¡Buenos dias!
Partiamo da una premessa doverosa: non puoi citarmi November rain e Do I wanna know?, collocandomele in modo così perfetto nella storia, e pensare che io rimanga indifferente o mediamente entusiasta.
Non lo faccio apposta, giuro, io mi entusiasmo davvero come una pazza a ogni nuovo capitolo.
Do I wanna know?, Dio, è una scelta azzeccata all'inverosimile per questo capitolo, per i personaggi in genere (e hai fatto felice questa vecchia volpona, perchè adora AM in più o meno tutte le sue tracce)... Ah, e prima che mi dimentichi, persa nei meandri della recensione, ti devo fare i complimenti per la scelta delle canzoni e per l'abbinamento adatto a contesti e personaggi: le ho ascoltate tutte, anche quelle che non conoscevo, e mi sono ritrovata a pensare "Cavolo, sono bellissime e ci stanno da morire" -sì, mi riferisco in particolar modo ai Depeche Mode... Ho immaginato Romano con quelle due canzoni in quei due contesti e sono andata in catalessi per l'adorazione-. Ora aspetto i prossimi capitoli, sono curiosa di vedere quali altri brani sceglierai!
Questo capitolo l'ho letto tre volte. La prima volta l'ho letto in modo talmente veloce per la curiosità che non ero riuscita a concentrarmi bene su ogni sfaccettatura, quindi l'ho riletto con più calma (e poi ho letto una terza volta la parte Spamano, perché... *^*)
Ora ti dirò una cosa, non prenderla male: più leggo le tue storie, più mi rendo conto che quello che scrivo io fa schifo ahahah. Mi stai facendo deprimere ed entusiasmare allo stesso tempo, dannata te :,)
Sinceramente, anche se dici di averli partoriti (ed è comprensibile, a volte scrivere richiedere un po' di sforzo), non si notano forzature o pesantezza durante la lettura, perciò non preoccuparti! A me è piaciuto questo capitolo... È successo qualcosa di diverso, nuove cose si sono messe in moto, ti sei concentrata su più personaggi mantenendoli comunque tutti credibili, e hai chiarito alcuni punti un po' ambigui (Antonio).
Ho trovato l'incontro fra Arthur e Alfred davvero simpatico, per certi versi.
Biondo da fare schifo e con un'espressione bonacciona e da demente totale: fu questo quello che pensò Arthur quando lo vide, per la prima volta, varcare la soglia della biblioteca della Goethe. Camminava a tempo di musica, con gli auricolari nelle orecchie, tenendo un ritmo davvero odioso, non curante dei rumori che le gomme delle sue nike producevano sul parquet.
Questa scena mi ha fatto sorridere! Non avrei trovato modo migliore di questo per descrivere Alfred... E "forse troppo", sì, Alfred è un'esagerazione di tutto, perciò è ovvio che faccia irritare Arthur all'inverosimile, lui che cerca di essere sempre composto ed elegante. Perciò, modalità d'incontro azzeccata.
Sinceramente... Sono morta dal ridere quando Alfred corre a salvare Arthur e poi alla descrizione critica che ne fa lui. Sei riuscita a delineare perfettamente il personaggio in pochissime righe e sei stata bravissima. Devo pure premettere che Alfred non è fra i personaggi che preferisco e faccio pure fatica da morire a scrivere di lui (per questo evito di farlo), anche se è strano, dato che di solito la gente mi definisce un ibrido proprio fra una versione un po' piu pigra di Alfred e Romano, ma ora stiamo andando OT perciò torniamo al capitolo...
Mi piace sempre più il personaggio di Arthur. In tanto studia quello che studio pure io -ahah-, e poi per il modo in cui approfondito la sua psicologia. Fai intuire che lui si ritrova incastrato in una relazione che in qualche modo lo spezza e gli provoca un dolore indicibile, ma senza sbandierarli lì davanti: è un sentimento che aleggia su di lui e sui suoi gesti, che si può incontrare nei suoi ricordi e pensieri, e ogni tanto sbuca fuori, come se semplicemente lui non ci stesse pensando, ma fosse sempre stato lì. Arthur è anche un personaggio maturo e responsabile, in quanto riconosce la realtà e non cerca di chiudersi in se stesso, ma la affronta. L'hai mantenuto molto IC, e io ti adoro per questo perchè Arthur è uno dei miei cinque personaggi preferiti, perciò ci tengo che non sia descritto semplicemente come uno sclerato (rischio in cui si incorre pure con Romano).
Credo che l'incontro con Alfred lo abbia confuso e che, comunque andrà a finire, gli abbia fatto imboccare una strada diversa... È come se, mente prima stava camminando su un linea retta, ora sia giunto a una biforcazione. Cambierà tutto per lui, penso, e sono curiosa di vedere come.
E... Grazie per voler accontentare anche noi fan UsUk (ahah), ma non dovevi sentirti obbligata! Nessuno qui ti sta minacciando... Credo. Spero.
Ma passiamo ad Antonio e Romano.
Sono contenta che tu abbia chiarito quello che passa per la testa del professore, anche se rimane comunque un personaggio un po' misterioso e ambiguo -e mi piace, non fraintendere-.
Alla fine, qualcosa avevo azzeccato: Antonio è ossessionato da Romano esattamente quando Romano è ossessionato da Antonio. È davvero bello il modo in cui hai gestito i due personaggi: il modo in cui l'iniziale diffidenza e incomprensione, il disprezzo, se così si può dire, si sta trasformando in qualcosa che entrambi vorrebbero evitare.
Hai reso Antonio in modo eccezionale, non riesco a trovare le parole: vorrebbe convincersi di essere un professore che vuole tirare fuori il potenziale di uno studente e dotato e geniale, che però per qualche motivo si mostra freddo e indifferente a tutto, chiudendo tutto ciò che prova dentro di sé, ma in realtà sa che non si tratta più di questo, e la ripetizione di "amorale e privo di etica" è davvero azzeccata per esprimere le sfacettature di questo personaggio, che risulta un po' ipocrita in alcuni comportamenti: vuole mostrarsi e convincersi di essere un bravo professore, ma poi non riesce ad allontanarsi da uno studente, e nemmeno fa nulla per riuscirci, anzi, si spinge sempre più verso di lui, e allo stesso si definisce un amorale e senza etica, sentendosi in colpa. L'hai descritto così bene, dandogli una profondità che lo rende IC e anche di più, che ti invidio e ti adoro allo stesso tempo.
Ho adorato leggere la tua introspezione di Antonio, la descrizione del modo in cui quel sentimento verso Romano si trasforma da professionale a una sfida a un'ossessione. E più Romano si infuria, più Antonio si diverte. Antonio sta giocando con Romano come se stesse giocando con il fuoco, mi ha dato questa impressione. Per questo si è offerto di dargli in affitto uno dei suoi appartamenti, per questo lo fissa dal suo orticello mentre studia (esattamente come fa Romano con lui), per questo cerca di spingerlo al limite in ogni modo. Davvero, davvero un personaggio ambiguo e complesso, ti faccio i miei complimenti perchè sono in adorazione.
Hai una comprensione della psicologia umana che quasi mi spaventa: mi fa pensare che tu sia una brava osservatrice e che ti piaccia analizzare i sentimenti e il modo di ragionare delle persone, il che è necessario per una scrittrice.
E Romano... Lui non si è accorto di nulla. Rimane chiuso in se stesso e si rifiuta di uscirne, come se stesse scappando da se stesso e da quello che potrebbe essere, come se gli mancasse il coraggio. È una persona fragile che si atteggia da duro e indifferente, che si nasconde, proprio come dice Antonio, e credo sia perchè è stato talmente tradito dalla vita e dai sentimenti che non vuole provare di nuovo quel dolore e delle emozioni, in quanto pericolose. È un personaggio davvero triste e circondato da un'aria malinconica, ma che allo stesso tempo affascina e fa immedesimare. Sei stata eccezionale nel descriverlo, davvero. Trasmetti l'amore che hai per questo personaggio in ogni sua singola sfumatura!
Immaginavo che si sarebbe arrabbiato per quanto successo la notte prima, rabbia che è aumentata nel vedere Antonio con Feliciano, che aumenta ulteriormente insieme alla confusione quando si riscopre a cercare di negare il modo in cui si sente trascinato verso Antonio, "Io non sono un finocchio".
E quella scena che hai descritto poi... È stata talmente intensa che mi sono ritrovata con la gola secca e il cuore, un polmone, il fegato, lo stomaco, tutti gli organi in generale incastrati lì. Davvero, davvero bella. Descrizioni meravigliose, sembrava di averli qui davanti. Senza parole, ragazza mia.
Oh, Feliciano e Ludwig... Quell'amicizia che nessuno dei due vuole mettere in discussione, ma di cui non riescono più a fare a meno. È talmente dolce il modo in cui hai descritto il loro rapporto, il modo in cui cercano di starsi vicino, il modo in cui il loro incontro ha cambiato le loro vite così prepotentemente e così meravigliosamente.
Feliciano è un personaggio davvero profondo, e condivido il modo in cui lo hai sviluppato: fragile e bisognoso di affetto, ma portato a tenersi il dolore dentro, a fingere sempre che vada tutto bene anche quando non é così. Ed è triste vedere che Ludwig vorrebbe aiutarlo a superare il dolore per la perdita del nonno, dolore che lo sta distruggendo da dentro, ma è incapace di farlo, sia perchè Feliciano non riesce a esternarlo, sia perchè Ludwig è impacciato, non sa come comportarsi con lui, come proteggerlo. Perchè, in ogni modo, Ludwig cercherà sempre di proteggere Feliciano da tutti e anche da se stesso. Questi aspetti non possono essere tralasciati quando si parla di questi due, e da fan della Gerita in cuore, anima e midollo non posso che ringraziarti per aver mantenuto il loro rapporto così naturale e realistico, profondo, allo stesso tempo indissolubile e complicato.
E l'ultima scena l'ho adorata. Vorrei che esistesse il Black Hole qui, così potrei trascinarci i miei amici volenti o nolenti e ascoltarmi un po' di musica decente (non come nelle discoteche, in cui dopo un'ora sto già sbadigliando >.>). Elizabeta è descritta benissimo, per quanto fugace sia stata la sua apparizione. Il suo modo di fare dolce e premuroso con quei tre "ragazzi interrotti", il litigio che si prospetta con Vladimir e Ivan che le rifiuterà le ferie con un bel sorrisone inquietante (cioè, che fortuna sfacciata avere proprio Ivan con capo, eh). E la canzone... Ok, dai, quella canzone ci stava in modo quasi inquietante.
Ti adoro.
Ti avevo avvertita che la recensione sarebbe stata lunga. E probabilmente è anche senza senso ahah Mi piacciono talmente tanto storia e personaggi e sottofondi musicali che il mio cervello parte per la tangente!
Spero di leggere presto il prossimo capitolo, perchè sono molto, molto curiosa.
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