Ho letto prima "Christine" e poi "Il suo nome era...", e ora sento un peso al petto.
Credo che più o meno ciascuno di noi sia stato un o una Alice, in un momento della propria infanzia/adolescenza: ciò che ho apprezzato di questa storia è appunto la forza di quelle emozioni che traspaiono da frasi così semplici e dalla narrazione così pulita, emozioni che riconosco essere state mie e che ho rivissuto leggendo le tue parole.
Trovo che tu abbia perfettamente centrato l'obiettivo con questi due one-shot! |