Ciao!
Non mi pare giusto non lasciare qualche impressione, visto che hai un bel modo di scrivere, liscio e scorrevole, e riesci a rendere bene le scene senza appesantirle.
Ho aperto per curiosità, ma la storia mi ha preso già dopo la scena iniziale del risveglio (incubo premonitore...), e ha continuato a scorrere senza sforzo.
La protagonista è enigmatica quel tanto che basta, il suo rapporto con la sorella affettuoso e ben descritto. La scena della passeggiata in semitrance nel bosco è classica, così come l'incontro con la parte "oscura" di sé, ma non risultano banali perché le hai rese in modo realistico e piuttosto coinvolgente.
Ben fatta, e sayonara a te!
P.s. Un'unica curiosità, circa il momento in cui Arielle strappa la fotografia: sarà mica che la felicità ritratta non fosse poi così sincera (e che dentro di sé stesse già covando quei sentimenti - magari di rabbia e gelosia verso la nuova famiglia del padre - che poi l'hanno portata nella nebbia)? |