Recensioni per
Gimme Five ~ Kieren x Simon
di Secret Whispers

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
06/11/14, ore 20:58

Giudizio espresso per il Contest Fear indetto dal Secret Whispers GDR.

Il tratteggio del pairing è altalenante. L’idea di avvicendare e poi fondere i POV dei personaggi si è rivelata fallimentare e caotica per un tipo di composizione tanto breve.
Non solo Simon non traspare affatto nell’ambiguità da antieroe che gli è propria, ma il protagonista è ritratto con una serie i termini che, sì, appartengono al campo semantico che lo riguarda (quello di una mente disordinata e autodistruttiva), tuttavia, anziché essere impersonati da Kieren appaiono elencati nelle proposizioni, accatastati in un flusso di coscienza. Tutti i termini “giusti” per descriverlo sono perciò presentati, eppure la resa non costruisce il personaggio di Walker, bensì lo abbozza goffamente.
L’ansia non si avverte nella sua componente ossessiva; diventa feticcio di un arricchimento perifrastico, composto con un ritmo acerbo. Immatura è anche l’introspezione, sospesa e dispersa nelle descrizioni. Spesso lo stacco soffre di un effetto a singhiozzo, un volo pindarico che non ammette piena giustificazione al narrato.
La struttura lineare è prevedibile, affatto fresca, per un lettore abituale: la fine giunge chiara e inevitabile, come d’abitudine nell’impianto del racconto horror. La chiusa è perciò priva d’effetto e alquanto classica nel suo genere. Più che la paura, non sintetizzata e non protagonista delle cinque frasi (seppur nominata), emerge un turbamento confuso e dinamico (alternato nei due personaggi senza lasciare effettiva traccia); in effetti, nel complesso, non si percepisce una suggestione o un’evocazione subdola o prepotente del terrore di perdere l’identità o l’amato, né l’incertezza che lo stato angoscioso provoca. La domanda finale si pone pertanto come comoda via di fuga scrittoria, poiché non scioglie dubbi e perplessità; semmai li moltiplica.
L’immedesimazione è scarsa, poco attendibile, poiché i personaggi danno un appiglio fragile al lettore, non lasciandogli spazio effettivo per metabolizzare il contesto. La forma è snella e piacevole, pur nella sua “ingenuità” narrativa sia a livello di formulazione delle proposizioni, sia per ciò che concerne i contenuti.
Lo stile fa un po’ il verso alla narrativa contemporanea: sono palesi diversi calchi della transgressive fiction, come la velatura grottesca e nichilistica, il pesante rimarcare i verbi, le interruzioni e i cambi repentini del discorso. Questo effetto è però sporcato da un approccio “romantico” falsato e dall’abbondanza di aggettivi, che sottolineano i contorni e gli intenti, annacquando il realismo e la crudezza della disperazione e delle percezioni annebbiate.
Alcuni errori pesanti penalizzano il testo. Anzitutto la presenza di due frasi in una singola proposizione: Nello specchio del bagno, un riflesso che non ti appartiene ma, solo l'ombra di ciò che eri, calma e le medicine faranno effetto a breve e poi ci sarà il niente; Un rumore di passi, li senti appena dal letargo in cui sei piombato ma ti fanno paura lo stesso, un modo piuttosto subdolo di nascondere una reggente all’interno di una pleonastica, seguita da una seconda indipendente: non vuoi essere salvato.
Il periodo che contiene la parola irrazionale non ha senso logico. La tendenza costante di utilizzare ellissi del verbo essere non si concilia con la seconda parte del periodo e, nei casi più sopra, non impedisce di scovare le reggenti nascoste.
Grammaticalmente, oltre all’enfasi pleonastica, che si traduce in una ridondanza, ci sono diversi errori nella punteggiatura, in special modo nella cesura con le subordinate, mancanti di virgola, che affaticano il lettore senza una buona gestione del ritmo. La congiunzione “ma” non deve essere impiegata nella correlazione delle parole o per ribadire lo stesso concetto espresso poco prima. Ombra e Riflesso traducono etimologicamente una definizione simile; la prima è in origine ‘’immagine resa dall’acqua”, la seconda, invece, quella colpita di rimbalzo, rispedita similmente a chi osserva. Nel testo, l’accostamento di ambedue i termini, con effetto contrario, non è specificato e risulta soltanto un vuoto artefatto ad effetto.
In conclusione: il testo è sufficiente, abbastanza fluido, ma affastellato nella lettura da soste disposte con poco criterio. Il sensazionalismo rovina il valore autentico dello scritto.