Recensioni per
Scuola di anoressia
di tanechka

Questa storia ha ottenuto 20 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
17/07/14, ore 05:04

Ciao. Non ci conosciamo, eppure, non puoi sapere quante volte io abbia letto questa storia. Sarà pure una nosense, però trovo che sia molto interessante e soprattutto è una delle poche cose su questa malattia che ho letto (in questo sito) e si avvicina alle emozioni e alle situazioni che prova ogni giorno una persona malata. Grazie! (Ho aspettato tanto per fare questa recensione, e oggi alle 5 del mattino sono qui)

Giulia.

Nuovo recensore
08/08/13, ore 01:15

Ho letto questa storia per caso e sono rimasta totalmente folgorata. E' dolorosamente, follemente ed amaramente vera. Un pugno nello stomaco. Il medico, rappresentato come ipostasi della malattia, è tratteggiato in maniera geniale. Il doppio malato di te stessa per il quale non andrai mai bene, che ti porta a disprezzarti e a provare un'indicibile vergogna.

«Se uno vuole» incespicai, cercando le parole giuste, temendo che non avrebbe capito «voglio dire, se uno vuole andarsene, può farlo?»

Non rispose, sorrise, e vidi come un velo andare a coprire i suoi occhi chiarissimi.

«No» rispose «mi dispiace, signorina.»

Qua mi sono venuti i brividi. E' atroce da accettare, è orribile anche solo pensarlo. Ma è così.
Stai meglio, ti curi, migliori...la l'orrore della malattia non ti abbandona. Non ti liberi mai completamente da quella rabbia, da quell'odio. Puoi solo evitare che quel cancro maligno non faccia metastasi, e lottare ogni giorno della tua vita per evitare di venire nuovamente inghiottita in quell'abisso senza fondo. Complimenti, di cuore.

Recensore Junior
04/07/13, ore 18:24

Io questa storia non la chiamerei Nonsense, perché non solo ha senso, ma racconta la realtà; esasperandola, certo, ma raccontandola. Io non sono anoressica, ma una mia amica sì, ed è finita all'ospedale l'anno scorso. Non so dirti con precisione se è questo che succede nella realtà (acqua e gomme da masticare che fanno passare la fame, e quel "se uno vuole andarsene, può farlo?") ma il leggere tutte le recensioni prima della mia che hanno detto che è così, allora non posso non dirti che questa storia è scritta bene, ma è spaventosamente brutta. Non sentirti offesa: la recensione è positiva perché il tuo modo di scrivere è favoloso, ma trovo schifoso e ipocrita dirti che la storia è bella, perché non è bella. Non lo è perché hai scelto di rispecchiare la realtà, e la realtà non è affatto bella. Se penso che la mia amica continuava a dirmi "io sono grassa" quando era magra come uno stecco, e io le continuavo a dire "tu sei scema; tu sei magrissima, non ti vedi?", e se penso che magari quelle parole l'hanno incentivata a continuare ...
In ogni modo, lascia perdere questo sfogo personale. Ammiro molto il tuo modo di scrivere e leggere questo tuo scritto mi ha fatto pensare ancora una volta in quale tunnel sia finita.
Mi sarebbe piaciuto, però, che tu avessi aggiunto tre parole al vecchio, alla fine, che magari ha bisbigliato di nascosto, senza che la ragazza lo sentisse: "non da sola". Perché la mia amica sta uscendo, e mi piacerebbe che le lettrici anoressiche di questo tuo scritto non perdano la speranza.
Per il resto, complimenti per il tuo modo di scrivere.

Nuovo recensore
09/03/13, ore 21:19

Anch'io avevo iniziato col dire: 'Oggi mangio ancora un po' meno, ma non divento anoressica' e poi è iniziato, come dal nulla la malattia. Sono 40 kg per 1,63 e ogni giorno peso sempre meno. Sono consapevole del mio problema, ma proprio non riesco a ritornare quella che ero. Questa storia rispecchia proprio l'inizio di questo terribile disagio, senza un'apparente fine.

Recensore Junior
13/08/12, ore 13:23

Wow, ho trovato questa one-shot solo ora e me ne sono innamorata. 
Adoro il modo in cui scrivi, seriamente. So come ti senti, ho questo pensiero fisso da quasi un anno ormai ma solo negli ultimi mesi è diventato più insistente.
Io sono 50,5 chili per un metro e sessanta, ho perso un paio di chili in un mesetto. 
Beh, mi piacerebbe molto leggerne un seguito. Finisci nei preferiti. :)

Recensore Junior
05/07/12, ore 07:44

È bellissima, non c'è altro da dire.
Le tue metafore, le tue similitudini sono magnifiche, rispecchiano alla perfezione la malattia.
L'uomo ossuto e viscido come un serpente impersona ottimamente l'anoressia. Quella cosa terribile, sinuosa, palpabile, purtroppo reale, senza pietà, senza compassione. Ti fissa semplicemente, ordinandoti cosa devi e non devi fare, facendoti sembrare la cosa ovvia e semplice.
«Cosa potrò mangiare?».
«Assolutamente nulla».
Quella coscienza sporca, assassina, che ti osserva, ti giudica, storce il naso, e ti fa sentire in colpa, prima di ogni altra cosa, ti fa pesare il fatto di essere quello che sei, ti fa pesare il fatto che non hai una volontà, che non hai presa di potere sul tuo corpo.
E poi ovviamente il finale.
«Se uno vuole andarsene, può farlo?».
«No, mi dispiace signorina».
Una volta entrati, non si può più uscire. Niente di più vero.
(Recensione modificata il 05/07/2012 - 07:47 am)

Recensore Junior
25/02/12, ore 20:06

Di solito io, per reputare una storia bella non guardo né se è scritta bene, né se è grammaticalmente corretta, né se è divertente o interessante, ma più che altro l'idea. 
E tu l'idea ce l'hai avuta eccome!
Un'idea originale, particolare, e bella tanto quanto vera!
Ogni tanto metti delle frasi che sembrano prese da un libro di aforismi per quanto sono belle! Complimenti, è bellissima (:

Recensore Junior
11/02/12, ore 18:47

Sì, in teoria è una nonsense, ma di senso ne ha eccome. E amo questo misto di senso-nonsenso! è un tema davvero delicato e difficile da trattare e, anche se forse non posso capire fino in fondo perchè non mi passerebbe neanche per la testa, l'ho apprezzato molto. Non si parla molto della scelta di diventare anoressiche, ma è importante capire perchè si finisce così. "Io non diventerò anoressica, mangerò solo un pò di meno qui" Mette i brividi per quant'è vera, questa frase. Lo sappiamo che si inizia così, con la convinzione di non andare fino in fondo. Ah, è stata terribilmente spaventosa anche la parte dove dice che nessuno può andarsene. è un tunnel senza fine.
Complimenti! Impeccabile! 
Saluti :)

Recensore Veterano
07/06/11, ore 10:53

Per essere una nonsense, di senso ne ha fin troppo.
Storia molto bella, profondamente triste (ovviamente, immagino sia nata da una situazione non facile), a tratti inquietante (la figura del "medico" è stata tratteggiata divinamente, sembra quasi inumano).
Pur essendo un po' fissata con la linea e quella dannata prova costume che non riesco mai a superare decentemente, ho la fortuna di non essere finita nel tunnel della tua protagonista, quindi non credo di poter valutare la plausibiltà dell'introspezione. Da esterna quale sono, ho trovato il tutto molto azzeccato e credibile.
Davvero complimenti.

Recensore Master
04/09/10, ore 19:06

E' un pensiero che, credo, prima o poi sfiori il cervello di tutte le persone, specialmente delle ragazze.
Questa storia è...surreale, ma vicina. Sembra di vederla, quella stanza che io mi sono immaginata spoglia e bianca, piena di ragazze sedute sulle sedie a mordersi le unghie e a distogliere lo sguardo, in attesa di essere chiamate per il proprio turno. E' quasi inquietante, sicuramente toccante.
Mi ha colpito che a dirigere questo posto vi sia un vecchietto, all'apparenza innoquo e via via sempre più malvagio.
Mi resterà nel cervello, questa storia, indubbiamente.
Complimenti per averla scritta.

Nuovo recensore
12/08/10, ore 20:23

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Questa One-Shot così originale che sa porre l'accento ad un problema ed insicurezza che affligge molte ragazze. Già il fatto che l'autrice interpreti un modo suo di sentirsi, da a questa storia la possibilità di realizzare un mondo che tutte noi vediamo nella nostra testa. Il bisogno di desiderare qualche misura in meno e l'illusione a se stessi che quel taglio così drastico saprà porre definitivamente un punto a quel disagio. Il "preside" di questa scuola potrebbe rappresentare benissimo il modello grottesco di "giusta misura" che la società ci vuole proporre con mille sotterfugi. E tutto sembra così naturale che è difficile trattenersi nell'ascoltare la vocina della coscienza e rendersi conto che in effetti ciò non ha assolutamente senso.

Recensore Master
14/04/10, ore 16:17

Assolutamente bella.
è una nosense straordinaria.... anche perchè ha dentro tanto di quel significato da riempire un oceano.
Se dovessi dare un nome a quell'uomo che ha risposto "no, non puoi" gli darei mille nomi.... prima di tutti società...
Quella è la prima che dopo averti abbindolato ti incanala in una strada che non ha orizzonti, che non ha stelle.
Per fortuna esistono le persone vere, quelle che non gli interessa quanto pesi, quanto sei alta, ma soprattutto cos'hai dentro...
Scusa la dispersione nel discorso,
spero che tu ora stia meglio,

Fabiola

Recensore Veterano
29/10/09, ore 15:01

Anche questa una stupenda storia, se pure nonsense.
Mi è piaciuta davvero molto, soprattutto visto che sembra appropriata per la società in cui viviamo.
Beh, la metterò tra le preferite in primis... e poi cos'altro dire se non "bellissima"? Davvero complimenti.

Recensore Junior
13/10/09, ore 22:20

Mangerai solo un pò di meno, giusto?
Vorrei crederci alle tue parole, sai. Anch'io mi dicevo che mangiavo solo un poco di più, pochissimo, per una volta.
è così che ho iniziato ad avvicinarmi al mondo della bulimia e dei disturbi alimentari.
Ti capisco, si. Ti capisco.
Questa tua nonsense è bellissima, piena di significato.. e c'è stata una frase che mi ha colpito molto.. se si può smettere, andarsene.
Non si può.
Lei, loro.. non ti lasciano mai.
Spero che l'anoressia non sia parte di te.
Lo spero vivamente.
Lara.

Recensore Veterano
10/09/09, ore 11:32

Cavolo. Arrivo a leggere questa storia con un anno di ritardo, e ne sono allibita. Scrivi molto bene. Questa “nonsense” è tremenda e bellissima, e probabilmente la nota a fine capitolo spiega tristemente bene come sia uscita dalla tua penna una cosa così delicata e sentita. Spero che nel frattempo questi pensieri ti abbiano abbandonata. Ti auguro tutto il meglio, coraggio.

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