Recensioni per
Tέρας
di Nocturnia

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
25/02/15, ore 00:08
Cap. 1:

Molto bella anche questa one-shot sul grandissimo mondo di resident evil.
Stile vivace e periodi che scorrono molto fluidamente con tanto di significativo aforisma iniziale.. Azzeccato l'utilizzo di metafore senza mai eccedere o calcare troppo la mano.
Personalmente voto più che positivo

Recensore Master
16/01/15, ore 08:12
Cap. 1:

Excella Gionne poteva; ma aveva scelto d'essere la regina sterile di un mondo morto.
Una vestale la cui vita sarebbe stata immolata al dio sbagliato.

Credo che questa frase riassuma perfettamente il succo di tutta la vicenda. Excella può, ma Excella non vuole una vita brillante, una vecchiaia dignitosa, Excella vuole il fuoco e la morte, vuole unirsi ad un dio e nient'altro. E l'unione con un dio, lo sanno bene i mortali, anche se fingono di ignorarlo, è sempre una sventura. Tuttavia Albert non è un dio perfetto, ci sono ancora in lui tracce di umanità. E un dio umano è ancora più sventurato di un dio perfetto. Lo aspetta solo il sacrificio.
Perdonami il delirio. Non so perché le tue storie mi fanno questo effetto. E' che sono bellissime :).

Recensore Veterano
15/01/15, ore 12:17
Cap. 1:

Ciao cara,
Questa storia è bellissima, ben scritta e... Quanto adoro Wesker? ( sarò pure un ragazzo, ma nonostante ciò Wes è sempre e comunque bellissimo, nella sua follia e nel suo essere sempre così lucido). Devo ammettere che cominci a farmi piacere Excella, vista così è davvero affascinante nella sua umana debolezza e nella sua voglia di mostrarsi degna di Wesker nonostante non lo sia e non lo sarà mai, perché lei è una semplice umana debole in confronto al Dio-mostro che ha di fronte. Ma lei non vuole credere al suo istinto che gli dice che in fondo Wesker gli sta mentendo. Confermo bellissima storia e alla prossima.
piccolo appunto:
Sheva la partner di Chris si chiama Sheva Alomar e non Sheva Palomar.
Alla prossima* le porge un vassoio di pancake*
-Anthony Edward Stark