Recensioni per
Drilling to the Stars
di Emma_Sirius_Potter

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/04/15, ore 18:46

Okay.
No, non metterò neanche la sbarretta davanti alla parola "Okay", perché voglio che tu capisca come la mia mente si è bloccata su questo Okay per circa... quanti sono stati, cinque giorni? Mi faccio uno schifo immenso, sappilo. Per una storia normale passi un po' di ritardo, ma per una scritta apposta per me dovevo essere lì pronta come minimo dieci minuti dopo che avevi pubblicato, no? Ma a parte il triste fatto che mi sono accorta di questa fanfiction il 15 (e non scherzo, la prima volta che ho aperto Efp dopo l'undici aprile è stato il quindici), non ho avuto uno straccio di momento libero per recensirti fino ad oggi. Il sabato, chi l'ha inventato è un genio. A parte che mia sorella ha lasciato sul tram la mia cartelletta di arte (evidenziare prego il fatto che dentro c'erano due tavole che dovevo consegnare e che dunque ho dovuto rifare), è stata una settimana sfiancante sotto ogni punto di vista. C'erano pure gli esercizi spirituali (te l'avevo detto che li facevo, no? L'anno scorso avevo sentito quella cosa dei "pellegrini nella dispersione" mentre quest'anno abbiamo fatto il Ruwanda. Sto ancora male) INSOMMA: non avevo tempo.
Ma ora sono qui, quindi smettiamola con queste patetiche scuse a passiamo alla parte seria: tu mi hai dedicato un'ALTRA storia.
Ti farò una statua. Ti regalerò un'isola. Ti salverò da un edificio in fiamme. Ti donerò un rene. Ti finanzierò gli studi all'estero. E ancora non avrò ripagato come mi sento adesso.
Perché va bene una storia qualsiasi, a questo punto, sul serio: già il fatto che sei andata a trovarti chissà dove quand'è stato il mio compleanno mi ha resa assurdamente felice. Sono andata a guardare e sì, in effetti l'avevo scritto, ma sai quante persone se ne sarebbero seriamente ricordate? Ho un sorriso ebete in faccia, sappilo.
Quindi ora è tuo PRECISO DOVERE informarmi su quale sia il tuo compleanno, lo sai, vero? Inizio autunno, quindi sarà sulla fine di settembre. Voglio la data (ma tanto, eheh, io sto lavorando a un progetto per te da quando mi hai scritto quella di Sabo. Era il minimo. Lo vedrai sì e no per Agosto, se continuo di questo passo, ma sta' sicura che arriverà).
Detto ciò. Ora che hai compreso a) perché sono stata tanto crudele da lasciar passare i millenni e b) quanto il fatto di ricevere una storia per il mio compleanno mi abbia emozionata e resa stupendamente felice e orgogliosa, passiamo alla storia in sé.
No, voglio dire, Gurren-Lagann.
Avresti potuto scrivere qualunque sputo di schifo e a me sarebbe andato terribilmente bene, ma Gurren-Lagann! Il mio primo-unico-vero-grande amore di sempre, l'Inizio di tutto, l'anime che più di tutti sa di amore fraterno, di voglia di Libertà, di greatness e tutta quella roba lì. L'anime che per primo mi è entrato nel cuore e che ogni volta che riguardo mi rende semplicemente felice... E tu ci hai scritto qualcosa. Per di più con "Ci sono anch'io". Ora sembrerà una ruffianata, ma ti giuro che anche per me è l'unica canzone per cui io abbia pensato che la versione italiana sia migliore di quella originale (che comunque so a memoria lo stesso perché sì). E visto che hai introdotto la questione delle cose-astratte-che-hanno-un-colore, ti dico che questa canzone è blu dello stesso colore del cielo pieno di galassie che illuminavano il cielo in cui viaggiava la nave di Jim. (tanto per la cronaca, il sette-numero è grigio scuro su sfondo rosso-fucsia, mentre il sette-voto è giallino. E davvero pensavo di essere l'unica a fare associazioni di questo tipo.)
E adesso preparati ad una recensione strepitosa, mille volte meglio dell'ultima che ti ho lasciato (lo so, lo so, dovrei solo stare zitta), perché ho tutte le intenzioni di restare qui fino a notte inoltrata se necessario, ma terminerò questa recensione e tu ne sarai così affascinata che non troverai le parole per rispondermi. E almeno capirai come mi sto sentendo da cinque giorni.

(lascio uno spazio così capisci che i deliri sono finiti, sì).
Simon. Ora, non sperare di aver evitato i miei sproloqui. È  così difficile trovare qualcuno con cui parlare di lui, che ormai che sono qui partirò per la tangente. Insomma, la mia cotta adolescenziale ha un carattere tutto suo. Finché stava sottoterra, esattamente come lo descrivi tu, si lasciava trascinare, non aveva sogni, non puntava da nessuna parte. Era come vuoto.
Posso dirti che ho amato come lo hai descritto? Non ho mai avuto la pretesa di poterlo capire (anche perché avrò avuto sì e no tredici anni mentre scrivevo su di lui, e le mie capacità erano decisamente ridotte. Cioè, ho in programma da una vita di riprendere a scrivere su Gurren-Lagann, ma ho come l'impressione di aver già fatto fin troppi danni). Comunque, tu sei riuscita a raccontarlo in maniera impeccabile, e detto da me vuol dire tantissimo. Guardami come faccio la figa adesso, ma non intendevo chissà che, giuro. Solo che se è piaciuto a me è perché è bello.
La sua rassegnazione, la sua arrendevolezza di prima, di quando stava ancora al villaggio... Insomma, l'abbiamo visto tutti, come camminava a testa bassa all'inizio del primo episodio.

Te ne stai lì, rannicchiato a mangiar terra, e non ci provi nemmeno ad alzare la testa. Non ti credi all'altezza.

È esattamente così, Simon non si è mai creduto nemmeno all'altezza di essere fratello di Kamina, o di essere importante per qualcuno. L'immagine di "mangiar terra" è potentissima, poi: dov'è la Libertà, quando tutto il tuo corpo è sepolto nella terra e sopra la tua testa c'è un soffitto che ti opprime, ti schiaccia, ti annichilisce, ti impedisce di volare? (oh, ma poi ci arrivo, ci arrivo). Tu nel primo pezzo di storia hai mostrato alla perfezione un Simon che si è già arreso, che vive a testa bassa. Non camminerà più a testa bassa dopo quella scena all'inizio del primo episodio, Simon, quando va a sbattere addosso a Kamina. Neanche quando il Fratello sarà morto. Cioè, a volte sta con la testa in basso, ma mai mentre cammina. Perché Kamina gli ha detto "Tieni la testa alta quando cammini, Simon!" (E sì, so a memoria il primo episodio, è reato? Eh? Eh? ... okay, non volevo spaventarti, proseguiamo). Dico solo che da quando uscirà dal villaggio di Jhia, da quando lascerà quella vita, non sarà più così sconfitto in partenza, già così arreso prima ancora di aver provato. Camminerà guardando avanti, o in alto, perché non sai mai cosa aspettarti quando sopra la tua testa non c'è più sempre lo stesso soffitto, ma uno spazio vuoto e sfavillante da riempire con quello che vuoi tu.
Detto ciò, ottimo lavoro per quella parte, sei stata stupenda.
E poi la canzone è perfetta. C'era un AMV, sono sicura che c'era, magari in inglese. Toh. https://www.youtube.com/watch?v=4nRJnM35urg. Insomma, voglio dire, quando dice "Non è stato facile perchè nessun altro a parte te ha creduto", beh, lì è troppo Simon e Kamina.
Ed ecco la seconda parte, con Kamina che esorta Simon a credere in se stesso. Cioè, anche prima era Kamina che parlava, ma lo capisci davvero soltanto a questo punto, quando anche nella canzone si inserisce questo "te".
Sai che non avevo mai visto in questo modo la faccenda della trivella? Cioè, non così esplicitamente come l'hai posta tu, ecco: la trivella che punta, e che per come viene usata lì è sottovalutata. Insomma, è un po' l'emblema di tutto Gurren-Lagann, no? Ed essendo il simbolo e l'origine di tutto, è semplicemente giusto che abbia anche questa funzione di puntatore, come qualcosa che segna un obiettivo, il prossimo. Lo vedi anche Kamina: ha puntato alla superficie per tutta la vita, e appena ci arriva punta subito al cielo, lo dice già dal secondo episodio. Perché la trivella di Simon è sempre puntata verso l'alto! Basta pensare al discorso di Simon del *SIGH* meraviglioso episodio undici *SOB* che mi ha fatta piangere e morire *UGH* in cui lui dice, appunto, che scaverà fino al cielo. Comunque, per non divagare troppo, diciamo solo che sei un genio perché hai fatto esprimere Kamina in maniera splendida, conforme a com'è lui realmente: impulsivo ma profondo, perché sotto sotto lui le cose le fa per un motivo, non così, tanto per fare. Lui è vero, vivo (no, giuro che non l'ho fatto apposta), forte, solare, energico, ma sa praticamente sempre quello che fa.


Ma vedi, è in questo modo che sono fatti gli esseri umani. Il mondo è fatto di cose che crollano in basso, di roba che cade e si rompe e rotola verso un bel niente, ma noi, noi sappiamo stare in piedi.

Certo che sapete stare in piedi, sapete addirittura volare, voi due. Sei stupenda in ogni parola che scrivi, sappilo.
ED ECCOCI QUA, perché quando nella canzone si arriva alla fatidica parola "stella" (ed è questo più un altro il motivo per cui preferisco la versione italiana), entrano in scena loro. Dai, in Gurren-Lagann le stelle sono importanti. Quando Simon e Kamina le guardano per la prima volta è una scena strepitosa, epica. Ed eccolo, Kamina se n'è accorto, ed esulta, perché Simon ha mirato a una stella.
E si può dire tutto quello che si vuole su Simon, davvero. Perché è ben lontano dall'essere il protagonista tipo, soprattutto all'inizio: ha sempre paura, vive all'ombra di Kamina, da solo non combina nulla, ne imbrocca una su dieci. Anche per questo mi piace, insomma, c'è una crescita spaventosa in lui. Per quanto io possa amare quelli che, come Rufy, sono power e fighi fin da subito, c'è un fascino immenso in chi, come Simon, parte dal basso e piano piano, con fatica, con un milione di dubbi e di difficoltà, raggiungono la cima del mondo. Comunque, se c'è una virtù che gli si può attribuire è sicuramente la perseveranza. Non importa quanto ci vorrà, se Simon punta un obiettivo lui lo raggiungerà. È fedele, lui. E se punta una stella, state sicuri che la raggiungerà.

E un giorno, la tua stella la rivedrai di nuovo, più vicina, e capirai di esserci anche tu, di essere entrato in gioco, di poterla raggiungere, se solo lo vuoi. Un giorno, ci sarai tu qui, al posto mio, a mostrare agli altri di che pasta siamo fatti noi, a regalare stelle alle spirali dell'altra gente.

Insomma, lo fai apposta a commuovermi, ammettilo. Regalare stelle. Lo vedi che tu e la poesia siete praticamente una cosa sola? Voglio dire, ho già detto troppe volte "è stupendo" in questa recensione per mantenere un briciolo di dignità, ma che posso fari se è stupendo? La colpa è di Gurren-Lagann, principalmente (non sono mai stata in grado di ragionare lucidamente con questo fandom, quindi non prendertela se la recensione suonerà come un ammasso di parole scritte a caso: ora come ora a me sembra che tutto ciò abbia un senso, ma a orecchie estranee magari sembrano sproloqui di una pazza). Dicevo. Questa mia carenza di lucidità è dovuta sì a Gurren-Lagann, ma anche al tuo modo divino di scrivere. E fino a adesso ancora ancora, perché va bene, hai parlato di Simon al villaggio, poi della loro uscita in Superficie, e sembrava tutto a posto, e poi succede la cosa.
No, non farmelo dire. No. Il punto è che anche la strofa si adatta alla perfezione (eh, che ci vuoi fare, se sei un genio sei un genio). Questa è la strofa più triste di tutte. Ed ecco che si passa alla voce narrante di Simon (il perché è intuibile) e le parole di Simon sono così giuste, così strazianti, così vere che mi hanno fatta star male quasi fisicamente. Cioè, andiamo, come fa una a restare lucida quando mi metti in mezzo frasi come queste? Simon con tutti i suoi dubbi, le sue paure, la sua disperazione. Cioè, cos'è lui, così convinto di non valere nulla se non in presenza di Kamina, cos'è lui senza più qualcuno in cui credere? Adesso, sono tutte cose che fanno male indipendentemente da quante volte io le senta, ma dette da te sono più affilate, più drammatiche, più tristi.
Eppure c'è già questo filo di speranza, in lui. Nell'anime, subito dopo la morte di Kamina (argh, l'ho detto) Simon era davvero uno schifo. Davvero. Davvero uno schifo. Da buttare via. Quel ragazzo era seriamente da prendere a schiaffi, e se lo dico io è per forza così. (cioè, Kittan poteva risparmiarsi certe uscite e Rossiu poteva risparmiarsi certe espressioni da santerellino e poteva non posare il suo freddo e distaccato didietro sul sedile del Gurren-Lagann, ma hai capito più o meno cosa intendo). Eppure tu sei riuscita ad esprimere quel suo dialogo interiore in modo che si aggrappasse ancora ad un'idea.

Adesso è troppo tardi per tornarsene indietro. Ormai ho visto le stelle, ho visto il cielo, ho preso la strada che mi hai fatto vedere tu.

Vedi? Sempre le stelle. Come faccio a spiegarmi? Insomma, le stelle sono tutto. È perfetto, perché possono essere usate in mille occasioni diverse. Con James e Sirius come con Shanks e Mihawk, con Simon e Kamina come con Edward e Alphonse (giusto per fare esempi multifandomici), ma io ho iniziato con Simon e Kamina e le stelle hanno un aspetto un po' più luminoso riflesse nei loro occhi.
D'altra parte, senza Kamina, anche le stelle sono troppo lontane. E sono costate troppo, troppo caro.
Ed eccoti di nuovo qua con i tuoi discorsi metaforici, quelli che sai (perché lo sai, non negarlo) di saper fare schifosamente bene, accidenti a te. Simon non riesce più a sopportare la vista del sole (che è era Kamina) (scrivere la parentesi che ho appena scritto mi ha fatto male al cuore) e quindi spera in una nuvola.
Ed ecco la mia strofa preferita.
Il motivo per cui ho decisamente e irrevocabilmente stabilito la mia preferenza della versione italiana rispetto a quella inglese. Cioè, dai, non mette dei brividi pazzeschi nell'ascoltarla? (per la cronaca, c'è chi ha i brividi quando ha paura o quando è emozionato per qualcosa. Io ho i brividi quando vedo/sento qualcosa di bello, che mi fa quasi piangere o sorridere come una scema, o tutt'e due. Tipo l'episodio 11, o alcune canzoni di chiesa, o la campana di Skypea, per farti degli esempi. E poi un sacco di canzoni in generale).

E' stato diverso da come avevo pensato io, però. Niente nube davanti al sole, niente buio, niente grigio. Quello sbuffetto bianco, è arrivato e ci si è messo di fianco, al Sole.

Insomma. Nia è una nuvoletta, non c'è niente da fare, inutile negarlo: ma finché tu non l'hai messo nero su bianco era una cosa che sapevo ma non... sapevo di sapere, ecco. Tu devi spiegarmi come fai a tirare fuori queste metafore così belle, così giuste, in ogni benedetta occasione. Mi verrebbe da citarla tutta, questa parte, perché hai scritto cose meravigliose una dopo l'altra.
Sai, ogni tanto, mentre sono in mezzo all'ennesima rilettura di questa storia, penso "ehi, ma l'ha dedicata a me" e sorrido come una scema (non che io abbia fatto molto altro, di recente). Ecco, è appena risuccesso. Tu l'hai dedicata a me, una meraviglia simile, a me. Piango.
Comunque, l'immagine di Kamina che tenta di descrivere il cielo ai suoi compagni quando ancora erano a Jhia, con Simon che ascolta e basta, è perfetta: cosa significa volare, quando sei rinchiuso sotto terra?
Oh, io amo Gurren-Lagann. Perché come fai, chi è il genio che ha avuto l'idea di scrivere un'opera dove era necessario nascondere tutta l'umanità nel sottosuolo, senza aver mai visto la luce del sole? Voglio dire, il senso di oppressione, la paura, il freddo, la rassegnazione. Non è vita perché non c'è Libertà, e questo Kamina lo sapeva, lo sapeva! E anche Simon, in qualche modo, lo intuiva. Perché sapere di avere tonnellate di terra sopra la testa, chilometri e chilometri di rocce e sassi accumulati oltre quella volta che è l'unica cosa che vedrai mai se alzi lo sguardo, insomma, tutto ciò non può essere definito vita. E allora immagina, pensa, sogna. Io mi ero fatta l'headcanon che Kamina disegnasse. Magari sulle pareti di alcune caverne vuote, magari direttamente con le mani. Che disegnasse i vari aspetti della superficie, inventati o esagerati, anche. Così poi da poterle mostrare agli altri, tutto orgoglioso: questo è il cielo. Questo è il mare. Queste sono nuvole. E tutti magari che scuotono la testa o borbottano qualcosa, ma Simon no: lui osserva, rapito, e basta.
Okay, la smetto, giuro. Solo che quando hai mostrato quello spezzone in cui Kamina spiega le nuvole ho subito ripensato a questa cosa.
E poi, beh, si continua con la piccola nuvola-Nia: sei una maga con le parole, davvero: questa forse è la scena che mi è piaciuta di più, perché l'hai descritta così bene... Lei, creatura del cielo, senza nemmeno le scarpe. Buffo che anche un dettaglio così piccolo risulti importante.
E Nia, poi, crede. Cioè, non come credeva Kamina, è una cosa diversa. Nia crede e non puoi neanche provare a dirle che si sta sbagliando, perché guardala, non è troppo carina, tutta seria e convinta? Cioè, Simon non ci prova neanche a dirle che si sbaglia, perché non ci riesce XD. Dopotutto non c'è il deserto, non è così grave. Si può andare avanti.
E riecco che le stelle fioriscono di nuovo nel cuore di Simon. Le stelle che fioriscono è perfetto, perfetto. Perché Nia è anche come un fiore, in qualche modo, con quegli occhi così belli e grandi, col suo sogno.
Finora questa storia è stata di un grigio chiaro, il colore delle rocce o del cielo coperto, punteggiato di blu. Sai, villaggio, morte di Kamina, era di un grigio bello e avvolgente, mi piaceva tantissimo. Però, adesso che è arrivata questa nuvoletta, c'è un po' più di azzurro, e di bianco. È un po' strano, e mi è piaciuto tantissimo.
Comunque, siamo alle Battute Finale (qui ridiamo e scherziamo, ma sono al computer da tre ore buone, io. O finisco in fretta o mio padre stacca la corrente, altroché. E io non ho le forze per rifare tutto daccapo). Ultima parte, dopo un immenso gap temporale. Anti-Spiral sconfitti, galassie lanciate a caso per l'universo, occhiali rossi a forma di stella apparsi e scomparsi nel giro di cinque minuti, e va tutto bene. La nuvola-Nia si è sciolta, ed è stato bello e triste in maniera impressionante, con Simon che afferra al volo l'anello e se ne va, lasciando il core-drill a Gimmy.
Però il viaggio di Simon non è ancora finito: perché, come diceva Kamina, "finchè sei in vita, esiste sempre un cielo più bello del precedente, sopra di te, devi solo trovare il coraggio per andare a cercarlo, dietro a tutti i soffitti." A parte che mi hai uccisa, è vero. Simon continua ad andare avanti, a puntare a quella stella. E nonostante io abbia appena infilato una citazione devo per forza metterne un'altra, perché mi hai fatto venire i brividi e ho riletto questa frase tre volte per essere sicura di aver capito:

perchè ai confini del tutto c'è un Uno o uno Zero, con infinite frazioni di distanza, una Stella e un Buco Nero, il fulcro della Spirale e l'entropia di un tutto che si mescola e svanisce nel Caos, e noi scegliamo l'Uno, scegliamo la Stella, e sconfiggiamo addirittura l'infinito, l'irrealizzabile, per arrivarci.

Noi scegliamo l'Uno, scegliamo la Stella. Insomma, cos'altro posso dire, cosa? E tu una cosa del genere l'hai dedicata a me. Cioè, dire che ho gli occhi a cuoricino è riduttivo. E se la Stella significa morte, cosa importa? Se si è vissuto, vissuto davvero, sarà semplicemente giusto così. Dopotutto, tutte le luci in cielo sono stelle.
Il che, se permetti, mi fa ancora venire gli occhi lucidi.
E quindi la tua storia è finita, e con essa la mia sanità mentale eccetera, ma non preoccupiamoci di questo adesso. La verità è che hai esplorato la vita di Simon in maniera esemplare, rendendo IC al massimo sia lui che Kamina che Nia. Hai usato un lessico splendido, una grammatica perfetta e le metafore giuste, le parole giuste. È assurdo, ma te ne accorgi: te ne accorgi subito di quando le parole non sono solo corrette, ma giuste.
Detto questo tranquilla, le pippe mentali su Gurren-Lagann se le fanno tutti (e A PROPOSITO: ma tu fai la seconda liceo, giusto? Com'è che avete già fatto la Caverna di Platone? Io l'ho scoperta quest'anno e ho deciso che sarà la prima cosa che racconterò ai miei figli la sera; prima di Pinocchio o Cenerentola ci sarà la Caverna di Platone, così non sprecheranno sedici/diciassette anni della loro vita come ho fatto io).
Chiusa parentesi: grazie. Non credo di averlo detto abbastanza volte in questa recensione-di-tre-ore-e-tre-quarti, anzi, forse non l'ho nemmeno detto una volta. Grazie per aver pensato a me, grazie per avermi scritto questa storia di non-compleanno, grazie per aver visto Tengen Toppa Gurren-Lagann e grazie per averne scritto in maniera così splendida. Grazie perché mi recensisci sempre anche se io ci metto una vita a rispondere, grazie perché sei la persona migliore che abbia mai incontrato su Efp e mi rendi felice come non so cosa ogni volta che vedo il tuo nome tra i messaggi o le recensioni ricevute.
E adesso sgancio la bomba: non devi per forza rispondermi, cioè, ignora pure se credi. Comunque, volevo solo dirti che se mai passassi per Milano con la tua famiglia, non so, per l'expo o cose simili, fammelo sapere: mi farebbe piacere incontrarti, e sarebbe più semplice salvarti la vita da un incidente d'auto se posso vederti (per l'isola, il rene e gli studi all'estero ci sto ancora lavorando). Se no no, ovviamente, mi piace tantissimo avere semplicemente questo rapporto recensione-risposta, senza vederci in faccia eccetera. Oltretutto io ho un rapporto un po' triste con gli incontri con persone conosciute online, perché l'unica volta che ho organizzato una cosa così poi lei, ehm, non si è presentata e io sono rimasta lì come una cretina ad aspettarla per mezzora mentre mio padre passeggiava nei dintorni facendo finta di niente. Ma questo non c'entra niente, già.
Quindi grazie, sul serio. Avresti potuto scrivere qualunque cosa, anzi, potevi anche non scrivere niente, ma hai scritto questo e non te ne sarò mai grata abbastanza, davvero. Sei incredibile e adoro parlare con te, mi fa sempre molto piacere.
Scrivi presto qualcos'altro su questo fandom, eh! O anche da qualunque altra parte. Scrivi perché sei splendidamente brava, dico davvero. Non vedo l'ora di leggere presto qualcos'altro di tuo!
Un abbraccio immenso, tua
Emma <3