Ok, lo so: non c'è niente da piangere e solitamente io ho il cuore di pietra, quindi è imbarazzante dirlo, ma per ben due volte ho dovuto interrompere la lettura perché l'emozione mi ha inumidito gli occhi.
Mi piace molto il tuo stile, è empatico, limpido, ha una narrazione coinvolgente e ogni periodo è caricato della giusta espressività che dipinge perfettamente il contesto e lo stato d'animo dei personaggi, animi totalmente IC, in cui - con delicatezza - scavi e riveli, un lavoro che in questo lavoro fai per lo più con Kazuya ma, c'è anche quel tanto sufficiente per Eijun.
Vorrei permettermi di commentare le varie parti, perché ognuna mi è arrivata dritta al cuore con energia.
L'introduzione è molto breve, eppure già riveli molto dei personaggi nel presentarli: Eijun è un essere luminoso a cui Kazuya può star vicino e sentirsi bene anche senza essere sul diamante; è bello come descrivi la sua figura da mettere a fuoco in quei bellissimi occhi, non importa sia nitida, è qualcosa che si deve formare, definire, ma che ha già lasciato un segno, c'è un frammento di anima che è stato catturato e che non fa più parte di un mondo di gelido lutto.
La seconda parte è un sintesi rumorosa della vita alla Seido, uno spaccato di vita molto semplice nei contenuti, ma articolato a dover nel tentativo (riuscito) di imprimere la personalità vivace di Eijun che da un'apparente presenza che innervosisce, diventa costante, diventa abitudine e le cose che diventano abitudine è perché fioriscono nel cuore degli altri, diventano centrali e quindi quel frammento di Kazuya catturato viene come rilanciato al mittente, creando una sorta di filo (eccomi a romanticheggiare), un legame.
E una volta che il legame si è creato, non lo può ignorare. Kazuya è già un adulto, eppure ha ancora l'animo da adolescente da come lo scrivi, quell'adolescente che è felice di un augurio tanto semplice ed aspettato e a cui non sa come rispondere e c'è bisogno di un Cupido Kuramochi per far figurare cosa c'era dietro quel messaggio, cosa c'è che entrambi nascondono, il problema di essere due maledetti ed adorabili tsundere che si vogliono, si cercano, ma non sono espliciti, mai.
Ed ecco il non-romantico quarto pezzo, quando per fare un passo avanti nella loro relazione Eijun si deve fare avanti, sembra tanto una scolaretta, ma anche no... è difficile spiegarlo, ma sono teneri ed ho trovato il tutto molto realistico, dolce nella sua onestà (prodotta dal loro strano rapporto). E Miyuki spiazza con il suo "ok", dentro ha un mare in tempesta, ma cerca di essere distaccato come se non ne fosse felice, cose se dovesse arrendersi a qualcosa di spiacevole che, nella parte epilogo è tutto fuorché spiacevole. La cosa ha funzionato, sono passati anni, il mondo non è crollato, loro continuano a vivere, a fare le stesse cose di sempre, ma insieme, concedendosi importanti differenze che scaldano il cuore. Ho riso di gusto all'immagine un po' effeminata (ma non in modo sgradevole) di Kazuya che si appresta ad essere la mogliettina che cucina e ha paura degli insetti, non importa quanto possa sembrare cliché, non importa se può risultare in qualche modo sessista, è piacevole e realistico per il tipo di personaggi che sono, per il tipo di rapporto che hanno, per il futuro che gli auguro e di cui tu hai scritto.
Grazie per questa emozionante oneshot, spero di leggerne altre perché mi è piaciuta molto, senza che complichi le cose, è un elaborato intenso, ma naturale e davvero delizioso da leggere. Complimenti! |