Che capitolo!!! Quali emozioni!
Ma partiamo da principio: devo scusarmi per la lunga assenza, ma purtroppo l’università mi ha preso più tempo di quello che pensavo, per cui non è stato esattamente un periodo tranquillo.
E non volevo nemmeno fare un lavoro superficiale, leggendo i tuoi aggiornamenti e non lasciando alcuna recensione, poiché mi piace davvero recensire la tua storia, i tuoi personaggi e scambiare opinioni con te.
Motivo per cui ho deciso di non leggere i tuoi aggiornamenti fino a che non avessi avuto abbastanza tempo libero per scrivere recensioni. Leggerò, quindi, un capitolo, al quale dedicherò una recensione, prima di passare ad un altro e non so quanto ci metterò a rimettermi in pari con tutti gli aggiornamenti.
Detto questo, passo alla recensione. Premesso che non ho la minima idea di cosa accada nei capitoli successivi, devo però dire che questo, seppur povero di avvenimenti, è un’altalena di emozioni.
Comincio da coloro che hanno avuto meno spazio all’interno del capitolo: Arthur e Cathleen. Non sono stata molto sorpresa della reazione del paramedico di fronte alla realtà, voglio dire, venire a sapere che l’uomo per il quale provi un interesse è in realtà cosa? Una reincarnazione? Un immortale? Un predestinato?
Sicuramente una persona con parecchi anni in più, nientemeno che un uomo medievale, e non uno qualunque, ma il mitico re Arthur di Camelot, risorto dalle acque del lago di Avalon nel momento del bisogno. Anch’io, come Cathleen avrei qualche remore ad accettare tutto semplicemente. In fondo lei è un medico, una persona quantomeno razionale, quindi il suo scetticismo e il suo scomparire per poter “digerire” la situazione, è perfettamente comprensibile.
Dall’altra parte c’è Arthur: tornato in vita da poco, si sta faticosamente adattando a un mondo sconosciuto, nuovo, e trova in Cathleen un’ancora, una persona vicina a lui, che lo comprende, non fa domande, ma allo stesso tempo è disposta ad aiutare nel momento del bisogno. Una donna forte, con un grande dolore, che ancora non ha affrontato, del quale addirittura non vuole minimamente parlare.
Credo sia perfettamente normale sentirsi deluso, in qualche modo anche perso, dal comportamento della donna, e anzi, mi ha sorpreso che abbia avuto la pazienza di aspettare una settimana, per cercarla e parlare con lei.
La scena tra loro è stata piena di suspense, non ero sicura che Cathleen avrebbe aperto la porta: è una donna sofferente, e sicuramente venire a sapere che Arthur è morto, e tornato in vita, deve aver fatto molto male, riaprendo una ferita non ancora chiusa, che non aveva smesso di sanguinare, che le ha riportato un dolore mai sopito.
Sono entrambi feriti e hanno bisogno di amore e comprensione, ma ho trovato un po’ “ingiusto” da parte di Arthur “usare” Ginevra per colpire la rossa, perché come ha giustamente affermato, lei non è Ginevra, esattamente come il biondo non è Zach. Quindi non posso fare a meno di chiedermi, questo accostamento da parte di Arthur era voluto per far arrabbiare Cathleen e farle aprire la porta? O è perché in fondo lui accosta davvero le due donne?
Mi è piaciuto davvero, invece, che finalmente Cathleen abbia iniziato, finalmente, ad affrontare i suoi demoni, cominciando proprio dal pronunciare il nome del suo ex fidanzato, e sono ancora più contenta che Arthur abbia compreso il significato di quel nome e che le sia stata vicina.
La scena, pur nella sua “drammaticità”, è stata molto tenera, e ha lasciato un grande punto interrogativo, che immagino sbroglierai nei prossimi capitoli, su quale sarà la direzione che prenderà la loro storia (spero positiva)
Chi, invece, mi ha straziato, sono stati Merlin e Alexandra. In lei, proprio come le ha fatto notare il moro, si avverte un cambiamento che, devo dire, non mi piace tantissimo, perché ho avuto l’impressione che stia subendo, in qualche modo, il fascino di Excalibur, e non in maniera positiva.
L’ho avvertito leggendo la scena sul treno, quando Merlin, uscito dalla carrozza, e seguito da Alex, chiede alla giovane se abbia qualcosa che non va e lei svia il discorso, senza nemmeno accennare al fatto di aver trovato Excalibur, anzi.
È, d’altra parte, una ragazza che sta soffrendo tantissimo per i suoi sentimenti e la situazione precaria che vive con il mago, una situazione incerta, da cui nemmeno lo stesso Merlin riesce a sbrogliarsi.
Vorrebbe stare con la bionda, la ama, come forse ha amato Freya o anche di più, ma la sua condizione di immortale è un peso parecchio grosso, senza ovviamente pensare al suo destino e al suo dovere nei confronti del pianeta che sta morendo a causa della mancanza di magia.
Merlin è stanco, ha vissuto per innumerevoli anni aspettando il ritorno del suo re, incolpandosi della morte di tante persone, e persino della separazione dal figlio di Ginevra e Arthur. Mi sembrano, quindi, perfettamente normale e ragionevoli le parole che ha rivolto ad Alex prima di partire per Londra. Ciò che invece, mi ha fatto storcere un po’ il naso, è stata la reazione della giovane: è innamorata, vuol stare con il suo Merlin, ma davvero non riesce a comprendere quanto abbia sofferto il mago, aspettando epoche intere, mentre gli uomini continuavano a farsi la guerra, non riesce a capire nemmeno un po’ quanto dolore e sofferenza sia passata davanti agli occhi di Merlin nella sua lunga attesa?
La mia prima reazione a quella scena è stata una profonda indignazione, della quale mi sono poi ricreduta successivamente, almeno in parte, quando, visitando Londra, Alex si è interrogata su quanto, di ciò che il moro stava raccontando, fosse imparato sui libri di storia, e quanto, invece, sia stato vissuto sulla propria pelle.
Due scene che, seppur distanti tra loro, sono collegate dai sentimenti di Alex, e dalla presa di consapevolezza, o almeno un inizio, di quanto Merlin abbia davvero sofferto.
Molto più distensiva e divertente, seppur molto corta, è stata invece la scena della loro cena a base di takeaway: si avverte quasi un calore famigliare, che al moro dev’essere mancato molto negli anni in cui è stato da solo, e sarebbe bello se potessero essercene altre di scene come queste.
Nulla dire, invece, sulla scena finale, iniziata al bar, e conclusa con le riflessioni di Merlin: è una scena piena di sentimenti, finalmente il moro si apre completamente ad Alex, le spiega ciò che prova, e anche i motivi per cui non possono stare insieme; d’altra parte la bionda ha nel suo DNA il sangue dei Pendragon, ed è quindi perfettamente normale che non voglia accettare ciò che Merlin le sta confessando, perché significherebbe accettare di perdere l’uomo che ama.
Ciò che, invece, spero vivamente, è che Merlin scopra al più presto la ritrovata Excalibur, e la ridia al legittimo proprietario, Arthur, o al massimo che la tenga lui, perché, come aveva detto il drago ai tempi di Camelot, quella spada era stata forgiata per Arthur, e soltanto per lui, e che nelle mani sbagliate, avrebbe creato solo distruzione e dolore.
Che dire, un capitolo molto intenso, pieno di domande, tra cui Myra, che sì è partita, ma se ne sarà andata per sempre? e Keith, che invece sembra aver messo la testa a posto e sia disposto a ricominciare in maniera pulita con Alex, e spero anche con Merlin.
Quindi un saluto, non vedo l'ora di passare al prossimo capitolo e alla prossima recensione!
Lady Chibi_Chan
ps: ho iniziato a usare i nomi di Merlin e Arthur in inglese, anziché le traduzioni in italiano, perché ho iniziato a leggere di loro anche su AO3, e, dato che mi piacciono molto di più, mi sono abituata subito a usare i nomi in inglese (tranne Ginevra, non ho ancora compreso come si pronuncia, e non vorrei davvero fare un obbrobrio -___-“““, per cui lo pronuncio e lo scrivo in italiano ancora). Spero non ti dispiaccia. Ancora un saluto e a presto! (Recensione modificata il 05/02/2018 - 04:18 pm) |