Terza classificata al contest Sfida alle 100 parole - II edizione
Grammatica: 8.5/10
Buonissima, solo due sviste:
“schegge etere”: -1; il plurale femminile di “etereo” è “eteree”. Purtroppo, per le parole errate detraggo un punto; da un lato credo sia una svista, dall’altro non posso saperlo con certezza.
“tu ti”: -0.50; “tu” e “ti” sono la ripetizione, non vanno mai accostati. Se vuoi tenerli, ti consiglio di isolare “tu” con delle virgole, utilizzandolo come un vocativo.
Stile e lessico: 10/10
Questa volta voglio partire dal lessico, che ho trovato a dir poco meraviglioso. Non si tratta di registro (che è senza dubbio medio-alto), quanto piuttosto di aver scelto termini con cura, creato ossimori e legami che rendono vivide le immagini da te evocate. Un esempio su tutti è “audace rassegnazione”, dove l’associare l’audacia alla rassegnazione sembra quasi una contraddizione in termini, mentre invece è la sintesi perfetta dello spirito con cui agisce la protagonista: la sua è sì rassegnazione – perché sa di non poter fare altrimenti, si arrende alla realtà dei fatti –, ma è una rassegnazione audace, perché sono necessari coraggio e determinazione per “rassegnarsi” a quel tipo di scelta.
Le ripetizioni sono pressoché assenti, hai sfruttato tutte le cento parole, non ne hai sprecata nessuna e ciò ti ha consentito di dare al lettore quante più informazioni possibili sul tuo personaggio e sul momento descritto.
Le due piccole sviste segnalate in grammatica non ostacolano la lettura, forse a una lettura fatta non allo scopo di “valutare” risultano anche invisibili, quindi non ho ritenuto di doverti penalizzare anche in questo parametro.
Passando allo stile, hai utilizzato il presente e la seconda persona, portando il lettore accanto alla protagonista, dentro i suoi pensieri e le sue sensazioni. I tuoi periodi, soprattutto il primo, sono relativamente lunghi se rapportati alle cento parole; l’uso della punteggiatura non è sempre è canonico (come il punto e virgola che separa “il tuo corpo” e “come una scossa”), ma è un uso ineccepibile, perché ti consente di dettare il ritmo con cui è necessario leggere il testo, scandendo i vari momenti in modo tale da guidare il lettore alla scoperta del momento descritto.
Molto indovinato anche l’utilizzo del corsivo, di cui ti avvali sia per marcare determinate espressioni all’interno dei periodi lunghi e sia per distinguere i capoversi più brevi, più lapidari, dagli altri. In particolare, i tre capoversi in corsivo sono una sorta di testo nel testo, poiché se isolati e letti l’uno dopo l’altro (“Oblivion!” Preziosi ricordi si disperdono. Non si può più tornare indietro.) si ottiene non solo un ritmo quasi poetico, ma anche una sintesi dell’intera drabble che è portatrice autonoma di senso compiuto. Trovo che sia eccezionale questo, davvero!
In sintesi, dunque, non ho proprio nessun appunto da farti in questo parametro! Ho trovato il tutto gestito alla perfezione e curato nei minimi dettagli! Hai creato un testo indubbiamente forte, sia per la scelta ragionatissima del lessico, sia per l’impostazione stilistica particolare e ben gestita. Complimenti, 10/10!
Titolo: 5/5
Ancora un punteggio pieno! “Il dado è tratto” è un titolo che certamente cattura l’attenzione, perché chiunque sia in possesso di un minimo di nozioni storiche è attratto dalla celebre espressione attribuita a Giulio Cesare; se queste nozioni sussistono, e anche in caso contrario (è sufficiente un minimo di cultura popolare, visto che è ormai un modo di dire!), si può già inquadrare su cosa verte la tua storia, vale a dire sulla presa di una decisione definitiva. Alla luce di quanto detto, trovo originale la tua scelta, indovinata e coerente al contenuto della drabble, dove il lettore legge effettivamente di un personaggio che compie un atto, preceduto da una scelta, che ha valore definitivo in quel momento; insieme riassunto nella tua frase conclusiva “Non si può più tornare indietro” – non si torna indietro perché ormai “il dado è tratto”!
5/5 assolutamente, brava!
Utilizzo (e originalità) del prompt: 10/10
Non assegnarti il massimo in questo parametro sarebbe stato impossibile.
Partendo dall’originalità, ho trovato originale che le gocce di memoria fossero intese come ricordi persi, anziché ricordi acquisiti o riaffiorati (ironia della sorte, anche l’altra partecipante che ha scelto questo prompt lo ha inteso come te! Ma nessuna delle due poteva saperlo, ovviamente!). Nella tua storia, la memoria si disperde, “esplode” – come scrivi in riferimento all’aria – e appare persa per sempre.
Passando all’utilizzo vero e proprio, l’intera drabble ruota attorno al titolo scelto; dopo un primo momento dedicato all’esecuzione dell’incanto, l’intero testo si fonda sul prompt: tu le mostri, queste gocce di memoria, le mostri mentre si frantumano, svaniscono, mentre si smaterializzano dalle menti degli ignari genitori della protagonista, e assieme a questo insieme mostri anche lo stato d’animo del personaggio. In più, hai inserito il titolo anche fisicamente, facendolo scorrere dinanzi agli occhi del lettore come se fosse nato per stare in quel punto del tuo racconto, rafforzando il legame tra prompt e storia.
Credo che tu abbia fatto un lavoro più che ottimo, ancora complimenti!
Caratterizzazione e IC dei personaggi: 10/10
Unico personaggio presente è Hermione, protagonista indiscussa di questa drabble ricca di dolore e malinconia. Nei libri non abbiamo avuto il piacere di leggere questo momento, tu hai voluto descriverlo e credo che sia stata in grado di riprodurre lo stato d’animo che ha caratterizzato Hermione in quell’istante.
C’è tutto l’amore per i propri genitori, c’è il coraggio di sacrificarsi per il loro bene, c’è la rabbia mista al dolore, c’è la malinconia e c’è, nel finale, la nostalgia che già si è abbattuta su di lei al solo pensiero che la madre e il padre non ricordino più nulla.
Unito a questo insieme, poni bene in evidenza la forza che contraddistingue il personaggio di Hermione: malgrado tutto, lei va avanti e sceglie ciò che ritiene più giusto.
Ciò che credo sia in contraddizione col canon è proprio l’Oblivion, mi sembra di ricordare che la Rowling in un’intervista alludesse a un altro tipo di incantesimo che modifica, e non cancella, la memoria; ciononostante, non ho ritenuto di doverti penalizzare, sia perché nei libri non è citato questo ipotetico altro incanto e sia perché solo con quel “Oblivion” detto da Hermione avresti potuto creare un’atmosfera tanto forte e reale.
In sintesi, la caratterizzazione è perfetta! Non è solo IC il personaggio, ma è anche ricco di sfaccettature ed emozioni; sei certamente stata avvantaggiata dall’aver scelto un Missing Moments, ma anche nel trattare momenti mancanti bisogna essere bravi e coerenti al canone originale, quindi complimenti! 10/10. |