Recensioni per
Morte in divenire
di Amens Ophelia

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
23/11/14, ore 17:46

Wow! Non ho mai letto niente di più bello su Gaara!
Descrivi tutte le situazioni, i sentimenti, le azioni in un modo che non saprei neanche descrivere per quanto mi sia piaciuto.
Gaara è uno dei miei personaggi preferiti, e leggendo la tua storia mi sono immedesimata in lui. Provando le sue stesse sensazioni e emozioni. Ho rivissuto un'altra volta l'infanzia di Gaara, che ogni volta mi fa piangere, mi commuovo ogni volta.
Ti ringrazio per avermi rifatto provare queste sensazioni!
La tua storia è bellissima!!!
Alla prossima!!
Baci :D  

Recensore Veterano
28/10/14, ore 15:16

Visto che sei stata MOLTO impegnata con i contest, beh, almeno una delle storie che hai scritto in questo periodo te la vorrei recensire.

Ammetto che, piuttosto volgarmente e banalmente la prima espressione che mi è venuta in mente dopo aver letto questa storia è stata un "minchia!" di sorpresa.

Ora, io stimo molto la tua capacità di introspezione. Mai banale, mai scontata, sempre diretta ad un sentimento carnale e non uno stereotipo bidimensionale costretto dai cliché di genere. E questo credo di avertelo già ripetuto in diverse occasioni.

In questo caso, però, credo tu abbia raggiunto una nuova vetta, se mi permetti questa sfrontata adulazione... Nel senso che hai trattato di una persona completamente disfatta dal dolore, completamente abbattuta dalla granitica convinzione di essere odiata.

E la cui unica soluzione è quella di odiare, odiare a propria volta un mondo che è solo nro d'inchiostro, senza nemmeno un raggio di sole.

Credo che la tentazione di Gaara sia molto più appartenente al nostro io di quanto non pensiamo. La pazzia della mancanza di uno scopo. di un senso per cui esistere, questa voglia di abbandonarsi in un buco nero di male.

E poi, questo piccolo sprazzo fugace di pace, di libertà, che dura lo spazio di una notte, che non fa altro che illuderci, ed ingigantire la nostra 'fame' il mattino dopo...

Non so, sto parlando a vanvera. Ma perdonami: sono veramente commosso da questa storia.

Recensore Master
13/10/14, ore 14:12

Ammetto che la prospettiva scelta non è la mia preferita, ma WAO! Mi è pieciuta tantissimo! ** A partire dal fatto che spesso di guarda a un Gaara che già ha più coscenza di quel che fa e tu qui hai trattato qualcosa ancora acerbo, perché Gaara è bambino, perché le sue realizzazionin sono ancora più acerbe di quelle di un bambino normale, e lo hai fatto con un sacco di tatto e rispetto per l'argomento. Mi è piaciuto molto trovare la la madre alla fine della matassa: questa storia è come un film fatto bene, dove la trama è brava a nasconderti qualcosa potenzialmente ovvia e a farti sentire stupito di qualcosa che già sapevi. La madre come prima vittima è piuttosto triste e sicuramente una verità spogliata di tutte le sfumature che sono tra il bianco e il nero, come solo un bambino puo' pensare, per un adulto è chiaro che il neonato non puo' avere una colpa simile, ma tutto diventa vero quando le persone intorno a te, specialmente quelle che ti amano, ti fanno capire di essere convinte di qualcosa. E' forte e agghiacciante ed è un risveglio in tutti i sensi, il suo, è un sogno caldo e rivelatore anche, poiché rende più ovvie le sue deduzioni. Questo Gaara bambino è credibile, è credibile il bambino e lo è ancora di più Gaara, esattamente a metà tra l'ingenuità di un bambino normale, la profondità di uno che ha sofferto e la crudezza (?) di Gaara bambino.
Molto bella! Il finale è decisivo, inaspettato pur essendo nel titolo che pero' include anche Gaara, non so, mi ha dato quest'impressione.
Brava, cara, gran bella prova, spero di ritrovarti in altri contest! ^^ Chu.

Recensore Master
13/10/14, ore 11:24

Ciao Creaturina divina! *-* ♥ ♥ ♥ ♥ ♥
Cosa vedono i miei occhi, uno dei tuoi doni celestiali sul nostro(?) Gaara preferito!
Uuuh, sono proprio contenta che tu abbia scritto su di lui, hai reso umano un ulteriore personaggio nato dalla china. Devi smetterla di viziarci così, finiremo tutti per diventare dipendenti da te!
Okay, io lo sono già da tempo, ma questo non conta e poi è un privilegio di cui amo vantarmi u.u ♥

Sappiamo tutti che sai spaziare da scene romantiche a scene drammatiche, però mi permetto di dire che nessuno riesce a farmi immergere nel fuoco della passione delle parole scelte come fai tu, ho il fiato corto e resto inquieta ogni volta che tu mi vieni incontro con quel delizioso vassorio ricco di agonia e anidride carbonica, mi sento soffocare dalla maestosità delle tue creazioni.
Parole vive, ecco il menù.
Sei dolcemente perfidida -dirti perfida mi sembra offensivo e ingiustificato!- in quanto nutri la mia vorace fantasia, costringendomi sofrtunatamente a dovermi fermarmi a un certo punto. Mi sento un po' una bambina che non si fa prendere da pensieri o perle di saggezza e prosegue per la sua strada rischiando di fare indigestione, ma che colpa ne ho io se la tua cucina mi cattura e non mi lascia più andare?
Potessi essere sempre in balia delle tue ipnotiche magie! *-*
Pago tutti i biglietti, lo giuro anche con il mignolino se necessario!
Nella descrizione della morte dello zio di Gaara, che francamente ho odiato profondamente, mi hai fatta sentire parte della scena, mi sono ritrovata quel bambino ferito davanti agli occhi, piena del mio odio nei suoi confronti. Oh, ti sai davvero mettere il lettore nei panni dei personaggi, compreso Yashamaru. Beh, tu ci riusciresti anche con il maialino di Tsunade, non ci sono dubbi! u_u
Vogliamo parlare del vero protagonista della storia? -forse-
Quei capelli sono sul pavimento della stanza dalla quale scrivo la recensione Ophy, renditi conto.
Sono certa tu lo abbia piazzato a pochi centimetri dal mio naso, lui, la sua sabbia e il sangue di cui è sporca.
Non è paradossale con l'immagine del bimbo che ci hai presentato all'inizio? Diciamo che mi piace far riferimento ai suoi occhi, così chiari che danno l'impressione di essere più frafili di una lastra di vero inquadrati da una pesante linea nera, sono a me sembra opprimente?
Come se il mostro dentro di lui cibandosi del suo dolore e delle sue infantili paure fosse riuscito a rinchiudere dietro quel muro di sabbia Gaara, senza lasciare impronte digitali, lasciando il peso della colpa sul petto del ragazzo, nascondendosi dietro le sue spalle, indicandolo come unico fattore delle uccisioni. Quel demone nero ha cirocondato il bianco animo di un bambino abbandonato dall'amore.
Io amica dei demoni lo sono, ma di questo proprio no. Anche perché è bruttarello. *tiè*

Santo Cielo, la risposta alla domanda è il colpo di grazia, davvero.
Questa fiction è già perfetta così e questa saporita ciliegina è inebriante, aspra e bagnata di verità.
Riesci sempre a farmi amare ancora di più i personaggi che mi piacciono, come si può non amarti?! *-* ♥ ♥ ♥ ♥ ♥
Un abbraccio enorme alla Stella più luminosa del firmamento, perfino quello disegnato da quel diavolo di Kishimoto! ♥

nackt

Recensore Veterano
11/10/14, ore 20:21

...M-ma stavo davvero per perdermi questa storia?!? Sono sconvolta da questa possibilità, perché è di una bellezza, Ophelia! Ah sei bravissima, la mia stima nei tuoi confronti come autrice  cresce sempre di più -e davvero mi chiedo come sia possibile perché ha già raggiunto livelli esorbitanti! 
Ispirano un fascino particolare le tue storie, hai la capacità di utilizzare uno stile diretto, ma curato, adoperi sempre la scelta di parole più adatta, ma non appesantisci la lettura, ne aumenti solo la piacevolezza *-* 
Il modo in cui hai saputo trattare un personaggio complesso come Gaara, poi, immaginandolo cedere al sonno -lui, che non dorme mai- per un breve momento notturno, vinto dalla sofferenza: bravissima,  non posso che ripeterlo! Hai descritto la scena in un modo così credibile, entrando a tal punto nella psicologia del personaggio che ora sono certa che un episodio del genere ci sia stato, che Gaara sia riuscito per qualche momento a mettere a tacere il suo demone e a lasciarsi cullare dal pensiero di sua madre, dal suo ricordo illusorio pieno di quell'affetto che, purtroppo, gli è stato negato. Perfetto questo passaggio dall'uccisione di Yashamaru al sogno sulla madre: le uniche persone da cui sia sentito amato e per la cui morte ha sofferto maggiormente, per cui si è sentito più in colpa. Quanto deve essere stato doloroso per lui sentirsi responsabile della morte della madre? Su questo si scrive pochissimo, perciò grazie per questa riflessione sul piccolo Gaara e il suo cuore inardito dal dolore, che è riuscito a trovare la sua pace con nostra grande gioia.
Infine ti faccio ancora i complimenti per questo contrasto tra i bambini, vita in potenza, e i demoni, morte in divenire, spaventosamente calzante su Gaara che racchiude e allo stesso tempo sfugge entrambe le espressioni: una suggestione poetica e filosofeggiante (l'altro giorno leggevo una definizione di atto e potenza in Aristotele, guarda tu le coincidenze! ) bellissima e tremenda.
A prestissimo, Ophelia, passerò il prima possibile a leggere altre tue perle*-*
Un abbraccio♥
 
(Recensione modificata il 11/10/2014 - 08:22 pm)

Recensore Master
10/10/14, ore 23:30

Parlando di grammatica direi che non sono certo io una che può fare degli appunti a te XD se mai è il contrario! Non ho trovato nessun errore. Apprezzo moltissimo questa storia, devo dire che dal pacchetto che avevi scelto mi aspettavo proprio l’uccisione di Yashamaru oppure di un qualsiasi nemico in battaglia, ma nonostante fosse ovvio non avevo pensato alla prima vera vittima di Gaara: Karura! Già questo mi ha lasciata esterrefatta, quindi grandissima idea. La citazione iniziale mi ha incuriosita parecchio, non conosco la canzone (ahimè, magari è famosissima ma io seguo a malapena un po’ di musica italiana XD) ma è davvero d’impatto. Sei riuscita a descrivere alla perfezione i sentimenti del futuro Kazekage senza andarti a impelagare in discorsi contorti ma con molta semplicità, anche l’idea di parlare di una delle numerose notti in bianco che deve aver vissuto Gaara è stata molto gradita ^^ che dire? Grazie per aver partecipato e complimenti perché sei davvero bravissima!

Recensore Veterano
08/10/14, ore 17:21

Sono decisamente arrugginita, non scrivo una recensione da secoli (quand'è che l'università mi lascerà respirarare?), ma non potevo che riprendere l'abitudine con questa magnifica storia sul mio amato Gaara. Okay, mi trovo costretta a sciorinarti una serie di frasi a caso che spero riescano a farti capire quanto profondamente io sia stata colpita dal tuo omaggio a uno dei personaggi più belli e complessi di sempre.
Punto primo: mi butti lì, in bella vista, le parole di una canzone stupenda che già strappano via un pezzo del mio cuoricino. Le hai accostate a Gaara e alla sua storia e, lasciatelo dire, non potevi trovare citazione più azzeccata. Un'analogia che salta subito all'occhio, di un crudo realismo e di una potenza struggente; già l'incipit è stato incredibilmente d'impatto.
Punto secondo: hai scelto di ritrarre un Gaara ancora dodicenne, la cui immagine ben vivida nella memoria di noi lettori è quella di un mostro diabolico e sanguinario. Ma ci hai opportunamente mostrato il suo lato più fragile e sincero, colto in un frangente di dobolezza notturna - quanti deve averne avuti, un bambino con la maledizione dell'insonnia perpetua? Insomma, il tuo Missing Moment si colloca in uno spazio e tempo di cui avrei voluto avere maggiori notizie di prima mano, ma una storia targata Ophelia non si discosta mai da ciò che avevo in mente per un determinato personaggio. Anzi, è sempre capace di approfondire le mie idee di partenza, di sconvolgermi con un punto di vista inedito sulle cose.
Punto terzo: i tuoi riferimenti filosofici non mi hanno mai convinta come quelli che hai inserito - ad hoc - in questa storia. La dicotomia tra atto e potenza si presta benissimo per una flash incentrata sulla scissione intrinseca di Gaara - tra la fissità della sua condizione attuale e la possibilità del suo futuro. Le possibilità, mi viene da dire. Se è vero che i bambini sono vita in potenza, è altrettanto vero che i mostri siano la loro controparte perfetta - morte in potenza. Ma tu, Gaara, a quale di queste categorie appartieni? Può dirsi vita quel limbo infernale tra un battito di ciglia e l'altro, mentre aspetti che il sorgere del sole ponga fine alla tua solitudine? Può dirsi morte il pulsare vitale del cuore sotto la pelle, il lieve sollevarsi della cassa toracica a ogni respiro? Cosa sei, esattamente, Gaara? Accidenti, quanto sono rimasta affascinata da questa riflessione! La tua storia è uno dei tributi migliori alla storia e alla psiche di un personaggio; ora temo al pensiero di farti leggere la mia!
Punto quarto: al di là di tutti i miei deliri da fangirl, questa storia è davvero costruita in maniera unica e sapiente, scritta con uno stile elegante, ma mai eccessivo o ridondante. E' intensa e piena, ecco. Intrisa di sentimenti e impreziosita di filosofia. Macchiata di rosso scarlatto - di sangue e di cuore.
Punto quinto: credo di avere qualcosa come millemila storie - tue e non solo - da leggere o recensire, ma l'accidia è sempre stato il vizio capitale più vicino alla mia personalità; al solito, confido nella tua pazienza (e spero che il fatto di star lavorando ai risultati del contest a cui partecipi mi discolpi, almeno in minima parte).
Un bacione - e grazie, per aver capito che Gaara amava unicamente se stesso solo in attesa di avere un cuore sufficientemente grande per amare tutti gli altri.
A prestissimo (spero!),

Ayumu

Recensore Master
08/10/14, ore 11:51

Ciao ^^ Devo ammettere che è davvero una ff molto ben riuscita ** Sono davvero rimasta a bocca aperta, il tuo modo di scrivere è stato veramente impeccabile e hai descritto questo pacchetto benissimo! ** In bocca al lupo anche a te per il contest! ^^ A presto! :)

Recensore Master
07/10/14, ore 21:41

Non mi ricordo bene di Gaara, ma ho trovato incantevole questa storia. Il sogno di un bambino e il mostro che si dibatte. Tutto descritto con uno stile così fluido ed evocativo che si legge in un attimo, come bere un bicchier d'acqua. Bravissima.