La delicatezza e insieme l’affilata durezza di questo racconto mi hanno colpito la prima volta che l’ho letto, così come le successive e anche adesso, a distanza di mesi. Il personaggio di Eiko era per me meno di un nome, passato fra le pagine di Kare Kano quasi con indifferenza. Invece tu hai congelato la sua figura in una sensazione imperitura, viva e presente, la forma più ingiusta e sofferta d’amore.
Parlare di incesto, benché di sentimenti incestuosi, è sempre un problema e il rischio di scadere nel banale o nell’immorale è sempre presente: la tua storia si pone oltre, in un limbo di perfetta amoralità contornato da una retorica trattenuta e fortemente evocatrice.
Spazi, nomi, sensazioni, vite intere, sono ritagliati in una bilanciata correlazione fra personaggi e oggetti fisici, dove un particolare diviene gancio narrativo per un sentimento.
Credo che se continuassi a parlare scriverei qualche spoiler, così mi prometto di continuare con i miei commenti in seguito. Farti da Beta è sempre una soddisfazione, ricordatelo.