sdeiòo lihwdòo òilef alsezmie xdkfu òoeifhwe weuifhxm òawoei òwo
Genio.
(Le insensate parole scritte sopra servono a far diventare questa recensione, che volevo che fosse di una sola parola, fatta di almeno dieci parole, così che EFP la possa pubblicare, appunto, come recensione e non come commento breve nonostante io, a parte quella parola in particolare, non avessi niente da dire. Questa spiegazione, in realtà, rende inutili codeste insensate parole, in quanto grazie ad essa si raggiunge senza problemi il numero necessario di vocaboli per far sì che questa sia una vera recensione, ma è anche vero che, senza di esse, questa spiegazione non sarebbe potuta esistere, perciò sono purtroppo necessarie. Amen.

Whatsherface)

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Una poesia dal titolo poco felice.
Però mi stupisce: é in qualche modo originale, visto che sei in grado di rendere poetico qualcosa di tremendamente antipoetico e orripilante.
Qua e là, ci sono scene un po'... mostruose (vomiti nel ventre di Eris????). Però questa poesia mi fa sorridere. É ben scritta. Il ritmo é molto meno scandito dell'ultimo componimento (il capitolo 3 di questa raccolta, in cui i versi sono al massimo di 6 sillabe... il 3 devo ancora leggerlo bene, ho notato solo questa cosa del ritmo), ma mi piace lo stesso.
Il tuo modo di scrivere é molto ricercato (a volte anche eccessivamente, ma comunque originale).
Per cui il mio giudizio é molto positivo...
Complimenti!
A presto
Grazia

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