Aloha!
Quasi quasi non ci credo neanche io, è passato così tanto dall'ultima volta che ho recensito questa long (otto capitoli, oramai) e mi dispiace così tanto non esser stata vicina a Remus e Sirius passo dopo passo...
Ora, però, sono qui! Barricata in camera mia con le imposte chiuse nella vana speranza che l'ombra mi procuri un po' di fresco, praticamente nuda perché tra tutti i vestiti che ho non riescono a trovarne uno leggero e con forti istinti omicidi verso il computer così caldo, ma sono qui ^^
Ordunque, mia bella, ciancio alle bande, mettiti comoda - sarà una luuunga recensione - e passiamo all'ottavo capitolo! (è da lì che ho smesso di recensire, cattiva me)
Devo dire che, nonostante il momento lugubre, la scenetta che offrono i Malandrini e i loro commenti sulle loro morti mi ha fatto sfuggire un sorriso (amaro, sì, ma pur sempre un sorriso).
Come tuo solito, hai ben descritto l'atmosfera cupa di questi anni, soprattutto nel parlare dei funerali. Funerali che all'inizio destabilizzano, ma in clima di guerra - è brutto dirlo, ma è vero - poi ci si abitua e le funzioni iniziano a susseguirsi senza che uno se ne renda davvero conto. Io l'ho sempre immaginata come una ferita aperta che ogni volta che tenta di rimarginarsi incontra degli ostacoli, finché uno non fa l'abitudine - almeno un po' - al dolore.
Mi piace anche come l'Ordine sta nascendo. Un po' a tentoni nella ricerca dei pezzi, ma sta nascendo, forte della convinzione di tutti coloro che sono disposti a tutto pur di sconfiggere Voldemort.
La seconda parte del capitolo, invece, è stato un po' come quello del cambiamento di Dorcas, almeno all'inizio: l'ho accettato perché so che è una cosa che farebbero, i Malandrini, soprattutto con il senso di inutilità che provano. Però... i miei bambini ç__ç I miei bambini che sono stati feriti, feriti indelebilmente da una guerra che gli sta portando via tutto, lentamente, e che sentono il bisogno di sfogarsi e fare qualcosa, anche se questo qualcosa - a pensarci a mente fredda - non è la soluzione migliore, né - effettivamente - la soluzione di niente.
Come dice Lily, in cosa sarebbero diversi da Mulciber, nel caso lo uccidessero? Eppure la guerra è guerra e non si seguono le regole, né l'etica morale comune. E questo discorso sta finendo per non avere senso, quindi lo stacco qui. Era per dire, in breve, che mi ha fatto male vederli fare una cosa che ho sempre riputato "sbagliata" - abbassarsi al livello del proprio nemico -, però alla fin fine, immedesimandomi nei loro panni, posso capire.
L'unica cosa che mi sfugge un po' in questo capitolo è Remus. E il primo a sembrare confuso è proprio Remus stesso: cosa vuole fare a Mulciber? Farebbe bene ai Malandrini sfogarsi su di lui... ma non è giusto, e in fondo lo sa. Praticamente litiga con Sirius per questo, ma poi? Felpato se ne esce con la sua grandiosa idea e Remus acconsente, mettendo a tacere la sua convinzione che quella "pagliacciata" - per citarlo - sia sbagliata? Forse mi è sfuggito qualcosa, non so, ma non mi è chiaro ^^"
(oh, meraviglia, mia sorella se n'è andata e mi sono potuta appropriare del ventilatore!)
Comunque, la fine del capitolo mi ha lasciato un sorriso ^^
Capitolo successivo: dan-dan-dan... ...DAAAAAN! (sì, al pianoforte renderebbe meglio, ma dovrai accontentarti...)
Sorvolando sul fatto che vedere Sirius ubriaco e che si chiede se può fidarsi di Remus, quando lui non gli dice neanche dove va, fa male - ché tanto torneremo su questo argomento il prossimo capitolo *guarda male Inathia* -, devi sapere che il rapporto tra Regulus e Sirius è uno dei miei tasti dolenti riguardo alla Vecchia Generazione. Tu non puoi parlarmi di Regulus e, più specificamente, di Regulus e Sirius (ed è per questo che ho già letto e riletto le tue due storie su Regulus...). Sono un colpo basso. Anche perché con il tuo stile riesci a farmi immedesimare perfettamente nei personaggi e, in questo caso, del nostro Felpato. Ho percepito tutto. Tutto il suo dolore, tutto lo strazio provato, il senso di colpa. Perché, nonostante Regulus fosse un Mangiamorte, loro erano fratelli. E' questo a farmi male più di tutto.
E poi arriva Remus - alè. Apparte che la signora Potter è tanto cazzuta e dolce al tempo stesso che me la sposerei seduta stante, quel pezzo mi è piaciuto tanto, ma proprio tanto. E forse ti avrò ripetuto mille volte il perché, ma lo so - e lo sai anche tu - che non posso fare a meno di ripetertelo e, probabilmente, te lo ripeterò altre mille volte durante questa recensione. Ho amato quel pezzo perché è angst, angst da morire, eppure sembra che l'angst riesca a tirar fuori le confessioni più veri, i momenti più autentici tra questi due. L'ho amato perché è sempre stato Sirius quello più "tutto d'un pezzo" della coppia, eppure qui vediamo un Sirius debole, distrutto, un Sirius che urla contro Remus solo perché ha paura di restare da solo, un Sirius che stavolta non è colui a cui aggrapparsi per non cadere, ma è quello che ha bisogno di un sostegno. L'ho amato perché con il tuo modo di scrivere bellissimo riesci a scrivere queste piccole meraviglie e a farmi emozionare come una dodicenne (disse quella che ha quindici anni...).
Ma andiamo avanti...
Due parole: IL. FLUFF. L'ho proprio sentito pervadermi tutta. Sirius che un altro po' è più apprensivo ed entusiasta di Harry lui che Lily è fantastico! Ahahahah, ce lo vedo proprio seduto in qualche posizione stramba ad arrovellarsi sull'ignoto motivo per il quale i Potter non hanno chiamato il loro primogenito come lui. Ah, fossi stato in lui non mi sarei proprio capacitata di una simile assurdità *sottolinea il tono sarcastico*
E' bellissimo il fatto che Sirius voglia far ascoltare a Lily della buona musica nella speranza che il bambino cresca con le idee chiare in questo campo. Tanta stima per il nostro Felpato!
E poi il nuovo accenno a Remus che lavora da Florian mi ha fatto pensare che, effettivamente, il lupacchiotto sarebbe un amore se servisse gelati ai bambini ventiquattr'ore su ventiquattro. E' un lavoro così dolce che gli si addice!
Inutile dire che la scena in cui viene "annunciato" (se così vogliamo dire) a Sirius che sarà il padrino di Harry mi ha fatto sciogliere.
E Tessa! Quell'accenno a Tessa mi ha fatto così piacere!
Comunque... dovevo aspettarmelo che tutto questo fluff sarebbe solo stato uno specchio per le allodole, il modo più dolce per prepararmi alla fine di tutto! *Siriusapprovalamelodrammaticità*
No, davvero, ormai ci siamo addentrati nella parte di storia in cui Peter possiamo buttarlo con la spazzatura, quindi non c'è neanche bisogno di commentarlo, no? Mi provoca semplicemente rabbia. Rabbia per il modo in cui cerca di mettere Remus e Sirius uno contro l'altro. Rabbia per il modo in cui sfrutta le insicurezze di quest'ultimo per metterlo contro Lunastorta. Rabbia per quel ghigno che si lascia scappare, perché dovrebbe sentirti uno schifo per quello che ha appena fatto.
Il capitolo del 1981 mi ha praticamente fatto piangere dall'inizio alla fine. E non sto scherzando, mi ha davvero fatto versare tante lacrime quante una storia non me ne faceva versare da tempo.
E' stata la tua bravura che ha saputo riscrivere con cura ed emozione quella storia che abbiamo ormai letto e riletto in tutte le salse e da tutti i punti di vista: la notte della morte di Lily e James.
Mi ha commosso soprattutto la parte in cui Remus pensa a Harry che non avrà la possibilità di portare con sé nessuno dei ricordi felici di quelle persone che ormai se ne sono andate, ma poi si dice che forse sarà meglio così perché lui, invece, ha troppi ricordi, resi amari da ciò che è appena accaduto, e non riuscirà mai a toglierseli dalla mente, pur volendo.
E il modo in cui Lunastorta finisce per cercare di annullare il dolore, sperando in un'altra notte d'amore che non in realtà potrà mai avere perché, per quanto possa stringere gli occhi e illudersi, il ragazzo di Nocturn Alley non è Sirius...
La visita ad Azkaban - decisamente una novità, rispetto a tutte le altre storie che ho letto - è stato un altro colpo di grazia. Non ti sto qui a romperti con il mio cuore spezzato, che questa recensione è già troppo lunga di suo, ma ti dico solo che l'ultimo pezzo mi ha davvero smosso qualcosa dentro: quell'ultimo bacio rubato e al quale Remus non riesce a sottrarsi e quell'addio sussurrato - sì, perché non riesco ad immaginarmelo in altro modo se non sussurrato - , quel "Felpato" usato per un'ultima volta, forse per dire definitivamente addio a quel capitolo della sua vita.
L'ultimo pezzo, invece, è una delle cose più flangst (mi piace questa parola!) che tu abbia mai scritto. Da una parte ci sono semplicemente Remus e Harry, che sono assolutamente fluff, e Petunia che in fin dei conti si preoccupa per il nanerottolo. Dall'altra, però, sai benissimo che non puoi considerarli semplicemente Remus e Harry - perché Harry non conoscerà mai i suoi genitori e Remus non può che ricordarselo ogni volta che lo vede e al contempo non può far niente per lui perché Silente ha deciso così e nel suo cuore sa che non tornerà da lui proprio perché Harry gli ricorda troppo il passato col quale sta cercando di chiudere - e c'è Petunia che legge le lettere vergate tempo addietro da Lily e forse ripensa a tutto ciò che avrebbe potuto esser diverso tra di loro se lei non si fosse fatta ostacolare dall'invidia e a quanti non momenti non vissuti ci sono stati nella storia tra lei e sua sorella e, cavolo, non puoi farmi questo. E io avrei dovuto mettere più pause in questa frase, ma così si capisce il mio shock.
Per passare subito al capitolo successivo, mi è piaciuto l'accenno al fatto che la Maxime si sia offerta per dare un lavoro a Remus e che, anche dopo che quest'ultimo ha quasi ferito degli studenti, abbia insistito per farlo rimanere lì. Anche se non so se ce lo vedo Lunastorta in una scuola come Beauxbatons o.O
Silente, invece, rimarrà sempre il solito, vecchio mago capace di stupirti anche dopo centocinquant'anni - anno più, anno meno -. A questo proposito, mi devo congratulare con te: non è semplice caratterizzare un personaggio particolare come il nostro caro preside, ma tu ci sei riuscita alla perfezione, inserendololo in una situazione che non è insolita per uno come Silente - detta così sembra che Silly si diverta a stalkerare i suoi vecchi alunni... -.
Poi abbiamo il POV di Sirius... inutile dire quanto mi faccia male vederlo circondarsi di quelle visioni che forse non fanno altro se non ricordargli che, appunto, sono solo illusioni di una mente stanca di combattere il dolore. E il fatto che ci sia anche Peter tra di loro, il Peter ragazzo con il cuore ancora puro... argh. Mi è piaciuto il parallelismo con Harry quando Sirius sceglie di visitare la lapide di Lily e James senza trucchi né travestimenti.
Ma vogliamo parlare della McGranitt? La McGranitt e i suoi biscotti? Che donna! E' stato dolce, a modo suo, quel pezzo, con tutto il fatto della vicepreside che ha sempre mostrato un affetto quasi materno per Remus (fino a controllare che la sua casa fosse a misura di lupo, che amore!).
Le due lettere di Sirius sono qualcosa di bellissimo, più che buona l'idea di mostrare la lettera che il ragazzo aveva lasciato a Lunastorta anni prima per ricollegarsi a quella che gli scrive sperando di poter ricominciare da capo, la prima dopo tanto tempo.
(Inizio a pensare che questa sia la recensione più lunga che io ti abbia mai scritto, quindi cerco di sbrigarmi con gli ultimi tre capitoli... magari non li commento punto per punto, ecco, ma ormai è tutto un pomeriggio che ti scrivo questa cosa - con i dovuti intervalli, certo - ed è arrivata la sera, quindi mi dò una mossa.)
Parlando del tredicesimo capitolo - e del successivo quattordicesimo -, mia cara, posso ufficialmente dimostrare che tu sei una Persona Cattiva *le appunta un distintivo sulla maglia su cui spuntano le lettere P.C.* Non puoi illudermi in questo modo! Io ero lì, tutta ansiosa di trovarmi davanti ad una bella scena Wolfstar, ma dodici anni non possono essere cancellati in un attimo, okay. Ho aspettato. Remus confessa ciò che lo turba, Sirius lo sopporta - bene o male -. Parlottano della guerra - e quando mai -, di Voldemort e di Greyback e il suo istinto paterno che spunta qui e lì random. Poi il capitolo si conclude con quella scena che mi lascia un sorriso ebete sul volto: Sirius che praticamente si fionda tra le braccia di Remus e gli chiede di restare da lui. E io lì, ancora una volta, e pensavo "Stavolta è la volta buona, stavolta è la volta buona".
Ah! Me povera illusa! Dimenticavo Tonks, benedetta ragazza. Non mi fraintendere, questa tizia è uno dei miei personaggi preferiti - e tu l'ha descritta così bene! -, ma al momento della lettura del capitolo ero troppo presa dalla Wolfstar per pensare a quanto amassi anche la Remadora. Conseguenza? Penso di aver imprecato un paio di volte contro la mia amata Ninfadora.
Però la vuoi sapere una cosa divertente? Dopo anni a shippare Remus sia con Tonks che con Sirius, non mi ero mai accorta che gli ultimi due condividessero la parentela. O meglio, sapevo benissimo che erano cugini, però non mi ero mai soffermata a pensare che Lunastorta avesse beccato due Black. Vederla su questo piano è strano xD
Comunque, la "sfuriata" di Sirius me la sono sorbita con un sorriso amaro sulle labbra, non sapendo cosa pensare o a chi dare ragione, e la fine del capitolo mi ha lasciata... non lo so... Incompleta, forse? Accidenti.
Okay, final step (?).
Povero il mio Remus sfigatello... Dopo tutto quello che ha passato, pure la morte di Sirius si becca. In effetti ricordo bene che, in una classifica dei personaggi con più sfiga di tutto il fandom che avevamo fatto io e una mia amica, Lunastorta figurava ai primi posti. Piccino.
Comunque, non possiamo stare qui a piangere per l'ennesima volta la morte di Sirius, ché questa recensione è già troppo piena di lacrime e disperatiòn!
Quindi, le mie ultime parole sono che mi piace. Mi piace - e mi è sempre piaciuta nella saga - la determinazione con la quale Tonks persegue nel suo amore, anche se alla fine s'indurisce un po'. Mi piace come hai descritto questa balda fanciulla (?) che cerca di tirar fuori Remus dalla semidepressione in cui è caduto. Mi piace il fatto che quest'ultimo scelga di liberarsi dei suoi fantasmi raccontando per intero la sua storia con Sirius a Tonks. Mi piace. Mi piace. Mi piace.
What else? Niente, credo, se non che questa storia mi mancherà più di qualsiasi altra cosa e che non voglio che finisca...
Ah, e credo che anche la prossima recensione arriverà in ritardo - ma tanto ci sei abituata -, perché il ventiquattro parto per Londra (!!) e torno l'otto agosto, e non credo che riuscirò a trovare un momento di pace e/o abbastanza wi-fi per scriverti una recensione decente.
Aspetto la tua lunghissima risposta :3
Baci,
la tua recensitrice saltuaria ma fedelissima Alice
P.S. In alcuni capitoli il carattere del testo è troppo piccolo e rende difficile la lettura, ti conviene ingrandirlo un po' ;)
P.P.S. Non ho riletto tutto questo lunghissimo papiro, quindi scusami se c'è qualche errore |