Recensioni per
Avanzi di pensieri
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 712 recensioni.
Positive : 711
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
26/11/15, ore 10:16
Cap. 42:

Ciao :)
Bene un bel lavoro anche questa volta...inoltre è tutta in rima perciò il lavoro è stato doppio...
La poesia parla di speranza, che nonostante le varie delusioni e la routine continua ad essere presente nella nostra vita e forse questo è anche peggio, anche perché si sa che non potrà mai accadere nulla di buono, ma il componimento riguarda la voglia di sperare e cercare di uscire dai problemi e dalla noia per un po' di felicità che in fondo tutti meritano...
La poesia non è infantile...forse è un po' meno impegnativa da capire rispetto alle altre, ma ciò non vuol dire che ha un senso profondo e comunque non è mai facile comporre qualcosa in rima e con un significato in particolare...perciò buon lavoro :)

Recensore Master
25/11/15, ore 20:47
Cap. 29:

Ciao!!!
Che bella questa poesia 😊 è dolcissima, una dedica veramente toccante. La frase che mi è piaciuta di più è:
"la luce che mi conduce ora è qui, ad un solo passo da me
ma non la posso sfiorare",
una presenza costante, che illumina una triste mente che soffre e l'aiuta ad alzarsi quando cade, ma che è silenziosa e distante, come qualcuno che ci veglia da lontano.
Un vero inno all'amicizia!
Non ha bisogno di interpretazioni questa poesia, quindi ti lascio un mare di complimenti.
A presto 😊

Recensore Junior
25/11/15, ore 20:11
Cap. 28:

Ciao!
Beh, che dire? Mi intriga questa poesia. Come sempre il linguaggio utilizzato è molto semplice, eppure ho dovuto rileggerla 2 volte per capirla un po' di più. Cioè, è davvero particolare. Devo dargli un'altra lettura.
Allora, dopo la terza lettura potrei dire che c'è una sorta di attrazione/repulsione per questa donna, paragonata alle caratteristiche "negative" del sale. La dipingi come terribile eppure non vuoi che se vada. Bella complimenti!
A presto!
Nono23.

Recensore Master
25/11/15, ore 06:31
Cap. 22:

Ciao!!!
Devo dire che leggendo la prima strofa ho sorriso, ho trovato veramente singolare il soggetto...scrivere una poesia su di un manifesto pubblicitario...ma poi tu gli hai dato quasi vita a quello sbiadito foglio incollato al muro! Incredibile! Mi è piaciuta la poesia! Vediamo se riesco a tirar fuori un'altra delle mie strampalate riflessioni.
La prima cosa che noto è il fatto che il manifesto sia "solitario", la casa sia "vecchia" e la città sia "antica". Allora, è come se quel manifesto tenesse vivo nella mente un qualche ricordo del passato per la gente, seppure sbiadito...nessuno ci bada più oramai, nessuno ne legge più il contenuto, eppure se un lembo cade viene rimesso al suo posto, perché magari è un rispetto per il passato, magari è un voler restare legati agli ideali che, sebbene non si seguano più, ci rendono ancora orgogliosi del buon nome che portiamo...(ok, recensione davvero strana ma ti sarai abituato, spero 😁).
"nessuno ha il coraggio di farlo
forse perché appare parecchio temerario",
una certa soggezione davanti questo manifesto che sembra, con la sua sbiadita presenza ricordarci un passato lontano.
Poi il tema dello scorrere del tempo. Adoro questo tema e ritrovarlo nelle strofe finali mi ha fatto molto piacere. Questo ricordo non potrà durare per sempre, perché tutto muore, tutto cambia, ma magari resterà nelle menti di qualcuno, che ha giudicato il passato migliore di un prossimo futuro.
Non so se si sia capita la recensione...recensioni enigmatiche...hihihihi.
Complimenti!!! Perché hai dato vita al manifesto, perché quel bambino mi è molto simpatico, perché anche questa poesia "resterai nei ricordi" della sottoscritta.
A presto 😊

Recensore Master
23/11/15, ore 16:53
Cap. 28:

Ciao!!!
(Esita...) (Ancora...)
Non vi crederai volevo proprio leggere una poesia sulla delusione ed eccone una!
"attorno a questa
scottante delusione",
devo avere doti paranormali a quanto pare, quando il cervello si stanca di ragionare ecco che inizia a fantasticare.
La poesia mi è piaciuta molto, davvero, ogni parola lascia trasparire un senso di continua distruzione, lento dissolvimento, tristezza e disperazione perché si sa che accade e non si può far niente per evitarlo. Poi, in quanto all'interpretazione...nonostante abbia fatto qualche supposizione e cercato di legare il tutto...il castello è crollato...veramente, l'ho riletta e riletta ma non saprei a cosa collegare questa ("candida") come il sale al fatto che brucia e colora di nero l'acqua...io inizialmente avevo pensato alla neve, ma non regge la cosa...anche perché credo che sia molto più personale la questione, ("disciogliti lentamente
e non allontanarti troppo dagli occhi della mia mente"),
e quindi non vado oltre :)
Comunque complimenti, ammiro sempre più la tua capacità di legare mondo e sentimenti, di farli sprizzar fuori dalle parole, anche semplici e chiare, lasciando dei doppi sensi che mi fanno scervellare (ahahah).
Ripeto che la tua raccolta è fantastica, una vera perla, uno di quegli obiettivi che, vedi, ti rende orgoglioso di te :), facendo da specchio a ciò che vali.
A presto 😊

Recensore Master
21/11/15, ore 18:28
Cap. 4:

Ciao!
Che bella questa poesia...lascia sospirare...
Parto col ribadire che il tuo "topos" del solitario che cammina per una strada (che io immagino sempre deserta, grigia, in bianco e nero, con qualche folata di vento, e lui cammina con le mani in tasca, con lo sguardo perso, gli occhi grigi anch'essi, quasi rassegnati) lo adoro.
Un cielo azzurro intenso che non è trasparente, che fa piovere schegge di vetro, prodotte da altri...da altri, perché i sogni possono essere infranti dalle parole di chi ci sta attorno. A volte fa male guardare il mondo per quello che è, ma basta pensare a se stessi, ai propri obiettivi, pensare che niente di più bello ci può essere che realizzarli, nonostante i vari ostacoli. Proprio pochi giorni fa pensavo a questo, che nonostante i doveri che la vita, che la società ci impongono, la cosa più bella che ci può rendere orgogliosi è realizzare i nostri sogni, fare quello che veramente ci piace, dopo aver tanto lottato per una piccola fiamma dentro di noi, fioca, nascosta, ma di una forza senza uguali.
Complimenti! Anche questa poesia rientra tra le preferite!!! Bella bella 😃
"Imparare a sognare ad occhi aperti
a volte fa male e illude
ma lascia sempre la speranza
per una realtà migliore",
la strofa finale racchiude in sé il tutto. Ancora complimenti 😊
Byebye 😃
(Recensione modificata il 21/11/2015 - 09:32 pm)

Recensore Master
20/11/15, ore 16:43
Cap. 20:

Ciao!!!
Bella anche questa poesia, complimenti!
Hai descritto perfettamente le conseguenze della calura estiva, questo caldo che non dà pace, che fa sudare, che ci costringe a rigirarci nei letti, fra le lenzuola sudate...e proprio queste notti insonni sono occasione di pensieri, e tu pensi sempre a lei. Senza quasi più capacità di ragionare, ti perdi alla visione di un miraggio, sai che non è reale, sai che è puro frutto di questa pazza fantasia accaldata, ma non vuoi essere svegliato.
Mi è piaciuta molto, è veramente personale. Sei bravissimo a mischiare realtà ed emozioni ad essa correlate! Ancora complimenti per la tua magnifica raccolta!!!
Byebye 😃

Recensore Master
19/11/15, ore 18:19
Cap. 41:

Ciao!!!
Bella e profonda la tua poesia...niente devo rileggerla! Devo capirla bene e lasciarti l'ennesimo papiro di recensione!...
Allora, il titolo mi piace molto! Sai a volte il titolo è quello che già ti dà un input, e questo racchiude bene il significato della poesia. Il personaggio (tu) che cammina per le trade di una città vuota, dalle alte mura (simbolo secondo me della chiusura mentale che questa ha, dello stacco dalla vera vita), vestito in modo uguale a tutti gli altri (siamo tutti dei "tipi", prototipi che seguiamo la massa senza usare cervello!) è molto suggestivo. Mi sa tanto di viandante alla disperata ricerca di quel qualcosa che distrugga la città immersa nel sonno eterno, che distrugga la sua vita. Secondo me la piazza vuota sta ad indicare il cuore arido di questa nostra vita...ma penso anche che ai nostri occhi il passato ci sembri sempre più bello, più intriso di passioni e spontaneità, del nostro presente...io per esempio avrei voluto vivere negli anni 80!
Poi parli degli "involucri"! Fantastico questo termine, azzeccatissimo!!! Involucri vuoti alla fin fine... Un sonno delle coscienze, un sonno che sembra invincibile (quel pizzico di speranza che non può mai mancare :) )...
"Nessuno fischietta la melodia
che intona la vera vita".
Nessuno, neppure io allora, assuefatta in questo sonno dal quale, per ora, non mi risveglio, e non risveglio gli altri...
Complimenti! Hai scritto una poesia "vera". Hai un grande talento, davvero, e mi piace il fatto che le tue poesie diventino sempre più profonde, che l'oggetto non sia soltanto quello che vedono gli occhi ma quello disperato, di una triste realtà, che sente il cuore :)
Byebye :)

Recensore Master
19/11/15, ore 18:08
Cap. 41:

Buonasera mio caro!
Eccoci con il nostro consueto appuntamento poetico del mercoledì/giovedì.
Anche questa poesia mi è piaciuta da impazzire.
E' interessante come nei tuoi componimenti ricorrano alcuni temi: la solitudine, l'alienazione dell'umanità, la mancanza dei valori. Sono delle tematiche su cui spesso mi ritrovo a ragionare, quindi mi fa piacere condividere queste riflessioni con qualcuno di così talentuoso da riuscire addirittura a trasporle in versi.
Inizio con il dirti che la tua poesia mi ha subito riportato alla mente le mie lezioni di storia dell'arte del liceo. Questo perché mentre la leggevo, non riuscivo a non pensare ai quadri di Munch. Nelle sue opere compare spesso la folla, tutta uguale, vestita di nero, con i volti pallidi e i lineamenti appenna accennati, che si muove come fosse un automa in strade buie e tetre.
Proprio come hai scrittu tu, Munch la definiva un involucro vuoto.
La strofa numero quattro penso sia quella più ricca di significato: l'immagine delle "coscienze umane placidamente distese su letti di piume" mi ha fatto pensare al voler vivere nella nostra monotonia, senza che niente o nessuno ci distolga dai nostri affari. Per questo il protagonista cammina senza far rumore, perché in fondo sa che gli uomini non vogliono sentire che il mondo sta andando a rotoli, preferiscono sostare nella loro bella campana di vetro.
Anche gli ultimi versi mi sono rimasti impressi, con questo dubbio se la vita sia solo addormentata o piuttosto un sogno, qualcosa di immaginato, eppure il solo pensiero rimane una fonte di serenità.
Insomma, penso tu abbia intuito quanto mi sia piaciuta questa poesia!
Aspetto con grande curiosità la tua spiegazione e ti rinnovo i miei più sentiti complimenti! Continua così!
Un abbraccio forte e alla prossima!

Recensore Junior
19/11/15, ore 11:43
Cap. 41:

Ciao :)
Torni a descrivere una città con i suoi abitanti...e anche stavolta devo dire che è abbastanza intensa la poesia e non è facile da capire...
Si intuisce comunque che questa città non è disabitata come si potrebbe pensare...perché in realtà ci sono delle persone...purtroppo però sono solo involucri, come li descrivi tu, e in realtà non riescono a vivere completamente...
Il tema della solitudine è spesso ricorrente nelle tue poesie, e in questa è particolarmente accentuato, poiché nonostante il protagonista si trova in mezzo alla gente, si sente comunque solo...
Il titolo dice sonno eterno, ed effettivamente è l'anima di questo protagonista che ha deciso di addormentarsi, insieme a quella di tutti gli altri abitanti...
Bella la poesia e bello anche il senso :)

Recensore Master
17/11/15, ore 23:39
Cap. 40:

Ciao!
Molto bella questa poesia, primo per il titolo (semplice e profondo, il solito ossimoro) e per questa visione della realtà tanto speranzosa, che preserva ancora l'amore in petto, nascosto, in mezzo a tanto male. Il tema, come puoi immaginare, mi è piaciuto moltissimo. Scrivi su quello che pensi, scrivi il vero negativo ma dai sempre quella piccola luce di speranza alla fine che vuole in qualche modo squarciare le fitte nuvole grigie che tu stesso hai descritto. È una cosa veramente bella, non lasciarsi sopraffare dalla realtà e continuare a sperare. Noto però che questa poesia parla di un amore felice, diverso da quello delle precedenti poesie da me recensite. Sto pensando che avrei dovuto leggere le tue poesie in ordine così da notare la crescita...e vabbè!
Allora, per quanto riguarda il significato di questa perla (rullo di tamburi...) penso che nel momento che l'hai scritta devi esserti veramente sfogato, ma credo anche che tu ti sia voluto, come dire, sollevarti il morale... Ecco, un vortice nero fatto di parole taglienti, resi sempre più imperfetti di quanto la nostra misera condizione già non sia, strappa da un mondo fatto di solo odio e rancore (la mia mente non pensa ad altro)...sinceramente mi lascia un po' perplesso quel "muoio" di capo verso...un morte a cosa? Alla società? Cosa simbolizza il fondale di sabbia marrone?
Poesia davvero complessa per la quale posso solo aspettare tuoi chiarimenti. La frase che mi è piaciuta di più è:
"Un gorgo mi ha strappato
da un mondo già inquinato,
pieno d’odio e di rancore
ma ora resta solo l’amore",
e poi hai fatto le rime baciate!
Complimenti. Noto che l'aspetto tuo interiore man mano diventa sempre più enigmatico, e questo mi piace! Forse dovrei riflettere ancora un bel po' su questa poesia,
"ma mi sovviene un sonno
che se resto ancora sveglia
sta sicuro che domani crollo".
Byebye 😃

Recensore Veterano
17/11/15, ore 16:25
Cap. 40:

Ciao :)
Eccomi qui, uso questi minuti liberi per commentare la tua poesia.
Allora è molto chiara, almeno credo di averla interpretata correttamente.
Ho apprezzato che il vortice rimanga un mistero fino alla fine, che ti spiega e rivela la vera trama del componimento, anche se c'è molto da raccontare, perché a mio avviso non c'è soltanto la società ma anche le emozioni dell'io protagonista. Bene addentriamoci per bene nella recensione, altrimenti questa interpretazione non si capirebbe ahahahah
Al centro di tutto c'è questo vortice che affonda l'io protagonista sotto un mare (che definirei di problemi, infatti lui dal basso ritrova la pace perduta, la luce che lì in mezzo alla società non riesce a vedere, perché corrotta) e muore. In quel momento però si rende conto di come sia morbida e calda la sabbia, vede la luce che rappresenta l'amore perso, poiché al giorno d'oggi i valori, come i sentimenti stanno scomparendo e in mezzo a quella gentaglia vengono reputati insulsi, poco importanti, inutili, quanti aggettivi potremmo usare. Tuttavia l'io protagonista, escluso da tutto questo, dentro di sè ha ancora quei valori e sentimenti per i quali morirebbe, nel senso che non è disposto a lasciarli per nessuna ragione al mondo.
Nella prima strofa mi ha colpito l'utilizzo e l'ordine dei colori, non sono casuali vero? Il nero che dipinge e corrode il bianco.
Nella seconda strofa ti definisci come uomo e quindi come imperfezione, ma qualcosa ti ha reso ancor più imperfetto, ovvero la società.
Nella terza dai l'imput dell'inevitabilità, reagisci ma sai che non basta e che non hai possibilità perché il vortice ti trascinerà fino al fondale.
Dalla quarta all'ultima parli dell'amore, da due punti di vista: quello dell'io protagonista e quello della società. L'amore come tesoro ormai introvabile, ma risiede nel cuore del protagonista che soffre perché si sente diverso dagli altri e ''disprezza'' come sta cambiando il mondo. L'amore come sentimento insulso, dilettevole ma non profondo, utile ma non necessario, la società non vede è cieca di fronte a se stessa.
Nell'ultima strofa mi rimane un dubbio però, il rosso è sempre stato il colore dell'amore... il nero diventa rosso... sentimenti più nascosti che si svelano? Mi sembra una sorta di speranza in una rinascita, o sbaglio? Vorrei che mi chiarissi questo.
Mi sembra che con la tua poesia tu voglia passarci tutte queste riflessioni, spero di averci azzeccato XD sarebbe un peccato averti fatto leggere tutto questo papiro inutilmente <.<
Spero che questa recensione ti sia stata utile, credo di non aver dimenticato nulla XD
Ancora complimenti, mi è piaciuta molto v.v
Alla prossima XD

Recensore Master
16/11/15, ore 23:46
Cap. 33:

Ciaooo
Bella e tristissima questa poesia. Hai preso un soggetto inconsiderato come un ramo secco e hai raccontato la sua storia. Bravo!!! Mi piace leggere poesie che colorano la natura con sentimenti estremizzanti e forti.
Ho notato una certa musicalità nel brano, come fosse una triste canzonetta cantata ad un bambino che osserva il ramo sopra la sua testa. Wow, che immagine!
Questo ramo in fin di vita ma che cerca ancora di restar aggrappato ad un illusa esistenza è fantastico!
"sfodera un ultimo atto di resistenza,
un ultimo vano tentativo
per restare aggrappato ad una parvenza di vita",
hai reso perfettamente questo sogno che non si realizzerà mai e che provocherà bel ramo secco una sorta di disincanto (da notarsi che "parvenza" è quella Kierkegaardiana che mi sta davanti a quest'ora di sera!).
Semplicemente profonda, passa tutte le sfumature dei sentimenti che s'agitano nel petto freddo del rametto solo e abbandonato.
Bravissimo come sempre!!! Le tue poesie sono meravigliose e sempre personali, questo mi affascina perché ammiro il fatto che tu riesca a mettere facilmente i tuoi sentimenti su carta :)
Bravo bravo bravo.
Byebye 😃

Recensore Junior
16/11/15, ore 18:20
Cap. 35:

Ciao!
Che dire? Ah sì! Io sono ancora qua... Eh già...
Vasco Rossi a parte.... Anche questa poesia mi è piaciuta molto. Mi lascia in una sorta di sospensione piacevole questo tuo scritto... Mi ricorda un qualcosa ma non saprei dire di preciso cosa... Tuttavia questo "non sapere" non mi lascia con l'amaro in bocca, anzi. Ho sentito una sorta di vena ironica nelle tue parole... Non so il perché, sinceramente. Quando hi fatto scorrere la lista dei capitoli di questa raccolta l'ho scelta pensando a tutt'altro, sai? Insomma, se penso a principessa mi viene in mente gioielli, reame, bellezza e principe. Il denaro direi che è uno degli ultimi nomi che ci assocerei.
Verso la fine mi ha ricordata la favola della cicala e della formica. Una che lavora tutto l'anno, l'altra che canta e non ha preoccupazioni. Vuoi la verità? Assomiglia tanto hai rapporti che legano attualmente le persone. C'è sempre quella che vuole più bene e quella a cui non frega nulla. Non so il perché. Mentre scrivo questa recensione mi sono venute in mente tutte queste possibilità...
Beh, direi che posso anche chiudere facendoti i miei complimenti. Molto bravo.
A presto,
Nono23.
(Recensione modificata il 16/11/2015 - 06:21 pm)

Recensore Junior
16/11/15, ore 18:03
Cap. 1:

Ciao!
Eccomi qui di nuovo, di corsa, certo, ma mai troppo per leggere una tua poesia.
Ebbene, anche in questa il linguaggio risulta molto semplice (credo che mi ripeteró sempre su questo punto, quindi scusami in anticipo...) e scorrevole. Le metafore con cui identifichi la solitudine sono... "Nuove" per me. Nel senso che non avevo mai letto da nessun'altra parte che la solitudine può essere un temporale o una pioggia acida. Quindi mi complimenti con te per l'originalità. Bravo.
L'impaginazione mi piace. È centrata e scritta con una buona dimensione. Insomma, contribuisce, insieme al tuo linguaggio, a renderla scorrevole e piacevole alla lettura.
Posso dirlo ancora? Bravo.
Rinnovandoti i miei complimenti,
ti saluto.
A presto!
Nono23.