Buonasera, MusaTalia!
Eccomi ancora qui a recensire una delle tue storie. Come sempre, non posso non farti i complimenti per questo brano bellissimo - okay, lo ammetto, un po’ mi sono persa tra tarocchi e significati vari, ma una volta compreso tutto l’insieme non ho potuto altro che meravigliarmi per la tua abilità nell’incastrare perfettamente, nell’equilibrare, ogni dettaglio. Wow.
I gesti semplici e ancora sconvolti di Riza si adattano perfettamente al contesto; dopotutto, cinque giorni non sono sufficienti a metabolizzare un evento simile. Il cerchio della vita si chiude, quindi: spira una vita, ne nasce un’altra. La lieve accusa indirizzata al melograno, alla natura, della donna è comprensibile: la morte è spesso e volentieri ingiusta ed inaspettata. In questo caso, la Signora è arrivata durante una partita a carte ed una tazza di tè.
Riza è pragmatica e calma come sempre, perfettamente IC a mio parere, e Grumman è proprio lui, arzillo e malizioso. È una delle poche figure di riferimento e affettive che la giovane Hawkeye, ora in Mustang, abbia mai avuto. Mi piace il loro legame, nonostante venga bruscamente spezzato qualche istante dopo. La sensazione di stranezza che prova Riza si riconduce a questo evento tragico, ma anche alla nascita del piccolo Maes. Te l’ho mai detto che hai scelto dei nomi perfetti per i rampolli di casa Mustang? Non credo, ma nel caso lo avessi fatto lo ribadisco!
Nonostante il momento critico, la risolutezza di Riza traspare chiaramente.
“Fu allora che emerse la regina, la prima donna di Amestris. […] Riza, con la sua compostezza, era nata per stare su un trono, per guidare e comandare.”
Queste frasi esprimono già da sole il carattere forte e deciso della donna, e io le ho amate particolarmente.
I pensieri e le azioni che seguono il tragico evento sono confusi, il tempo incalcolabile scorre lento e veloce allo stesso tempo, mentre Roy tarda ad arrivare. Fortunatamente, il piccolo Maes è con lei, e con questa consapevolezza Riza tenta di calmarsi un po’. Nonostante sia una donna forte, le troppe emozioni provate le provocano uno svenimento, ma fintantoché c’è Roy a sorreggerla tutto andrà bene.
Tipico di Riza: lei sviene, ma al riprendersi dei sensi la prima domanda che pone al marito riguarda la salute di suo nonno. L’altruismo non l’abbandona mai, sebbene il Comandante Supremo suggerisca - saggiamente - di pensare per prima cosa alla sua, loro, salute.
Mi è piaciuto, e commosso particolarmente, i pensieri di un preoccupato Roy per sua moglie. Il paragone che hai fatto con il Giorno della Promessa, gli accenni al loro rapporto Colonnello-Tenente e la paura - tanta, tanta paura - l’uno per l’altra… Mustang ama sua moglie più di quanto ami se stesso, e si può dire che col passare del tempo questo sentimento sia solamente cresciuto.
Tornando a noi, tuttavia, per Grumman c’è poco da fare, perciò Riza è costretta a prendere una delle decisioni più drastiche della sua vita. La vita però va avanti, il cerchio si chiude e un nuovo giorno sorge sul mondo. Non è forse da una fine che nasce un nuovo inizio?
Wow, non so proprio cosa dire. Amo come scrivi, sul serio, e qualsiasi complimento non renderebbe minimamente l’idea di quanta ammirazione, e tante altre emozioni, provi leggendo quello che scrivi. In un certo senso assomigli a Riza, centri sempre il bersaglio!
Non vedo l’ora di leggere qualcos’altro di tuo, ma intanto ti auguro una buonanotte - o un buongiorno, a seconda di quando leggerai questa recensione senza capo né coda.
A presto!
Ayako |