Quinta classificata al contest “Peppa in reverse”: Questione di sangue, WhatHasHappened
Grammatica e sintassi: 9,5/10.
“Vestito così potrà accompagnarmi senza che nessuno ti riconosca.”
Roxane dà del tu ad Aidan, giusto? Questo è un errore di battitura. (-0,1)
“Tutto era coperto di una nebbia fine...”
Qui sono stata indecisa, ma credo che “da” suoni meglio. (-0,1)
“Roxane fece spallucce «Credo che abbiate ragione...”
Manca un segno di punteggiatura prima del dialogo. (-0,05)
“Era la prima volta Dama Ender faceva ritorno...”
Qui invece manca un “che”. (-0,1)
“Va’ da loro e accusati, dì che ti sei mischiato tra gli invitati e l’hai uccisa tu!»”
Questo “dì” dovrebbe essere “di’”. (-0,1)
Poi, in ultimo, dovresti usare il trattino medio (–) al posto di quello breve (-) quando inserisci degli incisi. (-0,05)
Stile e lessico: 9/10.
Mi è sempre piaciuto molto il tuo stile, perché è elegante e curato. Si vede che stai molto attenta a non lasciare nessuna parola al caso e mi piace molto, anche se a volte mi capita di accorgermi che la mia lettura è rallentata, proprio perché voglio gustare ogni singola parola. Non che sia un lato negativo, assolutamente, e in questo caso lo trovo quanto mai adatto, perché Roxane è un personaggio beneducato, che per tutta la vita ha dovuto misurare ogni azione, ogni reazione e ogni pensiero. Quindi trovo che uno stile “nei binari” sia decisamente azzeccato per raccontare una storia dal suo punto di vista.
Allo stesso modo, per il lessico vale lo stesso discorso. Essendo un contesto più o meno medievale, trovo molto adatti i termini ricercati che hai inserito qua e là. In generale, il livello del vocabolario è molto alto ed è un piacere da leggere, perché mi hai fatto riscoprire termini che da molto non mi capitava di incontrare. È una cosa che mi piace sempre. Tuttavia, proprio per via di questo linguaggio complesso, ho trovato alcune frasi un po’ difficili da digerire – forse troppo lunghe, forse troppo contorte. Non stonano, perché è tutto un po’ “altisonante”, ma alla fine di qualche frase capita che si debba tornare indietro perché si perde il filo del discorso. Capita principalmente quando ti soffermi sulle descrizioni, perché nelle scene un po’ più dinamiche – sebbene la narrazione sia lenta più o meno ovunque – questo non si verifica.
Sarebbe poi più carino se andassi a capo quando c’è un dialogo, nel senso che ti ho vista più volte mettere di seguito la battuta di un personaggio e poi di un altro, e non sempre è facile capire che stanno parlando due persone diverse.
“«Com’è possibile che sia stato invitato?» Lei tacque e si voltò a guardarlo negli occhi; provò quasi tenerezza per la sua espressione stupita, per la sua ingenuità. «Non sei stato invitato, infatti».”
Qui, ad esempio, credo che “Lei tacque...” starebbe meglio se ci fosse un capoverso di mezzo, proprio perché è troppo continuato e sembra – salvo poi arrivare alla risposta di Roxane – che sia sempre la stessa persona.
Ci sono poi delle cose molto piccole, che preferisco però segnalarti comunque perché il testo è talmente curato che ogni macchietta potrebbe sembrare più di quanto effettivamente non sia. Poi, siccome sono davvero delle blande sfumature, deciderai tu cosa fare.
“Roxane poteva sentirlo con chiarezza; ogni fibra del suo corpo era pervasa dall’esaltazione e fremeva per l’impazienza e Roxane si rese conto anche di questo.”
Te lo segnalo nello stile perché non è una vera e propria ripetizione, perché se non specificassi che si tratta di Roxane potrebbe non essere così chiaro; però mi sembra un po’ pesante da leggere.
“Indossò la maschera e si guardò allo specchio: una leggera malinconia la pervase, alla vista del suo riflesso: era quasi triste dover indossare un abito tanto maestoso per assistere al trionfo di sua cugina.”
Ti segnalo anche questo nello stile, perché di grammaticalmente errato non c’è nulla (anche se la Crusca è in contrasto con altre scuole per questo): i doppi due punti nella frase sono poco eleganti, o quanto meno mi sembrano poco attinenti allo stile che hai utilizzato. Molto probabilmente è una piccolezza soggettiva, ma ho l’impressione che sia quasi fuori luogo.
“... durante la mietitura del grano, nella stagione delle feste del raccolto e delle lucciole che allietavano le notti nei campi.”
Questo “allietavano” mi sarebbe piaciuto di più al presente, perché così detto è come se le lucciole abbiano smesso di allietare le notti nei campi. Non sono sicura di essermi spiegata, ma conto nella tua comprensione.
Originalità e comunicatività: 9/10.
Non ho notato nessun elemento particolarmente originale, nel senso che di storie con quest’ambientazione e questa dinamica (l’Usurpatore, tipo Robert Baratheron, in una qualsiasi delle migliaia di sfumature in cui essa può essere presentata), però nell’insieme la storia si lascia leggere con abbastanza curiosità, e questo è sufficiente. Ho trovato molto curioso l’intrigo attorno alla madre di Roxane, e ti chiederei quasi di scriverci un prequel perché sono davvero parecchio interessata. Ma ti chiederei anche, sempre in questo prequel, di approfondirmi il più possibile il rapporto tra Roxane e il dolce Aidan. Con queste richieste di approfondimenti non ti sto dicendo che hai buttato lì delle cose senza approfondirle, perché sei anche stata molto brava in questo: pur riempiendo tutte le cinquemila parole di avvenimenti ed emozioni presenti, hai anche dato un background sufficiente per la comprensione di tutto quanto. E non so nemmeno spiegare quanto sia felice di questo, perché la cosa mi sta a cuore ma tende a essere una lacuna piuttosto diffusa.
C’è una cosa che mi ha molto colpita a livello emotivo, invece. Roxane è un personaggio che cerca di essere molto altero e questo si nota nella narrazione, perché il tutto si mantiene a un livello quasi distaccato, salvo poi precipitare in vortici tormentati quando la sua mente “le sfugge di mano”, in un certo senso. Quindi il lettore è costantemente con lei, vive ciò che vive lei e prova le stesse cose che prova lei. Sono stata trascinata nella storia fin da subito e questo è sicuramente qualcosa che giova alla mancanza di elementi “spettacolari” quali un colpo di scena più originale degli altri. In un certo senso metti la novità in secondo piano, in favore delle emozioni: è come se dicessi che le cose nuove possono passare in secondo piano, se anche in qualcosa di già visto c’è ancora qualcosa da raccontare. E ho molto apprezzato questa cosa, perché è la dimostrazione che basta sapersi organizzare.
Rispetto del pacchetto: 7/10.
1) 4,5/6.
Questa è una piccola nota dolente, eh? Mi dispiace darti ragione in questo – sia perché ci perdi con il punteggio, sia perché mi tocca darti ragione riguardo quello che mi hai detto più volte – ma la tua protagonista ha molte caratteristiche anche delle altre donne. Come ho detto anche in un’altra valutazione, questo può significare solo che è molto tridimensionale, è un personaggio vero non focalizzato su un solo tratto del suo carattere, ma l’ingratitudine emerge praticamente solo con Aidan. Certo, lui è con Roxane praticamente tutto il tempo, e questo è il motivo per cui il punteggio è sì basso ma non bassissimo, ma quando si comporta male con altri personaggi ha anche il diritto di farlo (ogni riferimento ad Arina è puramente casuale, e hai tutta la mia stima per aver creato un personaggio così insopportabile senza averle fatto combinare niente di grave). Comunque, senza divagare, ho apprezzato che tu abbia sviluppato l’ingratitudine in riflesso alle azioni di Aidan, perché è molto plausibile che una persona di un certo rango si senta autorizzata a pretendere sempre di più, soprattutto con un fedele paggio al suo seguito. Non è giustificabile, però è facile che avvenga. Quindi, oltre che ad aver sviluppato bene la caratteristica in questo senso, l’hai anche resa plausibile.
Però, comunque, in alcuni punti della storia si perde un po’, a mio parere. Nel finale questa cosa trabocca davvero da ogni parola, ma nel resto della storia è un po’ intermittente e, soprattutto, viene sopraffatta da altre cose. Si nota comunque che l’hai inserita e hai prestato attenzione nel farlo, però è un po’ light, ecco.
2) 0,5/2.
Il prompt è stato inserito, questo sì, ma l’ho visto solamente in un piccolo momento, cioè quando Roxane ripensa alla sua sete di conoscenza. Avrei preferito che avesse un ruolo più centrale, più importante nella vicenda. Se la storia fosse stata più breve, sarebbe valso un po’ di più, ma buttato così in cinquemila parole piene si è perso parecchio; non l’ho colto durante una delle prime letture, come invece mi è capitato in altri casi.
3) 2/2.
Niente da dire: il passato c’è e mi sa che ti ho anche fatto un favore, ma non importa. L’ho fatto anche a me, perché leggere al passato ha tutt’altro fascino. Per cui, due punti meritatissimi.
Gradimento personale: 3/5.
Ah, siamo arrivati al punto dolente.
Non sapevo dove parlarti di questo maledetto finale, così ho optato per dirlo qui. In un certo senso, se non mi avessi detto tu che è stato scritto di fretta, forse ci avrei messo un po’ di tempo per realizzarlo (mi hai fatta partire prevenuta, ecco), perché è sì molto rapido e tutto quanto, ma potrebbe anche essere visto come il precipitare degli eventi, sempre riferito a ciò che ti dicevo prima nell’originalità, del crescendo e calando nell’impeto della narrazione. Può quindi essere che Roxane – così calcolatrice dall’inizio alla fine – sia stata colta dalla portata di ciò che ha fatto. Quindi, se poi andrai a modificare l’ultima parte, tieni conto anche di questo, perché mi dispiacerebbe veder andare persa questa cosa. È un bel vortice, una bella caratteristica, e andrebbe smussata giusto un po’. In sostanza, ti proibisco di aggiungere più di mille parole in totale, per non penalizzarla in senso opposto.
A parte questo, che ti ha fatto perdere i due punticini, io davvero non ho trovato nulla che non andasse in questa storia. È molto bella, molto elegante – io amo il tuo stile, ma lo sai già – ed è stata un piacere da leggere, sebbene in alcuni momenti abbia un po’ vacillato su alcune frasi un po’ contorte. Credo che i tratti più ostici siano parte del fascino, comunque. Per cui, nulla. Sei riuscita a farmi apprezzare questo genere di storie che non mi fa mai particolarmente impazzire, e mi dispiace averti penalizzata per il finale, perché altrimenti sarebbe stato un punteggio pieno – o quasi. Bello.
Bonus Peppa: 0/5.
Totale: 37,5/50. |