le aveva messe per bene in fila, sino a che avevano assunto una logica, ma ora...
 
Cara, carissima Bones, forse tuo padre si è dimenticato di dirti che dichiararsi innamorate non è questione di testa, ma di cuore. E per quanto tu possa sforzarti, non riuscirai mai a trasformare l’amore in una questione di logica, nemmeno tra mille anni.

“Non ho più potuto mentirmi, rivedendo quelle macchie. E sì, sono arrabbiata. Perché... sono costretta ad accettare di provare un sentimento per te diverso dall'amicizia. Perché noi due stavamo bene così com'eravamo e adesso non so... cosa ne sarà del nostro rapporto... Perché tu ti sei fatto quasi ammazzare e hai finto di essere morto e hai cambiato tutto... e non possiamo più...”. Ingurgitò un grumo di lacrime.


Cara, carissima Bones, forse suo padre si è dimenticato di dirti anche che a volte le cose cambiano per diventare migliori. Per farti stare meglio. Per darti una vita migliore.
 
Complimenti, e al prossimo capitolo.
 

Recensore Master
25/10/10, ore 23:35
Cap. 1:

Permetti anche a me un piccolo prologo, per favore: trovo assolutamente fantastica e decisamente pertinente la citazione di Jodorowski a inizio ff.
Ok, prologo concluso. Ora iniziamo con la recensione. O forse no. No, direi che ho ancora un’appendice al prologo da esprimere, che ritengo, se non necessaria, quantomeno doverosa. Sono una fan “a intermittenza” della serie di cui scrivi, in quanto non sono mai riuscita a vedere due episodi consecutivi, capendoci così molto poco, ma… oh, accidenti. Quello che voglio dire è che, nonostante la mia “ignoranza” per quanto riguarda la serie, quel poco che ho visto mi ha stregata. Insomma, quanto ci vuole per innamorarsi dell’assurda praticità della dottoressa Brennan, o della rudezza dell’agente speciale Booth? Meno di cinque secondi, posso testimoniarlo.
Ok, preambolo concluso (e in teoria non si dovrebbe divagare, nelle recensioni -.-‘).
Ho letto e ri-letto la tua ff almeno tre volte, e nonostante questo sono fermamente intenzionata a recensire capitolo per capitolo, perché da autrice amo vedere che qualcuno segue passo a passo il mio lavoro.
 
Non avendo mai seguito con assiduità il telefilm, non ho mai avuto occasione di inquadrare bene né Angela Montenegro né i personaggi comprimari. Chi riuscirebbe a farlo in tre episodi, avendo a disposizione due elementi come Bones o Booth? ^^
Non l’ho inquadrata, ma adoro il modo in cui “descrive” Booth: si limita (anche se poi sei tu, e non lei, a parlare) a porre davanti agli occhi del lettore le qualità dell’uomo, partendo (per fortuna ogni tanto si cambia) dalle qualità intellettuali, fino ad arrivare a quella che forse è la verità più palese, e cioè che Booth è un gran bell’uomo. Subito dopo, senza stacchi, senza bruschi allontanamenti, la sua attenzione si sposta su Temperance Brennan, che forse è uno dei migliori personaggi mai inventati, e su tutti quei minuscoli particolari che, miscelati, formano qualcosa di unico.
Adoro il modo in cui Angela focalizza la sua attenzione sui particolari: in questo emerge tutta la sua anima di artista, e il merito è tuo.
Adoro il modo in cui Angela cerca di smuovere Booth, che, sinceramente, lì abbandonato al tavolino di un caffè mi inquieta. Insomma, lui è un uomo d’azione, è uno che ha bisogno di muoversi, ha bisogno di avvertire l’adrenalina che fa la corsa campestre lungo le vene… insomma, questo Booth quasi indolente mi suona strano. Mi suona strano, ma anche maledettamente giusto e IC.
E poi, c’è la questione Brennan. C’è questa donna che ha la straordinaria capacità di farti uscire dai gangheri, ma che altre volte ti fa quasi tenerezza, per la sua enorme insicurezza e per i mille patemi d’animo che cerca di evitarsi. C’è la questione di questa donna che improvvisamente prende coscienza dei propri limiti, e capisce di non poter continuare a nascondere la polvere sotto al tappeto.
C’è di tutto, in questo prologo, e so già che il resto sarà all’altezza.
Scusa per la recensione chilometrica e assolutamente senza senso… nei prossimi capitoli vedrò di darmi una regolata. =)
 
P.S.: Da cinema dipendente quale sono, non ho potuto fare a meno di adorare la citazione da L.A. Confidential; in realtà, ancora non ho visto il film (ma provvederò al più presto, essendo il cast composto da Russell Crowe, Guy Pearce, Kevin Spacey e James Cromwell ^^): mi sono limitata a leggere il libro, che comunque mi ha catapultata direttamente in quel mondo, e ha sancito la mia devozione a James Ellroy.

Recensore Junior
20/02/09, ore 09:53
Cap. 7:

Sono veramente carini!!! Brava!!! Aggiorna prestoo!!!

Recensore Junior
18/02/09, ore 21:31
Cap. 7:

devo farti i miei complimenti... se devo essere sincera all'inizio non mi piaceva molto questa fanfiction ma per curiosità ho continuato a leggerla e devo dire che è molto interessante e mi piace sempre di più..

Recensore Junior
03/02/09, ore 19:34
Cap. 6:

Bellissimo anche questo capitolo! Giusta la scelta di renderli un po' impacciati all'inizio: dopo tre anni di parteraggio, non deve essere facile rendersi immediatamente conto di essere una coppia anche nella vita... e soprattutto, che è giunto il momento di comportarsi come tale! Aggiorna presto! Ti leggo sempre con grande piacere! P.S. Complimenti per il restyling del sito... ho apprezzato anche quello!

Nuovo recensore
03/02/09, ore 02:23
Cap. 6:

Molto bella... Hai già un idea di quanto sarà lunga? di entro quando la finirai? perchè tendo ad essere un po ossessiva...;-)

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