Ehi♡
Scusami se non ho recensito il precedente capitolo, ma non ho molto tempo in questo periodo..
Sappi che comunque, l'ho trovato fantastico, ed ho odiato ancora di più Capucine/Karla.
Comunque.. INCOMINCIAMO!!
Ci svegliammo più o meno tutti di buon’ora e soprattutto di buon umore, anche se difficilmente avrei potuto dimenticare nel giro di poco ciò che videro i miei poveri occhi innocenti quando i ragazzi iniziarono ad alzarsi – e per pudore, eviterò di descriverne le condizioni.
AHAHAHHAHAH x°
In effetti, essendo l'unica ragazza in stanza, dev'essere stato anche più imbarazzante, nonostante non fosse colpa dei ragazzi :'3
Non fu questo, però, il fatto inaspettato di cui parlavo poc’anzi. Mi riferivo piuttosto ad Ambra che, spuntando fuori dall’aula in cui avremmo dovuto fare lezione, arrestò il passo vedendomi insieme a Castiel. Dietro di lei, fece capolino Capucine che, ridacchiando maliziosa, scappò di filato in classe. Aveva forse raccontato alla sua amica che avevo dormito a casa di Castiel, per di più nella sua stessa stanza, e magari anche dei suoi boxer nella mia borsa? Conoscendola, era assai probabile che lo avesse fatto. Ambra ci scrutò per qualche attimo con in viso un’espressione che non seppi decifrare, e già mi preparai psicologicamente all’ennesima sfuriata. Quindi, il suo sguardo passò oltre le nostre spalle e lei, prendendo un grosso respiro, tornò a muoversi nella nostra direzione. Non ci salutò, quando ci fu davanti, ma ci sorpassò ignorandoci a bella posta.
Lo ammetto..
Al momento in cui ho letto che Ambra si stava avvicinando, anche io ho pensato che avrebbe fatto una sfuriata visto che Aishilinn è con Castiel, ma.. Cavolo come mi sbagliavo!!
«Aspetta, per favore!»
Rimanemmo spiazzati in tre: Ambra che chiedeva gentilmente qualcosa a qualcuno non si era mai vista. Tanta fu la sorpresa, che Kentin si fermò per davvero, fissandola come se lei avesse avuto una testa di troppo sul collo. La vedemmo umettarsi le labbra con fare nervoso e, pur esitando, tornò a parlare.
«Volevo… chiederti scusa.»
A quel punto, Kentin si sentì legittimato a domandarle: «Hai bevuto?»
Il volto di lei si fece paonazzo e il suo sguardo si accese per la stizza: ecco la Ambra che conoscevamo tutti. «Sono seria!» sbraitò. Si rese conto di aver alzato la voce e cercò di dominarsi. «Mi… dispiace», tornò a dire, abbassando le ciglia sul viso con un certo pudore. «Non sono stata particolarmente amabile, in passato, me ne rendo conto, ma…»
«Di’ pure che sei stata odiosa», non si curò di correggerla l’altro.
Colpita forse al cuore per quell’ennesimo insulto da parte di qualcuno, Ambra tentennò di nuovo. «Non… potremmo ricominciare?» si azzardò a chiedere poi.
Kentin inarcò un sopracciglio. «Per quale motivo?»
«Vorrei… solo dare un colpo di spugna al passato.»
Gli sfuggì dalle labbra un verso sdegnato e divertito a un tempo. «Troppo facile.» Lei lo fissò con aria stupita e Kentin si sentì autorizzato a continuare. «Per te è facile parlare. Credi davvero che certe cose si possano dimenticare?» Ambra fece per ribattere, ma lui l’anticipò. «Hai una vaga idea di quanto faccia male sentirsi una nullità, soprattutto quando sai perfettamente di non riuscire ad esprimere al meglio ciò che sei e ciò che hai dentro?» fu lo sfogo animato che seguì un attimo dopo. «Per anni è stato così, per me, ma finché avevo al mio fianco anche solo una persona amica, potevo fingere di non pensarci, che tutto andasse bene.» Immaginai che quella persona fossi io, forse la sola che sin dalle medie si era curata di essergli amica e di prestargli le dovute attenzioni. Ascoltando ora quelle parole, non mi meravigliò più il fatto che Kentin si fosse invaghito di me sin da allora: ero stata l’unica a dargli l’affetto che sperava di trovare al di fuori della ristretta cerchia familiare. «Poi sei arrivata tu», stava proseguendo, fissando Ambra dritta negli occhi in un modo che non seppi ben definire, «e hai messo sottosopra il mio mondo con la tua arroganza e la tua prepotenza. Da un lato forse dovrei ringraziarti per avermi costretto a reagire, ma non credere che possa comunque dimenticare così in fretta tutto ciò che ho subito a causa tua.»
Cadde il silenzio e, mentre Ambra rimaneva ammutolita e con gli occhi lucidi per via di quelle parole tutt’altro che amichevoli, Kentin smise di preoccuparsi di lei e tornò a dirigersi verso l’aula. Troppo nervoso per quanto appena accaduto, ci passò accanto senza neanche notarci proprio mentre l’altra scappava in direzione dei bagni.
Questa discorso tra Ambra e Kentin, e forse il mio preferito del capitolo.
Inizialmente mi sono immedesimata tantissimo in Ambra..
Il modo in cui l'hai resa sincera, in un modo quasi tenero, è stato perfetto.
Lei che vuole davvero ricominciare, ma sa che è complicato..
Sa che nessuno è disposto a crederle, perché ha creato un muro così alto nel corso del tempo che anche per lei è difficile farlo crollare e oltrepassarlo.
Poi, andando avanti con il discorso, mi sono immedesimata molto in Kentin. Io sono sempre stata (e lo sono ancora) quella diversa.
Quella che la gente trova strana, perché non segue le mode, e che legge, al contrario loro.
Anche Kentin era così.. Quello diverso, ma orgoglioso di esserlo, che ha sofferto, ma che fin che aveva Aishilinn, era felice..
Quindi.. Si! Ho apprezzato molto la scena!
Un’altra cosa che mi aveva lasciata molto perplessa era stata l’indifferenza mostrata nei confronti di Castiel: possibile che non le importasse più di lui, così dall’oggi al domani? Mi domandai se non fosse accaduto qualcosa durante il fine settimana e mi ripromisi di indagare per mezzo di Armin, che era stato costretto a passare del tempo con lei per via della ricerca di Scienze. Speravo, o forse mi illudevo, di riuscire a scoprire qualcosa di più.
Sinceramente me lo chiedo anchio...
Ovviamente so che non può sparire in un giorno, un'amore di anni, ma magari piano piano sta diminuendo..
Non sparendo, ma diminuendo.
Ciò che mi stupì in positivo fu che, al termine della loro esposizione, la Delanay non lesinò un voto più che onorevole alla ricerca di Castiel e Kentin; i quali, finalmente, si scambiarono un vago sorriso e si batterono persino il pugno con fare complice. Mi sentii inaspettatamente orgogliosa per quella visione e fu allora che mi resi conto che sfacchinare tanto, nel fine settimana, era servito sul serio a qualcosa.
Si! Ancora la 'simpatia' (neanche amicizia, ancora..) tra Castiel e Kentin! :D
«Non avrei mai pensato di poterlo dire», cominciò Armin più tardi, quando ci accomodammo insieme in mensa, «ma, quando vuole, Ambra sa essere simpatica.»
Quell’affermazione, buttata lì con nonchalance, fu capace di: far cadere la forchetta di mano a Kentin, far rovesciare l’acqua ad Alexy, farmi mancare clamorosamente la sedia su cui mi stavo accomodando, finendo col fondoschiena a terra e attirando su di me una marea di sguardi per via del frastuono prodotto.
Okay, tu non immagini quanto ho riso leggendo le reazioni x°°
AHAHAHHAHAHAH :'D
«In realtà il vostro intento è farmi credere che vi siete divertiti più di noi!»
«Beh, io ho visto le tette di Aishilinn.»
«Alexy, ti ammazzo!» esclamammo in coro io e Kentin, mentre Armin sgranava gli occhi azzurri e spalancava la bocca in segno di sbigottimento.
Suo fratello rise. «Si è trattato di un incidente», gli spiegò allora, tanto per preservare la nostra reputazione. «Però non capisco come tu possa trovare Ambra... simpatica. Questo, se permetti, è molto più assurdo di me che guardo una donna nuda.»
«Non ero completamente nuda...» borbottai infastidita e imbarazzata a un tempo, senza che però quei due mi degnassero di attenzione. Il solo Kentin mi lanciò lo stesso sguardo strano di quella sera e questo mi fece arrossire più di prima.
Okk:'3 Rido ancora di più, ahah:'D
Finito il pranzo, mentre uscivamo dalla sala mensa, Kentin mi prese gentilmente per un polso, inducendomi a voltarmi nella sua direzione e a rallentare il passo. «Che c’è?» domandai, notando la sua espressione quasi intimidita.
«Posso... parlarti un momento?»
Acconsentii senza farmelo ripetere e, dando appuntamento ai nostri amici a più tardi, mi condusse verso le scale, continuando a tenermi per il polso come se volesse assicurarsi che lo seguissi. Per tutto il tragitto mi domandai cosa volesse dirmi, e per un tremendo attimo temetti si trattasse di Ambra: anche lui aveva intenzione di rivalutarla come aveva iniziato a fare Armin? Il solo pensiero mi contorse le budella. Ci fermammo solo quando fummo in cima all’ultima rampa, proprio davanti alla porta che sapevamo portare al terrazzo dell’edificio scolastico, inaccessibile a noi studenti. Fu allora che la mano di Kentin scivolò dal mio polso fino alle mie dita, che lui strinse con calore.
«Tutto bene?» chiesi con una certa insicurezza. Dovevo davvero aspettarmi il peggio?
Gli occhi verdi di lui si soffermarono sui miei, dissolvendo in un istante ogni mia inquietudine. «Volevo chiederti scusa per stamattina», mi sorprese poi. E davanti alla mia aria confusa, aggiunse: «Prima dell’ora di Scienze, ti sono passato accanto senza neanche salutarti. Scusami.»
Quasi mi venne da ridere. «Sul serio mi hai portato fin qui per questa sciocchezza?» gli domandai con fare retorico, non riuscendo a nascondere il sollievo. Gli carezzai il dorso della mano con il polpastrello del pollice. «Eri nervoso, è comprensibile.»
Schiuse la bocca per dire qualcosa, ma alla fine ci ripensò e, vincendo ogni remora, seguì l’istinto che lo indusse a chinarsi su di me e a baciarmi. Fu un gesto tenero e spontaneo, al quale non mi sottrassi neanche quando avvertii l’altro suo braccio circondarmi la vita per stringermi con fare protettivo. Non durò che una manciata di secondi e non fu altro che un semplice contatto di labbra umidicce, ma fu anche la cosa più bella che mi fosse mai capitata fino a quel momento.
Quando allentò la presa, lasciandomi parzialmente andare, ci guardammo intontiti per qualche istante. Poi, continuando a fissarmi negli occhi, la fronte contro la mia, spiegò: «Stamattina mi sono reso conto una volta di più di quanto tu sia importante per me, di quanto tu lo sia stata anche in passato. Non mi hai mai lasciato solo e...»
IL PRIMO BACIO DI KENTIN E AISHILINN!
*______________________________________*
Sono praticamente esplosa dalla felicità, in quel momento!
Finalmente hanno dato un segno, e ora sono fidanzati(??!)
Il cigolio della porta del terrazzo troncò a metà il suo discorso, costringendoci ad allontanarci di scatto l’uno dall’altra e a voltarci giusto in tempo per vedere comparire sulla soglia la sagoma di qualcuno che si stagliava contro la luce proveniente dall’esterno. L’odore intenso e fastidioso del fumo ci penetrò nelle narici e fu allora che compresi di chi doveva trattarsi: avendone rubate le chiavi tempo addietro, Castiel era il solo a poter accedere indisturbato al terrazzo della scuola.
«Interrompo qualcosa?» domandò, fra il serio ed il faceto. Nessuno di noi due lo degnò di una risposta, tanto che lui corrucciò lievemente la fronte prima di afferrare la situazione. «Cazzo…» Alzò subito una mano in segno di scuse. «Mi tolgo dai piedi», disse soltanto, richiudendo la porta alle proprie spalle e facendo per muoversi verso le scale.
Oddio!! Ho immaginato la scena è ho riso troppo..
Non so che voce immagini tu a Castiel, ma io immagino quella di Christian Iansante, anche nel gioco, e ogni volta rido troppo x°
«Ne riparliamo mentre torniamo a casa?» gli proposi, avvertendo una strana, inaspettata serenità nel tono della mia stessa voce. Erano gli effetti del suo bacio? Effetto placebo istantaneo. Una meraviglia. Dovevo tenerlo a mente per il futuro.
Lo vidi passarsi pigramente una mano sul volto e infine sbuffò con un mezzo sorriso isterico. «Ma sì... Tanto, ormai...»
Mi concessi un risolino divertito e fui io, stavolta, ad aggrapparmi a lui per condurlo giù per le scale. Non facemmo che pochi passi, però, che Kentin mi tirò indietro per baciarmi di nuovo. Al diavolo la lezione, pensai, sciogliendomi come burro sotto al suo tocco. E, dopotutto, che diamine avremmo dovuto dirci, ancora? Bastava quello per chiarire ogni cosa lasciata in sospeso fra noi.
Sono così adorabili! *^*
La campanella suonò di nuovo, riportandomi infine al presente. Abbassai lo sguardo sul mio quaderno e mi accorsi che non avevo scritto una sola parola o un solo numero. Mi volsi in direzione di Rosalya e domandai: «Mi presteresti i tuoi appunti? Te li riporterò domani.»
Lei mi sorrise con aria sorniona. «La tua distrazione ha a che fare con il ritardo con cui tu e Kentin vi siete presentati a lezione?» Arrossii, ma non risposi, incapace come sempre di mentire a dovere. Rosalya sghignazzò e mi passò il proprio quaderno. «Lo sai che ti costringerò a farmi un resoconto dettagliato?»
«Lo sai che non ti racconterò un bel niente?» ribattei stizzita, scippandole gli appunti di mano prima che potesse riprenderseli per ripicca, magari usandoli come forma di ricatto.
«Lo sai che hai appena confermato i miei sospetti?» ritorse lei, con fare canzonatorio, facendomi sentire ancora più stupida. Imprecai fra i denti e lei rise. «Sei così tenera che a volte mi verrebbe voglia di mangiarti. Credo che lo pensi anche Kentin.»
Rosalya è un fottuto detective! Scopre tutto, ahah:'3
Infilai ogni cosa nella borsa dei libri e, ignorandola, mi diressi verso la porta dell’aula. Fui intercettata da Nathaniel, purtroppo, che subito mi domandò: «Ci sono problemi? È raro vederti fare tardi a lezione.» Non ci parlavamo da alcuni giorni, da prima ancora che sua sorella facesse quella magra figura davanti a tutta la classe con l’unico scopo di farmi dispetto – che aveva invece fatto a se stessa. Mi chiesi se Nathaniel avesse chiarito le cose con lei, in proposito, e se Ambra avesse avuto il coraggio di parlargli di quella che, in qualche modo, poteva definirsi una sorta di infatuazione che lei, sotto sotto, aveva per Kentin.
«Oh, non preoccuparti», cominciai, cauta. «Va tutto bene.»
«Sicura?»
«Kentin aveva bisogno di parlarmi. Tutto qui.» Non era propriamente una bugia, dal momento che la cosa era partita in questo modo.
Nathaniel parve rabbuiarsi. «Capisco», commentò, laconico.
«Piuttosto, i nostri gruppi di studio hanno dato i loro frutti», ripresi, cercando di distrarlo. «È stata una soddisfazione non da poco.»
Mi rivolse un sorriso a mezza bocca, mentre insieme iniziavamo infine a dirigerci verso l’aula della lezione successiva. «Armin mi ha detto che vi siete riuniti tutti a casa di Castiel.» Non fu abbastanza bravo da contenere la lieve irritazione che incrinava il tono della sua voce. Ecco un altro a cui avrei dovuto imprimere a fuoco sulla fronte la mia totale indifferenza nei riguardi del nostro compagno di classe dai capelli rossi. O forse a dargli fastidio era il pensiero che avessi passato la notte sotto lo stesso tetto di Kentin?
«Spero che la cosa non sia arrivata a tua sorella…» fu l’unica preoccupazione che mi permisi di esprimere ad alta voce.
«Tranquilla, non le abbiamo detto nulla», mi garantì Nathaniel, lo sguardo fisso davanti a sé. Era infastidito e non riusciva a nasconderlo, pertanto, se lo conoscevo bene, la cosa doveva renderlo ancora più contrariato.
«Non è di voi che non mi fido…» mormorai, mentre il mio pensiero andava a Capucine e alla sua lingua lunga e tagliente. Che il malumore di Nathaniel fosse dovuto anche ai suoi pettegolezzi?
«Se anche fosse», continuò lui quasi all’improvviso, «pensi davvero che Ambra possa ritorcersi ancora contro di te? So bene che ne ha fatte tante, di sciocchezze, in passato; ma credo che ormai abbia imparato la lezione.»
Avrei voluto concedergli il beneficio del dubbio, eppure non mi riusciva di non sospettare ancora una volta delle azioni di sua sorella. «Stamattina ha fermato Kentin per il corridoio per chiedergli scusa per tutto ciò che gli ha fatto subito dopo il nostro arrivo qui al liceo», sparai d’un fiato, sperando che, parlandone con lui, forse mi sarebbe stato più semplice comprendere la situazione. Ambra si stava davvero ravvedendo, come sembravano testimoniare le lacrime che erano salite a bagnarle le ciglia dopo la rispostaccia che le aveva dato Kentin, oppure era l’ennesimo raggiro finalizzato a chissà quale machiavellica vendetta ai miei danni?
A riprova del fatto che non ne sapesse nulla, Nathaniel corrucciò le sopracciglia bionde con aria confusa e rallentò il passo, inducendomi a fare lo stesso. «Davvero? Non mi risulta che fosse accaduto niente, all’epoca…»
Strinsi le labbra con stizza. «Io invece ricordo perfettamente di averti detto che tua sorella lo vessava con insulti, prepotenze e umiliazioni», rimbeccai, in preda all’ira. Perché doveva diventare così orbo, quando si trattava di lei?! «Gli ha anche rubato i soldi in più di un’occasione.»
Nathaniel si fermò in mezzo al corridoio, fissandomi stranito e rimanendo in silenzio per qualche istante. «Non che non voglia crederti», iniziò poi, «ma… continuo a chiedermi perché lui non abbia mai detto nulla al riguardo.»
«Te lo dissi già all’epoca», insistetti io, visto che lui sembrava avere la memoria corta. «Kentin non è tipo da lamentarsi dei propri problemi. Tutt’altro.»
Forse per reazione alla mia irritazione o forse innervosito dal modo in cui difendevo a spada tratta quello che sapeva essere il mio migliore amico, per di più a discapito della già discutibile reputazione di sua sorella, il tono della voce di Nathaniel s’indurì nuovamente. «In tal caso, avrebbe dovuto tirare fuori un po’ di spina dorsale.»
«Non è il solo che avrebbe dovuto farlo», mi scappò detto, prima che potessi rendermi conto della gravità della mia affermazione.
Ok, primo: Nathaniel ha il prosciutto negli occhi quando si tratta di Ambra.
Insomma, può essere sua sorella e volerle bene quanto vuole, ma non può venirmi a dire che non ha fatto nulla a Kentin durante il primo periodo a scuola!!
Nath, svegliati!!
Secondo: Mi dispiace dirlo, ma stavolta Aishilinn è stata proprio stronza. :/ So che l'ha fatto per colpa della rabbia, ma io l'avrei tenuto dentro comunque.. Almeno, proprio quello si..
Infine dico che Aishilinn si è messa in un bel casino ora, per aver preso 'appuntamento' con Nathaniel..
Scusa se la recensione è particolarmente brutta, ma l'ho scritta abbastanza in fretta, quindi..
Ci sentiamo al prossimo capitolo, e scusa per non aver recensito lo scorso.
Bacioni:*
Sabrina♡ |