Recensioni per
Diario di un re: Agamemnon
di Dangerina15

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
26/07/15, ore 15:02

Ciaoooo! ^^
Come prima cosa voglio dirti che ho apprezzato veramente tantissimo la tua scelta di analizzare il favoloso personaggio di Agamennone: purtroppo non tutti sono disposti a voler scavare nel profondo del suo animo e la maggior parte delle persone (=di studiosi, amanti della letteratura, semplici lettori e via dicendo) tende a catalogarlo semplicemente come un re "spietato" o "assetato di potere"; sì, è capace di essere spietato così come è capace di agire solo in funzione del potere, ma Agamennone non è solo quello: tu hai voluto guardarlo e descriverlo come l'uomo complesso che era, come un padre, come una persona che viene catapultata all'interno di una terribile realtà guerresca. La tua storia mi è piaciuta molto, ha caratteri cupi ma è bella.

Adesso, purtroppo, comincerò a fare la persona tediosa: mi permetto cioè di farti alcune osservazioni...ti prego di perdonarmi...

I.  <<Sono re ma non lo sono fino in fondo.>> qua credo sia un può OOC: Agamennone è in tutto e per tutto un re, tutte le sue azioni e tutti i suoi discorsi scaturiscono dal fatto che lui si ritrova in una posizione totale di comando, lui è totalmente un re, lo è fino in fondo.
<<Gli uomini come me si ritrovano combattuti tra ciò che sono e ciò che devono essere: un modello, una guida, un eroe.>> ecco, esattamente. Gli uomini come lui devono agire esattamente come il loro ruolo esige.. ^^ da qui appunto la sua infinità complessità e il suo dolore di fondo...

II. << Restai fermo delle mie decisioni: non potevo lasciare che uccidessero mia figlia per una stupida guerra contro i Troiani, per cosa? Per una donna, per Elena. >> anche qua temo sia un pochino OOC...credo di aver compreso che tu volessi far risaltare l'assurdità della guerra, ma bisogna sempre tener conto che la guerra contro i troiani era primamente la guerra degli Atridi...che Agamennone preferisse avere Ifigenia viva è tragicamente vera come cosa, ma la guerra era la sua e il potere era ciò che gli Dei avevano decretato per lui...
Non bisogna dimenticare che le cause del sacrifico di Ifigenia sono anche dovute, in buona parte, a causa sua... in alcune fonti si parla della necessità di espiazione (da parte di Agamennone) per via della morte di Arginno, un giovane cacciatore caro ad Artemide, che Agamennone aveva, involontariamente, fatto annegare...
Sarebbe stato interessante approfondire la questione del  "senso di colpa": così come hai trattato la faccenda di Ifigenia, la storia perde un pochino del suo valore in quanto sembra quasi che Agamennone voglia mettere in luce soltanto le terribili avversità che il Fato gli pone davanti, come se fosse una semplice vittima dei capricci odiosi del destino...

III. <<Ma Menelao, mio fratello, mi convinse con le sue parole. Il potere: ecco la causa di tutti i miei mali. Fui come “ accecato” dal carisma di Menelao, ne ero quasi sottomesso, tanto da accettare, con la scusa di un falso matrimonio con Achille, il figlio di Peleo e della dea Teti, di uccidere il fiore della mia casa….>> Qui abbiamo il terribile giogo del potere che incatena i due figli di Atreo...questo è un momento saliente e decisamente importante nella vita dei due fratelli...magari avresti potuto provare ad approfondire di più l'episodio e cercare di andare più a fondo... ;3 

IV. <<La guerra porta a perdere la giusta strada, finisci nel limbo della perdizione, dimentichi chi sei e quanto vali, diventi un nulla, un “nessuno”.>> questo mi pare decisamente OOC. La guerra, per gli eroi omerici, è esattamente quello che ti permette di mostrare come sai muoverti nel mondo e quanto vali. Agamennone si è comportato senza scrupolo alcuno in molte occasioni, inoltre, molte sue decisioni l'hanno sicuramente fatto soffrire, ma credo che sia abbastanza affrettata come frase...magari potresti provare a riformularla meglio...

V. <<Avevo capito da quelle accuse rivoltemi da Diomede, il comandante di una delle navi della flotta achea>> Diomede era giunto da Argo con un contingente di ottanta navi e...ah, già giusto! x3 Agamennone è re di Micene, non di Argo! ;3 mi ero dimenticata di annotartelo! 

VI. <<D’altronde, i cattivi non hanno mai un lieto fine.>> ...emmh. Forse è un po' troppo pesante come lapidaria conclusione... Agamennone non è certo uno stinco di santo, nel profondo del suo animo sapeva che sarebbe andato incontro a un Fato poco felice...ma l'idea che lui si autodefinisse "cattivo" mi pare un pochino esagerata! x3 

Spero di non averti annoiata troppo! :3 Grazie per aver scritto su Agamennone!! Spero tu possa presto scrivere ancora su di lui...o magari su qualche altro eroe omerico *^* <3<3<3