Recensioni per
Storia di Orla
di EsterElle

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
11/08/19, ore 18:41

RECENSIONE PREMIO PER IL PRIMO CLASSIFICATO DEL CONCORSO "IL VOSTRO MEGLIO"

Ho l'abitudine, quando devo scrivere recensioni premio per i partecipanti ai miei contest, di andare alla ricerca di storie "vecchie" rispetto a quella che mi è stata consegnata per quel concorso, e, se conosco il fandom, mi piace anche provare qualcosa che non sia legato al mondo della Rowling.
Di questa storia, mi ha attirato molto, più che il titolo, che, devo confessarlo, anche se "corretto", mi pare un pochino generico, l'introduzione. Sono poche parole semplici, ma intriganti e mi hanno messo addosso una gran voglia di leggere.
La prima parte, descrittiva, vive di immagini e sensazioni che hai reso con grande eleganza, ma sono vivide, pulsanti e conferiscono grande vitalità alla storia. Questo è unito ad una punteggiatura impeccabile e ad un lessico molto ben curato.
Trovo molto particolare la scelta di impostare la seconda parte come un dialogo, che in realtà è un monologo, che trova la sua spiegazione nella chiusa. Edmund Doyle è enigmatico, ma così empatico ed umano e questo "finto dialogo" tratteggia così bene la sua figura e quella della nostra protagonista inesistente.
Ha costruito la trama davvero bene, tanto che, di frase in frase, davvero non capivo dove volessi andare a parare quali fossero le reali intenzioni di quest'uomo misterioso, che man mano scopriamo essere non un pervertito, ma una persona che ha sofferto.
Non posso fare altro che complimentarmi con te per questa storia: è scorrevole, appassionante, profonda, e scritta in modo tecnicamente impeccabile. L'unico difetto, forse, è proprio il titolo, che non rende giustizia ad una narrazione tanto densa di sensazioni e sentimenti.

Nuovo recensore
23/12/15, ore 13:50

Ciao, eccomi qui a lasciarti la recensione premio vinta per il contest “Una domanda a te e una a me”.
Questa storia è strana. All’inizio ti dico con sincerità che ero molto preoccupata da questo Edmund, al tal punto da temere il peggio, invece sì è rilevato un personaggio bizzarro ma buono. In alcuni momenti ero convinta che parlasse realmente con il cadavere, ormai mi hai abituata a qualsiasi cosa, tuttavia non era così.
La storia è scritta benissimo, sai ormai che adoro il tuo stile e non ci sono errori di nessun tipo, la punteggiatura è curata e inserita in modo magistrale.
Edmund è un uomo solo, senza moglie e con la figlia lontano e seppure strambo tenta di dare una giusta sepoltura alla fanciulla, vestendola e regalandole una storia in modo che non venga dimenticata.
Sei sempre in grado di emozionare e questa storia mi ha lasciato una profonda tristezza e mi ha reso priva, io sempre logorroica, di parole. Non c’è molto da dire perché una vita si è spenta e ,proprio perché apparteneva alla fanciulla di un bordello, nessuno ci ha fatto caso. Solo quest’uomo, vecchio e strambo, ha trovato giusto ricreare la sua vita, omaggiarla dei doni che conservava e darle attenzione.

A presto,
Graziana.

Recensore Master
15/02/15, ore 22:48

Ciao! Sono la Ino;Chan del contest "Left Behind" e sono qui per la seconda recensione premio che ti spettava!

Ti avevo già detto, all'interno del giudizio che avevo stilato per la gara, quanto mi piacesse il tuo stile e quanto mi avesse emozionato il tuo modo di raccontare preciso ma elegante, pieno di dettagli e scorrevole, che mi aveva conquistato immediatamente in "Notte Fonda"... e sono costretta a ripetermi, perché mi sono immersa in questa storia con lo stesse interesse che mi aveva guidata verso l'altra e sono stata risucchiata in un altro universo che mi ha talmente coinvolta da farmi tornare alla realtà con un piccolo stacco, come mi succede solo con i narratori che mi coinvolgono di più, ed è raro.
Innanzitutto, il protagonista: Edmund Doyle è tratteggiato con poche frasi azzeccate che lo definiscono come fossero pennellate, regalandoci un personaggio solitario e affascinante, quasi magico, che riesce quasi a far rivivere una povera ragazza soltanto regalandole una storia e vestendola come una sposa, donandole quelle attenzioni che - probabilmente - nessuno le aveva mai donato prima. Sono arrivata quasi al punto di commuovermi leggendo il suo dialogo e soffermandomi sulla delicatezza con cui si prende cura della povera Orla, una cura ben diversa da quella degli uomini che la definiscono "solo una puttana" e la destinano al carro senza aggiungere altro, come se non valesse la pena di preoccuparsi per una donna così. Mi ero già complimentata per la delicatezza con cui tratti di tematiche dolorose e - ancora una volta - mi ripeto, la tua storia è di una delicatezza meravigliosa e struggente, mai stucchevole, mai esagerata né compiaciuta nel descrivere particolari scabrosi: è una dote che pochi narratori hanno e che apprezzo moltissimo, personalmente.
L'atmosfera, poi, viene ricreata tramite un uso del lessico davvero ottimo e delle descrizioni esaurienti ma mai noiose, altra caratteristica che apprezzo davvero moltissimo. Sei davvero una narratrice che riesce a stregare il lettore e a portarlo nel centro della storia e delle sue tematiche, non posso non farti tantissimi complimenti e ringraziarti per aver condiviso queste storie con noi perché, davvero, meritano tantissimo e dovrebbero essere lette da tutti. :)

Un abbraccio!
Nat

Recensore Junior
12/10/14, ore 10:12

Seconda classificata Storia di Orla di Ester

Grammatica 10/10
Non ho trovato errori di grammatica, complimenti!

Stile 5/5
Stile impeccabile, sotto ogni punto di vista., dato che le frasi sono ben costruite ed il dialogo tra Edmund ed Orla non risulta mai finto o forzato. Storia molto curata anche dal punto di vista lessicale, molto simile a quello della Jones, autrice da te citata e che adoro: un linguaggio molto vivo, con termini ricercati, ma che non stonano affatto con la narrazione.
Davvero complimenti, all’interno del contest è lo stile narrativo che mi ha maggiormente colpito.

Originalità 9.5/10
Ho voluto premiare la tua scelta di far condurre a Edmund un monologo che, nella sua mente, assume perfettamente la connotazione di dialogo. La storia narrata può risultare a tratti banale, dato che Orla non è nient’altro che l’ennesima ragazza cacciata dai genitori e condannata al mondo della prostituzione, ma il modo in cui l’hai narrata ha conferito un tocco di originalità.
Mi ha colpito molto il finale, decisamente fuori dagli schemi: mai mi sarei aspettata che il protagonista fosse un tragediografo in cerca di ispirazione, che trae dalla prostituta l’idea tanto agognata per un nuovo lavoro.

Caratterizzazione protagonista 14.5/15
Edmund Doyle è un personaggio molto ben costruito e la sua psicologia traspare dalla stessa storia che narra: non giudica, prova pietà per Orla ed è profondamente colpito dalle sue sofferenze, nonostante siano da lui stesso inventate.
All’inizio credevo fosse un personaggio negativo, mai mi sarei aspettata che facesse col cadavere ciò che viene descritto. E’ una persona che ha ricevuto molti dolori dalla vita ma, attraverso la scrittura, tenta di esorcizzarli, oltre a rivelare un animo dolce e sensibile.

Uso pacchetto 19/20
Ho deciso di assegnarti il massimo dei voti in quasi tutti gli elementi: sono stata colpita dal modo in cui la prostituta è una muta coprotagonista, dal valore della citazione all’interno della storia e da come tu abbia gestito il genere, senza scadere nella banalità.
La decurtazione di un punto è a causa del luogo e dell’oggetto, dato che avrei preferito che avessero un maggior rilievo, specialmente il villaggio. Tuttavia, dato che sono stati ben inseriti all’interno della narrazione, ti ho decurtato metà punto per ognuna di queste due voci.

Gradimento personale 5/5
La tua storia mi è piaciuta moltissimo, a partire dalla citazione de “Il castello errante di Howl”, che avrei compreso anche senza nota (credo di aver letto quel libro centinaia di volte). Non c’è un solo aspetto della tua storia che io non abbia apprezzato, a partire dall’idea di fondo. Credo che il monologo/dialogo sia molto difficile da scrivere, poiché le risposte dell’interlocutore, in realtà, sono tutte sottintese: l’hai saputo gestire molto bene e, complice l’ottima caratterizzazione del protagonista e lo stile appropriato, non posso non darti il punteggio pieno.

Punto bonus 0.5/0.5
Hai inserito molto bene la figura del tragediografo, dando, nel finale, una chiave di lettura diversa con cui interpretare la storia.

Totale 63.5/65.5