Ciao Marco, sono venuto, come promesso,
Avrai notato che è una recensione neutra la mia: non fraintendermi, da quello che si evince in questo primo capitolo, la storia ha potenziale, tuttavia è caratterizzata da un errore sostanziale.
Il tutto è scritto bene, ma è frettoloso. accade tutto troppo in fretta, è strutturato tutto troppo male. Narri in terza persona al passato, ma per il bambino è il presente e descrivere così rapidamente, in poche righe passi dal gioco all'assalto alla sua colonia... la morte di sua madre, da una sensazione di alienazione e mancanza di sentimento. Troppo veloce, dai la sensazione che non sapevi come iniziare e hai buttato lì la prima cosa che ti era venuta in mente. Al termine fai il tuo solito errore: un dialogo inverosimile. Hai mai visto un bambino scioccato? Impensabile è che si riprenda in pochi istanti, specialmente dopo che ha appena visto la morte di tutti colore che conosceva, e inizi a tormentare di domande questi tre, maghi senz'altro. Come lo è Alast.
Mio suggerimento è riscrivere il capitolo e ristrutturarlo: fallo iniziare mentre il bambino si muove attonito fra le rovine della colonia e ricorda cosa è successo durante il giorno (magari spiegando che è grazie a quel trucco con cui aveva tante volte vinto a nascondino che che si è salvato), mentre si inginocchia davanti alla polvere che è stata la madre (e il padre, povero cristo, dov'è?) e la piange; poi, mentre sta per esplodere di rabbia e mandare fulmini fiamme, o qualsiasi cosa da mago stesse facendo, e solo allora fai arrivare i tre a consolarlo. Ma non fargli scambiare più di poche frasi: rimanda le spiegazioni al capitolo successivo.
spero di essermi spiegato, se non l'ho fatto, domanda pure.
Errori: "Subito la mente di Alast fu invasa", hai scritto invasa.
"«Grazie – risposte quello " hai scritto risposte.
Ce n'era un altro, ma non riesco più a trovarlo. Forse l'hai corretto mentre leggevo.
Alla prossima,
Aurelianus |
