GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL «SUMMER CONTEST SPECIAL EDITION: ROYAL FLUSH»
«REGINA ROSSA» DI MANUFURY ♠
Lei che gli aveva sorriso con quelle labbra rosse e piene, che sembravano formare un cuore perfetto e guardandola, una volta tanto nella sua vita, Aleksis si era sentito fortunato: aveva pescato dal mazzo e gli era capitata una regina rossa a cui far finalmente riferimento.
- Sviluppo della trama e dei personaggi
Non è una storia che brilla esattamente di originalità, diciamo che si può prendere più che altro come un leggero missing moment/slice of life che racconta un ricordo dell'adolescenza di Aleksis e Sasha, ricordo di un amore appena sbocciato fra la neve invernale che prende pian piano piede durante gli anni dell'accademia militare; si tratta ugualmente di una storia piacevole da leggere, con quel pizzico di introspezione che non guasta mai e che riesce, passo dopo passo e parola dopo parola, a far immedesimare il lettore nei pensieri del narratore, in questo caso Aleksis, e a far sì che possa comprenderne lo stato d'animo durante tutta la lettura.
Ciononostante, questo evento narrato lo chiamerei più che altro “esercizio di stile”: è una storia ottima per quanto riguarda il far sì che il lettore riesca ad avere una lettura godibile - anche con un pizzico di fluff che, se non esagerato, non guasta mai, dopotutto -, ma non rientra tra quelle memorabili che si ricordano per determinati particolari o intrecci di trama, data la poca originalità della stessa e il modo abbastanza semplicistico con cui si sdoganano gli eventi, arrivando al dunque senza dare chissà quali colpi di scena et similia. Sta ovviamente allo scrittore decidere come seguire il proprio racconto e che cosa scriverci per far sì che esso diventi apprezzabile, dunque su questo non sto a sindacare; però, se posso essere sincera, rendere la cosa un pochino più movimentata e meno introspettiva avrebbe potuto dare alla storia quel pizzico di pepe in più, staccandosi dalla sensazione di già visto e già letto - non è un argomento nuovo, ragazzi che giocano a strip poker, anche per noia, si possono leggere in qualunque fandom o quasi, persino nei telefilm alla tv - per far restare di stucco il lettore e fargli esclamare “Questo proprio non me lo aspettavo!”
Tornando al discorso di cui prima, quello che riguarda l'introspezione, direi che è stato un lavoro ben svolto. Che il narratore sia Aleksis si comprende di primo acchito, poiché i pensieri non sono né troppo lunghi né troppo articolati; li definirei “pensieri da uomo che arriva subito al sodo”, ovvero che, aye, alle cose ci pensa e ci riflette anche su, ma se deve passare ai fatti ci passa e basta senza recriminare, cosa che effettivamente succede quando alla fine vengono entrambi sovrastati dalla passione e lasciano che sia essa a guidarli, senza sé e senza ma. Un ottimo modo per riuscire a catturare l'attenzione, senza ombra di dubbio; in questo modo si riesce bene a patteggiare per lui e sentirsi un po' parte della sua mente, dando agio di comprendere meglio come si sente in determinati momenti e le sensazioni che prova. Non posso dire lo stesso per quel che riguarda Sasha, essendo lei vista attraverso gli occhi di Aleksis ed essendo quasi una figura di sfondo: si capisce più o meno che cosa pensa e come si comporta, si vede che è IC e tutto il resto, ma se si dovesse provare a fare un'analisi più approfondita, sarebbe impossibile proprio perché noi la stiamo osservando come se fossimo Aleksis, quindi vediamo soltanto ciò che vede lui.
Ho inoltre notato che, oltre a metterla come frase di partenza, hai sdoganato la traccia in vari punti, facendo sì che essa potesse seguire diversi stili d'apparizione: dapprima come incipit d'apertura - un classico, direi -, poi come citazione interna messa nella bocca - o, per meglio dire in questo caso, nei pensieri - del protagonista principale nonché voce narrante, e anche verso la fine, dove oltre a mescolarsi le carte sul pavimento finiscono per mescolarsi anche i loro corpi, dando così la sensazione, fortunatamente non troppo ridondante, che la traccia sia stata eseguita senza voler cercare di strafare ma provando semplicemente a dare un senso alla frase capitata nella pesca.
Devo dire, però, che l'accostamento Sasha/Regina Rossa è quello che ho apprezzato maggiormente. In verità è un passaggio semplice, qualcosa che di primo acchito può non sembrare molto significativo, eppure, anche grazie al fatto che hai inserito quel richiamo alla canzone dei Modena City Ramblers per dare un senso alla cosa, si capisce che il fante è in fin dei conti Aleksis e, come viene spesso affermato nella teoria della scala reale, il fante è asservito alla regina - in questo caso rossa - e si prodiga per lei, standole accanto. Proprio come succede nella conclusione della tua storia, dove si vede il fante di Aleksis raggiungere la regina rossa di Sasha, esattamente come ha fatto lui. Entrambi i fanti hanno ritrovato la loro regina ed entrambi sono pronti a servirla: un accostamento che, oltre a rifarsi al testo della canzone scelta, è perfetto per un contest in cui si sarebbe dovuto parlare di poker senza far sì che esso divenisse del tutto il pilastro portante della storia stessa.
- Stile, sintassi & grammatica
Ho poco da dire per quel che riguarda questo punto, poiché la grammatica e la sintassi erano ottimali per un tipo di storia così leggera. Non c'erano paroloni altisonanti e il lessico è abbastanza semplice, proprio ciò che ci si aspetterebbe per un missing moment. Sono del parere che ogni storia deve avere un proprio tono narrativo, e che non si possa raccontare ad esempio di guerra utilizzando un tono leggero che non renderebbe giustizia al background stesso di un genere così terribile e delicato. Aver dunque scelto uno stile diretto e deciso che non girasse troppo intorno, rendendo ridondanti parecchie cose, è stata di sicuro la scelta più azzeccata.
Per quanto riguarda il resto, non parlerei esattamente di errori. Alcuni ce ne sono, ma si tratta di errori di battitura e distrazione e non è nulla che non possa essere tranquillamente sistemato con una rilettura; c'è invece il particolare punto dei segni di punteggiatura, in questo caso le virgole, dove in alcuni casi non mi è sembrata un'ottima idea utilizzarle in quel modo.
Ti appunto qui di seguito ciò che volevo dire, segnalandoti anche un po' di frasi che potrebbero essere scritte meglio per rendere la lettura più fluida e i passaggi in cui sono presenti gli errori di battitura:
❒ Quando si alzano gli occhi dalle proprie carte per scrutare l’avversario bisogna prestare attenzione a ogni più piccola espressione del viso → Quando si alzano gli occhi dalle proprie carte per scrutare l’avversario, bisogna prestare attenzione a ogni più piccola espressione del viso
❒ ogni volta che alza gli occhi al viso di Sasha ne coglie le espressioni → ogni volta che alza gli occhi sul viso di Sasha, ne coglie le espressioni
❒ pensa che la mancanza di fortuna sia dovuta al fatto che l’ha persa tutta incontrandola → Rivedrei un po' la fine di questa frase, perché sembra quasi, leggendola di filato, che abbia incontrato la fortuna, anche se è ovvio che non si parla di quella
❒ sul tavolo un cinque → “sul tavolo ci sono un cinque” penso che inserendo il verbo sia un po' più fluido e comprensibile
❒ ma come pensa spesso, e come diceva Schopenhauer: → ma, come pensa spesso e come diceva Schopenhauer:
❒ Aleksis ogni tanto ci ripensa a quella serie di eventi → Eliminerei il “ci”, la frase funziona anche senza di esso e, anzi, forse è persino più godibile
❒ E poi era arrivata lei.
Lei che gli aveva sorriso con quelle labbra → Puoi tranquillamente unire i due periodi, essendo continuativi dello stesso discorso
❒ rosse e piene, che sembravano formare un cuore perfetto e guardandola, → “rosse e piene, che sembravano formare un cuore perfetto, e, guardandola,” oppure, meglio ancora per eliminare un mucchio di virgole “rosse e piene - che sembravano formare un cuore perfetto - e, guardandola,”. Non riesco a fare i trattini lunghi, ma si tratta di quelli
❒ Da allora si erano incontrati spesso, per parlare, per giocare… semplicemente per stare assieme → “Da allora si erano incontrati spesso: per parlare, per giocare... semplicemente per stare assieme”; sistema anche i tre puntini. Immagino che tu abbia scritto la storia su Word, pocihé te l'ha formattati male e ti ha lasciato il blocco unico, tanto che basta cancellarne uno per far sì che spariscano tutti e tre i puntini di sospensione
❒ bloccando a metà della sua operazione Aleksis e deve avere un’espressione molto buffa → bloccando a metà della sua operazione Aleksis, e deve avere un’espressione molto buffa
❒ Le si sporge, sempre sorridendo.
“Ho detto che questa volta voglio le tue labbra.” → Giacché è Sasha a parlare, l'azione precedente, che tu hai scritto subito dopo il discorso diretto di Aleksis, andrebbe riportata in basso. Quindi la frase andrebbe così: Lei si sporge, sempre sorridendo. “Ho detto che questa volta voglio le tue labbra.”
❒ le sua labbra → le sue labbra
❒ Nei suoi diciannove anni Aleksis ha baciato altre volte → Nei suoi diciannove anni, Aleksis ha baciato altre volte
❒ chiude gli occhi per assaporarsi il momento → Trovo che “assaporare” suoni meglio, perché “assaporarsi” sembra quasi ridondante; si parla di Alekiks, è lui che chiude gli occhi, quindi è ovvio che si tratta di lui e che è lui ad assaporare l'attimo, dunque lasciare l'infinito va ugualmente bene
❒ il loro bacio di fa più travolgente → il loro bacio si fa più travolgente
❒ e nell’impeto della passione, nessuno → e, nell’impeto della passione, nessuno
- Parere personale
Come lettura piacevole l'ho apprezzata, un po' meno quel che riguarda l'originalità della stessa, come ho ben detto. Siccome non mi piace ripetermi mi fermo qui, ma con quella marcia in più avrebbe sollevato molto il mio gradimento personale.
Ho trovato un po' troppi cliché letti in altre storie o visti in altri posti, quindi questo ha abbassato un po' l'apprezzamento, anche se fortunatamente la storia aveva le sue caratteristiche e le sue particolarità, così da sfumare, almeno in parte, la sensazione di già sentito e dando ad essa una stemperata nuova, dando vita ad un suo corpo a poco a poco.
Certo, non ha una trama articolata e non pretende di essere chissà quale grande romanzo - e ci mancherebbe, dopotutto la tua scelta era di fare una one-shot abbastanza semplice e ti saresti di sicuro messa ancor più di impegno di quanto tu non abbia fatto qui se avessi voluto fare qualcosa a capitoli con una super trama -, ma come diceva Lord Henry “Adoro i piaceri semplici. Sono l'ultimo rifugio delle persone complicate”, e in fin dei conti la tua storia aveva un suo perché e una sua determinata linea temporale da seguire.
Non sempre si deve fare chissà quali grandi cose per catturare un lettore, e anche qualcosa di semplice - per quanto avrei apprezzato qualcosina di più, ma questo è mio puro gusto personale - può rivelarsi una lettura emozionante. |