Recensioni per
Il viaggio di Lele
di francoise14

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/08/18, ore 12:52
Cap. 3:

Quello che mi ha stupita di più della storia di questo Poldark nostrano :-D non è tanto l'incostanza di Anna, ma il titolo di questo terzo capitolo.

Il fatto che Anna non lo avrebbe aspettato era nell'aria: la ragazza era troppo giovane, l'assenza di lui fu prolungata e, magari, lo credevano tutti morto. Dal punto di vista narrativo, l'eccesso di aspettativa con cui Lele aveva caricato la promessa di Anna lasciava presagire tale esito. Anna era un simbolo più che una persona e, magari, se non ci fosse stata la guerra, i due ci avrebbero ripensato e non sarebbero arrivati, comunque, al matrimonio.

Dicevo che la cosa che mi ha dato più da riflettere è stata il titolo "Nemesi" del terzo capitolo. Lele pensa a una sorta di castigo per avere maltrattato Julia, ma non è che il protagonista ritiene anche di essere stato poco trasparente con lei, così come Anna lo è stata con lui? Che Julia fosse tedesca non era un mistero per nessuno, ma Lele pare accorgersene soltanto alla fine, quando è libero. Che Julia gli sia stata, in qualche modo, utile, anche a livello inconscio, per avere una figura femminile di supporto più vicina di quella di Anna o soltanto un po' di cibo in più? Che, al termine dei giochi, Lele abbia pensato: "Chi di opacità ferisce di opacità perisce"?

Il Colle Eletto era quello del Beato Ubaldo e la Città di Pietra era Gubbio?

Ma il Contini, alla fine, era così odioso - il fatto di avere soffiato la donna al protagonista, di certo, non predispone bene il lettore verso di lui - o aveva soltanto dei normali difetti che, in un ragazzo dalle possibilità economiche pari a quelle dei suoi coetanei, sarebbero passati inosservati? :-D

E' stato un piacere leggere una storia diversa dalle solite. :-D

Recensore Veterano
02/12/15, ore 17:50
Cap. 3:

Cara Silvia, questo racconto è straordinario e le tue descrizioni coinvolgono il lettore che, nonostante la brevità dei 3 capitoli, si affeziona a Lele. Ho sperato fino all'ultimo che tornasse dalla povera Julia ma il finale, così come lo hai ideato tu, è perfetto e toccante. Quindi grazie di aver condiviso con noi questa storia che tocca nell'animo di chi legge. Spero di leggere al più presto altre tue storie! Un abbraccio!! Xxx

Recensore Master
10/09/15, ore 23:25
Cap. 3:

Silvia! Che bella storia! Struggente e commovente! Mi è venuto un groppo in gola e ho partecipato della dolorosa esperienza di Lele....Sei stata bravissima nel raccontare uno dei tanti episodi di vita di persone duramente colpite dalla guerra! Alla prossima. ...
Un bacio. ...
Sandra

Recensore Master
05/07/15, ore 09:38
Cap. 3:

Ci sono, ci sono 😰😰😰... In imbarazzante ritardo ma eccomi!
Grazie davvero per lo splendido spaccato di Vita e di Storia che ci hai regalato.
I tormenti legati alla guerra, gli incubi e i sogni di chi ha avuto la fortuna di sopravvivere ad Indicibili orrori e riportare la pelle a casa, sono stati così meravigliosamentte espressi che non ci si può esimere dal farti i complimenti più sinceri. 
Bella la descrizione della prima parte, l'ambiente nel quale Lele si risveglia,  e davvero potente come richiamo all'immaginazione quel cenno a come le notti passate al campo, fossero popolate da sogni e da ricordi familiari, dolci, mentre quelle attuali dagli incubi più terribili.
Dalla tua descrizione ho sentito la frenesia per il tanto atteso  incontro con Anna, quella voglia spasmodica di arrivare a casa di riabbracciarla, quel chiedersi se a casa avrebbe trovato "tutto" ma non dubitare neanche per un secondo della sua presenza nel cuore della sua amata.
Poi la triste verità...un abbraccio, un anello "vero" di dubbio gusto, lo sguardo su uno fatto di capelli intrecciati....non l'aveva aspettato....immaginavo!
Stupendo l'incontro col padre, descritto in modo emozionante. 
Indubbiamente siamo noi a dover ringraziare te per questa  storia che di certo non poteva deludere. Se non fosse stata attinente a fatti reali mi sarebbe dispiaciuto vederla finire così...ma è giusto che tu abbia rispettato Lele e la sua vita. 
Bellissima prova. Tanto talento.
A presto....spero che vorrete sopportarmi ancora tra gli intrusi😁

Recensore Master
01/07/15, ore 23:37
Cap. 3:

Ciao!!!
Ho letto la tua storia che, naturalmente è scritta benissimo, ma che soprattutto trasmette molte sensazioni e tanta malinconia!!
Che cosa terribile deve essere stata la guerra, anche per chi ha avuto la fortuna di sopravvivere!!
Lele è sopravvissuto ma non è più lo stesso uomo, nell'animo e nel corpo tanto che neanche il padre lo riconosce (quanto mi ricorda il ritorno ad Itaca!!!)
Brava. Bella storia. Adesso sarei curiosa di sapere chi è Lele rispetto a te...
Un abbraccio. Lucia

Recensore Veterano
29/06/15, ore 22:27
Cap. 3:

Una bellissima conclusione dal sapore agrodolce degna di un racconto intenso e malinconico.L'unica possibile per una storia vera, che ha molto della vita e poco della favola.
Devo dire che me lo aspettavo che Anna lo avesse dimenticato, ma comunque ci sono rimasta malissimo quando non l'ha riconosciuto, almeno dagli occhi, perché lo sguardo di chi si è veramente amato non è facile da dimenticare.
La delusione di Lele è giusta ed è tangibile nella sua corsa in quella natura splendente che gli appariva tanto più bella perchè lo riportava al suo amore, e che ora gli sembra non brillare più degli stessi colori. Ma dopo lo sconforto, dopo la delusione, il rimpianto e la rabbia arriva la consapevolezza di ciò che veramente conta, di ciò che non potrá mai mancare, di quello che si è lasciato alle spalle è che non può non ritrovare: la sua terra, la sua casa. Il cerchietto di capelli ha assolto il suo compito lo lacia andare e con esso il passato.
L'incontro col padre è il vero ritorno. Lui non può non riconoscerne gli occh e il suo abbraccio e la carezza delicata della sua mano forte sono finalmente casa.
Grazie a te per questo bellissimo racconto amica mia!

Recensore Junior
29/06/15, ore 22:13
Cap. 3:

Mamma mia... ho due lacrimucce e un groppo in gola proprio mentre ti sto scrivendo queste righe.
Brava... sei riuscita a commuovermi. A commuovermi davvero. E a dire il vero lo hai fatto dalla prima riga del primo capitolo. Dalla prima volta che i miei occhi hanno incrociato quelli grigi di Lele.
Ma veniamo a questo capitolo, alla storia di per sé e ad Anna che... NON MI PIACE! E lo sapevo! Sapevo che non avrei gradito questa ragazza dal cuore troppo leggero. Troppo fanciulla, troppo immatura. E' vero, è stata la Guerra a cambiare Lele... altrimenti chissà, forse avrebbe approfittato di lei, forse l'avrebbe "sedotta e abbandonata"? Ma voglio pensare che Lele non l'avrebbe fatto, nemmeno se non fosse partito per la Guerra. Ho un solo GRAZIE da rivolgere ad Anna, poi non le voglio più parlare: GRAZIE per essere stata la "corda" alla quale Lele si è aggrappato durante gli anni della guerra e della prigionia.
Adesso, però, voglio dimenticare Anna e passare al buon vecchio Salvatore. Padre piegato dalla fatica e dalla sofferenza. "Stanno tutti bene". Mi basta questo. Gli basta questo. Il resto passa.
GRAZIE per averci regalato questa piccola chicca e per quella postilla che ha risposto alle nostre domande sul futuro di Lele (un po' cinico, per la verità, visto che gli ha riservato la possibilità di vedere Anna tutti i giorni!).
GRAZIE, GRAZIE ancora.
Ti ho seguita volentieri, ti sto seguendo volentieri su altro lido e ti seguirò ancora...

A presto, Sabrina

Recensore Master
23/06/15, ore 17:04
Cap. 2:

Colpita e affondata mia cara.....colpita e affondata, davvero.
La Storia che si interseca perfettamente con la vita di Lele. L'incertezza del futuro (e di chi ci sarà ad aspettarlo...se ci sarà) contro il recente passato, illuminato da un angelo biondo che con uno sguardo, il loro primo sguardo, riesce a far sentire nuovamente UOMO un uomo, nuovamente vivo, colui che viveva senza vivere.
Quello sguardo alla treccia di Anna è sicuramente un appiglio al quale attaccarsi con tutte le forze, per non cedere, per non restare, per tornare a ciò che si crede giusto.
Ora....è mai possibile che io mi senta solidale con l'angolo biondo e tema che invece Anna si sia rifatta una vita e magari la ritroviamo sposata con prole? E il povero Lele, a quel punto, capendo di aver incrociato l'amore,  come ritroverà la sua fiera Julia? 
Scusa, lo sai che ho il viziaccio di fare ipotesi sul prosieguo della storia. 
Recentemente ho letto una trilogia su questo periodo storico, una storia d'amore favolosa... Forse è per questo che mi sento conquistata da questa storia, da Lele...o forse più semplicemente perché sei brava veramente, il tuo stile narrativo è affascinante e la tua storia non può che conquistare. ....a quando il prossimo capitolo????????
P.s. Suppongo che Lele stia tornando al sud...ma dove?in Puglia?
Bravissima

Recensore Master
23/06/15, ore 16:27
Cap. 1:

Ecco a chi appartengono i famosi occhi grigi....e sono felice di essere tornata per conoscerlo meglio perché le premesse che danno vita ad una storia bellissima ci sono tutte. 
In modo poetico e senza inutili fronzoli hai dato vita a ricordi, gesti, pensieri facenti parte della nostra storia recente, che non sono poi tanto lontani e che accomunano i ricordi di molti. C'è da ricostruire una nazione e la vita di chi la abita. 
Hai saputo condensare in breve periodi momenti intensissimi con la bravura di chi riesce a dar vita a qualcosa di magico.  Mi riferisco all'incontro tra il Professore e la moglie, l'addio (che spero non sarà tale) tra i due amici e compagni di viaggio, di vita e di storia, alla descrizione (bellissima!!!) di Anna e il ricordo del loro ultimo incontro. I pensieri di Lele, i suoi dubbi, le sue incertezze e i suoi sogni credo fossero comuni in tutti coloro che tornavano a casa dopo aver vissuto sulla propria pelle l'inferno e TU li hai focalizzati alla perfezione, lasciatelo dire.
Ma Anna l'avrà aspettato? Manterrà la splendida promessa suggellata da un bacio e da due fedi preziose molto più che se fossero d'oro?
Lavoro poetico (scusa la ripetitività) nel quale leggo a chiare lettere la speranza di un futuro migliore e la voglia sacrosanta di ricominciare a vivere.
Bellissimo. Bravissima.

Recensore Master
06/06/15, ore 18:21
Cap. 2:

Ho letto divorando il capitolo e sentendo tutta l'angoscia e i sensi di colpa di qs uomo che ha vissuto esperienze terribili che l'hanno portato ad essere quello che non é, che non avrebbe mai voluto essere...
E che brava questa Julia che riscatta l'immagine del tedesco cattivo...
Speriamo che Anna sia ancora li ad aspettarlo...
Bravissima. Aspetto l'aggiornamento

Recensore Junior
04/06/15, ore 17:19
Cap. 2:

JULIA! Mi è bastato leggere Julia per avvertire un tuffo al cuore e non perché avessi pensato ad una possibile quanto inopportuna fanciulla pronta ad assediare il cuore (già preso) di Lele, quanto per il ricordo che ha risvegliato in me... Julia, e tu non potevi saperlo, è il nome di un mio racconto rimasto per ora in un cassetto... Julia è la protagonista di un racconto ambientato in Italia, durante la Seconda Guerra Mondiale e la "diatriba" tedeschi/italiani è parte integrante di quel racconto. La tua Julia e la mia non hanno nulla in comune. Nessun Lele, nessun campo di prigionia (in senso stretto) e a dire il vero non si chiama nemmeno Julia (ma non posso rivelarti nulla di più, per ora, eheheheheheh! Quindi, prima emozione andata a segno...
E arriviamo alle successive!
IL PROFESSORE: quanto mi piace leggere di lui e della sua figura così protettiva, intuitiva e "forte"
LELE: ho sentito tutto il suo dolore, dal momento in cui è sceso da quel treno fermo chissà dove, a quando ha finito di ricordare la parentesi più "ignobile" della sua vita. Quello strattonarla via, quello sfogare su di lei la "colpa" che fatica ad imputarsi, quell'urlarle di andarsene, di togliersi, di lasciarlo stare...
E quanto ho amato LEI! Ecco... Se su Anna ho dei dubbi, su JULIA no! Ho sorriso del suo sorriso. Ho temuto la sua reazione. Ho amato la sua fierezza. Spero si riaffaccerà, un giorno, nella vita del nostro protagonista!
E quei cappotti... Ti ho detto che queste storie di guerra le sentiamo vicine per via dei racconti dei nostri cari. Beh, un giorno, ti parlerò di mio nonno, della sua prigionia e del cappotto di cui un tedesco gli ha fatto dono...
Bello!

Recensore Veterano
03/06/15, ore 22:40
Cap. 2:

Bellissimo non ho altre parole.
Quando il treno si ferma in mezzo allo sfacelo e Lele osservandolo torna al suo animo e alla distruzione che si porta dentro, quando pensa al suo amico, ai soldi che gli ha messo in tasca per consentirgli di tornare alla sua vita con un minimo di sicurezza, quando pensa a quelle parole a quell'invito a rimanere, ero certa che sarebbe poi giunto ad Anna e invece ci sorprende con un un rimpianto inaspettato: Julia una tedesca.
Addirittura figlia di un suo aguzzino! Non avrei pensato ad un rimpianto del genere. Julia che a quanto pare non solo gli ha salvato la vita, materialmente passandogli del preziosissimo cibo, ma sopratutto gli ha reso nello svilimento della prigionia la cosa più preziosa: la sua umanità ricordandogli con uno sguardo di essere ancora un uomo.
Certo Lele ha tutti i motivi di portare un rimpianto, perchè con lei è stato veramente duro. Sí la rabbia verso di lei è rabbia verso se stesso, che per un attimo è stato sul punto di tradire il suo grande amore, però povera Julia...
Bella e nobile la reazione di lei, che nasconde le lacrime e trincera il suo animo ferito nelle durezza delle parole e nella fierezza dei gesti, giusta la vergogna di Lele, e sopratutto giusto l'intuito di Giovanni che aveva visto l'inevitabile e l'aveva messo in guardia...
Sai una cosa? Non aspetto che sia finita ti metto direttamente nei preferiti!😍
(Recensione modificata il 03/06/2015 - 10:54 pm)

Nuovo recensore
01/06/15, ore 23:16
Cap. 1:

Molto bella, non vedo l'ora di vedere come evolve la storia ;)

Recensore Veterano
31/05/15, ore 19:09
Cap. 1:

Ciao!
Ho appena letto questa bellissima storia che deduco essere il primo capitolo di una bellissima storia!

La parte che mi è piaciuta di più è quando lui da a lei la fedina del fascio e lei cerca in ogni modo qualcosa da dargli per ricambiare la promessa e decide di tagliarsi una ciocca di capelli e legargliela al dito.
Secondo me è stata la parte più emozionante di questo primo capitolo e non vedo l'ora di leggere il seguito perché sembra veramente molto affascinante come storia.

Scrivi molto bene, in modo raffinato e accurato, con un lessico pressoché specifico che ti fa sembrare di essere parte vera della storia.

Non so che dire se non che scrivi in modo veramente bellissimo!
Ancora complimenti.

A Presto
Un Bacio Freddo e Oscuro
FrostyDark

Recensore Junior
31/05/15, ore 02:02
Cap. 1:

Cosa dire... Sei partita con una storia originale, cosa della quale io ho avuto forse paura, trincerandomi (è il caso di dirlo) in una fanfiction. Quindi, anche solo per questo, hai tutti la mia stima! Eppoi il periodo che hai scelto, un periodo ancora molto vicino per noi che abbiamo avuto i nonni coinvolti in prima persona in quel conflitto e che abbiamo raccolto direttamente dalla loro voce e dalla loro memoria stralci di quell'esperienza. Solo stralci, perché sicuramente ci hanno voluto proteggere dai ricordi più crudi...
Ma veniamo alla storia vera e propria... Agli occhi grigi di Lele che mi conquistano. Già, perché come avrai modo di leggere, amo molto i protagonisti dagli occhi grigi. Ho apprezzare la sua caparbietà, ancora forse solo accennata, ma già emersa dalla prima parola all'ultima. E la sua vena di malinconia. Ho già deciso di avere un predilizione per il Professore e sentito una stretta al cuore leggendo di Milano (la mia città), anche se si è trattato solo della breve fermata di un lungo viaggio. Di Anna, molto femminile e consapevole della propria femminilità, virgulto in boccio conscio del proprio ascendente non posso farmi ancora un'idea precisa. Non so se mi piacerà o se la detesterò, magari cordialmente. L'unica cosa che so, al momento, è che come sempre sono stata già conquistata dal protagonista maschile, ehehehe!
E veniamo al tuo stile: mi piace! E non lo dico per dire. Curato, asciutto. Non ti lasci andare in ampollose descrizioni (spesso troppo lunghe e noiose, capaci di distogliere l'attenzione dall'azione e dal fulcro della storia stessa) e questo mi piace. Sei scorrevole e piacevole. Triste quel tanto che basta e ogni tanto strappi in sorriso. Primo capitolo di un certo effetto che sicuramente spinge a continuare e a chiedersi... amerò o detesterò ANNA?????
Attendo il seguito, non posso fare altro. Intanto, complimenti!

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