Recensioni per
Un battito di ali
di Lilith9312

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/12/14, ore 11:12

Quattordicesima classificata al contest “Peppa in reverse”: Un battito di ali, Lilith9312
 
Grammatica e sintassi: 3,8/10.
“Non era ancora mezzanotte, ma quelle notti di inizio estate erano...”
Questa può essere considerata una ripetizione. Potresti sostituire “notti” con “sere”. (-0,2)
Dopotutto anche lui era lì per lo stesso motivo: dopo una settimana estenuante...”
C’è di nuovo una ripetizione: potresti dire “alla fine di una settimana estenuante”. (-0,2)
Doveva passare a trovare la sua ragazza, Carmen, se questa non gli avesse...”
Poiché imposti la frase con il congiuntivo, “Doveva” va cambiato con “Sarebbe dovuto”. (-0,3)
“Non possiamo stare insieme, siamo così diversi”
La punteggiatura va inserita anche alla fine dei dialoghi. (-0,1)
“... e la folla che lo urtava qui e lì mentre ballavano o saltavano lo stava irritando.”
Poiché il soggetto è la folla, i verbi vanno coniugati alla terza persona singolare, non plurale. (-0,3)
“Un cosmopolitan, grazie”
“Subito”
Di nuovo manca il punto alla fine di entrambi i dialoghi. (-0,1) (-0,1)
“Ecco adesso che era lì fuori dal macello stava sicuramente meglio...”
In questo punto noto una carenza di virgole: dopo “ecco” mi sembra praticamente d’obbligo; ma ne aggiungerei un’altra anche dopo “macello”, poiché vai a specificare con il complemento – e quindi con l’inciso che hai aperto dopo “ecco” – quando sta meglio. (-0,1) (-0,1)
“... con una grazia che Andrea non riusciva a spiegarsi dato la fatica che aveva fatto lui per arrivare fino a lì.”
Quel “dato” va al femminile, poiché si riferisce alla fatica. Inoltre, dopo “spiegarsi” sarebbe meglio mettere una virgola, poiché la frase è altrimenti troppo lunga. (-0,2)
“I capelli castani lunghi alle spalle che le contornavano il viso e quel trucco che le risaltava gli occhi verde-nocciola, facevano sicuramente...”
I capelli castani sono lunghi “fino” alle spalle, direi. Ti sei dimenticata una parola. Inoltre, poiché hai messo una virgola dopo “nocciola” e hai quindi chiuso un inciso, dovresti anche aprirlo. Direi che è soggettivo il dove, poiché potresti aprirlo in vari punti. Potresti anche toglierla del tutto, ma poi forse il periodo sarebbe troppo pesante, per cui ti consiglio di aggiungerla. (-0,2) (-0,1)
Avevo uno sguardo particolare.”
“Aveva”, poiché è della donna che parli. (-0,2)
“Fammi qualcos’altro di forte”
Manca il punto alla fine della frase. (-0,1)
“Hai l’aria di qualcuno che vuole dimenticare qualcosa, e che vuole trovare un modo per divertirsi no?”
Qui ti segnalo due problemi di virgole, di cui uno è soggettivo: la virgola dopo “qualcosa” è superflua, appesantisce la frase e la spezza, ma non è sbagliata a prescindere; prima della retorica “no?”, invece, è praticamente d’obbligo e dovresti inserirla. (-0,1)
“Io..”
Hai dimenticato un puntino di sospensione: sono sempre tre. (-0,1)
Andrea non sapeva chi era quella ragazza, ma in quel momento non poteva che fare quello...”
Questo “era” va sostituito con “fosse”, e “poteva” va cambiato con “poté”. Inoltre, ripeti “ragazza” anche nelle frasi dopo – almeno quattro volte – per cui è meglio che almeno uno sì e uno no vengano sostituiti con un sinonimo. (-0,3) (-0,3) (-0,2)
“Si muoveva velocemente e si voltava di tanto in tanto per vedere se l’uomo la seguiva.”
Trovo che “la stesse seguendo” sia più adatto. (-0,3)
“Avevo detto che ti avrei fatto divertire no?”
Manca la virgola prima del “no?” retorico. (-0,1)
“... non sapeva nemmeno chi era al momento, ma si avvicinò.”
Questo “era” va sostituito con “fosse”. (-0,3)
“Poi un dolore proveniente gli fece spalancare gli occhi.”
Credo tu abbia dimenticato un complemento, perché non dici da dove provenga il dolore. (-0,2)
“Gliela piantò una seconda volta, questa volta colpendo...”
C’è una ripetizione, ti consiglio di sostituire “una seconda volta” con un’espressione analoga, che potrebbe essere, ad esempio, “di nuovo”. (-0,2)
“Io la ballerina! Poi incontrerò un uomo ricco e mi sposerò, e saremo felici e contenti!
Non hai chiuso le virgolette. (-0,1)
“... anzi...saranno gli altri a dipendere da me.”
Dopo i puntini di sospensione va sempre lo spazio. Inoltre, ti segnalo a titolo informativo – quindi senza penalizzare il punteggio – che hai lasciato due spazi prima di chiudere le virgolette, e non ne va nemmeno uno. (-0,1)
“Cosa stai dicendo...un giorno anche tu...”
Manca, come sopra, lo spazio dopo i puntini. (-0,1)
“Così mentre tu accudirai i figli e la casa, tuo marito...”
Qui hai chiuso un inciso, dopo “casa”, che però non hai aperto: manca una virgola dopo “così”. (-0,1)
“... amore, amicizia, paura...niente.”
“Vedere la vita di qualcuno lasciare il suo corpo...puoi quasi percepire...”
Di nuovo manca lo spazio dopo i puntini. (-0,1) (-0,1)
E’ bellissimo.”
Questo non è un vero e proprio errore, ma lo segnalo sempre a tutti perché mi sembra un po’ pigrizia: la “È” non è impossibile da ottenere, e l’apostrofo è visivamente orribile, per cui sarebbe bene sostituirlo. (-0,2)
“E il sangue...il rosso del sangue è l’unico colore,oltre il nero, che tinge le mie giornate.”
Manca sempre lo spazio dopo i puntini e anche dopo la virgola che c’è prima di “oltre”. (-0,1) (-0,1)
“Io ti potevo avere come e quando volevo, e nel momento stesso in cui tu eri in mio potere, eri finito.”
Hai chiuso un inciso dopo “potere”, ma non l’hai aperto: manca una virgola prima di “nel momento stesso”. (-0,1)
Io li anticipavo, prendendo io qualcosa di loro.”
C’è la ripetizione del pronome “io”. Direi che il secondo è superfluo, puoi eliminarlo senza sostituirlo – anche perché sinceramente non avrei idea di come. (-0,2)
“... finalmente libera da ogni cosa...forse era quello che mi serviva.”
Ancora lo spazio dopo i puntini. (-0,1)
“Sono salita sul tetto di un grattacielo. La notte è il momento migliore per stare più vicino al cielo...”
“Grattacielo” e “cielo” sono, a mio parere, una ripetizione. Non è onomatopeico, è che c’è proprio la stessa parola, sebbene una sia composta. (-0,2)
E’ come se mi volesse strappare via ogni cosa negativa...”
C’è di nuovo il problema dell’apostrofo al posto dell’accento. (-0,2)
 
Stile e lessico: 7/10.
Prima di parlare dello stile in sé, c’è qualche appunto che vorrei farti sul lessico. Ho trovato alcune espressioni un po’ stonate, forse troppo colloquiali o in generale discordanti con il testo. Te le elenco qui sotto, in modo che poi tu possa decidere se e come apportare delle modifiche.
“... era rientrato proprio circa due ore fa.”
“Proprio circa” è scorretto perché se è “proprio” significa precisamente, mentre il “circa” dà più un’idea vaga, quindi non precisa. Credo non possano essere affiancati in una frase, soprattutto se sono adiacenti. Inoltre, poiché la storia è al passato, “due ore fa” non è corretto: dovrebbe essere “due ore prima”.
“... se questa non gli avesse dato pacco lasciandolo.”
“Dare pacco” mi sembra un’espressione davvero poco elegante. Dalle mie parti non si dice nemmeno, quindi suppongo che sia più una forma dialettale (infatti noi “tiriamo” il pacco): la versione più corretta sarebbe “dare buca”.
“... e la folla che lo urtava qui e lì...”
Questa espressione mi ha lasciata un po’ perplessa, e l’hai usata più di una volta. Non solo perché ho sempre sentito “qua e là”, ma proprio perché non mi sembra attinente alla frase. Se proprio vuoi tenerla, dovresti cambiare il verbo “urtare” con “sballottare” o un sinonimo, perché altrimenti ha poco senso. E poi, personalmente, è davvero sgraziata.
“... adesso che era lì fuori dal macello...”
Anche questa frase ha un brutto suono. Non tanto per “macello”, che è un termine colloquiale e stona rispetto al resto – anche se penso che in parte il problema sia questo –, ma per il pezzo prima: “adesso che era lì fuori”. Non so, è davvero poco musicale e disturba la lettura, fa storcere il naso.
“... le risaltava gli occhi verde-nocciola...”
Il momento è il clou: Andrea incontra la sua rovina, le posa gli occhi addosso per la prima volta e credo che un’espressione più poetica avrebbe fatto la differenza. Certo, gli occhi verde-nocciola hanno senso, ma se fossero stati verdi striati di nocciola, o qualcosa di simile, sarebbe stato molto più elegante. È come se avessi liquidato degli occhi magnetici – perché è così che sono gli occhi di Alidea – con poche e sbrigative parole.
“La ragazza lo trascinò per la pista, lo mise davanti a sé facendogli vedere un po’ come poteva muoversi.”
Di nuovo ho avuto l’impressione che queste parole siano state scritte in modo sbrigativo: “lo mise davanti a sé” è davvero poco elegante, ci sono molti modi per dire questa cosa e non si può certo negare che tu abbia scelto il meno poetico; lo stesso discorso vale per “facendogli vedere un po’ come...”, che è quasi paesano. In alcune frasi è come se lasciassi andare il parlato, che spesso è meno contenuto dello scritto. Ci sono dei modi di dire soggettivi, che bisogna fare attenzione a non inserire nel testo, perché sono locali.
Eh sì, forse sono la classica donna in carriera.”
Questo sospiro mi sembra fuori luogo. Forse, se ci fosse stato semplicemente un “Sì, forse sono…”, l’impatto sarebbe stato migliore.
“Di altre come me se ne vedono tante in giro.”
Questo “altre” sta male, soprattutto se accoppiato con “tante”. Potresti sostituirlo con “donne”, se non fosse già presente nella frase appena prima. Non è semplice conciliare le frasi, soprattutto quando sono brevi e il soggetto è sempre lo stesso, ma magari riformulare l’intero periodo potrebbe aiutare.
Quindi, la parte lessicale andrebbe rivista, perché certe espressioni sono davvero troppo colloquiali.
Per quanto riguarda lo stile, invece, una cosa che si nota subito è che vai troppo a capo, almeno secondo me. Le frasi sono già spezzate per tua scelta – capita spesso, infatti, che per dare maggiore enfasi ci siano frasi senza il predicato o formulate in modo un po’ stravagante per via di una qualche licenza poetica – e continuare ad andare a capo rallenta a mio avviso la ­lettura e la fluidità degli avvenimenti. Rispetto la scelta di troncare le frasi, perché è una cosa che si vede spesso e che capita anche a me di fare, ma il testo è troppo spezzato e non è fluido.
C’è un’altra piccola cosa che ho notato, ma che non sapevo dove farti notare. Ho optato per questo parametro perché è una cosa “visiva” e credo sia giusto qui: quando separi il punto di vista di Andrea da quello di Alidea usi i tre trattini ---, che a mio parere non sono il massimo della finezza. Potresti usare un asterisco centrale, o un qualunque segno che si usa spesso per dividere il testo. Ci sono anche dei siti apposta che forniscono il codice html.
 
Originalità e comunicatività: 7,5/10.
Mi hai abbastanza sorpresa con questa storia, devo dirlo. Non avevo pensato a una ricerca di sensazioni, quanto piuttosto a un crogiolarsi nel limbo di un’assenza di emozioni. Quindi, da questo punto di vista, sono colpita e anche soddisfatta.
L’incontro tra i due non è originalissimo, lei è anche un gran bel pezzo di ragazza e lui ha la carne debole – proprio perché ferito dalla precedente relazione –, però si legge bene e c’è ugualmente una certa curiosità per vedere cosa sta per accadere.
Mi è piaciuto il risvolto un po’ macabro che ha preso la storia: che la tizia fosse stramba era abbastanza evidente, ma addirittura che fosse una serial killer non me lo aspettavo.
C’è però una piccola noticina che devo farti in merito: è possibile che nessuno sospetti di lei? Voglio dire, ha ucciso il suo ex fidanzato e a quanto pare aggancia la gente nei locali. Non ci sono delle telecamere di sicurezza o qualunque cosa che possa impedirle di passarla liscia? E, se si permette di dire al barista che vuole “il solito”, significa che molto spesso si trova lì; quindi presuppongo che uccida spesso lì. Credo che questa parte sia un po’ incongruente.
Riguardo la comunicatività, la parte di Alidea è ben fatta. Le sue emozioni (o, per meglio dire, le sue non-emozioni) sono molto tangibili e si ha una disarmante sincerità che porta il lettore quasi a giustificare i suoi atti estremi. Mi ha colpita molto questa frase: Non c’è pace per me, perché ce n’è troppa.” L’ho trovata piena di disperazione, ma al contempo abbastanza fredda da averne la consapevolezza. Nonostante lei non provi emozioni, il lettore è comunque conquistato e angosciato da ciò che legge. Questo è molto positivo.
La controparte maschile, però, mi ha lasciata un po’ perplessa, perché non mi ha trasmesso molto dell’attrazione che prova nei confronti di Alidea. Andrea è indubbiamente molto preso, molto affascinato, ma io non lo percepisco: lo leggo perché tu me lo dici, e basta. Forse ti senti meno a tuo agio scrivendo dal punto di vista di un uomo (non so, sto semplicemente ipotizzando) o forse il suo personaggio non ti ha intrigata come quello della donna di cui hai dovuto scrivere, ma peccava un po’ in questo senso.
 
Rispetto del pacchetto: 7,5/10.
1)5/6.
La donna è effettivamente apatica e non prova alcun tipo di emozione. Come ti ho detto, non avevo preso in considerazione, quando ho creato il pacchetto, l’idea che potesse andare alla ricerca di qualunque sentimento. Mi ha piacevolmente sorpresa questa tua interpretazione del pacchetto e credo che sia anche approfondita piuttosto bene.
C’è forse una vena di incoerenza: da bambina, Alidea ha già chiaro il suo futuro e non le interessa immaginarsi coinvolta in legami di nessun genere; però, più avanti, dici che il suo cuore è stato spezzato da un uomo. Quindi si presuppone che in realtà si sia innamorata, venendo meno al proprio ideale di bambina, salvo poi ritornarvi dopo questa rottura in modo ancora più radicale. L’ideale sarebbe ampliare la parte dell’innamoramento e specificare le dinamiche della storia, ma dovresti ampliare molto il racconto e non è detto che sia una cosa positiva ai fini dell’intreccio.
Nel complesso, però, devo dire che hai gestito molto bene l’apatia. Andare alla ricerca di qualcosa e non trovarlo – se non all’ultimo, disperato tentativo – è la chiara dimostrazione di qualcuno che non prova niente, e hai soddisfatto molto bene la caratteristica che ti è stata imposta.
2)0,5/2.
Il prompt è inserito in modo un po’ forzato. Lo hai usato e l’ho colto, è vero, ma ha avuto un ruolo davvero marginale ed è stato più che altro un flash. Ha portato la protagonista alle sue azioni, a uccidere e a lanciarsi nel vuoto alla ricerca di una sensazione, te ne do atto, ma se il fallimento dei viaggi sia stato effettivamente la causa di tutto ciò che è venuto dopo non ci è dato saperlo, e non mi sembra nemmeno del tutto plausibile. Anche qui, per rendere giustizia al concetto, sarebbe stata necessaria una spiegazione più dettagliata – o un dono di sintesi molto spiccato – e forse sarebbe risultato poco pratico; ma così non posso darti un punteggio alto, perché è stata un’apparizione fugace.
3)2/2.
Questa parte è stata rispettata alla perfezione, poiché non c’è nulla di romantico. Entrambi i protagonisti accennano a un amore passato, ma non incedono in riflessioni romantiche o nostalgiche. Anche il loro approccio fisico non ha nulla di romantico, è in parte lussuria poco consapevole (ah, gli effluvi dell’alcol!) e in parte l’ennesimo tentativo di sconfiggere un’apatia troppo pesante. Per cui ti do il punteggio massimo, dato che è inutile girarci intorno: il romantico non c’è, bene!
 
Gradimento personale: 3/5.
È difficile che una storia mi appassioni quando noto delle incertezze grammaticali o stilistiche, perché tendo a distrarmi facilmente. Però devo dire che hai destato ugualmente il mio interesse con una storia che non mi aspettavo. Creando questo pacchetto non ho avuto uno spicco di originalità, e mi immaginavo qualcosa come una donna annoiata che guarda il soffitto della propria stanza in attesa del miracolo divino. Per cui hai decisamente saputo sfruttare ciò che avevi tra le mani.
Una  cosa che non mi ha fatta impazzire, però, è stata il finale: l’ho trovato un po’ scontato. È vero che, se non si conosce l’insensibilità come quella che hai descritto, è difficile portare a termine un intreccio che sia credibile e anche inaspettato, però mi è comunque sembrato troppo... facile. E fuorviante, perché potrebbe dare l’impressione di un suicidio per disperazione (potrebbe anche starci che qualcuno si suicidi perché l’oppressione della mancanza di sentimenti è troppo grande, ma non credo sia questo il caso). Non so, probabilmente per una personalità come la sua quello sarebbe sempre stato l’arrivo, ma per qualche ragione non l’ho apprezzato fino in fondo.
 
Bonus Peppa: 0/5.
 
Totale: 28,8/50.