Recensioni per
La tregua
di EsterElle

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
19/09/15, ore 22:13
Cap. 7:

Ecco qui, cara! (Tsunade)

The Ancient Tales {Contest Fantasy ; Pacchetti + Immagini}
III Classificata


Grammatica e Lessico: 16.3/20
Stile: 25/25
Uso dei Pacchetti: 20/20
Uso dell'Immagine: 15/15
Gradimento Personale – Tsunade: 10/10
Gradimento Personale – Ino;Chan: 10/10
Punteggio finale: 96.3/100

La lista degli errori è stata omessa per ragioni di praticità!

La lettura della tua storia ci ha lasciate senza parole, in modo totalmente positivo. In soli sette capitoli hai creato e intrecciato le vicende di quattro personaggi molto complessi in maniera assolutamente fluida e naturale. Il mondo che ci presenti è completo in ogni suo aspetto (società, religione, gerarchia sociale, razze e persino la guerra in corso), nulla è lasciato al caso ed è allo stesso tempo sia semplice che complesso: dai racconti di ogni personaggio si percepisce un aspetto diverso della realtà e del tempo in cui tutti vivono e ognuno di loro ci dà una prospettiva diversa degli eventi che si stanno svolgendo, come anche di quelli passati.

Thea rappresenta le Creature, i loro sentimenti, quello che stanno perdendo a causa della guerra ed il loro modo di ragionare e di rapportarsi con gli Umani e con i Portatori. Allo stesso modo, tramite i punti di vista di Brian, Aster e Colum, la nostra attenzione si sposta sulle altre due razze protagoniste. Insomma, grazie a tutti questi frammenti la nostra visione d’insieme si allarga e permette al lettore di entrare nel vivo della faccenda senza mai annoiarsi.

La struttura narrativa è molto originale ed estremamente difficile da gestire: si tratta di storie parallele che trovano dei punti d’incontro le une con le altre e finiscono per influenzarsi a vicenda. Se mai dovessimo fare un paragone con la letteratura italiana classica ci verrebbe subito in mente il “Decamerone” di Boccaccio, prettamente per la cornice di un gruppo di persone che si trova riunito per raccontare delle storie. Anche il deus-ex-machina nel tuo caso (Moira, la Dea) svolge un po’ la funzione che la Peste ha nell’opera classica, che è quella di unificatrice dei protagonisti.

L’atmosfera che pervade la storia è quella di un momento di calma prima della tempesta. Sembra che tutti i personaggi possano, in qualche modo, contribuire alla fine della guerra oppure a far sentire la propria voce contro i massacri che stanno avvenendo… ma la comparsa di Moira e la sua rabbia nei confronti dei propri figli che hanno rinnegato lei e le sue sorelle , sconvolgono tutti i piani portando alla morte di tre dei protagonisti, con la sola eccezione di Colum, che è il Profeta che abbiamo visto agire nel Prologo e poi morire. Sempre nel Prologo, assistiamo ad uno scenario apocalittico e di desolazione, con le città in rovina e la popolazione decimata dalla guerra: la profezia della Dea si è avverata sotto gli occhi del povero Colum, vittima dello stesso destino che credeva di poter padroneggiare e che in realtà, alla fine, l’ha vinto.

Parlando dei personaggi, c’è da dire che il vero protagonista è proprio il Profeta: Colum. Nonostante tutto, ognuno di loro è ben caratterizzato ed ha alle spalle una storia molto articolata e credibile, non ci sono buchi di trama di alcun tipo ed ogni elemento trova la sua ragione di essere. Thea è una piccola creatura che abbiamo apprezzato sin da subito e rappresenta la purezza delle Creature; è gentile e crede nell’amore per Aster anche se non vuole tradire la propria gente. Aster, d’altro canto, è l’opposto di Thea perché non si fa scrupoli ad uccidere e a mentire , svolge i propri compiti cercando di sopprimere i propri sentimenti ma alla fine deve arrendersi all’amore che proverà per Thea. Anche la punizione riservata ai traditori degli Umani, come lui, è piazzata in modo preciso e completo: fra l’altro questa stessa punizione (gli anni di prigione) sono i responsabili del suo cambiamento decisivo di carattere.

Brian, invece, è l’archetipo del guerriero “senza macchia e senza paura” che in realtà è turbato da un passato triste e segnato dalla perdita prematura del padre, ucciso dalle Creature durante la guerra. Proprio Tom, il padre, è una figura che ci è piaciuta molto perché si tratta della persona che lotta duramente per realizzare i propri sogni ma che, purtroppo, finisce per perdere tutto. Ci è sembrato davvero una brava persona, molto attaccato alla famiglia e protettivo nei loro confronti. In qualche modo, però, anche dopo la morte riesce a plasmare la figura del figlio, che comunque fa tutto per lui: cerca di fare in modo che gli altri abitanti del villaggio si ricordino di lui e, alla fine, va a combattere in suo onore, per vendicarsi della sua morte. Anche l’affetto che lo lega al fratellastro, Colum, è un rapporto molto puro e spassionato: essendo molto più grande del bambino, Brian lo vede quasi come un figlio, una figura da proteggere a tutti i costi, persino dal patrigno, Kimberly. Parlando di quest’ultimo, ci è apparso come un personaggio freddo e distaccato, non propriamente cattivo ma nemmeno buono. Infatti questo sospetto si conferma quando viene svelato il ruolo dei Portatori: impossibilitati ad allearsi con gli Umani o con le Creature, finiscono per fare il doppiogioco e danneggiare entrambe le fazioni.

L’unico Portatore che si differenzia dagli altri è proprio Colum, personaggio in cui si ritrovano le caratteristiche del protagonista che hai tratteggiato grazie ai pacchetti. Anche lui è un personaggio molto buono ma sfortunato, un po’ come Tom, che si impegna per cambiare il proprio destino, ma come abbiamo detto finisce inevitabilmente per soccombere al volere degli Dei. Egli stesso, una volta ricevuto l’incarico di Profeta, vorrebbe morire ma Moira glielo impedisce, lanciandogli contro una maledizione che lo costringe a vagare senza posa per il mondo e ad annunciare la fine dei tempi.
Moira stessa è fautrice e protagonista dell’enorme colpo di scena finale in quanto si tratta di una delle tre Dee creatici del mondo e delle razze che lo popolano. Stanca di essere tradita e dimenticata dai propri figli, decide assieme alle sorelle di riportare il mondo ad una sorta di status quo, una situazione di ordine primordiale dalla quale potranno ricreare tutto da zero. Proprio perché ciò si avveri, persino dei personaggi buoni come i tuoi protagonisti dovranno morire. Colum, invece, possedendo dei doni dispensati proprio da Moira stessa, verrà risparmiato, come abbiamo detto, e legato ad un triste destino. La figura di Moira e delle sue due sorelle ci ha ricordato moltissimo quella delle Parche (o Moire, appunto) come anche delle Norne, entrambe elementi di due mitologie diverse ma dal compito identico: danno la vita e sono anche in grado di toglierla.

Fra l’altro abbiamo notato il piccolo easter egg (voluto oppure no?) dei nomi di due Portatori: Annabeth e Percy, entrambi presenti nella serie di Percy Jackson. :)

Venendo ai Pacchetti, abbiamo poco da dire. L’Immagine è usata nell’ultimo capitolo in modo perfetto e molto dettagliato: si tratta della vera forma di Moira e, non avendocela mai svelata prima, sei riuscita a renderla ancora più d’impatto. La Classe, allo stesso modo, è inserita molto bene, ben spiegata e rispecchia in pieno le caratteristiche dei doni di Moira e del personaggio di Colum. Infine, la Situazione non è inserita esplicitamente all’interno del testo, però si percepisce principalmente lungo tutta la narrazione della storia di Colum, e più sommessamente nelle vicende dei co-protagonisti.

La tua è una storia di morte ma anche di amore inteso in tutte le sue forme, di guerra e di speranze infrante e proprio per questo ci ha colpito, per il modo in cui sei riuscita ad intrecciare gli eventi in modo magistrale, assegnando ad ogni personaggio un ruolo ben definito e conferendogli delle caratteristiche che li rendono impossibili da dimenticare. Detto questo non possiamo fare altro che ringraziarti per aver condiviso con noi questa bellissima storia e per aver partecipato.