Okay, Okay - dopo un bel respiro, sono pronta a recensire.
Damn, Rana. Damn.
Come ho già accennato in chat, questa storia mi ha uccisa dentro - e mi ha uccisa per due volte: la prima con l'angst, la seconda con la sua bellezza.
So che è una ff vecchia e io sono in tremendo, tremendo ritardo, ma ti prego, sopporta i miei sproloqui (e i miei scleri) solo per un pochino, perché l'ho amata per davvero.
Sapevo a cosa stavo andando incontro. Lo sapevo - lo sapevo perfettamente, mannaggia a me, eppure mi sono fatta fregare lo stesso, ma che posso farci? La tua scrittura mi ha attratto, e ci sono inevitabilmente cascata, mi sono fatta affascinare e coinvolgere e prima di rendermene conto, mi sono ritrovata in lacrime.
Oh, be', non posso dire di essermene pentita: come prima cosa, vorrei davvero lodare il tuo stile: è semplice ma non scarno, anzi, direi quasi... essenziale. Ha tutto ciò che serve, e conserva in sé una forza travolgente - e te lo posso assicurare, perché altrimenti non mi avrebbe preso affatto.
Non so se ti rendi conto della potenza, della carica emotiva delle tue frasi, dei paragrafi corti - dei pensieri annaspanti di Haru che è uscito dall'acqua da un bel pezzo, eppure ancora non riesce a respirare - e di quel certo senso di fatalità che inizia ad insinuarsi nella coscienza di chi legge nell'intuizione di quel treno preso per sbaglio, del tempo che passa e che poi si ferma di colpo; del tempo che si ferma per sempre.
Un'altra cosa che vorrei lodare è la bellissima scansione del tempo, e il modo regolare in cui dividi la shot in paragrafi, e i paragrafi in righe: mi hanno ricordato un po' il rintoccare delle lancette di un orologio, e ironicamente forse contrastano un po' con l'eternità a cui accenni nel finale; un'eternità passata nel silenzio, nella perdita, nell'assenza. Un'eternità senza Makoto.
E che dire del bellissimo, toccante, commovente modo in cui continui a far vivere Makoto - a tenerlo vivo nel cuore di Haruka e nella sua segreteria telefonica? Mi inchino, Rana mia, devo inchinarmi per forza (e ti svelo un segreto: è stato il pezzo che più mi ha commossa. Ma non dirlo in giro, ho una reputazione di tipa tosta da mantenere!)
Con grande, grande dolore chiudo questo mio lungo sclero - spero che abbia almeno un minimo di senso, tra i deliri per l'angst e la meraviglia per la tua assoluta bravura.
Sperando di non averti annoiato con questo mattoncino noiosissimo, ti abbraccio forte, e ti faccio ancora tanti, tantissimi complimenti (perché te li meriti tutti)
Un bacio,
Luna |