Buonasera tesoro, come promesso sono qui.
Le mie venti pagine di filosofia aspettano qui, sul divano, ma neanche le loro urla riescono a distogliermi dall'ennesima lettura di questo piccolo capolavoro.
Innanzitutto, vorrei ringraziarti un mondo per la dedica, anche se l'unica meraviglia qui siete tu e la tua storia, mio dolce fiorellino.
Come ti ho già detto, ho imparato così facilmente a volerti bene che la cosa quasi mi ha sorpreso, e sono onorata di poter vedere il mio nome (insomma, il nome che mi sono scelta) accostato a questo splendido susseguirsi di parole.
Partiamo dal titolo, e cercherò di fare una analisi ordinata (come no).
"La mia dolce insoddisfazione".
Ecco, credo che già queste poche parole trasportino il lettore nel clima di rimpianto che è poi proprio del John che descrivi.
Mi sembra una splendida rappresentazione di quel che era diventato il loro rapporto in quegli anni: un silenzio teso e carico di non detti, di rimpianti e, sì, io credo anche d'amore.
E l'amore, si sa, è in grado di abbattere le più grandi distanze.
Mi è piaciuto moltissimo il parallelismo con Francesco, e lo ho trovato molto in tema con lo stato d'animo di John.
Un John torturato dalla propria stessa voluptas dolendi, che lo spinge a rivivere i ricordi con Paul perché "Erano l’unica cosa bella che era riuscita a conservare.
Lui, Dio, era un disastro eppure quei ricordi lo facevano sentire… giusto.
Vivo.
Meraviglioso."
È un passaggio molto bello, di straordinaria esemplarità.
Credo che quello fosse esattamente il modo in cui John si sentisse accanto a Paul, "giusto, vivo e meraviglioso".
Proseguendo, ho notato l'incredibile cura riservata alla trattazione di tali ricordi.
Le conversazioni non appaiono slegate, ma hanno un sapore di dolce quotidianità, dato probabilmente da una sintetica ma efficace descrizione di gesti e battibecchi, come la piccola dimenticanza di John riguardo l'acqua per il caffè.
È una cosa che, fra l'altro, è assai probabile, parlando di lui.
Molta cura anche nella scelta del lessico e delle metafore, in particolare mi ha colpito: "Un fiammifero conficcato fra i nervi."
Perché queste immagini vengono in mente a te e non a me? Ti odio.
Poi, dopo il ricordo di una scena d'amore, abbiamo l'improvviso (e traumatico) arrestarsi dei pensieri, e un ritorno a una più completa riflessione.
"Ti amo e non lo sapevo Paul, non lo sapevo. Non sapevo di amarti in questo modo così intenso, così duro, feroce. Non ho mai saputo nulla, Paul, nulla di tutto quello che mi dicevi con gli occhi, con quegli occhi che mi amavano."
A questo punto, lo ammetto, avevo un sorriso ebete sulla faccia e le lacrime agli occhi.
Mi commuovo sempre davanti alle cose belle.
Non saprei cosa dire di più, credo che la tua storia parli da sé, e che i miei commenti siano solo una pallida interpretazione dei mille sentimenti che mi hai fatto provare nel corso della lettura.
Inutile dire che corre fra le mie preferite.
Complimenti, ti voglio bene. |