Buonasera, carissimo Ale! :)
Anche se immagino che leggerai questo commento domani... dunque, buongiorno! :)))
Non so se sia a motivo della stanchezza, ma la poesia non mi sembra facile. Insomma, la trovo ermetica, in un certo senso. È molto personale, è il libero flusso dei tuoi pensieri, e non c'è niente di più nonsense in scrittura, a mio parere.
Beh, cerco di capire...
Quest'immagine che ti (mi) presenta "sciolto" in un bicchiere d'acqua è molto suggestiva, particolare. Suggerisce davvero la profonda inpotenza che affligge e caratterizza l'Io poetico. E poi, proprio in un bicchier d'acqua, dunque in una cosa da niente, banale, imbarazzante. (Vorrei sapere quale sia questa materia "solida". Insomma, fuso con l'acqua... e anche con il bicchiere? La mia mente pellegrina sta elaborando concetti per cui tu rappresenti la tua prigione e dunque anche il bicchiere d'acqua e poiché sei entrambe le cose ti sciogli in te stesso... insomma, cose metafisiche e strane... Per cui mi fermo qui).
Mi fa piacere che tu abbia utilizzato le parole in corsivo. Tu sai che a me piacciono, proprio perché evidenziano uno o più concetti su altri. :))
Come al solito, attingo alla mia esperienza di vita (😒) per spiegare i tuoi versi. (La mia logica, ovviamente). Dunque, ci si sente come esseri insignificanti dopo un piccolo errore, eppure si avverte un bruciore dirompente nel petto. Non so, io, soprattutto da bimba, mi sentivo profondamente in colpa anche per stupidaggini da me commesse. Se avessi avuto il senno di adesso mi sarei risparmiata tanti pugni nello stomaco, ma si comprende che qualcosa resta in noi di quei tempi... Ok, dico questo perché spero di aver azzeccato il sigificato della poesia. Yeah!
(Sol adesso lo noto!: le strofe non hanno tutte lo stesso numero di sillabe! Alla fine hai ceduto, eh, irreprensibile ahahah 😂) E dunque torniamo al concetto di cui sopra abbiam parlato e di cui parliamo anche adesso: dalla sesta strofa caos. Accenni solamente a concetti che sono la chiave della poesia e non ce ne dai l'interpretazione. A me balza in emente questo: l'irriducibile conflitto tra l'Io poetico e la realtà dle mondo. Mi sembra che la persona in questione avverta questo suo atteggiamento estraneo e volutamente distante come una colpa. (Starò sparando cavolate?!). Insomma, forse è la stessa persona alla quale ci si rivolge nell'ultima strofa che ha causato tutto questo, che ha aperto gli occhi al narratore. Ma perché "insensibile"? È come se tutto ciò che accade al di fuori della quotidianità dell'Io poetico non gli interessasse, perché egli avverte sconforto, sconfitta, sa che la sua vita è diversa, non dipende dal di fuori, forse non si svilupperà in meglio, e dunque guarda la realtà, a lui estranea e lontana in modo critico e cinico. Ahhhh, troppo conplicata la cosa!!! Ho esaurito le idee.
Devi spiegarmi tu, se vuoi. Io spero di essermi avvicinata al significato del componimento. Ma sono davvero felice di essermi scervellata :)))
Adesso crollo dal sonno :))
Complimenti come sempre, Ale! Non vedo l'ora di mettermi in pari con i capitoli :)
A presto 🌸 |