Recensioni per
Avanzi di pensieri
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 712 recensioni.
Positive : 711
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
28/02/16, ore 09:33
Cap. 55:

Ciao :)
La poesia è bella come al solito e c'è poco da dire...anche se stavolta forse mi aspettavo qualcosa di meno tragico, anche perché all'inizio i tuoi componimenti si alternavano ed erano diversi tra loro...forse adesso hai trovato ciò che ti riesce meglio o forse quello che ti piace di più, e non è assolutamente un male, anche perché le poesie sono cose estremamente personali e trovo che sia impossibile criticarle, a differenza di un racconto che magari potrebbe avere degli aspetti che non convincono...
Bene dai spero che ai tuoi lettori continueranno a piacere le tue poesie, perché anche se tragiche e prive di speranza, hanno comunque un significato ben preciso...
A presto :)

Recensore Master
26/02/16, ore 18:11
Cap. 55:

Buonasera carissimo!
Ma che bello terminare una lunga giornata con un tuo bel componimento.
Tra l'altro il tema di oggi mi sta molto a cuore: la parola.
La parola sembra qualcosa di assolutamente banale, che tutti usano senza problemi. Eppure le parole possono essere delle armi molto potenti e noi troppo spesso dimentichiamo quanto valore esse possono avere, quanto male possano causare se usate in modo inappropriato.
La prima strofa mi è piaciuta molto perchè è bellissima l'immagine della bocca sempre piena di parole a vanvera. Quante persone si incontrano oggi così... parlano, parlano ma non dicono niente. Usiamo tanti bei discorsi, paroloni importanti ma alla fine si dissolvono nel nulla.
Siamo così tartassati da questo flusso costante ed inarrestabile di parole futili che nemmeno gli uccelli o il vento riescono a trovare un proprio spazio. La trovo un'immagine meravigliosa, suggestiva ed estremamente vivida. Bravissimo!
Mi è piaciuto anche il contrasto che si viene a creare nella tua poesia: da una parte c'è questo vocio continuo, dall'altra è come se in fondo non fosse altro che un greve ed angosciante silenzio.
E qualche volta si odono queste grida strazianti, "il grido della solitudine umana". E' fantastica questa idea del grido senza parole, un grido tormentato ma al quale non si darà ascolto.
Veramente un'ottima poesia e la tua bravura mi sorprende ogni volta. Sei un mito!
E' sempre un piacere seguirti!
Ti auguro un sereno fine settimana! Alla prossima!

Recensore Master
25/02/16, ore 16:15
Cap. 55:

Ciaoooo 😃
Sai, ritengo che le tue poesie diventino sempre più belle! Sono sempre più profonde, melanconiche, distruttive, ed apprezzo soprattutto quelle che analizzano la nostra umana e terrena condizione di brevità, insufficienza, negatività...mi sarò fatta capire?...vabbè, insomma questa poesia è fantastica. Davvero, è una delle più belle secondo me.
Il titolo è immenso. "Tutto tace". Trasmette un senso di abbandono, abbandono rassegnato, nausea per il mondo.
In tutto questo tacere di una natura quasi senza colori, la immagino come in bianco e nero, ci sono molti particolari che colpiscono, precisazioni che, a mio modestissimo parere, posso aiutare il lettore a "visualizzare" il mondo, o meglio il cuore del mondo che tu hai denudato. Allora:
- "parole a vanvera", sempre troppe, mai buone, tutti siamo così ed io sono lui/lei, le sue parole sono, sono state, saranno le mie;
- "paura del domani", e non è una questione d'età, inquietiamoci;
- "aria greve e densa", bella quest'immagine dei canti d'amore che non possono essere trasportati dall'aria...sarà che oggi è una giornata grigia e triste, ma mi stento immersa da una grigia delusione...mah;
- "va a morire", quanta forza e rassegnazione, signori (!), il vento che va a morire...;
- "grido della solitudine umana", ok, è un silenzio scomodo.
Nonostante tutta la natura converga in un'unica meta, devastante ed angosciante come il silenzio di un mondo in declino, scoppia in grido una ribellione che odia, paradossalmente, la solitudine. Ma il mondo è una grande culla di anime che pian piano diventano simili...stessi pensieri, stesse parole a vanvera, stesse paure, stessa cattiveria...davvero è rimasta una scintilla che scuote la testa ciondolante davanti alla realtà? Quale silenzio è questo? Degli sguardi, solo delle parole, o dei puri sentimenti che, tenuti dentro al cuore troppo a lungo, sono diventati "striduli"? Non è che ci vorrebbe un po' di melodia, ora?
Ahahah, son convinta che le mie recensioni ti lascino assai perplesso, finisco sempre con delle domande irrisolte :)
Beh, adoro questa poesia. Adoro. È fantastica. Affiggila da qualche parte, santo cielo, non perdiamola!
Spero di non aver dette solo stupidaggini :) Se è così, sappi che è non è colpa mia, ma bensì del raffreddore! Ahahah
Mamma, è davvero bellissimaaaa complimenti! Bravo bravo bravo!
Buon pomeriggio e a presto 😊

Recensore Junior
21/02/16, ore 10:03
Cap. 54:

Ciao :)
Questa è forse una delle poesie più tristi e prive di speranza che hai pubblicato...nei tuoi scritti c'è una malinconia crescente e si stanno trasformando sempre di più in sfoghi perché ormai la speranza non c'è più...d'altronde il titolo già parla da sé e quando uno apre questa poesia può aspettarsi di leggere qualcosa del genere e con quel titolo non può certo essere qualcosa di allegro...
Detto ciò comunque la poesia è molto bella...magari a molti può non piacere per i motivi che ho descritto sopra ma comunque a me piace e spero che possa piacere anche agli altri...
A presto :)

Recensore Master
18/02/16, ore 18:44
Cap. 54:

Ciao 😊
Oh, che ringrazi a fare?! Per me è un piacere leggere le tue poesie! Sono molto profonde, mi fanno riflettere... e le recensioni lo dimostrano ahahah! Hai talento ed io ti continueró a seguirti molto volentieri :)
Passando alla poesia, ripeto e ripeto che ogni tua composizione diventa sempre più profonda e personale, enigmatica! Il tuo stile è cambiato radicalmente e, siccome il tempo vuol che si cambi, non immagino neanche come saranno le tue poesie da, che so, sei mesi a questa parte! Le poesie sono sempre più belle! Sai che più sono personali, più sono apprezzate!
Bene...adesso passo alla poesia...titolo molto interessante! "Baratro", o abisso. Indica molto un qualcosa di nero, oscuro, ignoto...*serve una torcia per questa scena!*...Ebbene, si ha paura di cadere "nel vuoto dell'essere"...uhmm, a leggere così mi viene in mente l'oblio, la perdita della propria essenza...ma tu fai sempre in modo che il finale rivesta il ruolo di chiarificatore, quindi esprimo il mio pensiero riferendomi alla poesia nel suo complesso.
Questo baratro che ci soffoca, che avvolge è pieno di colori inesistenti, perché essi sono nostre costruzioni mentali e non sono reali. I colori sono specchi rotti, frammenti sui quali noi camminiamo e che, ad ogni nostra caduta, ci feriscono. Ogni volta che cadiamo ci risolleviamo, come se non fosse accaduto niente. E l'abisso ci attende. Non so, secondo me l'abisso è il futuro. Noi lo "coloriamo" con i nostri sogni e desideri. Questi s'infrangono, ci feriscono, la delusione ci ferisce e questo ci butta giù, ci fa crollare... eppure ci rialziamo senza tener conto di quel che è successo. Forse è perché dimentichiamo troppo in fretta, forse tutto questo è frutto dei nostri sbagli e noi non ci badiamo. E allora noi abbiamo paura di cadere, abbiamo paura del baratro e vogliamo colorarlo. Ma allora l'abisso potrebbe essere anche la morte! Noi che vaghiamo in massa, provati da una cruda esistenza, ci illudiamo con i sogni, per paura del domani...i sogni per loro natura non durano a lungo (sono sogni appunto)...e poi il baratro è saccente...ci guarda come se attendesse con gioia, ansioso...lui è tutto e noi niente...
Ah, spero di aver azzeccato qualcosa!!! Correggi tutto!!! Ahhh speriamooo
Ancora complimenti! Sei uno scrittore completo!
A presto 😊

Recensore Master
18/02/16, ore 14:38
Cap. 54:

Buon pomeriggio!!!
Ma figurati! Non devi ringraziare, io ti seguo sempre con immenso piacere e con grande affetto.
Ed è naturale che continuerò a sostenerti in questi meravigliosi appuntamenti poetici. Tu non hai idea di quanto mi piacciano!
Dunque, mio talentuoso amico!
Questo componimento mi è piaciuto tantissimo!
L'ho trovato estremamente forte, violento, a tratti brutale. Ho adorato la scelta dei termini perchè sono riusciti a scuotermi e farmi rabbrividire, sono veramente strabiliata!
La prima strofa mi ricorda alcuni incubi in cui si ha l'impressione di cadere nel vuoto ma non riesci ad urlare per chiedere aiuto. E' un'esperienza sempre molto spiacevole ma tu sei riuscito a renderla benissimo.
E' interessante che tu abbia definito questo baratro "cosciente". Il baratro capisce che sta risucchiando gli uomini, anzi come hai scritto tu ci attende. Ma noi, al contrario, è come se non ce ne rendessimo conto. Crediamo, infatti, di cadere per la prima volta quando invece è la millesima! L'ho pensata come un commettere sempre gli stessi errori, non riuscire ad imparare mai dal passato ma inciampare ogni volta in quelle tentazioni da cui sappiamo di dover stare alla larga. Eppure l'esperienza sembra non averci insegnato molto, forse perché in fondo ci piace perderci nell'oblio e nell'oscurità di questo baratro.
Mi è piaciuta l'idea del baratro che riduce in frantumi i sogni degli uomini, rendendoli dei frammenti che ci feriscono. E' un'immagine incredibile, molto suggestiva, forse la parte più bella dell'intera poesia.
Sono davvero contenta di aver iniziato il mio pomeriggio con una bellissima poesia! La tua bravura e la tua sensibilità mi lasciano senza parole, e sono felicissima di seguirti.
Un abbraccio e buon proseguimento di settimana!

Recensore Veterano
16/02/16, ore 09:27
Cap. 2:

In questo componimenti la che secondo me colpisce di più il lettore è il contrasto tra l'inizio - immagine di morte, diciamo, o comunque di fine - e la seconda parte, in cui invece si parla di rinascita e allegria.
Il contrasto dà la forza alla poesia, donandole un senso positivo e promettente.
C'è un buon ritmo e la suddivisione dei versi è adeguata alla velocità del testo.
L'immagine del granello di sabbia è quella che ho trovato più suggestiva :)
(mi sbaglio o 'ricordo immemore' ha una manzoniana impronta, riecheggia il V Maggio?)
Alla prossima!

Recensore Junior
15/02/16, ore 15:14
Cap. 53:

Ciao!
Ho deciso di dare un'occhiata ad alcune delle poesie di questa raccolta, e devo dire che mi sono piaciute moltissimo!
Possiedi una vena poetica che merita di essere coltivata. Continua a scrivere sempre!
Baci.
F.

Recensore Junior
12/02/16, ore 10:17
Cap. 53:

Ciao :)
Vedo che ormai le tue poesie seguono uno stile ben preciso e sono tutte ricche di malinconia o comunque di aspetti negativi...
Anche in questo caso c'è l'esempio di un intonaco immaginario che cade a pezzi, logorato dal tempo...
Non è di facilissima interpretazione, perché anche qui sicuramente c'è dell'introspezione, ma è comunque una poesia che trovo valida e che mi piace molto...anche perché come sai mi piacciono le poesie che non sono proprio positive...
Bene detto questo ti rinnovo i miei complimenti e ne approfitto per avvisarti che d'ora in poi non so con quanta regolarità riuscirò a seguire la raccolta, ma ci proverò :)

Recensore Master
11/02/16, ore 18:21
Cap. 53:

Buon pomeriggio!
Eccoci qui con un'altra meravigliosa poesia. Capperi, la tua raccolta sta diventando bella capiente!
Sono stata proprio fortunata ad aver avuto l'occasione di leggere dei componimenti così belli. Una tua poesia rappresenta i miei cinque minuti di pace e me li voglio gustare fino in fondo, cercando di cogliere le sfaccettature e i significati nascosti dietro i tuoi incredibili versi.
Il protagonista del componimento è il tempo.
Già ti devo rivolgere i miei complimenti: il tempo, per sua definizione, è qualcosa di astratto eppure tu sei riuscito a renderlo un'entità molto più concreta tramite la suggestiva immagine dell'intonaco che si scrosta da una parete.
Mi ha colpito un verso dell'ultima strofa: "coi giorni contati e l’aria resa irrespirabile".
Il tempo è infinito, e su questo non c'è dubbio. Tuttavia l'uomo si ostina a volerlo misurare, a dover per forza rinchiuderlo in categorie, a contarne le ore, i minuti, i secondi... Il tempo, per sua natura, dovrebbe essere lineare, fluido, libero, invece questo accanimento nel voler controllarlo lo consuma, lo danneggia e lo riduce a brandelli.
E' come se questa voglia dell'uomo di dover controllare e razionalizzare ogni cosa condannasse l'umanità ad un circolo vizioso, ad una sorta di prigione o, usando le tue parole, ad una "stanza buia" in cui saremo obbligati ad ascoltare lo scorrere dei secondi che scandiscono inesorabilmente la nostra esistenza.
In questo contesto piuttosto oscuro e drammatico, tuttavia, ho colto una nota dolce e materna: il tempo è come se si rivolgesse agli uomini, considerandoli suoi figli e, come tali, li culla e li conduce in un cammino in cui la meta, come sappiamo, è già stabilita.
Insomma, una bellissima ed incredibile poesia! Non posso che ripeterti quanto tu stia migliorando!
Grazie per avermi regalato un'altra bellissima perla.
Un abbraccio e buonissima serata!

Recensore Master
11/02/16, ore 15:06
Cap. 53:

Ciao 😊
Leggere le poesie è un vero sospirare, una calma, una quiete...La poesia che hai proposto è molto bella, resa bella dal significato che racchiude. Secondo me qualsiasi poesia, se non meditata e fatta propria (non letta sulle fredde scale magari) può sembrare niente. Questo non è leggere poesia, questo è sfiorarne la superficie e farlo superficialmente. Io trovo che le tue poesie nella loro struttura semplice e lineare abbiano sempre un busto forte che, se si vuol gustare la poesia, deve essere sradicato dal fondo, con le mani nella terra che l'avvolge.
Ok, dopo questo personale punto di vista dettato da un momento di raro rapimento (di cervello) sono pronta a recensire!
Allora, il titolo, l'immagine dell'intonaco che cade in pezzi e si sgretola è fantastico per descrivere il tempo. Che poi parli di "intonaco del tempo", ma allora non è proprio il tempo stesso, è (credo io naturalmente) la visione che noi abbiamo di lui, la sua "infinità", poiché appunto per noi singolarmente e relativamente il tempo si sgretola e si consuma. "Scuro", proprio perché mistero. Cadono i "brandelli" dai suoi "muri sporchi", perché contaminato, colorato da chissà quanti eventi bui e tristi. "Eternità", ecco. Lui è infinito, per noi ha un limite nella morte, ma esso è eterno. A volte scorre con lentezza, noi lo avvertiamo così, ma in realtà tempus fugit! (sarà latino?mah). Ha un' "irraggiungibile meta finale", che meta non è, perché se eterno non ha un fine, e la sua meta è quindi irraggiungibile. Forse la frase più enigmatica è: "cerca ancora i mille sentimenti umani della maternità". Hai dato, anche questa volta, anima e corpo a un'essenza intoccabile. Forse è un dare tempo al tempo, uno sperare a discapito delle scure mura. Forse, non so, un attendere il bene nel mondo...credo che qui debba intervenire tu :) Molto bella l'espressione "figli del tempo...eppure racchiusi in una minuscola stanza". Abbiamo dato noi al tempo una misura, siamo noi che contiamo i secondi, i minuti e le ore...Immersi in un tempo infinito, siamo stretti in quello che è il nostro breve tempo di una vita. Vorremmo far parte di quest'infinito? Vorremmo andar al di là di quella che è la materialità, poiché brevità, procurataci dalla vita? Allora il nostro tempo diventa insopportabile...
Complimentissimi per questa poesia profonda, dal tema esistenziale!!! Le tue poesie diventano sempre più profonde e fanno riflettere molto :)
Correggi la mia recensione. Spero di non essere uscita troppo fuori dai binari.
Attendo la prossima :)
A presto 😊

Recensore Junior
04/02/16, ore 10:04
Cap. 52:

Ciao :)
La poesia è molto bella ma non so cosa rappresentano per te questi quattro anni...dalle descrizioni sembra un periodo non molto felice perché comunque in ogni strofa c'è qualcosa di non troppo bello e di conseguenza questi quattro anni sono tutt'altro che felici...
Non c'è neanche una strofa positiva, mentre negli altri componimenti, verso la fine, c'era un leggero cambio...invece stavolta la narrazione è più o meno uguale, e anche se la prima e l'ultima strofa si differenziano leggermente dalle altre, il tema non cambia di molto e si parla sempre e comunque di sofferenza...
Bene dai credo di aver detto tutto, quindi complimenti e a presto :)

Recensore Master
03/02/16, ore 16:01
Cap. 52:

Ciao :)
Hai fatto bene ad aggiornare oggi :) Lo sai che io leggerei sempre tue poesie e quindi sono contenta che tu abbia anticipato la pubblicazione :)
Mi piace, mi piace, mi piace.
Non so, non presenta un lessico complicato, né termini ricercati, non è nemmeno tanto "complicata" da interpretare (sappiamo che per alcune tue poesie ci ho perso la testa), ma è bellissima! E' personale, molto personale e...non so...mi piace davvero tanto. Rientra nel gruppo delle preferite!
Allora, "quattro anni". La ripetizione di queste due parole enfatizza benissimo il dolore che si cela al loro interno. Questi quattro anni devono aver segnato profondamente la tua vita e tu, credimi, hai reso benissimo l'amarezza che ti porti dietro. Non è una poesia forte, no (almeno, sentendomela leggere non mi è sembrato necessario marcare con il tono in alcune parti piuttosto che in altre), direi che è come se tu descrivessi il tuo amaro e triste ricordo che non ti abbandona mai, che si ripresenta alla tua mente ogni giorno, ricordo con il quale convivi. Quattro anni separati dal resto della tua vita, marcati ("note solitarie e abbandonate"), vissuti come un'eternità (il dolore ha una forza incredibile persino sul tempo), che non passano mai ("morti sulle lancette/ dell'orologio scarico")...mi vien da dire che l'orologio scarico sia tu! ...Ok, smetti di ridere! Ha senso il mio ragionamento, infatti: possono essere i "punti fissi" che ti porti dietro e tu sei privo di forze ("senza pile")...ok, io l'ho pensato e l'ho detto... Poi, i quattro anni non sono stati mitigati né dalla neve invernale né dalla pioggia estiva, forse ti hanno strappato dalla fanciullezza ("puerile paura").
L'ultima strofa è la più complessa a mio parere. "Salti" forse su di una situazione in bilico, su di una realtà che poteva risucchiarti. Poi, dulcis in fundo (se azzecco il latino), "sogni come macigni/ grandi come acini d'uva rossa". Fantastica questa metaforaaaa :) C'è un forte contrasto tra i macigni e gli acini d'uva, che in realtà son piccoli! Mi chiedo perché l'uva sia "rossa"... Forse il passato ti si ripresenta sotto forma di sogni, che in realtà non son niente, ma ti pesano come "macigni"...
Spero di aver cannato l'interpretazione :)
Complimenti! Diventi sempre più bravo, non ho altro da aggiungere. Correggi pure (devi) l'interpretazione che ho lasciato e, niente, stammi bene :)
A presto :)

Recensore Master
03/02/16, ore 14:59
Cap. 52:

Carissimo!
Mi ha sorpreso piacevolmente trovare un tuo aggiornamento! Mi spiace che nei prossimi giorni sarai piuttosto impegnato, ma sono comunque felicissima di poter leggere questo tuo componimento anticipato.
Sì sì, si coglie molto bene quanto questa poesia sia personale. Non credo sia stato un caso il porre l'accento su un numero preciso di anni.
Questa anafora ci accompagna in ogni strofa, diventando quasi una melodia di sottofondo, tuttavia ogni volta essa arriva forte al lettore che intuisce come questi quattro anni abbiano lasciato un segno indelebile nel narratore.
Mi è piaciuto che ogni strofa fosse ambientata in un contesto differente: dalla torrida estate al gelido inverno, dai leggeri tasti di un pianoforte alle risucchianti sabbie mobili. E' come se questi anni abbiano segnato ogni parte della tua esistenza, ogni aspetto della tua quotidianità e, allo stesso tempo, ti abbiano condizionato così nel profondo da negarti la possibilità di godere delle piccole cose. Ad esempio una melodia al pianoforte, o lo scorrere quieto di un fiume oppure il candore della neve in inverno.
Ho adorato la terza strofa e l'idea dei punti fissi morti sulle lancette di un orologio scarico. E' una immagine incredibilmente bella, originale e suggestiva. Bravissimo!
E' sempre un grandissimo piacere leggere le tue creazioni. Mi regali 10 minuti in cui potermi concentrare solo sui tuoi bellissimi versi ed è sempre un'emozione.
Ti auguro un sereno pomeriggio e ti rinnovo tanti, tantissimi complimenti!
Alla prossima!

Recensore Master
31/01/16, ore 22:18
Cap. 51:

Arrivare qui e trovare un tuo aggiornamento recente è come tornare al paesello dopo un lungo viaggio e trovare che nulla è cambiato e che tutto è come ci si aspetta :)
QUesta poesia m'ha colpito perché parla di qualcosa che sento da vicino, e che per me significa una impossibilità di comunicazione e di vero affetto... è una lunga storia, ma a volte le poesie servono a questo, no?, a far brevi cose lunghe. E qui ci sei riuscito.
Un saluto e alla prossima!