Buonasera! ^^
Finalmente mi sono ritagliata un po' di tempo per leggere con calma questa storia.
Ho molto apprezzato il taglio che hai deciso di darle, ossia narrare di come una ragazza ha deciso di prendere in mano la sua vita e di cambiare quello che sarebbe stato il suo "corso e ricorso storico". Ci vuole coraggio per prendere questo genere di decisioni e, indipendentemente da quale sarà il suo epilogo, ho visto in Claudia la forte determinazione di autoaffermarsi, come donna, ma, innanzi tutto, come persona.
Trovo molto bello che tu abbia deciso di creare un personaggio femminile con questo spessore, un vero emblema di quella che dovrebbe essere la ragazza (e poi donna) contemporanea.
La responsabilità politica dovrebbe partire dal singolo cittadino e questo lei l'ha intuito, ognuno deve fare il suo lavoro. Se ci pensiamo, la parola politica deriva da "poléis", ossia città. Il politico quindi è cittadino, prima di tutto.
Le donne hanno tanto lottato per avere il diritto di voto ed è più che giusto che una ragazza si faccia una sua idea politica senza ripetere a pappagallo quello che dicono gli uomini intorno a lei. O peggio, dire "la politica non è cosa da donne". Perché sapere di politica significa sapere innanzi tutto come va il mondo, al di là delle speculazioni che ci vengono fatte sopra.
Ed è da ammirare Claudia, una ragazza che cerca di trovare la sua identità nel mondo in maniera autonoma ed indipendente, tracciando la sua strada da sé, anche a costo di "deludere" gli amici.
Oscar vive nel suo mondo semplice e non comprende la scelta della sua amica, forse è anche un po' bambino e abitudinario e sa che, in quel modo, la sua vita sarà costretta a cambiare, con la partenza (più metaforica che fisica) di Claudia.
La figura del signor Oreste mi è molto piaciuta, mi ha fatto una gran tenerezza, perché un uomo solo che si rimbocca le maniche e cerca di crescere i suoi figli nel migliore dei modi è solo da encomiare. Scommetto che anche questa figura di gran lavoratore ha inciso molto sulla formazione di Claudia, che nutre molta stima e molto rispetto nei confronti del genitore.
Sarei curiosa di sapere cosa ne pensa della madre, ma questo, forse, si scoprirà più avanti.
L'unica cosa che ho trovato un po' azzardata, te lo dico per essere sincera, ma non voglio offenderti, è stata l'eccessiva quantità di informazioni che hai dato in questo capitolo. Sei continuamente andata avanti ed indietro nel tempo, in molti punti facendo proprio una sorta di riassunto.
Generalmente non sono contro questi espedienti, anzi, li trovo molto utili per capire la storia del protagonista (nel tuo caso della protagonista) prima che inizi la storia. Tuttavia, credo che avresti dovuto distribuire queste regressioni nell'ambito di più capitoli e non concentrarle (soprattutto) nel primo.
Personalmente, trovo molto più bello scoprire aneddoti del passato poco alla volta. Ripeto, questo è un mio giudizio personale, non voglio fare la saccente o roba simile, dato che qui siamo tutti scrittori in erba. E non voglio assolutamente offenderti (se l'ho fatto ti chiedo scusa) perché la storia, di per sé, ha un bel potenziale, è scritta in un italiano molto corretto e tratta di tematiche interessanti e originali.
Spero di non averti annoiata o infastidita e di averti fatto capire, piuttosto, che la tua storia mi sta piacendo. Ovviamente, essendo al primo capitolo non ho potuto dare un giudizio più approfondito, prossimamente, potrò esprimermi al meglio.
Saluti,
*Halley* |