Recensioni per
Sinfonia Notturna
di Michan_Valentine

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
20/09/15, ore 22:02

Quarto posto: "Sinfonia notturna" di Minchan_Valentine
Grammatica e lessico: 11/15 (5/5 al lessico, 6/10 alla grammatica) 
Gradimento personale: 31/35 (comprende in sé tutto quello che riguarda anche trama, originalità, stile, caratterizzazione, etc.) 
Totale: 43 (42+1)/50

Forse ero partita un po’ prevenuta nei confronti della tua storia, lo confesso, ma mi sono dovuta ricredere totalmente. Prevenuta perché i vampiri non sono il mio forte e perché la prima parte della storia si presenta forse un po’ troppo lenta e ha faticato a coinvolgermi, ma poi, appunto, leggendo ho cambiato completamente opinione e ho apprezzato Katryne e la sua personalità non del tutto conforme a quella di una fanciulla del suo tempo, ho amato – letteralmente amato – Joachim che suona il violino con una passione tale da renderlo vivido nella mia mente come se lo avessi davanti al viso e ho apprezzato il personaggio di Gabriel e quell’alone di mistero che lo avvolge nonostante davanti ai due novelli sposi si sia rivelato per ciò che è realmente. E vogliamo parlare del finale? Mi aspettavo di tutto, ma tu hai realizzato le mie aspettative solo in parte, sorprendendomi per il resto.  Quindi prima di tutto volevo farti i complimenti per questo.
Nel caso non si fosse capito, i tre protagonisti di questa storia mi hanno affascinata ognuno per qualcosa: Katryne, come ti ho detto, per la sua personalità e la sua determinatezza. Nulla a che vedere con le sue contemporanee. Lei ha accettato la natura di Gabriel solo con timore, ma puntandogli ugualmente un’arma contro e tenendogli testa, inoltre quel suo essere perfettamente consapevole di non poter avere Joachim completamente come avrebbe voluto non l’ha fermata affatto e l’ha portata persino ad accettare la sua nuova, demoniaca natura, fino alla fine.
Gabriel è forse quello che si è mantenuto più sul classico, per così dire: misterioso e affascinante al contempo, capace di incantare chiunque con la sua presenza e di ammaliare tutti con la sua personalità e il suo essere. 
Joachim, invece, mi ha davvero sorpresa. Immaginarlo che suona il violino mi è stato facile e non so davvero se ricondurlo alla tua narrazione e al tuo modo di descriverlo, alle parole degli altri personaggi o a qualcos’altro, fatto sta che mi faceva davvero morire ogni volta. Non solo da questo traspare la sua personalità così lacerata in due parti, ma di sicuro sono quei momenti che meglio la descrivono davvero. Inoltre la fermezza dimostrata nel confronto con Gabriel, il desiderio di lui equiparato a quello per la futura sposa la incentivano notevolmente e contribuiscono a rendere davvero sfaccettato questo personaggio, che credo sia quello che più ho apprezzato dei tre.
Nulla da dire nemmeno sull’ambientazione: l’epoca vittoriana è un periodo molto affascinante e tu hai saputo a mio parere amalgamare bene la realtà dei fatti – l’epoca generale, Jack lo squartatore, i luoghi e la cultura del tempo – con personaggi che invece se ne discostano quasi del tutto, ma che al suo interno si muovono bene e in modo naturale.
Inizialmente la trama è forse un po’ scontata: gli antefatti sono sul cliché andante, il triangolo si intuisce subito e alcune delle azioni dei vari personaggi sono forse un po’ prevedibili e intuibili, per questo, come ti ho detto, sono partita un po’ prevenuta e la storia inizialmente non mi ha coinvolto moltissimo, ma da un certo punto in poi – credo forse da quanto Katryne si arma di pistola e affronta apertamente Gabriel – tutto ha preso ben altra piega. 
Lo stile adottato l’ho trovato molto adatto al racconto, all’epoca soprattutto. Non so se sia il tuo stile consueto o qualcosa usato solo per questa volta, ma se così fosse allora i miei complimenti anche per questo. In generale, comunque, è un modo di scrivere che mi ha permesso comunque di immaginare bene alcuni momenti e le varie azioni dei personaggi. Aleggia una costante malinconia tra le righe e anche questa è una splendida cosa. 
Analogamente, dal punto di vista grammaticale non posso che farti i miei complimenti: ci sono imperfezioni e alcuni piccoli errori, ma posso immaginare che siano dovuti a distrazione o a errori di battitura, perché in generale la grammatica non è certo un tuo punto debole. 
Purtroppo però, ho dovuto scalarti punti in grammatica perché a conti fatti sono errori quelli che hai commesso, e soprattutto uno è il più ripetuto: gli spazi mancati. Ce ne sono moltissimi, disseminati un po’ per tutto il testo. Immagino non sia colpa tua ma della tastiera che fa i capricci (e posso capire la situazione!), però a malincuore ho dovuto per questo abbassarti un po’ il punteggio. Altro errore meno ripetuto e sicuramente di distrazione, è il nome “Katryne” a cui qualche volta – più che altro all’inizio del testo – manca una lettera, solitamente la “n”. 
Invece, per ciò che riguarda errori un po’ più seri, te li elenco qui:
- “è trovo che” semplicemente hai invertito gli accenti, mettendolo sulla “e”invece che sulla “o” di trovò.
- “non sapeva più […] /;/e se il suo desiderio di libertà l’avrebbe…” tra “//” ti ho segnalato il punto e virgola. Onestamente non lo ritengo adattissimo alla frase perché è direttamente collegata a quella prima, dunque una virgola sarebbe meglio. Suggerisco la virgola per il semplice fatto che tendenzialmente la si usa quando ci sono più “e- congiunzione” una di seguito all’altra, ma anche non mettere nulla andrebbe bene ugualmente.
- “s’ammorbidi” manca l’accento sulla “i” finale.
Tutto qui, appunto. Come ho detto poco sopra, la grammatica non è certo il tuo punto debole, e questi errori li ho valutati anche in base al resto della storia: in un testo tanto lungo è più probabile che ci siano errori e che qualcosa possa sicuramente essere sfuggito a una rilettura.
Tolto tutto ciò, comunque, posso solo rinnovare nuovamente i complimenti che ti ho fatto già sopra in più di un’occasione per la bella storia e perché hai saputo davvero sorprendermi in modo assolutamente positivo andando contro le mie previsioni più negative.