Ebbene, eccomi qui.
Per me è un piacere riuscire a commentare questa storia. Sono molto felice che tu l'abbia pubblicata così da permettermi da fare mente locale e generare un commento degno di questo nome e non una serie di urla e sospiri intervallati da "oh, come sono carini", "Kagami, tu non sei mai statato seme!".
Detto questo, posso dire che la tua storia mi è piaciuta veramente molto; ho molto apprezzato il modo in cui hai sviluppato la relazione fra Kagami e Kuroko, la dolcezza che ognuno ha nell'altro anche quando si stuzzicano a vicenda, il modo in cui Kagami si approccia a Kuroko, la bellezza di un Kuroko in cucina e la sua fatalità. Davvero. Kagami dovrebbe essere eletto santo per tutta la pazienza che ha. Certo, ormai ha perso completamente la sua nomea di seme ma quel dolce modo di stargli vicino e di non arrabbiarsi quando trova la cucina distrutto lo ha reso ai miei occhi di una tenerezza assurda. Insomma, si vede lontano un chilometro di quanto lo ami e gli voglia bene; quel suo arrabbiarsi, stuzzicarlo, cedere alle sue richieste, cercarlo ed infine gioire di quel momento assieme mattuttino ... In verità, Kagami è più simile ad una tigre da spucciare e coccolare. Non fa paura. Verrebbe voglia di tenerlo vicino a sé sul divano ed accarezzarlo quasi fosse un gattino.
Ed io sono convinta che Kuroko lo faccia. Come si è visto, lui è un MENTALMENTE SEME. Potrebbe far scoppiare una guerra se lo volesse o tenere stretto a sé Kagami e dominarlo in tutto e per tutto. Questa esile e silenziosa ombra in realtà è un essere che ti avvolge da dietro d'improvviso, ti sbatte sul letto e poi ti risvegli la mattina in un stato simile a quello di Kagami - ovvero quello di un'innocente fanciulla che si guard attorno spaurita perché voleva "un po' di coccole la mattina".
In conclusione, sì. Mi è piaciuta molto. Penso che tu abbia fatto un ottimo lavoro e ti ringrazio molto per aver accettato il prompt ed aver pubblicato anche qui il lavoro.
mughetto |
