Recensioni per
Carne, sangue e libertà
di __cory__

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
10/01/18, ore 22:30

Grammatica:
Ortografia 10/10
Non ho riscontrato errori grammaticali ortografici: il testo non presenta strafalcioni, tempi e modi verbali sono usati nel modo corretto e scandiscono bene la differenza temporale. Non ho notato refusi o errori di distrazione, ciò denota cura e attenzione soprattutto nella parte di rilettura.

Lessico 8/10
Hai utilizzato parole variegate e appropriate, segno che il tuo vocabolario è piuttosto ampio e informato (nel senso che non usi parole ricercate a sproposito per dimostrare di essere forbita). Nonostante non sia pretenzioso e ricercato, l’uso perfettamente calzante e corretto delle parole nel contesto e l’assenza di ripetizioni, evitata dall’uso sapiente di sinonimi, hanno reso questo lessico semplice, molto piacevole e sorprendente.

Sintassi 8/10
Nonostante le frasi siano abbastanza articolate, la costruzione è semplice e immediata. Anche in questo caso hai saputo coniugare semplicità e complessità in un connubio armonioso e piacevole: le frasi sono lunghe ma la punteggiatura è usata in maniera appropriata e scandisce le pause e il ritmo scorrevole; le proposizioni, però non sono pretenziose e nella loro costruzione sono semplici, con una preferenza per subordinate lineari.  

Stile: 8/10
Hai uno stile davvero sorprendente: almeno dal mio punto di vista, sei riuscita a creare un’armonia tra una sintassi genuina e lineare, pur nella sua articolazione complessa, e un vocabolario ampio e adeguato che ha arricchito questa semplicità. È uno stile che racchiude l’essenza del “semplice”, ma senza scadere nel banale o nell’anonimo; al contrario, per quanto sia privo di pretese, è uno stile molto piacevole che non rimane impresso, perché non ha particolarità eclatanti, ma che conquista. Quindi davvero complimenti!
 
Trama:
Originalità:6/10
Purtroppo, tanto la tipologia di storia che la trama sono già state utilizzate più volte.
Non è la prima volta che un autore sceglie di riportare su carta l’interiorità di un personaggio, le sensazioni che esso prova e i suoi pensieri. Allo stesso modo, la caccia e il licantropo sono temi che sono già stati scelti e affrontati più volte e in maniera diversa, e anche più originale e sorprendente. Sviscerare le sensazioni di un uomo che si è trovato costretto a diventare un mostro, cedendo poi a questa sua natura, e descrivere la sua doppia vita è un lavoro che è già stato proposto troppe volte, e il modo in cui le hai trattate è quello canonico e solito, senza alcun guizzo di originalità vera e propria. La brevità della storia ha contribuito all’impossibilità di creare sviluppi interessanti in un argomento ormai assodato e interpretato in tutti i modi possibili e immaginabili. È una trama che si può applicare a qualsiasi libro e film sui licantropi, basilare e banale, senza alcuna particolare scintilla che la faccia spiccare su altre identiche.
 
Coerenza:6/10
Per coerenza intendo tanto la coerenza dei personaggi e della trama (nel senso che non spunti fuori all’improvviso un tirannosauro sputafuoco e rada al suolo l’intero pianeta Pork quando si sta parlando di matrimonio, per intenderci), quanto la pertinenza con il tema richiesto e l’attinenza con le mie richieste.
Per quanto riguarda il primo punto, non ho riscontrato nulla su cui obiettare: il personaggio è coerente con sé stessi fino in fondo, e ogni sua azione e decisione ha una sua motivazione, per quanto non sia esplicata ma intuibile e comprensibile.
 Per quanto riguarda la seconda parte, invece, non ho riscontrato quell’indagine sul concetto di umano e mostro che mi aspettavo: le due esistenze coesistono nell’essere, e all’inizio ha cercato di contrastale, ma la differenza tra le due nature è perfettamente distinguibile. Il protagonista vive due realtà separate: una in cui è rinchiuso nella sua forma umana con tutti i suoi dogmi e le sue convenzioni, e un’altra in cui dà libero sfogo al proprio istinto, alla propria brutalità e alla propria libertà; ma puoi ben vedere anche tu che queste sono separate e slegate l’una dall’altra. Ti sei limitata a descrivere un uomo che diventa un mostro, ma non si ha quell’incertezza che chiedevo e che portava a domandarsi quanto questo stesso potesse essere considerato un mostro e quanto un uomo. Ciò che io richiedevo erano il dubbio, l’esitazione nel poter dare giudizi e l’indagine più o meno conclamata della labilità del confine tra i due, elementi che non ho riscontrato nel tuo racconto.
 
Scorrevolezza:8/10
Il ritmo è incalzante e la lettura veloce e scorrevole. I pensieri si susseguono uno dopo l’altro e mi è piaciuta la commistione tra questi e l’azione: la storia si sviluppa con facilità, sebbene, forse alcuni passaggi tra il pensiero e l’azione siano stati un po’ bruschi. Nonostante questo, il racconto si legge con piacere e fluidità, in un crescendo appena accennato e con un finale aperto, ma che lascia intuire perfettamente quello che accadrà in seguito.
 
Personaggi:
Caratterizzazione: 6/10
Non abbiamo una connotazione fisica del personaggio, ma questo è irrilevante, dal momento che la storia è incentrata principalmente sul suo paesaggio interiore, che, però, è ugualmente latente e abbozzato: non conosciamo l’indole del personaggio, se non pochi dettagli forniti dai suoi stessi pensieri e dalle sue scelte. Capiamo che è un uomo a cui sta stretta la vita “normale”, in cui si sente rinchiuso e costretto a vestire un ruolo che non gli appartiene, e che preferisce quando è una bestia perché si lascia andare ai propri istinti e si sente più libero. È un uomo volitivo, almeno all’inizio in cui tenta di contrastare l’altra sua natura, ma che successivamente si lascia sopraffare da questa e permette che sia la bestia a dettare i suoi bisogni, pertanto non si capisce quanto forte e determinato sia e quanto privo di spina dorsale. L’uomo viene completamente annullato nella forma bestiale che ha l’unico scopo di nutrirsi, ma anche la bestia non ha una vera e propria caratterizzazione, se non i segni distintivi del suo essere bestiale: ferocia, avidità e sadismo…Ma, a parte questo, non si sa assolutamente nulla di lui, né in una forma né nell’altra: è un personaggio che non ha uno spessore, è piuttosto anonimo e assimilabili a milioni di licantropi come lui. Sembra un bozzetto ancora da completare e senza una personalità definita.
 
Originalità:.5/10
Il fatto che non abbia caratteristiche ben definite e particolari che lo distinguono, ma segua una sorta di canonicità, lo rendono poco originale, soprattutto nella misura in cui l’uomo-lupo è onnipresente nella letteratura, in generale, e in quella attuale, in particolare. Non trovo nulla di prettamente “originale” in questo personaggio, quanto una pedissequa ripresa di temi, caratteristiche già viste molte volte e senza una particolare rielaborazione. Anche dove avresti potuto inserire elementi più innovativi (nella sua versione, umana, per esempio), non si ha una caratterizzazione precisa e tutto si annulla in un piattume di “già visto, già fatto”. Forse la brevità del racconto ti ha penalizzato in questo senso, non permettendoti di sviluppare l’indole del personaggio e di mostrarne ogni sfaccettatura.
 
Gradimento personale:1/5
Credo che il più grande difetto di questa storia sia la sua brevità, che va a intaccare la resa finale: in poche righe sei riuscita solo ad accennare al personaggio, alla sua storia e al suo travaglio interiore, ma senza alcuna possibilità di approfondirlo e articolarlo, e lasciando il tutto sospeso e incompleto. Per questo, la storia non mi ha catturata e mi ha lasciata piuttosto indifferente. Per quanto tu abbia cercato di esternare i sentimenti contrastanti del protagonista, la sua lotta interiore e la rassegnazione alla sua natura, sono solo accenni che meritavano di essere indagati e sviscerati, in modo da dare loro maggiore spessore e completezze. Probabilmente, questa storia aveva un limite di parole imposto, e apprezzo il tuo sforzo di cercare di condensare in 500 caratteri un argomento così complesso e difficile, così interessante e che avrebbe potuto avere sviluppi accattivanti, ma proprio perché è tanto complesso, il numero limitato di parole lo sminuisce e lo rende incompleto e sospeso, insoddisfacente. Almeno per me.
Ciò che manca alla trama, viene compensato dal tuo stile di scrittura, davvero pulito, lineare, scorrevole e piacevole, ma non bastante per sopperire alle mancanze di una trama troppo breve, troppo poco approfondita e di un personaggio di cui si ritraggono solo le linee principali in un bozzetto che pare l’estratto di un racconto più ampio e articolato, più che una storia vera e propria. E spero che questa storia più ampia possa vedere la luce perché ci sono buone basi per sviluppare qualcosa di più interessante e coinvolgente.
 
Punti bonus: 2/5
Non credo che la citazione sia stata utilizzata in ogni sua potenzialità, sviluppandone tutte le possibilità. Ciò che tu sottolinei non è tanto il fatto che quest’uomo sia un assassino, quanto la libertà che l’essere mostro gli procura; inoltre, a commettere più propriamente gli omicidi è la bestia, per quanto l’uomo acconsenta e la lasci agire. Forse, in questo punto, hai centrato più propriamente il messaggio della citazione, che, a mio avviso, ha un significato più profondo e più terribile, che tu non sei riuscita a comunicarmi: gli assassini più spietati e cruenti sono quelli che ci aspetteremmo di meno, uomini, appunto, quindi persone esattamente come noi.
Nel tuo racconto non viene evidenziata questa questione: l’uomo si annulla nel lupo, e lascia che prenda il sopravvento e commetta quelle azioni deplorevoli. C’è un tentativo da parte tua, soprattutto nella prima parte in cui viene descritto l’adescamento da parte dell’uomo, ma non è completa ed è lasciata in sospeso.
 
Totali:68 /100

Recensione abbinata all'iniziativa "10.000 RECENSIONI IN UN ANNO!" proposta dal gruppo Facebook "Il giardino di EFP"

Recensore Master
10/01/18, ore 10:29

Ciao^^
Carne, sangue e libertà. E forse è l'ultima cosa che il nostro protagonista brama maggiormente. Tutta la tua storia, in effetti, è un inno alla libertà dalle convenzioni, dai principi morali, addirittura da quei "freni sociali" come pietà, compassione e simili, che tutti abbiamo e che in generale permettono una vita collettiva.
Qui abbiamo un ritorno a un'animalità feroce e disinibita, a uno stato di natura vissuto come liebratorio e appagante.
La tua creatura vive come costrizione l'aderire ai canoni della vita "umana" e trae sensazioni di vita solo dall'aspetto bestiale della sua natura, e dal togliere la vita ad altri esseri.
Ho trovato tutto molto incisivo e molto ben descritto, complimenti^^

Recensore Veterano
28/12/17, ore 11:02

Ciao, cory! 
Inizio col dire che avevo già letto la tua opera e che l'avevo anche inserita nella sezione "ricorda di recensire", ma fino ad ora non ho avuto un attimo di tempo per mettermi comoda e rilassarmi davanti a delle belle storie. Dopo la pubblicazione dei risultati del contest "Cuore d'Ombra" (a cui anche io ho partecipato :D) ho deciso invece di mettermi d'impegno a recensire tutte le storie che erano in gara, perciò eccomi qui a cominciare dalla tua!
Parto col dire che mi è piaciuta tantissimo. Una cosa che ogni tanto mi capita è provare tanta ansia da distogliere lo sguardo durante la lettura, come se stessi guardando un film e sullo schermo ci fosse una scena che non voglio vedere: è molto divertente perché chiudendo gli occhi il film va avanti, mentre la lettura no, e più è lo sforzo che faccio per tornare a leggere più significa che la storia ha fatto il suo effetto. Te lo dico perché è proprio ciò che è successo leggendo la tua opera, quindi complimenti :) In particolare in questo passo: uccidere lo faceva sentire vivo e libero di essere ciò che voleva. La trovo un'idea raccapricciante. Ho apprezzato enormemente il fatto che quest'idea, assieme alla trattazione dell'uomo-mostro che precede ed ha più importanza del licantropo-mostro (come tu lo descrivi nelle note iniziali), fossero le fondamenta del racconto. Davvero una buona idea, ed ho apprezzato anche il modo in cui l'hai trattata :) Il tuo stile è molto bello, semplice e lineare, mi è piaciuto soprattutto nella parte finale! Per come sono fatta avrei allungato un po' il tutto, magari con maggiori descrizioni, dialoghi, scene, ma anche così penso sia davvero un buon lavoro e ti voglio fare i miei complimenti.
Dulcis in fundo, è davvero bello leggere storie senza errori grammaticali. L'ho inserita nei preferiti :)
Un bacio, e alla prossima!
Alice.

Recensore Master
27/12/17, ore 17:50

Tredicesimo Posto: “Carne, sangue e libertà” di _Cory_



◊ Grammatica e stile: 9,5/10 (5/5 di Grammatica e 4,5/5 di Stile) 

Sulla grammatica non ho nulla da dire perché non ho trovato errori; per quanto riguarda lo stile, invece, per quanto non sia particolarmente elevato raggiunge ottimi livelli nel finale. 
Il ritmo martellante trasmette bene il senso di attesa e l’inevitabile sorte della ragazza; ma alla già segnata fine ci si deve arrivare passo dopo passo, senza correre, seguendo le voglie e gli impulsi del protagonista. La chiusura è bellissima, perché lascia presagire l’esito della vicenda senza che ci sia bisogno di ricorrere a scene di dilaniamento; tre parole per descrivere un’altra notte di caccia, e un intero animo nero come il grembo del bosco. 
A volte il ritmo accelera più del necessario, e dovrebbe essere sorvegliato un attimo per dilatare certi passaggi, come quello all’interno del bosco e sulla trasformazione successiva, a mio parere così importanti da richiedere maggiore attenzione; ma per il resto funziona senza problemi. 



◊ IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10 

Non sono una grande fan dei licantropi, lo devo ammettere; è un personaggio del folklore che non mi ha mai interessato granché per varie motivazioni che è inutile e inopportuno elencare qui, tuttavia… tuttavia, da quel poco che ho letto su questa figura, mi è sembrato decisamente coerente con quanto ci viene detto nei racconti. 
Figlio della notte, legato agli istinti e ai richiami del sangue, che perde la propria umanità e ragione per rispondere agli impulsi più naturali, il tuo protagonista è lo specchio perfetto di queste caratteristiche, impreziosite – o incrudelite, meglio dire così – dal piacere di una caccia continua e feroce che parte da un gioco orrendo per finire in una sorta altrettanto terribile. Quello che più mi ha colpito è, però, quel residuo di parte umana che ci viene mostrato: ovvero, quando si cita il fatto dell’uomo che decide di darsi completamente alla sua parte più animale e vivere fuori dalla regole, che lo fa lucidamente e per il proprio piacere e appagamento personale: ecco, questo è il fulcro più forte della storia, quella che la rende particolare e diversa da un semplice racconto di uomini-lupo: infatti, nella maggior parte delle volte si vede il mutaforma confuso o comunque rifuggente dalla sua parte bestiale – mentre qui la si accetta, invoglia, libera completamente. 
E come risulta disturbante, dato che con essa si svicola anche alle leggi della coscienza e della società, così è ben definita nel finale da non lasciare adito a speranze. 



◊ Introspezione: 8,5/10 

Dopo quello che ho detto sopra, dove sono rimasta particolarmente soddisfatta, ecco arrivare a un parametro dove non posso dire altrettanto. 
Perché? Perché quell’introspezione che ci viene mostrata, che fonda più che altro sul fatto che il protagonista lasci le briglie del proprio corpo e animo alla fiera e sull’ultima parte esposta nel punto precedente, è troppo esigua per mostrare la mente del protagonista, perché agisca e come. 
Si sa cosa lo muove, e va bene; ma se fosse stato ancora più approfondito, magari con un flashback o con qualche scena aggiuntiva sulle sue sensazioni, sarebbe stata un’altra cosa. 
L’effetto frettoloso – chiamiamolo così – è presente anche in questo fattore; tutto si snoda coerentemente, è vero, ma manca la trattazione psicologica del villain, che è uno dei punti più importanti – se non quello fondamentale – di questo contest. 
È come se tu mi avessi fatto entrare nell’anticamera della mente del protagonista e poi, dopo qualche passo, impedito di proseguire oltre; ed è un peccato, perché l’indagine avrebbe potuto essere affascinante e anche originale. 



◊ Gradimento personale: 8,5/10 

Anche qui mi ritrovo a non poter dare punteggio pieno, per ragioni che possono trarre da quanto detto nei precedenti punti: infatti, la già citata limitatezza di profondità ed esaustività delle informazioni mi hanno lasciato il classico amaro in bocca che sorge quando una storia non ti colpisce più di tanto. Perché è quello che è accaduto: mi sono ritrovata alla fine della storia apprezzando il fattore della decisione consapevole di scegliere le tenebre, ma con la sensazione che manchi qualcosa per colpirmi o donarmi un lascito emotivo – e duraturo – di qualche tipo: tristezza, rabbia, speranza, divertimento. 
Personalmente, sono una che dà molta importanza a ciò che un testo trasmette, quasi più che alla grammatica; e sempre personalmente, la tensione che traspare da questa storia mi ha raggiunto solo in pochi punti, impedendomi di gradirla a fondo. 
Tieni conto che questo è il più soggettivo tra i parametri e non vuole per nulla essere l’assoluta verità; così come ciò non significa che la storia sia da rifare completamente (o non ti avrei dato un sette e mezzo). Semplicemente, e riassumendo quello che ho già esposto, probabilmente se fosse stata più ampliata avrebbe centrato meglio le richieste del contest; ma allo stesso tempo non esiterei ancora e ancora a lodare i punti che ho trovato convincenti, perché è giusto sottolineare sia ciò che sembra stonare sia quello che funziona. 



◊ Eventuali punti bonus: 0/2 



Totale: 36,5/42

Recensore Master
18/11/17, ore 22:10

Bellissimo racconto! Mi è piaciuto davvero tanto. Mentre leggevo non potevi far altro che dispiacermi per le vittime e per lui, anche se alla fine decide di lasciarsi andare alla bestia... Ma lo fa perché la nuova natura è più forte. Poteva cercare di combatterla più a lungo ma prima o poi la bestia avrebbe inevitabilmente preso il sopravvento.

Recensore Master
13/12/16, ore 23:04

4° posto: Carne, sangue e libertà -_cory_ 38.5





Stile: 10/10

Storia non molto lunga dal lessico e dallo stile colloquiale e semplice, non ci sono impennate ma è omogeneo.

Leggendo ho trovato che stia molto bene con il contenuto perché la Bestia in lui non pensa in parole complesse, non pensa in periodi troppo articolati (anche se ho notato un ampio e vario uso della punteggiatura, oltretutto usata molto bene): è sbrigativa, vuole solo farla finita con il racconto per essere libera.



Originalità & Trama: 9 /10

Come tema portante, il lupo mannaro è molto usato, come utilizzo è molto particolare.

La Bestia è puro istinto animale, quasi non un essere definito, e ama cacciare, fare ciò che gli è naturale.

Io ho notato un netto distinguo tra la Bestia e l’umano. Se una comunque segue il suo istinto, l’altro l’asseconda per puro piacere di fare del male.

La trama non è molto articolata perché comunque rappresenti un caccia come un’altra nella vita di un uomo-lupo.



Personaggi: 5/5

Visto che alla fine il tuo unico vero personaggio è anche l’antagonista, ne parlerò direttamente sotto.



Antagonista: 10/10

Allora, ho deciso di darti il punteggio pieno per i personaggi perché ne avrai anche uno nell’”Antagonista” e visto che alla fin fine, la ragazza è solo un intermezzo, l’unico personaggio è l’Uomo. Non sappiamo niente di lui, né come si chiami, né cosa faccia nella vita né chi e quando l’abbia morso.

Sappiamo solo che nato con un sadismo intrinseco, ben prima di diventare un uomo-lupo; anzi, sfrutta l’occasione per dare sfogo ai suoi istinti più perversi, più liberi.



Giudizio personale: 4.5/5

Hai avuto punteggi pieni in quasi tutto e allora, dirai, come mai quel mezzo punto in meno? Perché mi è sembrata troppo corta, come se la storia avesse molto altro da dire ma fosse fatta finire prima.

Non ha molto senso lo so, ma secondo me avresti potuto “allungare il brodo” ancora un po’, per far coinvolgere di più il lettore.

Recensore Master
29/02/16, ore 16:22

[3] Recensione premio per il Contest “About Daily Life”.
 
Buon pomeriggio,
come avevo già detto nella precedente recensione che ti ho lasciato, sono tornata e finché il tempo me lo permette, mi porterò il più avanti possibile con le assegnazioni dei premi.
Ho i brividi, davvero. E non mi aspettavo nemmeno che la storia mi catturasse a tal punto da farmi provare una sorta di piacere, non piacere nel vedere la povera ragazza martoriata, quanto nel leggere il cambiamento che ha colpito l’uomo, che ad ogni luna piena si trasforma in un lupo mannaro.
Mi è piaciuto come all’inizio egli non voglia accettare quella parte di vita che ormai si è inserita nella sua quotidianità, quanto si senta in colpa di fronte alle morti che ha causato, quanto non voglia più trasformarsi e cerchi di contrastare tale evento. Poi, quando comincia a lasciarsi andare all’istinto, ho provato un piacere quasi perverso nel leggere di come riuscisse a sfogare tutti i sentimenti che accumulava ogni mese; quasi quella trasformazione fosse diventata un rito in cui sacrificare una, o più, persone.
Ho rabbrividito quando hai descritto la caccia che compiva: la scelta della vittima, il suo “rapimento”, la liberazione dell’ostaggio nel bosco ed infine la caccia vera e proprio, che termina solamente con l’accasciarsi della vittima, incapace di sfuggire alla Bestia.
Sei riuscita a colpirmi anche in questo contesto differente da quelli che di solito leggo e chissà che io non torni a leggere all’interno di questa sezione.
Grazie ancora per avermi dato la possibilità di scoprire un altro mio lato e per avermi resa partecipe di questa vicenda dai risvolti soprannaturali.
 
Himeko

Recensore Junior
08/08/15, ore 18:26

Contest "Storie già raccontate... per essere riascoltate!"
Quattordicesimo classificato

Carne, sangue e libertà, di __cory__ 

Grammatica : 7\7 

Questa flashfic è scritta davvero bene: non ho notato nessun errore dall'inizio alla fine del racconto. Il lessico e lo stile da te adottati, semplici ma adeguati, erano davvero adatti alla tipologia di storia da te scelta. Brava. 

Trama : 7.5 \ 10 
Il motivo principale per cui non mi sento di darti un punteggio molto alto in questa categoria è che mi sarei aspettata di leggere qualcosa un po' “fuori dalle righe”. La trasformazione da umano a lupo mannaro è un tema usato molte volte sia in passato che attualmente e nonostante ciò rimane affascinante. Pensa solo che mi sono capitate due storie dalla trama davvero simile in un solo contest, e questa non è assolutamente una critica : dico solo che, se il punteggio non è quello che ti aspettavi o che comunque puoi raggiungere in un altro contest, è perché mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa di più “particolare”. 
La transizione è stata trattata molto bene, con i pensieri del protagonista descritti in modo vivido ed approfondito e l'atmosfera adatta e anch'essa ben presentata. 

Caratterizzazione dei personaggi : 7\10 
Nonostante l'intera storia ruoti attorno al protagonista, devo dirti che purtroppo, dal punto di vista psicologico, non c'è molto su cui soffermarsi. Ti sei soffermata ovviamente di più sulle azioni e sulla metamorfosi, dato che quello era il tema centrale della tua storia. A parte alcune frasi in cui si parla della natura che il protagonista cercava di sopprimere all'inizio e dell'appagamento che trae dall'uccisione delle sue vittime, ciò che resta è l'azione: la caccia e la metamorfosi, che sono stati trattati molto bene. Per quanto riguarda il profilo psicologico, però, mi sarebbe piaciuto di più se fosse stato caratterizzato in modo più profondo. 

Gradimento personale : 7.5\10 
Nel complesso la tua storia è ben scritta ed è senza dubbio una lettura piacevole. Ho apprezzato molto la correttezza lessicale e grammaticale e soprattutto lo stile che hai adottato per questo racconto. L'unica “pecca” era la trama molto comune, ma la stesura del racconto è stata sviluppata bene ed attinente al genere soprannaturale. 
Brava. 

Totale : 29 \ 37 

Recensore Veterano
19/07/15, ore 16:55

Sesto Posto

]Carne, sangue e libertà

di

__cory__

con

57,5 pt


Grammatica:10 /10

Grammatica perfetta, nulla di dire. Complimenti!


Stile e lessico: 9.5/10
Il registro linguistico che hai usato è semplice, ma adatto al contesto, la lettura risulta scorrevole, mai singhiozzante, piacevole.
Una frase mi ha particolarmente colpito:
-'Il terrore di una persona che abbandona ogni traccia di speranza di fronte al manifestarsi del suo incubo peggiore.'
Ha un effetto tangibile, molto d'impatto!
L'unica pecca è che la narrazione risulta essere troppo veloce e non si sofferma sui dettagli più salienti della storia.


Caratterizzazione dei personaggi: 14/15
Il licantropo è un licantropo.
Partiamo da questo punto ! >.<
A parte le affermazioni scontate, il mostro in questo caso è caratterizzato molto bene, cioè immagino che un licantropo faccia proprio di questi pensieri e avverta le stesse sensazioni che tu hai descritto davvero molto bene nella flashfic, solo che (c'è un però) mi manca qualcosa, qualcosa che lo renda unico.
Mi manca il fatto che non è ben contestualizzato, inserito in una storia: Chi è? Com'è avvenuta la sua trasformazione...?
Avrei voluto sapere di più.
Anche su come è riuscito, il protagonista, ad adescare la ragazzina. Ci dice che è stato troppo semplice, ma non com'è avvenuto.
Ecco perché il punteggio per la caratterizzazione non è proprio pieno.


Ambientazione e descrizione dei luoghi: 9/15
Ho sofferto nel dare un punteggio del genere alla tua storia.
Gli unici luoghi a cui si accenna sono il bosco e il posto di lavoro, ma nessuno dei due viene minimamente descritto.
Il bosco sarebbe potuto essere il punto forte dell'ambientazione, sarebbe stato l'elemento suggestivo della storia, quello su cui si sarebbe potuto giocare per incutere la giusta paura al lettore.
Per me il bosco, messo in tetra prospettiva, sarebbe il posto più pauroso in cui trovarsi.
Un vero peccato, mi dispiace!


Originalità: 3/5
Nonostante la bellezza della FF, non è la prima che leggo su questo tema.


Gradimento personale: 12/15
La storia, come ho già detto, è scritta molto bene. Mi è piaciuta, è suggestiva, però avrebbe potuto rendere molto di più, se solo gli aspetti che ho sottolineato in precedenza fossero stati curati maggiormente.
Voglio farti i miei complimenti perché sei stata molto brava, e non sono di certo questi punteggi a qualificare il tuo essere una scrittrice!
Grazie per aver partecipato!

Recensore Veterano
13/07/15, ore 14:36

Seconda classificata al Fatemi paura! Horror flash contest.

Correzioni

1. […] paura emanata dalle sue prede; amava leggere la confusione sul loro volto quando li lasciava liberi nel cuore del bosco […] --> Il soggetto è sempre “le sue prede”, dunque ci vuole il femminile: “le lasciava libere”, non “li lasciava liberi”.
2. La ragazza era ormai stremata e riversa sul suolo freddo […] --> In questo caso la preposizione corretta è “al”: “riverso al suolo”, non “riverso sul suolo”.
3. […] il terrore della ragazza era stato un’ottimo afrodisiaco […] --> Ottimo è maschile e non vuole l’apostrofo: “un ottimo”, non “un’ottimo”.
4. […] il terrore della ragazza era stato un'ottimo afrodisiaco, ma non era abbastanza. […] --> Ho capito cosa volevi dire, ma in questo contesto “afrodisiaco” non è un vocabolo appropriato, dato che poi con “non era abbastanza” lasci intendere che ne vuole di più e che quel “di più” è il cibarsi dell’intero corpo: molto meglio, ad esempio, “antipasto”, che oltretutto, data la situazione, calzerebbe proprio a pennello.
5. Spalancò le fauci -cedendole il controllo- e attaccò […] --> Dopo ogni segno di punteggiatura, trattini compresi, ci vuole uno spazio.


Griglia di valutazione

Titolo: 3/3
Titolo molto semplice, eppure estremamente evocativo ed originale, che si può comprendere appieno soltanto dopo aver finito di leggere la flash.

Livello di ansia: 4,5/5
Il racconto delle prime metamorfosi e di come l’uomo ha ceduto infine il posto alla bestia, pur completando molto bene la caratterizzazione del protagonista, allentano un po’ quella tensione che si era creata con l’avvistamento della futura preda. Tuttavia, quando il lettore riprende il filo del racconto presente, viene catapultato di nuovo nella realtà terribile che sta vivendo quella sventurata ragazzina, riuscendo quasi ad avvertire sulla sua stessa pelle la paura che sta provando di fronte a quello che sarà il suo peggiore – e ultimo – incubo.

Grammatica e sintassi: 4/5
L’errore di concordanza col soggetto del punto 1 e di apostrofo del punto 3 sono piuttosto gravi, così come il mancato spazio dopo i trattini (punto 5), l’errore di preposizione del punto 2 è più lieve mentre quello del punto 4 è solo un’inesattezza di significato.
La grammatica è ottima e la sintassi molto curata, anche se l’abbondanza di periodi piuttosto lunghi e ricchi di molte subordinate rallenta, in alcuni punti, una lettura altrimenti molto scorrevole.

Caratterizzazione del mostro: 5/5
Direi 5 cum laude, se fosse possibile: il tuo licantropo è delineato talmente bene che sono piuttosto sicura che avrò più problemi del solito ad andarmene in giro con la luna piena.
Hai descritto la sua psicologia fin nei minimi dettagli, il conflitto interiore che lo coglieva dopo le prime trasformazioni e la decisione successiva di abbandonarsi all’istinto, fino ad aspettare con trepidazione quei momenti di pura bestialità, necessari ormai come e più dell’aria. Quel suo giocare alla caccia con le sue vittime, poi, è al tempo stesso così malato e così verosimile da dare letteralmente i brividi.

Caratterizzazione della vittima: 4,25/5
Apparentemente non si sa molto di questa “ragazzina anonima” che è stata suo malgrado prescelta tra tutti gli altri, ma leggendo tra le righe scopriamo che è molto timida – cammina per la strada con lo sguardo basso e i capelli davanti agli occhi – e ingenuamente fiduciosa nel prossimo – segue il suo futuro assassino senza protestare – oltre che, ovviamente, terrorizzata quando si rende conto della situazione orribile in cui si trova.
Avrei preferito un maggiore approfondimento della sua personalità, ma tutto sommato anche così ne risulta un bel personaggio.

Stile e trama: 9,5/10
Ad eccezione degli errori che ti ho segnalato ai punti 1, 2, 3 e 4, che hanno disturbato leggermente la lettura, c’è solo un’altra piccola cosa che volevo farti notare, e riguarda l’utilizzo dei due punti: sebbene non sia tecnicamente scorretto ma solo caldamente sconsigliato, a me personalmente non mi piace il doppio utilizzo del “due punti” nella stessa frase (come hai fatto nel periodo che va da “Le prime metamorfosi” a “libero di essere ciò che voleva) perché ritengo possa generare confusione nel lettore.
A parte questi piccoli appunti, però, il tuo stile è molto fluido e piacevole, la narrazione pacata ed estremamente introspettiva ricorda molto i flussi di coscienza, ma è al contempo leggera e piacevole da leggere, con periodi che, sebbene talvolta siano piuttosto lunghi, non sono mai pesanti o poco chiari.

Gradimento personale: 5/5
Non faccio che ripetermi, lo so, ma ho letteralmente adorato la caratterizzazione del tuo licantropo: introspettiva senza essere pesante, cruda senza essere truculenta, estremamente realistica e, proprio per questo, decisamente inquietante.


In conclusione

Titolo: 3/3
Livello di ansia: 4,5/5
Grammatica e sintassi: 4/5
Caratterizzazione del mostro: 5/5
Caratterizzazione della vittima: 4,25/5
Stile: 9,5/10
Gradimento personale: 5/5


Totale: 35,25/38.