Finalmente arrivo anch'io! Non mi stancherò mai di leggere del tuo Thranduil, adoro come lo tratteggi. Parlando in termini ficcinari, che non si addicono affatto ai tuoi scritti, vorrei dire che il tuo Thranduil è meravigliosamente IC, ma il problema è che io lo definisco IC tenendo fede al Thranduil del film, mentre tu giustamente ti basi di più sul Thranduil del libro (e ovviamente Lee Pace come prestavolto, che non si può buttare via). Quindi, insomma, mi sembra di farti un po' un torto dicendoti che è IC e avendo quasi esclusivamente in mente il Thranduil Jacksoniano, perché tu avrai lavorato un sacco sul Thranduil del libro, e ci avrai costruito sopra un lavoro ancora migliore.
Tralasciando le mie pare mentali, ricominciamo dall'inizio. Come al solito mentre ti recensisco sto rileggendo e man mano mi faccio venire in mente le mille cose che dovevo dirti, e che ho dimenticato.
Bellissimo il modo discreto con cui Thranduil manifesta il suo dolore. Le mani posate sul tavolo, il capo chino e i capelli che formano una tenda... e poi il fatto che non pianga. L'hai descritto a meraviglia, e l'hai fatto reagire benissimo. E' proprio da lui, me lo sono immaginato senza alcuno sforzo. Non solo perché è perfettamente IC, ma anche perché con il tuo solito modo di scrivere così chiaro ed eloquente (che adoro, lo ripeto ma non mi stancherò mai di ripeterlo) non faccio assolutamente fatica a capire in che posizione è Thranduil. Sembra una banalità ma non lo è. Io a volte impiego ore a cercare le parole giuste per esprimere ciò che vedo nella mia testa. A questo proposito mi ritorna in mente quella magnifica espressione che hai usato in Racconti diseducativi per descrivere lo sguardo sfuggevole di Arodel: "Sollevò lo sguardo su Arodel e vide i suoi occhi fuori fuoco"
(A proposito, scusami se te lo dico qua, ma ovviamente mi sono dimenticata di dirtelo nella recensione giusta).
Fuori fuoco, espressione bellissima e chiarissima, e per nulla convenzionale. Non so se ho reso l'idea del cosa in particolare mi piace del tuo stile: la sintesi, la chiarezza, eppure l'essere assolutamente non convenzionale.
Ma torniamo a questa storia, e magari mettiamo da parte i miei cavilli tecnici.
Molto, molto interessante anche questa cosa che Thranduil abbia vissuto lontano dal padre, nel Lindon. Sapevo che Thranduil aveva vissuto nel Lindon, ma nella mia testolina aveva sempre seguito suo padre, e quindi quando Oropher ha deciso di trasferirsi ad Est, Thranduil suo successore l'ha seguito, come ha sempre fatto anche tempo addietro nel Nargothrond e a Menegroth. E invece trovo molto originale questa tua idea che Thranduil si sia un po' staccato da suo padre, che abbia deciso di rimanere nel Lindon mentre suo padre governava su Bosco Atro. (A parte che il Lindon mi ha sempre affascinato, e non vedo l'ora di ambientarci una OS...).
Un'altra cosa molto carina e originale è il fatto che la madre di Thranduil sia ancora viva, ma guarda mi basta il fatto che ne hai parlato, che le hai dato un nome! (come al solito, ti farò la mia domanda scema da curiosona: ha un qualche significato Himeleth?). Io ad esempio ci sono passata completamente sopra, l'ho messa da parte assieme a quell'enorme schiera di madri fantasma-recluse-caput (?) dei vari pg tolkieniani.
E' destino. Lee Pace non ha per niente fortuna con le madri. Ok Lee Pace non c'entra assolutamente nulla, mi rimetto in carreggiata.
Un'altra cosa che mi è piaciuta tantissimo, è come hai liquidato Himeleth. Perché tutti noi, me compresa, pensiamo subito che se non ci sono, sono morte? Perché non pensiamo mai a Valinor? E il fatto che la madre di Thranduil non sia morta, ma abbia semplicemente deciso di attraversare il mare come se tentasse di seguire il marito, e anche, forse, per lasciare spazio vitale al figlio, questa idea è semplicemente perfetta. Si addice benissimo al personaggio di Thranduil, ai suoi sentimenti nostalgici. Ottima, ottima idea. E neanche immediata, e sicuramente non scontata.
Un'altra cosa che mi piace è il fatto che Thranduil non abbia confidenza con i Silvani. Questo significa anche che l'amore che nurtrirà per la sua gente non è affatto un sentimento scontato, perché Bosco Atro non è la sua casa, perché i Silvani non sono il suo popolo, quindi non può amarli per familiarità. Il suo è un amore costruito con il tempo, e razionale, anche. Insomma non si può dire che Thranduil non sia un uomo (un elfo) che non sappia prendersi le sue responsabilità, quando si vede tutto di un colpo gravare la corona sul capo!
Leggendo che hai appioppato a Himeleth i capelli argentati, e ripensando all'ultimo film dello Hobbit, mi viene in mente che io ho sempre dato per scontato, non so perché, che Thranduil avesse i capelli biondi. Ma col cavolo. Sono argentati, quasi bianchi. Era la luce della Sala del Trono che li falsava. Thrandy, su, esci un po' all'aperto che il sole ti fa bene, tesoro, non lo vedi che stai sbiadendo?
Mi piacciono anche le dispute e le rivalità tra gli elfi (quelli importanti, con la E maiuscola) sul tavolo di guerra, perché gli Elfi ci danno sempre un po' l'impressione di essere superiori ai battibecchi e ai litigi, di sapere sempre cosa fare e come farlo, e un po' è così, ma per lo più non lo è. In realtà sono molto più simili agli uomini di quanto non si pensi, anche se d'accordo, in linea di massima più razionali, ma anche loro hanno la loro buona dose di sentimenti cattivi. Mi piace anche come Thranduil venga un po' trattato con sufficienza, venga un po' guardato dall'alto al basso, e come lui invece riesca a farsi valere.
Certo che Gil-Galad è un vero stronzetto.
«Quando incontrerai Arodel, dille che sto bene e che quando la guerra sarà finita, andrò a prenderla io stesso».
Posso sciogliemi di nuovo? Posssssso?
Non so, è che vedere come Thranduil dedica pensieri e premure alla moglie, senza porsi in superiorità rispetto a lei, mi fa... sciogliere, appunto. Andrò a prenderla io stesso. Ooooooooh.
Mi sono talmente affezionata a questa coppia che anche il solo nominarla mi fa attaccare il naso allo schermo.
Niente, Thranduil è un personaggio fantastico, non c'è altro da dire. Così scorbutico, ma così attaccato alle persone che ama... anche se non lo dà a vedere. Mi fa una tenerezza che non ti dico. E tu riesci a far risaltare in modo meraviglioso questo lato di lui, che è poi il lato più importante.
Poi mi piace anche vedere Thranduil che si lascia ancora un po' coccolare e consigliare dalla madre. E mi piace pensare di immedesimarmi in lei, immaginare i suoi pensieri quando pensa a Thranduil bambino, e poi al Thranduil che qui ha di fronte, che è diventato un Re e il capo di un esercito, e di un popolo.
E poi è comunque toccante il loro addio, anche perché nessuno di loro due ha ben chiaro quando si rivedranno. Anche se in realtà non si rivedranno dopo tanto, ma per quanto ne può sapere Himeleth, Thranduil potrebbe anche morire il giorno dopo.
In breve, non so se si è capito, ma ho apprezzato parecchio questo spazio che hai dedicato alla madre.
Per concludere, che come al solito mi sono lasciata prendere la mano e ti ho scritto un papiro, anche il finale mi è piaciuto molto. A una prima lettura questa cosa della follia di Oropher (o forse è meglio dire del suo troppo odio) non mi faceva impazzire. Ma dato che è un particolare del canone e non è stata una tua scelta, non posso che dirti che l'hai resa molto bene nel suo contesto. E per quanto possa essere minimo, mi piace anche il particolare di Oropher che beve acqua (eretico! Come hanno fatto i Silvani ad accettare un re che beve acqua?).
E a questo punto mi sorge un quesito fondamentale: chi ha insegnato a Thranduil a bere vino?
Ok, dato che questa recensione sta prendendo una brutta piega, la chiudo qua (forse è meglio). Sperando che tu sia arrivata fin qua e che non ti sia addormentata prima XD
A presto allora :)
Silvar |