Ma prrr~
Non ho la più pallida idea di come commentai questo scritto quando lo lessi per la prima volta, quindi dirò e mi esprimerò come se questa fosse – ed ufficiosamente è, se si vuol essere precisi – per me, la lettura primaria.
Dunque dunque, prima di tutto urge scusarsi per il ritardo: hai pubblicato ormai da tre settimane ma il tempo per sentirci è sempre meno, figurarsi poi per lasciarsi recensioni!
In ogni caso, è sempre un piacere per me commentare i tuoi scritti in maniera ufficiale, una volta pubblicati intendo, perciò sono qui, adesso.
Farò in modo di non rimanere troppo indietro: una promessa del genere, conoscendomi, è fattibile, quindi perché non darti la soddisfazione!
Non credo di potermi considerare un recensore di fiducia, ci sono ancora diversi elaborati in cui non mi sono cimentata, ma quel che è possibile fare va fatto, almeno per quello che mi riguarda!
Et voilà Sissy-chan~ – okok, facciamo che potrei anche cominciare, prima di darmi alle filastrocche owo”
Toudou e Sakamaki ~ *bolle di sapone (?)*
Ehi ehi, vanno amati. Vanno amati tanto. - A parte che quella storia dei lampadari ancora mi perseguita a volte la notte e prrr, è tutto così frizzante!
Tu con questo fluff mi uccidi. Cioè, è troppo fluffoloso tutto questo. Non c’è angoscia. Non c’è tristezza. IO VOGLIO IL SANGUE * ^ *
Tu vuoi fare la furba, ho capito, ho capito. Tu vuoi sembrare una persona a modo, carina, tenera, con tante farfalline colorate in testa che pensa solo alla gioia nel mondo. Per questo scrivi di Sakamaki e Toudou come se fosse pff, la cosa più naturale del mondo.
EH, cosa vuoi che ci sia di difficile? E’ tutto così semplice e fluffoloso v.v
E hai ragione. Argh se hai ragione.
Purtroppo è stato scientificamente provato che le cose più lampanti il mondo non le nota. Noi per prime, sai? Noi per prime non ci capacitiamo di alcune circostanze che si manifestano proprio davanti ai nostri occhi: ma noi “naaaa” e non ci diamo peso.
Quindi non si può biasimare troppo coloro che non shippano Sakamaki con Toudou. Ognuno interpreta a modo suo la realtà che gli sta attorno. Se tu pensi che sia una cosa bella, colorata e semplice metterli insieme, scrivi una challenge e non fare troppi versi v.v Io ci sarò, recensirò sempre e dirò cose sagge, furbe e qualche volta notevoli affianco a cose talmente pirle ed incoerenti che ti verrà il mal di testa. E a quel punto conquisterò il mondo, lo farò esplodere, me ne sbatterò altamente e prenderò il primo treno per casa~
Cominciamo (?)
No dai, seriamente. Lo so che intanto questa recensione, appena schiaccerò quel pulsante sotto – quel pulsante che tra parentesi mi sta anche guardando malissimo, con aria del tipo “se non la smetti di dire buffonate appena mi pigi faccio scadere la pagina e tutti i tuoi progetti di recensire andranno a farsi benedire” – sarà di dominio pubblico e di conseguenza molta gente a parte te leggerà e la cosa ad essere sincera mi mette i brividi…
Non conosco tutto quello che ti passa per la testa quando pensi a Sakamaki e Toudou, ma ne conosco una buona parte. E’ stato difficile all’inizio per me farti capire cosa ne pensavo e anche ora sono un po’ in difficoltà. Non biasimarmi troppo se faccio la schiocchina: sono brava con le parole ed i commenti, ma a volte fatico anch’io. Scrivere shot è diverso da scrivere recensioni, talvolta mi sento più bloccata. Per questo all’inizio ho preferito scrivere, su Sakamaki e Toudou. Ed intendo continuare a farlo, appena si avrà un po’ di respiro. Ma non recensire questa raccolta non mi sembrava cortese, inoltre mettermi in contatto con te in questo modo mi dà sempre quella scossa di piacere e paura che provavo all’alba di tutto.
Su Sakamaki ho più libertà di fantasticare, indubbiamente mi piace di più. Toudou tutto sommato ha il suo fascino, sebbene mi attiri meno. Nel complesso è un pair difficile da gestire, ma noi siamo famose per arrovellarci in accoppiate che non hanno ragione di essere: – o meglio, ce l’hanno, ma la maggior parte delle volte solo nella nostra testa – motivo dunque in più per essere qui a commentare.
L’idea di Heikichi costretto ad una vita ed un immagine diversa da quella che desidererebbe a causa della sua posizione sociale è strepitosa, nonché assai coerente al canon. Vero è che nessuno viene a dirci esplicitamente questi dettagli, ma proprio per questo credo fermamente nel tuo scritto: a volte gli autori ufficiali di un’opera non approfondiscono molto un personaggio perché nemmeno loro hanno un’idea precisa. Oppure ne hanno troppe. In ogni caso, una mano dagli appassionati può servire ad avere una visione più completa.
Sakamaki, come ho già accennato prima, è più libero dalle restrizioni imposte sul personaggio di Toudou: ha comunque una sua soggettività definita, affidabile, pronto, rassicurante.
I personaggi imponenti sono inquadrati in una di queste duplici visioni: o vengono considerati poco raccomandabili, pericolosi e perciò da tenere a bada, oppure svolgono un ruolo di protezione verso i più deboli. Incluse eccezioni, le eccezioni ci sono sempre ed è bene considerarle.
Ehi, in questo caso non è che Sakamaki è un energumeno da paura, però paragonato a Toudou può dare quell’aria un po’ più pratica e… Non vorrei dire una parola ambigua, ma non trovo sinonimi… Carnale. Toudou me lo immagino benissimo fra una ventina d’anni rispetto ai disegni originali: la sua è una figura che sembra disfarsi, sgretolarsi. Il suo stesso viso, i suoi stessi occhi… Hanno qualcosa di meno stabile rispetto a Sakamaki e rispetto a tanti altri adulti di IE. Non so spiegare bene il perché, mi ispira questo senso di fragilità corporea. Togurou è più fermo, più presente: acciaio, metallo. Non infrangibile, ma più resistente. Nessuno è infrangile, anzi fra la macchina e l’uomo non saprei dire. E’ pur vero che la macchina può sopportare impegni fisici maggiori rispetto all’uomo, ma è quest’ultimo a darle facoltà di movimento e, nel caso del nostro allenatore, di parola. Ci vuole fermezza a dare la vita. Vi vuole quella fortezza di spirito che così, a vista, a pelle, Toudou non ha. Poi ehi, chiunque passa momenti difficili nella vita. Chiunque sopravvive ne paga poi le conseguenze. Ma le persone sopravvissute sono pericolose, perché ce l’hanno fatta. E qualcosa, di molto debole a volte, laggiù, nel loro animo, dice loro che possono farcela di nuovo.
E’ per questo che Toudou, seppur in modo molto diverso da Sakamaki, è forte.
Può farcela, deve solo convincersene.
Infine, una stretta di mano. Si stringono un sacco di mani nel corso della vita. Eppure talvolta arriva quel tocco particolare: nuovo o conosciuto, desiderato o inaspettato, svelto, bramoso o delicato, timoroso.
“E’ davvero qui? Mi sta davvero toccando?” E’ bello rispondersi di sì, in quei momenti. E’ stupendo.
Non potersi rispondere di sì, invece, svegliarsi e pensare che era solo un desiderio mal espresso in un sogno, fa un male cane. E non è vero che passa. Semplicemente il dolore si trasforma in frustrazione, amarezza, disappunto… E poi c’è l’indifferenza.
Piccoli stadi, piccoli passi. Ma io sono convinta che se l’affetto è vero, c’è stato ed era veritiero da ambe le parti, allora non ha mai fine.
Anche l’affetto cambia forma. Così se prima fra Sakamaki e Toudou c’era solo quel legame di fiducia ed ammirazione reciproca, piano piano le cose cambieranno. Evolveranno.
E’ bello, dolce, delicato. Come una stretta di mano di una persona fidata, amica.
Complimenti, splendido scritto. Mi ha permesso di riflettere, come al solito, e anche se in minima parte e chissà come espresso, ho voluto rendertene partecipe.
Recensirò prossimamente anche gli altri capitoli.
Un abbraccio,
Sis |