Recensioni per
Corte Sconta, Corte Arcana
di Francine

Questa storia ha ottenuto 84 recensioni.
Positive : 84
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/11/17, ore 19:40

Ciao! Mi sono incuriosito e sono passato a leggerti! Che dire? Mi piace molto questa specie di... ode al,al notte, e alla luna, e al paesaggio circostante! Ora, conosco Saint Seiya perché ho guardato i Cavalieri dello Zodiaco ma non così bene nel riconoscere i personaggi, quindi prenderò questa one shot come originale e ti dico subito che è scritta in maniera fluida, breve e concisa, in particolare mi ha colpito la scena in cui si parla della luna, e cdi come in realtà il buio e la notte hanno un fascino che noi uomini non riusciamo a concepire, soprattutto chi non lo "vive" non può capire. Bello, mi è piaciuto tanto ^^ alla prossima!

Recensore Master
27/08/16, ore 17:14

Eccola, mancava lei. L'imperatrice. Mi è piaciuto moltissimo questo ritratto di Saori, questo suo aggirarsi per i calli veneziani. Me la sono immaginata: con l'eleganza e la raffinatezza che l'è propria, che certe città danno sempre l'impressione di essere il set cinematografico de La bella vita o di Vacanze Romanze; in fondo, quelli erano gli anni '80 e c'era ancora l'atmosfera che trent'anni dopo sarebbe diventata nostalgia. Quindi, sì, la immagino un po' Audrey Hepburn la nostra Saori. In questa storia viene fuori tutta la fragilità propria dell'essere donna (o dea) e della forza che scaturisce da questa fragilità; viene fuori il senso di risponsabilità e l'ineluttabilità del destino che si traduce nelle figure delle carte. Quando smettiamo di fare qualcosa che facciamo da tanto tempo è come se operassimo un cambiamento a livello universale, qualcosa di grosso. Maman Louise non leggerà più le carte ed io l'ho visto come la fine di un ciclo e l'aspettativa di qualcosa di nuovo che sta per iniziare. Un abbraccio. E

Recensore Master
23/08/16, ore 13:56

E' un'imperatrice già dal piedistallo, quella che hai raccontato in questo capitolo. Saori, qui, è molto umana. Non nasconde i dubbi e debolezze che la attanagliano, nonostante la voce della dea che ogni tanto si fa sentire per rassicurarla e indicarle la via (a proposito: forse l'ho già detto in altre occasioni, ma questo "sentire le voci" mi ricorda molto Saga. Intrigante parallelo, almeno a mio gusto).
Lo spirito dominante di tutta la raccolta e della playlist è una narrazione pacata, calma, che mi ricorda l'andirivieni delle onde del mare. In questo sei impareggiabile, ma aspetto con ansia di leggerti in qualcosa di meno introspettivo e più movimentato, perché sono sicura che potresti stupirmi!! Scusa, sai che amo gli sganassoni. Cosa ci posso fare?
Come sempre, complimenti! La qualità del tuo stile è una vera garanzia in questo fandom.
Un abbraccio e alla prossima!!
S.

Recensore Master
23/08/16, ore 13:38
Cap. 13:

Il fatto che questo sia un post Hades con i Goldoni vivi già sarebbe materia di felicità di per sé. Perché è bello pensare che questi due abbiano ancora un chance di interagire, in un futuro, e che le loro vite non si siano spente come invece l'originale ci ha trasmesso. Mi piace la ricchezza di particolari nella descrizione di ambienti e persone. Si vede che hai elaborato un vissuto articolato per Camus, un personaggio che ha sempre esercitato un fascino particolare su di me e che sto imparando ad apprezzare sempre di più. Bella e ben riuscita l'alternanza fra presente e passato, con quella scatola recuperata in soffitta che sa tanto di time capsule per i ricordi. Leggere i tuoi racconti per me è sempre un'esperienza rilassante, perché ti riesce benissimo l'introspezione e lo slice of life. Si vede che con i tuoi personaggi passi molto tempo. E' come se ti raccontassero la loro storia. C'è tanta cura, e anche tanto affetto. Volo all'ultimo capitolo.
A dopo"
S.

Recensore Master
01/08/16, ore 14:46
Cap. 13:

Apprezzare il vino, si dice che sia un'arte. Prersonalmente io mi fermo alle tre coppie elementari: mosso - fermo; bianco - rosso; dolce - secco. Tutto il resto, per me è un mondo oscuro.
Ho amato moltissimo questo racconto. Lo ho amato perché è interamente dedicato a Camus e il suo sviluppo caratteriale nel tuo headcanon lo rende uno dei miei preferiti. Amo anche tutta la sua famiglia, sebbene non abbia del tutto capito chi sia chi e mi mancano alcune storie dove li descrivi più dettagliatamente.
Io che sto ancora leggendo la long sulla scalata delle dodici case, ho ben in mente il rapporto che lega Camus a Milo: una sorta di amicizia fatta di segreti e di sincerità. Camus io lo immagino come una persona capace di ascoltare, ma poco propenso a rivelare qualcosa di sé. Non so se sia per sfiducia, o per una genuina riservatezza, anche se sono più propensa per la seconda. Tuttavia, le persone riservate non è che non vogliono parlare di loro, solo ci mettono un po' più di tempo e spesso gli altri non hanno voglia o interesse a darglielo.
Milo invece è paziente, sebbene il suo atteggiamento faccia presagire altro, dal momento che io lo vedo sempre lì lì che sta cominciando una corsa ad ostacoli.
E così, complice il vino che si dice sciolga la lingua, Camus si appresta a raccontare una storia lunga, moooolto lunga.

Un abbraccio.
E.

Recensore Master
26/07/16, ore 00:32

Bella: semplicemente bella. 
La risposta alle domande che ci poniamo molto spesso la conosciamo già, ma è scomoda. Inopportuna. E diventiamo poche propensi ad ascoltarla. 
Il binomio Saori/Athena qui si ripropone e ci offre un lato molto umano, con le sue incertezze, i suoi desideri e i suoi dubbi?
E se non volessero più seguirmi? Dopotutto sono morti (e pure male) per me, forse un no è quello che mi merito. 
Ma Saori non è solo una ragazzina che sbatte le ciglia e imbroncia le labbra, come loro non sono solo uomini - sono guerrieri votati a una dea, a una causa. 
Bellissima la figura di Maman che, giustamente, adesso va in pensione, e neppure in posto tanto male. 
Che dire, è stata una meraviglia seguirti in questa raccolta e un vero piacere! 

Il caffè lo prendo volentieri, posso offrirti del gelato? ❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️

Recensore Master
26/07/16, ore 00:20

Riecchime. Dai che la prima a recensire sono io, eh! E chi altri ti aspettavi? XD
Okay, nelle note ci inquadri il quando della storia, ma non avendo letto nè l'una nè l'altra fic mi ritrovo a prenderla come un segmento a parte.
Devo dirtelo, la visione che hai del rapporto tra Saori e Atena è un'altra delle tue idee che mi sono particolarmente congeniali. Perchè sì, diciamocelo, le divinità sono troppo brave a starsene sui loro troni a comandare e aspettare che venga eseguito - e spesso manco quello... - e non sanno quanto sia dura per gli umani con tutti i loro dubbi e paure.
Saori è Atena ma è anche se stessa, con le sue paure per ciò che aspetta lei e i suoi Cavalieri, non solo il suo paladino ma tutti-proprio-tutti, casta d'Oro compresa che son sempre i più forti e quindi le migliori carte da giocare, giusto? E poi, sul serio vogliamo lasciarli lì ad ammuffire nella loro statua? Poveracci, sapessi che noia.
Qui conosciamo anche il destino di Maman Louise - e che destino, se mi permetti di agigungere, perchè in quel Maltese ci ho riconosciuto un certo personaggio legato all'ispirazione per il tuo titolo, tanto di cappello alla Maman per essersi trovata un coinquilino così, ah ah ah! XD
Battute becere a parte: qui sappiamo che la Maman con questa predizione chiude i battenti. E va beh. Un pensionamento lo vogliono tutti prima o poi. mi verrebbe da chiedere che fine abbia fatto Coralie la spiritella, a questo proposito...
Cooooooooooomunque. Un quadretto conclusivo, in cui Maman Louise aiuta Saori a riacchiappare il filo della sua situazione, e anche dei suoi dubbi, come una persona vecchia e saggia sa fare. O no?
Buona notte, e alla prossima!
Stellaskia (che si fa sentire anche agli orari più impensati, ma qui fa un caldo pazzesco e Hypnos deve avermi ancora in antipatia)

Recensore Master
23/07/16, ore 02:45
Cap. 13:

E già, cos'è una crisi, in fondo? Un'increspatura, una piega, che però appare come uno tsunami, un'onda anomala e scura - fredda, che ci sbatterà sul fondale marino e tanti saluti. 
C'è qualcosa di rassicurante in una liturgia comprovata - in una tradizione che ci ricorda qualcosa di piacevole. 
Per alcuni può diventare una schiavitù (un giogo che schiaccia e ripete sempre se stesso) per altri è rassicurante, un momento che ti ricorda che ci sei ancora, a fare la stessa cosa di un anno fa, e ci sarai anche il prossimo. 
Camus *si asciuga la bavetta* ripete un gesto antico per confrontarsi con Milo *prende direttamente il secchio per la bava* e nel mezzo scene quotidiane, che stemperano la scena e allo stesso tempo la dilatano, l'allargano, ci offrono una prospettiva più ampia e più completa. 
Sono attimi normali, rimbrotti comuni, istanti che tutti noi potremmo vivere, e che proprio per questo rendono la storia più realistica e i personaggi più veri. 

Che dire, una bellezza che mi ha strappato più di un sorriso. ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥

*gelato al caffè?*

 

Recensore Master
23/07/16, ore 00:43
Cap. 13:

Hypnos mi gioca gli scherzoni da sessione estiva - obiettivo economia superato, comunque - e mi ritrovo a recensire la lama che, effettivamente, ben si addice a questo Cavaliere glaciale.
Iniziamo dall'inizio.
C'è Maman Louise - e quando c'è la tua veggente fa niente il mondo, mi calamito al capitolo senza come e quando perché è un personaggio che adoro tantissimo, sembrerò fanatica ma sì, è davvero un personaggio che adoro e che stimerei se fosse reale, perché a mio parere è il più realistico di tutti gli OC che hai messo su nel tuo universo di Quando piovono le stelle e le mazzate sui Cavalieri-
dicevo, c'è Maman Louise e c'è Etienne, alle prese con la vita di tutti i giorni...no, con un giorno che non è proprio qualsiasi.
Camus ha deciso di rovistare nel passato degli scatoloni e non solo ci tira fuori quel che cercava, ma anche un flashback su Rèmy e sul suo accrocchio familiare: Coralie, Francoise - il mio computer è idiota e non mi fa mettere il carattere speciale - e l'altra Coralie, lo spiritello della sorella di Maman.
Ammetto di aver pensato che Aquarius stesse cercando qualcosa di inerente al passato da Cavaliere di suo padre, non il Cloth ma qualcosa comunque di simile, che so, magari per una lezione alla sua rogna alta un grattacielo che temevo fosse Hyoga ma alla fine si è rivelato Milo e io non so se esserne sollevata perché Scorpio è un altro che mi sta sostanzialmente sulle Pandora's Boxes per l'atteggiamento da "sono bello e bravo e lo so" che gli appioppano un po' tutti. Ma un po' tutto il Santuario mi sta antipatico e quindi fa niente, ce li facciamo passare entrambi.
Again, non mi soffermo sullo stile perché già sai che mi piace come tratti eventi e personaggi e intrallazzi le riflessioni alle varie scene, quindi riparo sul rimbrotto della Maman a Milo che mi ha fatto sorridere e spero che ce ne saranno altri anche in Quando piovono le stelle. Tanto sulle rogne, come pensa anche Etienne, siamo sicuri che ci saranno, perché trovano sempre il modo per spuntar fuori.
E ora ho anche il sospetto che questo capitolo si ricolleghi a Lo so io e lo sai tu e l'andazzo della situazione di Aquarius e Cristal. Sì, sono passata anche di lì. No, non ho recensito perché onestamente ti avrei fatto sorbire le stesse cose che trovo il modo di mettere in ogni dannato commento, e dei Goldi in generale mi interesso pure poco.
Coooooooooomunque! Bandiera verde, perché è uno spaccato che ci mostra non solo un pezzettino del passato di un personaggio ma anche una riflessione che tocca un po' tutti, e con il sole a picco delle mie parti che grida "POVEREH!" alle nuvole grigie di Belleville, ti auguro la buonanotte e alla prossima!
Stellaskia (con Gabri e Iella praticamente in coma dal sonno)

P.S.: dimenticavo di chiederti se è ambientata in un effettivo post-Hades o se Maman abbia voluto dire qualcos'altro riguardo ai discorsi sull'aldilà. Sono sicura che mi sfugga qualcosa...bandolooooo!
(Recensione modificata il 23/07/2016 - 12:45 am)
(Recensione modificata il 23/07/2016 - 12:47 am)

Recensore Veterano
22/07/16, ore 18:50
Cap. 13:

*si sventola* 
Mio Dio che iniezione di feels. Non ricordavo quanto mi mancasse questo gruppetto di francesi più greco finché non ho cominciato a leggere!
E poi è un post-Hades, Athena ti benedica. Quanto amore. <3

Rémy (<3) che si fa Emissario dell'Ortodossia Enologica e tratta il vino rosso con la religiosità che solo gli uomini hanno per certe cose - la loro auto, o gli strumenti del loro mestiere preferito... Maman Louise che osserva, si lamenta come ogni brava signora sopra una certa età e domina su tutti, per personalità e per ruolo gerarchico nella famiglia.
Camus che striscia in un soppalco polveroso. Io non riesco quasi ad immaginarmelo, lui così algido e coi capelli lunghi e lucenti che si imbratta come un bimbo che gioca in una strada sterrata... Voglio le prove. Pensi che Milo spaccerebbe le foto?

Milo che è un adorabile idiota - e ha una paura matta che Camus gli salti al collo... ma d'altronde la sua bella non ha più un padre che possa fare la consueta non così velata minaccia allo spasimante di turno, ergo tocca al fratellone/migliore amico di suddetto spasimante prenderne il posto!
"Bandolo, lui è Etienne. Etienne, lui è Bandolo"
MI HA UCCISA. *rotola via per le risate*

Amo quando indugi nei dettagli familiari, nelle situazioni di vita quotidiana, così semplici eppure spesso più interessanti del grande evento puntiforme. Perché puoi ritrovartici, e dirti "ehi, questo lo fa anche mio padre/mia madre" e ridacchiare immaginandoti questi personaggi così sopra le righe calati in una vita come la propria.

Posso offrire un gelato, in cambio?
JudithlovesJane
 

Recensore Master
21/06/16, ore 17:41

Di questa oneshot, mi piace innanzitutto quell'alone di leggenda che si respira nei pressi della cascata del drago. Quelle storie che gli adulti raccontano ai bambini per metterli in guardia. E poi, vuoi mettere il drago: quella bestia leggendaria che per molti autori fantasy è l'essenza stessa dell'incanto e della magia.

Appunto. Piacerebbe capire anche a me quali provvedimenti credeva di aver preso. -____-

Doko, il drago, il profeta che, come Gibran, insegna che i figli non ci appartengono e che con quel suo fare pacato rende ogni problema quasi insignificante, poiché la chiave di tutto è la semplicità, quella semplicità che è solo sulla bocca degli eletti.

Questo scritto è semplicemente meraviglioso! Non vorrei sbagliarmi ma mi pare di aver inteso che Libra non ti piaccia (forse in un commento che mi hai lasciato), eppure questo scritto è uno dei migliori che abbia mai letto in questa raccolta e anche in altre.

Abbraccio.
E.

Recensore Master
24/05/16, ore 21:06

Purtroppo in questo periodo non ho molto tempo da dedicare a me stessa, e quindi la costanza nel leggere e recensire storie ne risente. Sto diventando una lumaca, cammino lenta e resto indietro. Ma forse la lentezza è il giusto ritmo per leggere questo capitolo, in cui tutto è fermo tranne l'acqua della cascata (che mi è sembrato di sentire, fisicamente, da tanto hai descritto bene l'ambiente) e i tristi sentimenti di Ding (che turbinano come i mulinelli del fiume). Di Shunrei non si sa quasi nulla. Lei è un'altro di quei caratteri buttati lì da Kurumada senza pensarci su troppo, e senza rendersi conto di avere creato un personaggio di grande potenziale. La dolcezza e la saggezza di Dohko, discreto come il modo in cui entra in scena, mi hanno quasi commosso. C'è qualcosa di solenne attorno a lui, o almeno questo è ciò che ho sempre pensato, ed è stata una gradita conferma ritrovare la stessa sensazione anche qui, nelle poche ma intense righe della tua one shot.
A PRESTO!

Recensore Master
17/05/16, ore 17:19

Bellissima. Bellissima, mi ha tolto il fiato. 
Trovo che il dialogo tra Doko e Ding sia spettacolare; è acuto, attento, sottile. 
Ci sono tante cose in quelle parole, una saggezza che non mi ha permesso di staccare gli occhi dalla pagina. 
Mi è piaciuta moltissimo la rappresentazione della madre di Shunrei, la sua fragilità davanti a una scelta così difficile - davanti a un passo così grande. 
E Doko, la cui grandezza si evince da ogni parola, ogni piccolo gesto. 
Di Shunrei abbiamo sempre saputo poco, ma credo che questa storia andrebbe di diritto nel canon per quanto è bella. ♥____________♥

*torta di riso?* ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥

Recensore Master
17/05/16, ore 00:20

E così abbiamo anche la tua versione sulla mamma di Shunrei.
Una versione dolce e crudele insieme, perchè la vita è così (e qui mi ricorda tanto la recensione che ti ho lasciato a quel capitolo su Hyoga e la salita in bicicletta che fa, Cristal, cincischia? Si muova, per l'amor del cielo! C'è uno jotunn che aspetta di scatenare casini!). Perchè purtroppo le scelte che facciamo non sono sempre delle migliori, consapevoli o meno che siano. E quando ci troviamo a fare i conti con quel che ci resta in mano, lì sì che sono dolori.
Dato che il protagonista era Dohko - l'Eremita? Beh, direi che è davvero azzeccato! - sinceramente mi aspettavo una sua comparsata, ma preferisco credere all'esistenza di una scena dopo i titoli di coda alla Marvel in cui Ding si scopre essere stata salvata dal Libra, e predicozzi e discorsi lacrimosi di mezzo gli molla la Shunrei con la promessa di prendersi cura di lei e bla bla bla.
Okay, capitolo tristarello ma che racconta di un dramma comunque reale, e per una volta non si tratta dell'ennesimo dio che da' di matto e i Caramba interstellari che lo vanno a rimettere in riga. No, si tratta di una madre incompresa, dagli altri e da se stessa, del legame che desiderava approfondire con la figlia e ha rinunciato a farlo (e si è beccata tanti "PERCHEEEEE'???" da parte mia) e, nondimeno, di questo dramma che affligge purtroppo sempre più persone, ossia il suicidio come ultima risorsa per uscire dal groviglio in cui si è rimasti incastrati.


E adesso sappiamo come finisce la storia. Perchè, credevi che non avrei commentato la seconda parte, eh?
Ecco che spunta fuori il temuto Drago della Montagna, alias il Dohko con tutta la sua saggezza. Saggezza che usa per far capire a Ding che la via d'uscita da lei scelta potrebbe non essere quella giusta.
Ora, io ho usato il condizionale perché dalle parole del Saint mi è sembrato di capire una certa libertà per Ding anche di sbagliare. Di prendere la via sbagliata...ma non di farla prendere a sua figlia.
Un po' duro è il commento sul fatto che i figli non appartengano ai genitori, ma a pensarci bene, una volta messi al mondo finiamo nella loro stessa condizione di 'altri esseri umani', di unità indipendenti, con un percorso nostro - che è comunque influenzato anche dai genitori e famigliari, ma che comunque è nostro e noi che lo percorriamo siamo anche responsabili di eventuali modifiche. Secondo me, Dohko ha cercato di far capire a Ding una cosa così, cioè che ha messo al mondo Shunrei e può prendersene cura o meno, ma non può decidere il percorso per lei nè soprattutto la sua fine.
Sono molto, molto sollevata che si sia conclusa così, anche perché una fine infelice è una bella tentazione da scrivere - almeno per me - e i finali, tutto sommato, lieti sono un po' in via di estinzione...perlomeno per questi drammi viventi di Cavalieri!
Alla prossima!
Stellaskia (e il suo cervello ancora in panne ma un po' più felice)
(Recensione modificata il 17/05/2016 - 12:23 am)
(Recensione modificata il 17/05/2016 - 02:18 pm)
(Recensione modificata il 17/05/2016 - 02:19 pm)

Recensore Master
05/04/16, ore 00:40

Il mare lo si associa sempre alle vacanze estive: mare+spiaggia+sole, ma io credo che il vero fascino del mare sia in altri momenti: all'alba, al tramonto, quando piove, di notte quando sembra il caos primordiale, in inverno quando fa freddo e le acque sono grigie perché riflettono il  cielo, in autunno.

Come dici tu, Viktoras/Kanon il mare l'ha vissuto per tredici anni e sebbene Athena l'abbia reclamato come suo, quegli anni sono difficili da dimenticare.

E' un uomo sdoppiato Viktoras, non nel senso di suo fratello, ma nel senso che è come un uomo che ama due donne: molti giurano che è possibile! Ma Kanon non può essere in due posti contemporaneamente e non può appartenere a due dei contemporaneamente. Così, il mare resta un'amante platonica.

Gatto castrato per Battisti mi mancava XDXD (o intendevi ... chi era ... dio mi sfugge...).
Sappi che mi addormenterò canticchiando... "Eppur mi son scordato di te ... ma che disperazione nasce dalla discrezione ... etc"

Chi è la moglie di Salvucci? Ma soprattutto, chi è Salvucci?
(Ihihihi... ogni tanto mi perdo nei meandri dei personaggi)

Cmq tu sai che quando io sento parlare del mare vado in brodo di giuggiuole. XD

Abbraccio

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