Terza classificata al contest “Academy Emotions”
Legame di sangue, .:Melian:.
Grammatica e sintassi: 8,4/10.
“... e sarai esaudito.», ingiunse...”
Non trovo corretta la doppia punteggiatura, tanto più che al di fuori delle virgolette la frase continua. Quindi, a parer mio, potresti lasciare soltanto la virgola fuori (che però non serve, almeno in questo particolare caso). A questo punto, però, per coerenza dovresti allineare tutti gli altri casi di dialogo, visto che – com’è ovvio che sia – fai la stessa cosa in tutto il racconto. Quando il periodo è composto solamente dalla battuta, allora è corretto avere il punto all’interno. Mi rendo conto che sia tutto molto soggettivo quando si tratta di dialoghi, ma la doppia punteggiatura è in ogni caso da evitare. (-0,05)
“«Adesso, bevi.»
Gli ordinò...”
In questo caso il capoverso è esagerato. Sarebbe andato benissimo, come hai già fatto in altri casi, includere tutto in uno stesso periodo. (-0,05)
“...che quel momento portava con sé, percuoteva Larion...”
Questa virgola, sebbene i molti complementi possano fuorviare (e sebbene la parte che ti ho copiato non aiuti a evidenziare la cosa), è tra soggetto e predicato. (-0,05)
“...con il corpo coperto delle più svariate piaghe...”
Dalle. (-0,1)
“...attraversò gli angusti corridoio della prigione...”
Corridoi. (-0,1)
“Sei immondo agli occhi dei figlio di Dio...”
Del. (-0,1)
“... si chiese se anche le spine della corona di Cristo dovevano essere state...”
Trovo che qui sarebbe stato meglio usare un congiuntivo. (-0,15)
“...affilate con quelle o se...”
Come. (-0,1)
“... brillavano di un gioia selvaggia...”
Una. (-0,1)
“...della ferocia dell'uomo gretto e volgare...”
Ripeti “uomo” anche una riga più su, prova a cercare un sinonimo o a riarrangiare la frase. (-0,15)
“...sembrò prendere vita. lambire e avvolgere...”
Immagino che questa sia in realtà una virgola. (-0,05)
“...e, in quel momenti di perfetta stasi, aveva...”
Momento. (-0,1)
“Quei istanti di immobilità...”
Quegli. (-0,1)
“Quant'era antico, Demetrius?”
Questa virgola è tra soggetto e predicato. Stilisticamente ha un suo perché, ma siccome la frase funziona perfettamente senza la virgola, preferisco guardare dal punto di vista grammaticale. (-0,05)
“Il sangue gli ruscellava sul petto e gli insozzava vestiti.”
Manca l’articolo. (-0,1)
“...assieme a Demetrius , rovesciata dalla furia dei contadini.”
C’è uno spazio di troppo tra la parola e la virgola. (-0,05)
“...non appena si avvento sul collo della preda, si udì distintamente.”
Manca l’accento. (-0,1)
“...annodò il suo destino a quella di Demetrius...”
Se il pronome dimostrativo si riferisce a “destino”, va al maschile. (-0,1)
Stile e lessico: 8,5/10.
Come ho già avuto il piacere di constatare, hai uno stile molto ricco e articolato, con un’evidentissima impronta personale. Però, sospetto, parte di questa tua impronta è la stessa che ti fa inciampare in piccoli difetti che ti elencherò dopo.
In generale, credo che il tuo modo di scrivere si presti molto bene alle epoche meno recenti, e quindi mi viene da domandarmi se sia nato “prima l’uovo o la gallina”, nel senso: il tuo stile si è plasmato sulle storie che preferisci oppure ti sei accorta che, per via del modo in cui racconti, ti venivano meglio le storie ambientate nel passato? Non è qualcosa di finalizzato alla valutazione, però è una mia curiosità. E credo che sia molto difficile non porsi questo interrogativo, trovandosi davanti una qualunque delle tue opere. Susciti quindi una certa curiosità legata alla genesi della scrittura, non solo della vicenda in sé. Credo che sia qualcosa di molto particolare e, finora, non mi era mai capitato di riscontrare questa caratteristica in altri. Volevo perciò sottolinearlo e dirti che lo apprezzo in generale molto.
Parlando poi dei difetti che ti ho elencato, principalmente si riassumono in uno solo (che ricordo di averti già fatto presente in un’altra valutazione, anche se qui è visibilmente meno marcato): ci sono dei periodi troppo lunghi e a volte contorti per via della punteggiatura che usi. Stai senza dubbio migliorando – ho la fortuna di poter confrontare questa storia attuale con una molto vecchia, quindi posso comparare e ragionare in questo senso – e non posso che esserne soddisfatta, però mi sembra giusto dirtelo ancora, perché l’inghippo non si è ancora “risolto”. Ti porto un esempio:
“La sua voce era un gemito sommesso e implorante, mentre Demetrius gli raccoglieva il capo con la mano forte, dalle dita nodose, trattenendolo per i capelli biondi, così chiari da poter essere scambiati per bianchi.”
Ho preso proprio una delle prime frasi perché volevo anche parlare dell’abbondanza di descrizioni. Non è una cosa negativa, assolutamente (anzi, andrebbero sempre premiati quegli autori che riescono a conciliare l’abbondanza di dettagli con la capacità di mantenere l’interesse del lettore), però spesso sono proprio questi “di più” a rendere ostica la narrazione. In questo periodo che ti ho portato come esempio si nota bene, anche se comprendo la tua scelta di specificare subito l’aspetto fisico del protagonista – trattandosi anche di un prompt, se non ricordo male.
In generale, comunque, il lavoro che hai svolto è molto buono. Anche a livello lessicale il discorso si ricongiunge con quanto detto finora, per cui non ha senso ripetere tutto. Gli unici appunti che avevo da farti te li ho fatti, per il resto mi rimangono solo complimenti.
Originalità: 3,5/5.
Devo ammettere che, leggendo poco sui vampiri, sia piuttosto difficile ragionare sui dettagli più “nella materia”. Le mie uniche conoscenze si limitano agli urban fantasy più famosi, e nemmeno tutti, per cui mi professo ignorante senza giri di parole.
Tuttavia, quello che ho notato di questa storia è proprio che hai detto poco sui tecnicismi dei vampiri (a parte la questione del sangue, ma se non ci fosse il sangue in una storia che tratta questo tema mi stupirei anche un po’), preferendo intersecare la storia. Mi ha molto affascinata questo dettaglio, a partire dalle piccolezze sulla Grecia per poi finire all’Inquisizione.
Unire i vampiri alla stregoneria in questo modo mi è sembrato interessante, anche perché c’è la contrapposizione tra la storia e i sentimenti che Larion prova per Demetrius, e sono un chiaroscuro davvero intrigante. Credo che, sebbene non ci sia niente di particolarmente innovativo o sconvolgente (in particolare il finale, poiché era prevedibile che prima o poi Larion finisse per attraversare il confine tra vita e non-morte, almeno secondo il mio modesto parere), il fatto stesso che vi sia contrapposizione tra ciò che ti ho detto è molto bello. Anche i due protagonisti secondo me sono molto contrapposti come personalità, e mi sembra una bella cosa il fatto che tutto nel racconto mi riporti a questa specie di yin e yang. È come se ti fossi focalizzata su un punto in particolare e da esso avessi fatto partire molte diramazioni della stessa cosa. Lo considero nell’originalità perché mi sembra più o meno la colonna portante di tutto, ecco, e direi che è ciò che ti ha fatto uscire dal cono della “non originalità”.
Utilizzo dei pacchetti: 4 + 4/8.
1) Errante: “interessato”.
Nelle note hai scritto che l’interessamento dovrebbe essere da parte del boia e degli Inquisitori, e mi trovo d’accordo solo a metà. In particolare, mi trovo d’accordo per quanto riguarda il boia, poiché il suo lavoro è quello di infliggere sofferenza e mi sembra ragionevole che si diverta quando qualcuno sopporta più degli altri e gli permetta di giocare più a lungo (di solito le brave persone, anche all’epoca, si sceglievano un lavoro un pochino più... umano, no?). Non sono sicura però che gli Inquisitori siano realmente interessati, poiché loro danno per assunto che tutto ciò che riguarda Larion sia frutto della natura demoniaca del “mostro” che devasta le loro terre. Quindi, mi sembra che siano più che altro avidi di sofferenza, così come anche Dmitriy, ma Dmitriy è anche interessato.
Anche Larion, comunque, è estremamente interessato nei confronti di Demetrius. Si chiede spesso quanto sia antico, come sarà il futuro, si chiede un po’ di cose riguardo la loro relazione e credo che, per quanto sia inutile spendere molte parole a riguardo, questo sia il vero interessamento che volevo leggere. Forse l’hai fatto inconsapevolmente, ma l’hai fatto bene.
Anche la parola “errante” è stata inserita molto bene, poiché rispecchia benissimo il ruolo di Demetrius nei secoli (probabilmente) che ha attraversato. Un essere immortale non appartiene a nessun’epoca diversa da quella in cui è nato, ma si ritrova immerso in tutte quelle che è costretto a vivere. Non ha possibilità di accomodarsi in nessuna, perché ecco che subito sono passati cinquant’anni ed è approdato in un’altra. Molto bello.
2) Porpora: “afflitto”.
Anche qui ti sei gestita alla perfezione, poiché Larion è afflitto da ogni possibile punto di vista. È afflitto fisicamente, poiché sotto tortura da molto tempo; è afflitto psicologicamente, perché Demetrius non va a salvarlo ma anche perché la sofferenza fisica inevitabilmente affligge anche psicologicamente. Anche nei flashback c’è una vena di amarezza – sebbene non possa proprio essere definita afflizione – quando Larion pensa in un certo senso di non essere abbastanza, all’altezza, del suo amato. Di sicuro è un sentimento molto importante per tutta la durata della narrazione e penso che non avresti potuto renderlo meglio di così.
Anche la parola è inserita molto bene. Ti è forse risultato più facile per via della grande quantità di sangue presente più o meno ovunque (non è forse un’altra delle colonne portanti?), ma ciò che conta è che la consegna sia stata rispettata, per cui ti vanno i complimenti e nient’altro.
Pacchetto bonus: 1,5/2.
Questo pacchetto è stato inserito in modo forse meno evidente degli altri, o almeno io l’ho colto in modo più lieve. Forse la consolazione è un sentimento meno “schiaffeggiante” rispetto, in particolare, all’afflizione; ma nonostante questo non si può certo dire che sia assente o usato a caso.
Come hai detto tu stessa nelle note – anche se non penso che mi abbiano influenzata, o non ti avrei dato il punteggio quasi pieno – il pensiero di Demetrius è per Larion un grande punto di forza, al pari del suo sangue che accelera la guarigione. Lo consola sapere che verrà a salvarlo, lo aiuta a superare tutto con più determinazione; e, anche quando è ormai giunto all’ultimo istante e perde la speranza di essere salvato, lo consola il fatto di essere riuscito a mantenere al sicuro l’identità del suo amato signore. È quindi molto importante anche questo, sebbene nei flashback l’emozione sia assente, così come in alcuni tratti del racconto. Ma, come ti ho già detto, dipende solo dal fatto che sia stato inserito in modo più delicato – non male, assolutamente.
Venere compare nel testo e anche nel cielo. Confesso la mia estrema ignoranza in questo campo, sebbene l’astronomia abbia sempre suscitato un certo interesse in me (ma non ho tempo, come per la maggior parte delle cose), ma ti ringrazio per avermi fatto scoprire che appare in cielo subito prima dell’alba. L’uso che hai fatto del nome di questo pacchetto mi ha davvero lasciata piacevolmente stupita, perché è molto originale e anche collegato bene a tutto il contesto.
Gradimento personale: 3/5.
Ti dirò che non sono pienamente convinta di questo punteggio, perché la tua storia è oggettivamente ben strutturata e mi dispiace avere il braccio corto, ma sono davvero indecisa. Come ti ho già anticipato, non leggo molto sui vampiri e principalmente non lo faccio perché non mi garbano molto. Ho probabilmente fatto indigestione con tutto il trash che gironzola nell’ambito telefilmico da anni – e da cui non riesco a separarmi perché le cose che inizio le devo finire (riferimenti a questo contest sono puramente casuali, ma comunque molto azzeccati). Quindi non ero proprio entusiasta quando ho iniziato a leggere. Però, a parte questo, hai toccato un paio di miei punti deboli, che sono essenzialmente i seguenti: la Grecia e l’attenzione ai dettagli.
Sono stata in Grecia per Pasqua, e questo viaggio è forse stato la causa scatenante del mio ritardo, e mi sono letteralmente innamorata di Atene. Il Pireo, che hai citato, è davvero meraviglioso e in particolare questa casa bianca con le imposte blu che hai descritto nella tua storia me ne ha ricordata una di cui mi sono innamorata proprio lì al porto. È vero che le case lì sono tutte su questi toni “da mare”, però ho pensato a quella nello specifico e mi hai emozionata. E poi... beh, per quanto riguarda l’attenzione ai dettagli, i tecnicismi riguardo le torture, tutto il lavoro di documentazione così palese dietro al racconto, tutto ciò che trasuda dalla tua storia in questi termini mi ha proprio mandata in brodo di giuggiole. Per me la verosimiglianza è l’anima di qualsiasi pagina scritta, per cui ti devo dare tutto il merito di questo.
Però il tema dei vampiri... beh, se posso lo evito. Per cui ha frenato il mio entusiasmo. Perdonami.
Totale: 32,9/40. |