IL MIO CUORE. NON CE LA POSSO FARE.
Non so davvero se mi viene più da piangere per quest'atmosfera così giapponese e così malinconica che permea tutto, o per Mitsuba e quella sua mano sempre così fredda, o per l'assoluta bellezza di questo piccolo spaccato di vita quotidiana. E io adoro le scene così, dove sembra non succedere niente eppure è racchiuso un mondo intero; l'ultimo giorno di vera infanzia di un bambino che parte e si lascia alle spalle la quotidianità della sua vita fino ad allora. Lo ripeto: il mio cuore. E lì stretto in una morsa e ci resterà per un po'.