Ottava classificata al contest 'I'd die to be where you are'
Grammatica e sintassi: 20/20
Stile e lessico: 13,7/15
Attinenza al tema/utilizzo della citazione: 10/10
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 9,7/10
Approfondimento dei personaggi/IC: 10/10
Totale 63,4
Grammatica e sintassi
Non c’è alcun errore, né grammaticale né sintattico. La storia è curata alla perfezione, in ogni dettaglio: non solo non sono presenti errori gravi, non ci sono nemmeno sbavature o imprecisioni.
Anche la punteggiatura è molto buona: la storia ha un ottimo ritmo, e sei stata abilissima a giocare con gli “a capo” e con i segni di interpunzione. Riesci così a creare una storia dinamica, che scorre alla giusta velocità. In particolare, l’idea di utilizzare principalmente frasi secche e incisive funziona davvero bene: dà proprio l’idea di pensieri che si susseguono, uno dopo l’altro, mentre la vita di Ygritte giunge al termine. Dà proprio l’idea di tempo che scorre, inesorabile ed inarrestabile.
Stile e lessico
Lo stile è davvero ottimo: è scorrevole, molto piacevole da leggere, chiaro ed incisivo. È piuttosto audace e dinamico, e certamente è chiaro e diretto.
È uno stile molto “professionale”, molto adatto per la stesura di storia che coinvolgano e intrighino il lettore. È uno stile che si legge volentieri, mai pesante.
Per quanto riguarda il lessico, hai un vocabolario ampio e ricco, e lo dimostri in ogni riga. Riesci ad abbinare sapientemente espressioni dirette a espressioni più articolate, e questo da vivacità alla narrazione. Tuttavia, il lessico utilizzato risulta un po’ troppo elaborato, per Ygritte. I pensieri sono molto complessi, ed espressi con grande abilità, e proprio per questo sono un po’ troppo complicati, soprattutto dal punto di vista linguistico, per un personaggio come Ygritte, che si esprime e ragiona in modo semplice. Questo non significa assolutamente che i pensieri non siano plausibili: lo sono. Ma utilizzando la prima persona, il lettore ha l’impressione di essere direttamente nella mente di Ygritte, e quindi si aspetta un lessico un po’ più semplice di quello utilizzato (mi riferisco a espressioni come “ che non eri altro che un corvo”, “nella calda grotta che ci riparava dal gelido inverno”, “raggi di luce che leggeri s’infiltravano“, e ai pensieri più articolati, alle frasi più lunghe e complesse. I periodi brevi e incisivi, invece, sono assolutamente perfetti, anche dal punto di vista lessicale).
Ci sono inoltre un paio di espressioni che non mi convincono del tutto, e te le segnalo per spiegarmi meglio:
- mentre tutti continuavano le loro vite. Quest’espressione non mi suona del tutto bene. Io la modificherei un pochino, qualcosa come “mentre le vite di tutti continuavano”. Mi sembra leggermente più corretta, così.
- Ti odio, ti odio più di qualsiasi persona, Quel “qualsiasi persona” non mi convince fino in fondo. Non perché sia sbagliata, ma perché non è molto scorrevole. Io suggerirei una cosa come “ti odio più di chiunque altro”, per utilizzare un’espressione che non si discosti di molto da quella che utilizzata ma che suoni leggermente meno forzata.
Attinenza al tema/utilizzo della citazione
Ygritte avrebbe fatto qualunque cosa per Jon, e non ha potuto farlo. Avrebbe fatto qualunque cosa per rimanere con lui, ma non ha potuto. Ha provato, ha davvero provato a raggiungerlo. Ma quando l’ha raggiunto, non ha potuto averlo. L’ha lasciato andare, l’ha ritrovato e poi è stata strappata da lui con la forza.
La citazione è perfetta riferita a loro. Assolutamente perfetta, perché rispecchia magnificamente gli ostacoli che si sono frapposti fra loro, il loro rapporto impossibile, i tentativi vani di restare insieme.
Non solo la frase risulta abbinata ai personaggi magnificamente: è anche sviluppata altrettanto bene, perché i tentativi di Ygritte di raggiungere Jon possono essere percepiti in ogni singola riga, in ogni singolo passaggio. Ogni pensiero è un “avremmo potuto essere”, che ora scompare. C’è tutta la lotta di Ygritte, lotta con il mondo e con se stessa, tutto il suo conflitto interiore. Jon ha sconvolto la sua vita, le sue certezze, e poi l’ha tradita. Ha tradito la sua fiducia, anche se lei, in fondo, sapeva benissimo fin dall’inizio che lui se ne sarebbe andato per onorare il giuramento. Sapeva che lui non avrebbe abbandonato la barriera, ma ha davvero cercato di rimanere al suo fianco, anche se lui era un traditore, anche se gli altri Bruti l’avrebbero ucciso senza esitare. Ha rischiato tutto per lui, e non è stata in grado di raggiungerlo.
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale
Mi piace moltissimo l’impostazione della storia: i pensieri si susseguono rapidi, sovrapponendosi, ripetendosi, intrecciandosi, proprio come veri pensieri.
Hai scelto di narrare un momento fondamentale e assolutamente tragico, e l’hai fatto con grande abilità e precisione: la storia è impostata in modo chiaro e lineare, coerente e molto piacevole da leggere. Non ci sono né “salti” né “buchi”, e ogni singola riflessione è chiara, concisa, assolutamente travolgente. Mi piacciono da morire i richiami a quando Jon e Ygritte si sono amati, perché completano la storia, “spiegano” il sentimento di Ygritte. E il gioco di contrasti fra odio e amore, fra uccidersi e vivere insieme è eccezionale: lo trovo azzeccatissimo per questa coppia così complessa, per questi due personaggi i cui ruoli li hanno messi l’uno contro l’altra e loro cercano di non arrendersi a questo destino e per questo lottano, lottano con gli eventi, con loro stessi, fra loro.
Forse gli “a capo” sono un po’ tantini, e rendono la storia un filino dispersiva, ma l’idea dei paragrafi mi piace comunque, perché permette al lettore di respirare e assimilare ciò che ha appena letto, per poi buttarsi nel paragrafo successivo.
Approfondimento dei personaggi/IC
Ygritte è perfettamente IC, e davvero ben approfondita. Riesci ad analizzare e rielaborare il suo rapporto con Jon con grandissima abilità e profondità, dando una spiegazione e un’interpretazione plausibile e realistica della loro relazione. Mi piace la continua lotta di Ygritte contro se stessa, contro i suoi sentimenti, contro Jon.
La sua consapevolezza che, per quanto lo odiasse per ciò che le ha fatto, non avrebbe mai potuto fargli davvero del male è straziante, perché lei era lì per combattere, per uccidere, e alla fine quella che muore è lei. È lei quella che perde tutto, perde se stessa, perde Jon. E lo perde odiandolo e amandolo insieme, perché dopotutto è colpa sua, colpa sua per averle spezzato il cuore, per aver tradito la sua fiducia, per non essere rimasto accanto a lei. Il rimpianto per ciò che avrebbero potuto avere e non avranno mai è estremamente efficace: li si può quasi visualizzare, Jon e Ygritte, felici e inseparabili, nella loro grotta. Senza lotte, senza tradimenti, senza battaglie, senza dolore. Avrebbero potuto essere felici, insieme, ma Ygritte viene strappata da Jon . La drammaticità dei futuri spezzati che avrebbero potuto condividere è efficacissima. |