-Terza classificata al contest "Io e te alla fine del mondo": “Leggenda di ghiaccio” di Hugin BenMar
Grammatica e stile: 7,75/10
Caratterizzazione: 9/10
Attinenza ai parametri e originalità: 10/10
Gradimento personale: 11/15
Punti bonus: 0
Totale: 37,75/45
Grammatica e stile: 7,75/10
Scrivi in modo lineare e pulito. C'è qualche errorino che ora ti segnalo:
- “Tuttavia io in questo centro ben poco,” c'entro si scrive con l'apostrofo, altrimenti è voce del verbo centrare.
- “In fondo” l'ho trovato un paio di volte scritto attaccato, infondo. Sai che è una cosa che facevo anche io fino a poco tempo fa? Se non me l'avessero fatto notare, probabilmente continuerei a farlo anche adesso (xD), quindi togliamoci il vizio insieme.
- Ho trovato due volte scritto scritto “se”. Quando non è accompagnato da “stesso”, va scritto sempre “sé”.
Più che altro ti consiglierei un piccolo lavoro di lima su sintassi e punteggiatura.
Ci sono delle ripetizioni di termini che ricorrono spesso e che sono molto vicini (“loro... loro”, “scoprì... scoprì”, “uomo... uomo”, “labbra... labbra”) e pure di gruppi di parole (“gli faceva male... gli faceva male”).
C'è una frase, nel primo capitolo, della quale non mi piace molto la costruzione:
- “I suoi occhi marroni cercarono qualcosa cui aggrapparsi per continuare quel discorso, trovarono solo le iridi azzurre del Nord.”
Avrei messo “trovando” oppure “i suo occhi marroni, che cercavano... trovarono...”
Per quanto riguarda la punteggiatura, ho trovato diversi periodi piuttosto lunghi che penso tu possa tranquillamente spezzare con un punto o una virgola per poter alleggerire la lettura.
Per esempio, dal primo capitolo (ti do anche una possibile correzione):
- “Il Sangue di Drago insegnò agli altri mortali le parole VIRGOLA ma essi non le pronunciavano forte come faceva lui, PUNTO loro non riuscivano a usare la Voce a proprio piacimento, loro usavano Parola, la sorella minore e più debole di Voce VIRGOLA anche se dentro di loro ciascuno la portava nascosta”
Spezzando il periodo in più frasi risulterebbe non solo di più facile lettura, ma anche più incisivo e d'effetto, più adatto a un racconto mitico.
Dal secondo capitolo:
- “Guardando le luci che si perdevano nel cielo la notte creando strisce piene di colore che si
riflettevano nella neve VIRGOLA si era sentito infinitamente piccolo.”
- “Eppure speranza.”
Ci metterei la virgola dopo eppure, o viene da leggerlo tutto d'un fiato.
Ci sono altri piccoli casi in cui ho sentito il bisogno di qualche virgola che mancava.
C'è una frase, invece, in cui la virgola non ci vuole. L'ho considerata una svista ma in ogni caso te la segnalo comunque (non ci vuole dopo Mondo):
- “l'aria era pesante, la nebbia più fitta, la montagna chiamata Gola del Mondo, era tanto spaventosa quanto lugubre.”
Le descrizioni sono molto buone e chiare. Sai coinvolgere il lettore nel racconto, sembra di stare lì con i personaggi perché sei brava a descrivere il “come” senza dover esplicitare cosa provano ogni volta. Per esempio, facendo osservare a Koll la gestualità di Seinbjorn vediamo tutto il nervosismo e il timore di quest'ultimo dai movimenti incessanti delle sue mani.
Ti muovi con disinvoltura tra più punti di vista e credimi, non è facile evitare di far confondere il lettore quando si scava nei pensieri di più personaggi... l'ho apprezzato ancora di più perché si passa continuamente dal POV di uno al POV di un altro, e non hai fatto, per esempio, una divisione netta dei due punti di vista in più capitoli. Ho letto un mucchio di storie in cui, in questi casi, stavo lì a chiedermi per interi minuti di chi diavolo stessi leggendo. Questo problema non ti ha riguardato minimamente.
Caratterizzazione: 9/10
La caratterizzazione dei tuoi protagonisti l'ho trovata davvero molto umana. È facile cadere nel tranello di creare personaggi che ci piacciono e che facciano sempre le cose che riteniamo giuste; descrivere personaggi che reagiscono alla paura nascondendosi o che fanno la cosa sbagliata è di certo più verosimile e, in ogni caso, è una scelta interessante e coraggiosa.
Koll è una specie di anti-eroe; ci viene presentato subito come colui che ha sbagliato tradendo tutti, ma alla fine dimostra il suo coraggio. È bello che decida di combattere il drago non per chissà quale spirito di auto sacrificio, ma più che altro per una questione di onore personale e orgoglio. Poi, ovviamente, lo smuove anche il pensiero della fine che sarebbe toccata all'amico.
Steinbjorn è sicuramente un personaggio più positivo e luminoso. Non ha secondi fini, reagisce per istinto e sempre dando retta al suo cuore. Un dettaglio che mi è piaciuto è stato il ricordarci continuo dei suoi occhi scuri... in questo modo hai colorato la sua figura di una sfumatura molto dolce.
Stavo per rimanerci male pensando che sarebbe morto in quel modo, ma poi la sua anima è accorsa in aiuto di Koll e qui hai fatto una mossa azzeccata, perché hai sollevato il dubbio che sia stato proprio il loro amore a dare la spinta finale che ha motivato Koll... e a me piace pensare che sia così.
L'unica cosa che non mi ha convinto è il motivo per cui Koll tradisce. Capisco che non è il punto centrale della vicenda che hai voluto raccontare, ma in ogni caso resta una domanda che io, da lettrice esterna, mi pongo. Mi ha lasciato un po' perplessa saperne poco proprio perché è quella la causa scatenante da cui poi si origina tutta la vicenda.
Attinenza ai parametri e originalità: 10/10
- Fine del mondo:
La consegna della descrizione del paesaggio apocalittico è stata rispettata; la montagna con le anime e il vento è stata tratteggiata molto bene, hai coinvolto in sensi del lettore in modo quasi completo (il freddo, gli ululati delle anime...). È un paesaggio da fine del mondo proprio in senso letterale.
- Io e te:
Ho notato che i sentimenti che Steinbjorn prova per Koll vengono definiti subito, mentre per un po' ho creduto che fossero a senso unico. Con mio grande piacere, sono stata smentita.
Tra le parti che mi sono piaciute di più c'è il periodo in cui Steinbjorn ripensa a quei piccoli momenti tra loro, come il dormire insieme e il proteggersi; qui in poche righe hai reso molto.
In generale, sei stata abile nel tratteggiare sentimenti così delicati provati da uomini tanto ruvidi e duri. Mi è piaciuta la naturalezza con cui l'hai fatto e le scene tra loro due, quelle intime in cui vengono messi a nudo i sentimenti, penso siano le più efficaci della storia. Mi ha letteralmente sciolto come uno allungava la mano affinché venisse presa e come l'altro lo abbracciasse, riparandolo contro il freddo. Queste cose fanno felice il cuore di una shipper.
La fine del mondo e la parte romantica sono perfettamente amalgamate tra loro.
Gradimento personale: 11/15
A quanto è già stato detto posso aggiungere che mi è piaciuto il mito e la presenza costante delle divinità che muovono tutto. È una storia che sa di mito nordico, per certi versi.
Anche il modo in cui hai letto e interpretato il concetto di un amore da fine del mondo è stato interessante, perché questa fine si rivela, in fin dei conti, un inizio per un mondo nuovo.
Inserire i tuoi disegni nel testo mi ha confermato tutta la passione che ci hai messo nello scriverlo (a proposito, sono molto belli, complimenti!). |