Recensioni per
Tratti
di Njki

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
05/05/18, ore 10:57
Cap. 19:

Questo Amore.
Questo Amare.
Immenso e misterioso come il mare.
Piacevole e doloroso quanto maestoso.
Brava. Ritengo straordinaria esposizione di emozioni.
Saluti.
Angie.

Recensore Master
05/05/18, ore 10:45
Cap. 19:

Buongiorno.
L'amore è così strano. Magari quello vero lo scopriremo, prima o poi, o dovremmo accontentarci...
Bella poesia, molto triste e intensa.
Buon fine settimana :)

Recensore Veterano
15/01/17, ore 20:36

Sono capitato qui in un attimo di efp-nostalgia. Volevo qualcosa di nuovo da leggere. Eccoti qua, eccomi qua: ho incontrato la tua poetica e mi è piaciuta. Vorrei lasciarti una traccia del mio passaggio, come tu l'hai lasciata a me.
Il titolo è stata l'ultima cosa che ho letto (lo avevi visto solo di sfuggita, spostandomi a caso nella tua raccolta) ma è l'imprescindibile punto di fuga attraverso cui l'intera poesia e, forse, l'intera tua (nostra) (loro) vita andrebbe osservata e interpretata. Il semplice riconoscimento di un qualcosa di sbagliato: tutto. Te stessa/o, me stesso, il mondo intero, poeta e lettore e resto dell'universo. Non quadra, è un sistema che non risponde, che non è mai come dovrebbe essere. Si capisce altrettanto bene quando, al tuo esordio, ci ri-veli che:

Senti al mondo
voci che mangiano,
sputano e rimuginano
la vita che così
dovrebbe essere.


Ci si ritrova in un mondo sbagliato, tra voci - gli altri - che sussurrano e spiegano enfaticamente come dovremmo essere, come il mondo debba apparire, lo fanno come in un moto vorticoso dal quale non puoi tirarti dentro - e non dietro. Quelle voci riflettono un rimuginare superficiale, rispecchiano un mondo forse troppo semplificato (da loro) o troppo complicato (da te). Forse tutto insieme. C'è una vita come dovrebbe essere - e anche tu puoi immaginarne una diversa, non hai bisogno di sentir loro - e c'è la vita per com'è, ci sei tu, un errore fra i tanti.

L'emozioni che ormai sento
spirale intensa
nella testa
pensieri mancati
su me stessa.

Quella spirale di pensieri e di emozioni ha preso il largo dal suo centro, un tempo te in sintonia col mondo, si è divincolata e adesso vaga senza meta, in un peregrinare confuso in cui ciò che è, è solo assenza, lo sbiadito ricordo di cosa avrebbe dovuto essere. Un vuoto grande.

Crede di andar bene
viver come la gente
senza angoscie
e brutta
la pressione sulla pelle.

(angosce*)
C'è il desiderio d'essere come una versione base, d'avere soltanto le funzioni essenziali, di non tormentasi a pensare cercando un senso a questa vita, a questa esistenza difficile da capire. A tutti quei vuoti insorti. È tutto un sentirsi stritolati da pensieri ed emozioni troppo potenti, che stringono e stringono sino a scoppiare:

Calza come
un sacco
stringe dentro.


Chiudo gli occhi
e non penso,
non faccio,
null'altro
che giacere dentro al mondo.


L'apatia, la resa, la disfatta: il mondo è stato travolgente nel suo incomprensibile modo d'essere. O forse si è solo fuori posto, si è sbagliati, pedine di legno male intagliate, frutta secca acerba. C'è il tuo desistere in questa chiusa, c'è l'ammissione di vivere solo in quanto giacere dentro al mondo. Si respira mentre la vera vita (quale sarà mai?) fugge via, inesorabile. La paura è troppa e, forse, agire non porterebbe comunque a niente.

Non so se la lettura mia sia appropriata. La tua poesia mi ha preso, mi è piaciuta, l'avrai intuito ormai. Le anime tormentate scrivono in un modo che trovo meraviglioso.
Complimenti, anima tormentata.

 

Recensore Veterano
17/03/15, ore 15:27

Beh, cosa dire? la adoro!
È fluida e corretta, il significato è fantastico. Amo quel mistero sul soggetto che rimane fino alla fine quando viene poi svelato.
Complimenti, davvero!
Se ti andasse di passare a dare un'occhiata alle mie storie mi farevbe molto piacere!
Un saluto,
Cla